| inviato il 18 Agosto 2023 ore 11:52
Buongiorno a tutti, sono un giovane fotografo professionista, scatto in digitale per lavoro e in analogico per diletto.
Ultimamente, grazie ad un collega più attempato, mi sono interessato al mondo dello sviluppo e stampa in analogico (penso che sia poco sensato sviluppare un negativo per poi scansionarlo e stamparlo in digitale). Così sta prendendo forma la mia camera oscura ma ho certamente bisogno dell'aiuto di qualcuno più esperto, che sappia consigliarmi i materiali giusti per affrontare questa impresa (chimici per sviluppo e stampa, carta, tipo di ingranditore), ovviamente si tratterebbe solo di operare con il b/n.
Ringrazio fin da ora chi avrà la pazienza di aiutarmi :) |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 12:51
Per l'ingranditore vai su un Durst anche se poi la qualità la fa la lente... Ti servirà un timer e qui sono poco informato (il mio avrà 50 anni)
Bacinelle qualunque, luce ambra per le carte multigrado e filtri ad hoc da mettere nel cassetto apposito (i miei sono Kodak)
Per i chimici ultimamente ho usato quelli di Bellini, li trovi da Fotomatica |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 13:05
Ciao, un primo punto e' la scelta dell'ingranditore.
Se vuoi fare un'esperienza x diletto e usi pellicola solo 35mm secondo me non e' necessario spendere grosse cifre, conviene stare su un ingranditore amatoriale pensato per quel formato. Se invece hai spazio a disposizione e pensi che la cosa in futuro si potrebbe evolvere su maggiori dimensioni di pellicola e di conseguenza anche stampa, coinvolgere magari anche il lavoro visto che gia' scatti professionalmente..allora converrebbe gia' un ingranditore che stampi almeno il 6x6. Carta credo sia piu' facile iniziare da quella politenata a grado variabile, per cui anche i reagenti chimici saranno indirizzati a quello.
Comunque, gia' il collega "attempato" potrebbe essere un punto di riferimento. Come forum specialistico dove puoi trovare informazioni e utenti molto esperti analogica.it
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penso che sia poco sensato sviluppare un negativo per poi scansionarlo e stamparlo in digitale
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Su questo ci sono sempre accesi dibattiti, direi che per avere il risultato non e' una via da scartare nemmeno quella. Credo che come esperienza la stampa tradizionale ti permette di capire meglio i passaggi precedenti ovvero l'esposione della pellicola e lo sviluppo |
user249402 | inviato il 18 Agosto 2023 ore 13:13
“ luce ambra per le carte multigrado „
No, la luce ambra vela, pesantemente, alcuni tipi di carte a contrasto variabile, ci vuole una lampada a luce rossa, va bene solo per le fisse.
Per l'ingranditore sarebbe preferibile uno con testa a colori o multigrade, vanno bene pure quelli a luce condensata, con filtri per la multigrade, ma evidenziano ogni più piccolo pelucco o granello di polvere, si trova pure carta a contrasto fisso, di eccellente qualità, ma è molto meno flessibile della multigrade.
Domanda personalissima, usi un'attrezzatura di ripresa formato Leica o medioformato? |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 13:29
Innanzitutto grazie delle risposte, una domanda che mi preme, e a cui faccio fatica a dare risposta è: i chimici per lo sviluppo (sviluppatore ed eventuale fissaggio-acqua) sono gli stessi utilizzabili per la stampa?
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| inviato il 18 Agosto 2023 ore 13:31
per ora come ripresa uso una canon new f-1, quindi classici rullini 35mm...in cantiere (dopo l'esperimento stampa) di provare anche medio formato
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user249402 | inviato il 18 Agosto 2023 ore 13:50
chimici per lo sviluppo (sviluppatore ed eventuale fissaggio-acqua) sono gli stessi utilizzabili per la stampa?
Lo sviluppo no, quello per carte è molto più energico di quello per le pellicole, il fissaggio va bene sia per le pellicole che per le carte, anche se spesso in diluizioni diverse.
