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Roberto Rosato - Gianni Rivera


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avatarsenior
inviato il 18 Agosto 2023 ore 8:31

Nati entrambi il 18 Agosto 1943. Roberto è morto anni fa, il Gianela c'è ancora.
Rosato si affermó come mediano di spinta. Il paron Rocco stravedeva per lui. Al Milan fu convertito in mediano di marcatura e poi addirittura in marcatore di centravanti.
Celebri le botte che rifilava a Sandro Mazzola ma il Sandrino (quando non era acciaccato) era pressoché impossibile da fermare con le buone. Rosato era un "angel face" che nascondeva un "killer", come nei film B di Hollywood.
Un pettegolezzo riportava che Rocco andasse in Piemonte a riempire il bagagliaio di vino e che andasse dalla madre vedova del Roberto che divenne sua amante. Boh!
È come la storia incoraggiata da interisti&juventini che il Gianni fosse anche gay, adesso si direbbe -bi.
Rocco calcisticamente era follemente innamorato di Rivera.
Dopo lo scudetto del '68, il Milan festeggiò all'Hotel Adda a Paderno d'Adda, ad un passo del famoso ponte. Nell'occasione Gianni Brera (che è sempre stato interista) chiese a Nereo il modulo vincente del Milan. Lui rispose che la squadra era organizzata con una linea Maginot per impedire agli avversari di segnare. Il gioco era affidato al Gianni, davanti due centravanti come Sormani e Prati. Sormani giocava con la schiena rotta (come Nesta anni dopo), Pierino era nato a Cinisello Balsamo che allora aveva 10,000 abitanti e adesso è una cittadina. Pierino ha giocato poco in Nazionale perché si trovò davanti un certo Gigirriva di Leggiuno. Il quale aveva un sx che era un castigo.
Cmq nel '69 col Celtic a S. Siro c'ero. Nevicava. il "fröbi" era rosso per la visibilità. Non rimbalzava per niente. La partita non doveva neanche iniziare. 0-0 col groppo in gola perché su terreno normale avremmo vinto. Al ritorno a Glasgow non abbiamo mai passato la metà campo.
Appena dopo il centrocampo un terzino (distratto) del Celtic ha fatto una rimessa a mano corta. Si è avventato Pierino Prati da Cinisello e non ricordo quaranta metri più emozionanti per me. Ha tirato fuori il portiere e ha fatto un passaggio in rete, à la Meazza. In porta c'era Fabio Cudicini alto più di 1.90. Gli anglo lo chiamavano "black spider" per via della calzamaglia nera. Quell'anno era quasi impossibile battere il Cuda.
C'ero anche col Manchester United a S. Siro, zeppo di campioni del mondo del '66. Al fischio Law (ex-torinista che ce l'aveva con gli italiani) andò a piedi uniti sul Gianni scassandogli la caviglia. Sugli spalti scese il gelo milanista.
Successe l'incredibile: Karl Heinz Schnellinger prese in mano la squadra. Gli inglesi lo lasciarono libero di impostare a tutto campo, quella sera sembrava Di Stefano. 2-0 e al ritorno un altro assedio tipo Fort Apache col Cuda a strabiliare gli inglesi.
Finale al Bernabeu con l'Ajax. Anquilletti su Crujiff. Il Trap andò dal Paron e lo assicurò "quello lo marco io, l'Anguilla non ce la fa". 4-1 alla fine alla squadra del calcio totale. Tre di Pierino e uno di Sormani. Contropiede ai massimi livelli contro il possesso palla olandese. Ad un certo punto il Gianela (che non è mai stato un fulmine di guerra) entrò in area. Il portiere lo dribblò secco ma era finito troppo a sx, non "vedeva" la porta. Si fece intorno metà difesa dell'Ajax e li scartò tutti. Continuava a non avere l'angolo per tirare. Arrivò Pierino al centro e ricevette un pallonetto preciso dal Gianni che era rimasto un tempo interminabile in area nemica. Il Pierino di testa era forte, non come Riva, ma era forte.
Madrid ai piedi del Milan di Rocco. Dopo la bicchierata la squadra organizzò un assalto ad un collegio femminile e dovette arrivare la polizia di Franco per dissuaderli. Quel mitico Milan si dissolse a Buenos Aires dove Rivera segnò ancora scartando tanti argentini. 1-0. Ma fummo picchiati tutta la sera, specialmente Prati fu preso a calci nella schiena dal portiere. Non è stato più lui, come quando gli interisti esplosero un petardo vicino all'orecchio di Dida e poi lui parava a corrente alternata (per qualche anno Dida è stato più decisivo di Buffon).

