| inviato il 21 Giugno 2023 ore 9:34
Sto sperimentando il fuoco manuale su iperfocale con la mia Canon M10 e il 22mm STM. Con posizionamento fotocamera altezza petto/pancia per un diverso punto di ripresa nel genere street. Con i vari calcolatori ottengo che a F9 con un 35mm nel formato FF mettendo a fuoco alla distanza iperfocale, ho tutto a fuoco da 2,30m circa a infinito. (Distanza iperfocale 4,58m). Scegliendo però APS-C, 22mm, sempre a F9, ottengo una distanza iperfocale di 2,86m. Non dovrebbe essere equivalente? (*). Forse si deve tenere conto proprio del sensore e della focale, senza la misura eq. sul formato pieno... Chiarito questo punto, altra questione...poiché non c'è un soggetto da puntare ho letto che è sufficiente posizionare la prima linea orizzontale dei terzi nella "zona" del "soggetto". La ghiera del fuoco va quindi prima impostata sulla distanza (*) e poi non toccata più? Qualcuno ha esperienze in merito? Grazie per eventuali confronti. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 14:31
Premesso che la messa a fuoco è una e una sola se fai il calcolo su apsc devi usare i parametri omogenei, quindi 22mm e 2,86mt. Oggi siamo abituati alla massima nitidezza quindi rimaniamo spesso delusi dall'iperfocale. Io personalmente non mi sono trovato mai bene, e uso un metodo misto: imposto l'iperfocale e poi aggiusto la distanza di maf approssimata ad occhio. Ad esempio se ho un 35mm (ff) f9 devo mettere a fuoco 4,59 mt per l'iperfocale, ma se il soggetto si trova a 3 mt circa, sposto la ghiera di maf su 3mt. Certo che su per giù avrò una maf quasi perfetta del soggetto e se l'infinito (parliamo di centinaia di mt) non è perfettamente a fuoco poco importa. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 14:37
Quindi confermi che occorre guardare le tabelle del sensore e della focale reale. Nel tuo esempio non dovrebbe essere necessario correggere la MF, perché il soggetto ricade nel range di tutto ciò che è a fuoco (da 2,3m in poi...). Lo fai per una maggior sicurezza? E' chiaro che ad occhio mettere a fuoco a 4,59/5m non è comodissimo. In street poi non hai sempre il tempo di "correggere". Tnx! |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 15:07
Come ti ho detto non aspettiamo che con l'iperfocale sarà tutto a fuoco da 2,29mt all'infinito impostando la distanza di 4,59mt, ma tu avrai una maf perftta a 4,59mt e tutto ciò che sta prima e fino all'infinito sarà abbastanza a fuoco, per questo intervengo con una piccola correzione. Se ti abitui alla Maf manuale vedrai che non è così complicato, il segreto e visualizzare orientativamente la distanza del soggetto principale. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 15:26
ritengo che il calcolo dell'iperfocale dipenda sostanzialmente dalla lunghezza reale della focale e non da quella equivalente, il 22 mm è comunque un 22 mm. Proprio per questo motivo sensori più piccoli che utilizzano focali altrettanto minori non hanno quell'effetto boken che tanti cercano, ma hanno un maggior area a fuoco che ad esempio è tanto utile nella macro. Poi come dice Riccardo, sfruttare l'iperfocale non vuol dire per forza tutto a fuoco ma magari (come si faceva con la pellicola e le ottiche manuali) scegliere un'area, una fascia, a fuoco tralasciando magari i soggetti molto lontani per avere un minimo di stacco. Non per nulla nelle vecchie macchine avevi un tasto che chiudeva il diaframma e verificavi la profondità di campo (peccato che si scuriva il tutto e facevi fatica a capire) |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 15:47
Ho capito. Grazie. Quel pulsante l'ho visto e provato, ma poco utile per via di quello che hai scritto. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 15:51
“ Forse si deve tenere conto proprio del sensore e della focale „ per il calcolo dell'iperfocale si deve tenere conto delle dimensioni del sensore , del circolo di confusione relativo. dell'apertura del diaframma e della lunghezza focale dell'obiettivo. Il circolo di confusione per una APS-c è di 0,016mm, per una FF è 0,026 mm. H=(fxf)/(Nxc), in cui H è la distanza iperfocale da lì all'infinito, f è la lunghezza focale, N è il il diaframma, c il circolo di confusione. Tutte le unità di misura sono in mm. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 15:54