Io ti consiglio anche un bagno d'arresto, sia nel trattamento pellicole che carte, si usa lo stesso prodotto.
Per evitare delusioni terribili , anche se i procedimenti sono abbastanza flessibili, e tollerano un certo margine di errore, sarebbe meglio farsi seguire, almeno all'inizio, da una persona più esperta. |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 15:03
“ Lo sviluppo no „
In realtà è possibile giocando sulla diluizione.
www.flickr.com/groups/87193594@N00/discuss/72157632640580191/
Ho sviluppato per anni seguendo le indicazioni di quell'articolo di "Fotografare" con un risparmio notevole e buoni risultati.
Naturalmente è da verificare se il prodotto odierno è lo stesso dell'epoca.
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user249402 | inviato il 18 Agosto 2023 ore 15:07
Hardy, stiamo parlando ad un neofita, non pensi gli bastino le complicazioni "standard" senza aggiungergliene altre?
Se vorrà, col tempo, passerà alla 8x10" ed al sistema zonale, intanto fallo partire, in prima e su una strada pianeggiante.
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| inviato il 18 Agosto 2023 ore 15:10
Era solo per completare l'informazione. |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 15:22
Lapo, mai successo.
Luce Rossa carte a contrasto fisso (tradizionale)
Luce Ambra carte a contrasto variabile
Almeno, io la so così (e mi sono sempre regolato in questo modo senza avere mai problemi) |
user249402 | inviato il 18 Agosto 2023 ore 15:54
Lorenzo ti assicuro che vale in contrario, luce giallo verde contrasto fisso, rossa contrasto variabile
Preciso che, per diverse carte a contrasto variabile, di solito di tipo RC, la velatura da luce giallo verde è minima, per altre, molte baritate, è deleteria, in ogni caso vi è un'influenza sul contrasto, a fare proprio i pignoli, magari se si pratica il sistema zonale, anche la luce rossa può influenzare il contrasto finale dell'immagine, ma qui finiamo nell'esoterismo fotografico, ed io fortunatamente, ne sono guarito
Personalmente, da molti anni ormai, non uso alcuna luce in CO, ho dei fogli, dei vari formati, passati nel fissaggio, che uso da base per la messa a fuoco nel provinatore, una volta maf, tolgo il foglio base, spengo le luci ed al buio completo inserisco il foglio vergine nel provinatore, poi espongo alla luce dell'ingranditore, sviluppo e fisso al buio, ci si abitua in pochissimo tempo, basta sistemare le vaschette con i liquidi in modo da trovarle e identificarle facilmente. |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 21:03
Sempre usato la lampada ambra e non ho mai riscontrato velatura sulla carta (multigrado)...
Vero è che la mia lampada è ben distante dall'ingranditore... forse è stata quella la mia fortuna?
E come mai gli ingranditori hanno il filtro rosso fin dall'inizio? (da quando cioè la carte multigrado neanche esistevano)
Se è come dici non dovevano averlo ambra?
Domando, eh?
Ho stampato per un bel po' e se ci fossero stati problemi penso me ne sarei accorto... giusto?
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| inviato il 18 Agosto 2023 ore 21:30
Ad ogni buon conto... al di là di quello che è la mia esperienza, vedo che, leggendo i vari forum, per le carte multigrado è consigliata la luce rossa... non sia mai che usi la luce ambra e le carte ti si velano per colpa mia
(cosa che a me non è mai successa... neanche con le Ilford che sembra siano le più sensibili a tale tipo di luce... boh... non me lo spiego) |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 23:05
Se creiamo problemi per la sola luce di sicurezza non oso pensare quando sarà l'ora dell'ingranditore e relative ottiche, formati, tipo di diffusione della luce, testa a colori o cassetto portafiltri, e poi dimensione bacinelle, capienza della/e tank, timer e quant'altro servirà.
Tre soli consigli, A vere motivazioni che vadano oltre il diletto, A vere del tempo vero da dedicare alla cosa e A vere una stanza da adattatare allo scopo in maniera permanente. Poi un buon manuale, magari cartaceo, non guasta mai. AAA
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