Ci sono oggi segnali che il Gianni sia un po' svaporato. Si è diplomato allenatore pro, vuole comprarsi una squadra (coi soldi degli altri, come sempre). Si meraviglia che non lo chiamino nel giro della Nazionale. Dice che Brera l'ha chiamato abatino perché era amico di frate Eligio. No. Brera l'aveva definito abatino in altre occasioni. Anzi l'Ur-abatino era Livio Berruti che si è laureato in Chimica Industriale a Padova. A Roma '60 gli piaceva la Rudolph, ma trovò un ostacolo in Cassius Clay.

Quello che non posso avallare della sua intervista a "Repubblica" è che se giocava lui la finale avremmo battuto il Brasile di Pelé in Messico nel '70. Pia illusione. Perché quel mondiale fu caratterizzato dalle diarree e Rivera stesso era stato uno dei più colpiti.
Quel Brasile in pratica giocava in dieci perché il centravanti Tostao soffriva di distacco della retina. Valcareggi mise Rosato su Tostao e Burgnich su Pelé. L'attaccante più pericoloso, sempre marcarlo col difensore più forte e cattivo. Burgnich nell'Inter marcava le ali, non un finto centravanti come Pelé.

Una confessione. Rendo omaggio a Cesare Guaita, prof di Milanologia a Chimica alla Statale di Milano. Si fece costruire casa fuori delle mura di Milanello per seguire la squadra. Un pozzo di scienza milanista che mi fece il grande onore di nominarmi suo Assistente dedicato a Gianni Rivera.
Amen.

avatarsenior
inviato il 21 Agosto 2023 ore 11:53

Ciao Valerio, prof Guaita l'ho sempre sentito nominare ma mai avuto l'onore di conoscerlo. Ah ecco dunque cosa insegna..Milanologia !.
Accidenti abbiamo in comune anche la passione per il calcio, passione di cui fortunatamente ora mi sono liberato..ma quanto tempo inutilmente perso sugli album dei calciatori e gli almanacchi...
Essendo io atalantino alcuni amarcord che magari tu hai vissuto in prima persona.
Nel '67 il Milan sblocca cosi il risultato a Bergamo, allungando le mani verso il suo 9° scudetto: gran tiro proprio di Rosato, sganciatosi in avanti, Cometti si tuffa bene a coprire l'angolo alla sua sinistra, ma la palla colpisce il palo e giunge proprio sui piedi di Sormani, che lestissimo al volo la mette dentro.
Nel '72 l'Atalanta si presenta a S.Siro con tattica ultradifensivista del suo allenatore Corsini, 8 difensori e addirittura 2 liberi Eeeek!!!..tattica che si rivelera' un disastro: Rivera libero di inventare calcio da posizione arretrata a beneficio degli scatenati Chiarugi e Bigon, prima di andare lui stesso sontuosamente a concludere...Milan 9 - Atalanta 3, e' la parita con piu' goal della storia della serie A. E pensare che il nostro portire era rimasto imbattuto nelle precedenti 7 giornate ! Ah, la mia fonte principale e' Elio Corbani, giornalista di lungo corso conosciuto da tutti gli amici dell'Atalanta. Posso dire c'ero anch'io nel 1986, con il golf GTI di un amico da Bg raggiungemmo S.Siro in 38 min..Niels Liedholm stava preparando il terreno all'omino di Fusignano, pochi ricordano che fu' il Barone a gettare le basi di quella squadra, compresi i 3 olandesi segnalati al berlusca. Il portire Giovanni Galli si dimostro' sicuro, aveva superato l'empasse psicologico di Mexico 86, Donadoni appena cambiata casacca fece faville e Massaro ando' in goal.
Avrebbero giocato Rivera e Rosato nel Milan di Sacchi ? Forse no, erano troppo specializzati, l'uno nel creare gioco l'altro nell'annullare la creativita' dell'avversario. Con Sacchi il calcio non era piu' diviso in divinita' del pallone e servi della gleba. Tutti dovevano saper far tutto, non solo impostare e concludere, ma anche correre a pressare quando la palla era in possesso degli avversari.
Non poteva essere che un emiliano-romagnolo.
Arrigo (sara' un po' svaporato anche lui ?) pare gli sia incantato il disco: non perde occasione di ricordare che secondo una qualche giuria il suo Milan e' la squadra di club piu' forte di tutti i tempi, mentre la nazionale piu' forte di sempre e' proprio quel Brasile da te citato, quello del 1970.