Come già ricordato, con l'iperfocale ottieni uno "sfocato accettabile" e non la massima nitidezza. Ma accettabile per chi? Per un osservatore normovedente che guarda una stampa di formato circa A4 dalla distanza di una trentina di cm. In tali condizioni chi osserva non si accorge del leggero sfocato. Se invece ti piace vedere la tua foto con lo zoom al 100% oppure accetti i giudizi di chi lo fa, allora lascia perdere l'iperfocale che sarebbe solo fonte di infinita frustrazione. Perché con un sensore (o un negativo) più piccolo (APS-C) la profondità "a fuoco" diminuisce? Più piccolo è il sensore più l'immagine su esso proiettata deve essere ingrandita per arrivare al fatidico A4 teorico. Questo inevitabilmente ingrandisce di più anche il "leggero sfocato accettabile" che quindi diventa visibile. Il "leggero sfocato accettabile" sul sensore (o negativo) si chiama "circolo di confusione". Più piccolo è il sensore, più piccolo è il circolo di confusione accettabile e viceversa. Questo spiega i differenti valori di iperfocale a parità di focale, f/, ma con sensori differenti. Nell'uso pratico. Inizia pure ad usare i valori delle tabelle. Se per caso non sei soddisfatto, puoi adottare tu dei valori più severi. Ad esempio per un certo obiettivo imposti l'iperfocale come se usassi f/4, ma poi usi f/5,6 oppure f/8. Fai le tue prove su soggetti statici per non confondere sfocato con micromosso. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 16:11
“ Io personalmente non mi sono trovato mai bene, e uso un metodo misto: imposto l'iperfocale e poi aggiusto la distanza di maf approssimata ad occhio. „ Facevo qualcosa di simile con la messa a fuoco manuale o con le prime AF (F90) solo che non correggevo ad occhio ma guardando la messa a fuoco nel mirino ora, da molti anni, con i nuovi sistemi di messa a fuco non uso più l'iperfocale ma la messa a fuoco automatica con due vantaggio: controllo l'inquadratura e ho il soggetto a fuoco con qualsiasi modo lo si osservi. Uso il calcolo della profondità di campo nel paesaggio ma metto sempre a fuoco il soggetto principale |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 18:37
2,30 m. come distanza minima mi sembra troppo per la foto di Street con un medio grandangolare (equivalente 35mm) che inquadra gia abbastanza largo e ti "costringe" ad avvicinarti di più al soggetto o allora puoi usare un 50mm (o equivalente), per esperienza mi arrangerei per avere i soggetti netti già a partire da 1m. col 35mm (o equivalente), al limite "sacrificando" le distanze aldilà di 10 o 15m. se proprio non vuoi chiudere troppo il diaframma, o se no devi chiudere sufficentemente per avere tutto a fuoco, il formato aps-c dovrebbe facilitarti le cose e riguardo alla diffrazione io non la considero realmente come un problema tranne con obbiettivi già "morbidi" in partenza (soprattutto certi zoom) ma non mi sembra sia il caso del 22mm stm, penso che fino a f/16 non ci siano problemi e che la massima nitidezza non è lo scopo ricercato per questo genere di foto. |
| inviato il 22 Giugno 2023 ore 11:25
“ H=(fxf)/(Nxc), in cui H è la distanza iperfocale da lì all'infinito, f è la lunghezza focale, N è il il diaframma, c il circolo di confusione. Tutte le unità di misura sono in mm. „ Qualcosa non torna dimensionalmente! f è espressa in mm, c pure, ma N non può essere mm, sennò H sarebbe adimensionale e invece è in mm. N è adimensionale come dice anche adobe qui ("L'apertura del diaframma viene misura in valori numerici “f”"). Così tutto torna. |
| inviato il 22 Giugno 2023 ore 12:46
Vi siete ancora imbarcati nella teoria e nei calcoli come al solito quando si parla di PdC e iperfocale, ma scusami i problemi di calcolo sono facilmente risolvibili basta usare una delle tante App gratuite che ti calcolano la PdC e l'iperfocale e riportare i valori nelle impostazioni della fotocamera e l'obbiettivo, i calcoli non sono un problema anche se posso capire che t'interessa capire come funzionano..io m'interesso ai problemi pratici, precedentemente ti ho parlato della minima distanza utile di MaF per la Street ma adesso mi domando come fai col 22mm stm a regolare le distanze visto che (se non sbaglio) la scala metrica nella ghiera di MaF é assente così come le tacche di PdC ...concretamente per lavorare con la PdC e l'iperfocale non é molto pratico...senza parlare che la corsa della ghiera di MaF degli obbiettivi autofocus é cosi corta da permettre difficilmente di lavorare con precisione...e bene fare calcoli ma poter scegliere quelli giusti (distanza min. ) e poterli applicare correttamente é meglio. |
| inviato il 22 Giugno 2023 ore 13:03
Ho intenzioni serie nel fondare un gruppo di attivisti per combattere una volta per tutte le focali equivalenti. Agli iscritti fornirò cappellino No Equivalences |
| inviato il 22 Giugno 2023 ore 13:04
Si Leo45 è chiaro quello che dici. Uso un'app infatti , ma avevo il problema delle differenze di valori con le focali eq., che adesso ho chiarito. La divagazione su formule, calcoli e unità di misura è nata perchè trovo interessante anche questi aspetti, come il circolo di confusione. La pratica è poi quello che conta, cioè sul campo e lì non ho ancora avuto modo di fare tanta pratica. E' come dici, il 22mm è piccolino e senza tacche. Si deve ragionare a "vista". Trovo interessante l'approccio indicato qui che prevede di mettere a fuoco alla distanza iperfocale per esser sicuri della nitidezza del "soggetto", non preoccupandosi di ciò che accade prima. Metterò in pratica appena possibile. |
| inviato il 22 Giugno 2023 ore 13:13
Se metti a fuoco sull'iperfocale non sei affatto sicuro della nitidezza del soggetto, fai a fortuna |
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