avatarsenior
inviato il 21 Agosto 2023 ore 19:11

@Simone grazie, che bei ricordi!
Ad un certo punto ho abitato per lunghi anni ad Arcore (sono di Monza), a trecento metri dal S. Martino (diventato famoso per il bunga bunga). L'Atalanta la chiamavamo "'l bergum", altro che Dea. Squadra sempre ostica per il Milan. Un anno ho portato un ospite inglese a S. Siro e l'Atalanta ha vinto 1-0.
Lo stadio di Bergamo mi è caro perché il Monza disputò lo spareggio col Como per salire in B dalla C. Ero proprio sopra alla porta giusta quando Maggioni indovinò un tiro dal limite vincente, 1-0 e serie B!
Non tutti sanno che Liedholm, Trapattoni e Rivera sono accomunati dallo stesso destino: il commercialista scappato con la cassa! Così hanno dovuto ripartire da capo finanziariamente e lavorare fino ad età avanzata.
Il Barone produceva ottimi vini. Un mio collega svedese mi aveva regalato una bottiglia del suo rosso, un vino di successo in Svezia.
Tu sei troppo giovane, ma io ho fatto in tempo a vedere in diretta TV b/n la finale a Stoccolma col Brasile. Liedholm segnò per primo. Quel Brasile lasciava in panchina Altafini (del '38) per Vavà, che giocava esclusivamente per Pelé. In mezzo avevano Didi, in difesa i due fratelli Santos. Fatte le debite proporzioni, un Brasile ancora più forte di quello del 1970.
Un mio difetto è di non riuscire a polarizzarmi completamente. Per cui amavo Rivera e nel contempo non perdevo un articolo di Brera sul "Guerin Sportivo".
A Merano noi del Savoia Cavalleria invitammo una domenica una rappresentanza della "Folgore". A pranzo con un sergente paracadutista gli chiesi "che ricordo avete di Gianni Brera paracadutista della Folgore?"
"Ha fatto tre lanci in tutto ed è riuscito ad imboscarsi in Italia". Fine della leggenda del Gioan cuor di leone!
Ero al Camp Nou quando abbiamo fatto 4-0 con la Steaua. Sono uscito dallo stadio pizzicandomi per riportarmi alla realtà: possibile giocare come Maldini quella sera? No, doveva essere un extra-terrestre.
Sacchi per un paio d'anni era invincibile. Poi hanno visionato i video delle partite e hanno preso le contromisure.
In quel Milan c'era Colombo del Monza e a sx Evani. Sacchi continua a parlare di calcio offensivo. Il suo Milan impediva agli altri di giocare. Punto. Altro che Milan d'attacco, era un Milan meno offensivo di quello di Rocco che giocava con Hamrin, Sormani, Prati davanti.
L'Arrigo non tace mai sulla Gazzetta, è contemporaneamente ripetitivo e ondivago (!).
Il Gianela sembra un po' in difficoltà psichica. NoVax, va beh! Pronto a fare l'allenatore o il presidente. Boh!

Inconfessabile: mio figlio minore prima di ogni partita del Milan va in parrocchia ad accendere candele elettriche. Non ti dico cosa si è speso per vincere l'ultimo scudetto. Era stata mia mamma che allora accendeva i ceri prima dei miei esami a Chimica Industriale ed erano ben 33!

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2023 ore 4:46

È scomparso da qui Bruno.ReNato alias Noctilux (e chissà cos'altro).
Si era manifestato grande milanista e ammiratore del Gianni. In quanto tale sempre sia lodato. Però troppo ultras ai miei occhi, perlomeno sul Gianni che ci avrebbe fatto vincere la Rimet del 1970 avesse giocato tutto il secondo tempo.
Sull'1-0 contro la Germania il Franz giocava col braccio al collo e Rivera era in campo. Non toccavamo palla.
Per la cronaca: Karl Heinz Schnellinger non ha mai segnato un goal in Italia, ce l'ha fatto nel momento meno opportuno.
Notoriamente fu insultato a sangue da Rivera che era il suo capitano nel Milan.

Non ce l'ho con Noctilux (ovviamente) anche perché ho una Leica M3 e una Velvia 50 scaduta nel 2009 in frigor!Sorriso

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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