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fotocamera digitale o analogica: quale la più vecchia?


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avatarjunior
inviato il 03 Ottobre 2011 ore 22:40

Un flashback. Dieci anni fa. Un fotografo scatta due foto: una con una digitale ed una con un'analogica.
Oggi dopo dieci anni, scannerizza il negativo dell'analogica (che ancora ha) con uno scanner moderno e compara il file con quello della digitale (che da 8 anni ha buttato via perché obsoleta) e scopre che non c'è paragone. 10 anni di progresso si vedono eccome, ma possono essere sfruttati solo dalla "vecchia" tecnologia analogica, mentre la "moderna" (per i tempi) digitale, ha prodotto un file che è irrimediabilmente legato alla tecnologia di 10 anni fa.
Se ora guardo al futuro e faccio una foto con una Canon 1DS MkIII ed una con una Canon F1 caricata con una Kodak Ektar 100, cosa mi aspetto di poter fare tra 10 anni? Sicuramente l'attimo immortalato sulla pellicola, tra 10 anni beneficerà del massimo della tecnologia che sarà disponibile, mentre il file della 1DS, ammesso che sia ancora in un formato leggibile, sarà e rimarrà per sempre un file della obsoleta tecnologia del 2011.

Insomma, l'idea è che la fotografia analogica riesca a catturare la luce in una maniera quasi magica, che le permette di ritornare ad essere luce e di ricreare il momento in cui è stata catturata, senza bisogno di alcuno strumento (pensate ad una diapositiva che basta guardare...) e quindi che in questo modo sia sempre assolutamente "moderna".

Cosa ne pensate?

user1934
avatar
inviato il 03 Ottobre 2011 ore 23:03

Intanto scusa se ho capito male, tu vorresti dire che uno scatto fatto in analogico, dura piu di un file della digitale?
chi ti ha detto questo non ha mai visto un file del digitale, come non ha mai visto una diapositiva.Posso dirti per esperienza che una diapositiva dopo 20 anni il 50% sono da buttare, per i file ci sono due sistemi di copia su disco, uno
con la stampa su disco dura 100 anni esempio i dischi Microsoft windows 95 o film, 2 copiati da noi durata media 70 anni
Questo è stato dichiarato da studi, effetuati da produttori di dischi. Tieni anche presente che se comperi un disco da 50
centesimi quel disco ha piu difetti che pregi, questo per dirti che se fai la copia di file inportanti, devi anche comperare dei dischi di qualita

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2011 ore 1:28

Mah, anche tra 50 anni la foto a pellicola che hai scattato rimarrà sempre la stessa, dubito che futuri scanner ipertecnologici ti diano alcun vantaggio. Tanto più che tra un qualche decennio il negativo sarà bello che disintegrato, e con lui tutta la magia.
Semmai la digitale dei prossimi 20 anni avrà potenzialità inesplorate e impensabili quali quelle delle attuali reflex lo erano anche solo pochi anni fa.

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2011 ore 7:49

Sulla durata dei dati salvati su cd non sono tanto sicuro,se conservati con cura,al buio e magari ogni 5-10 anni fare una copia di back-up forse forse si riesce ad arrivare ai 30 anni.
Per quanto riguarda l'alogenuro d'argento beh...ho negativi su vetro non del secolo scorso ma di quello ancora prima e sono perfettamente stampabili,quindi sulla durata credo non ci sia storia.
Il discorso di Karl8 invece potrebbe essere giusto,con il miglioramento di sistemi di acquisizione,l'immagine impressa su un negativo potrebbe migliorare nel corso dei decenni,mentre il file digitale se non si corrompe rimane congelato e con la stessa qualità di quando è stato scattato.

avatarjunior
inviato il 04 Ottobre 2011 ore 9:38

la diatriba pellicola vs si sono sprecati fiumi di inchiostro e di bit.. personalmente, pur avendo macchine a pellicola anche MF, non tornerei a scattare in quel modo nemmeno se mi pagassero il doppio di quello che mi danno ora :)
ah, io continuo ad aprire, con i programmi moderni, i raw della canon D30 (presentata 11 anni fa). Sta cosa del "ammesso che i file siano in un formato leggibile" non l'ho proprio mai capita..

user1856
avatar
inviato il 04 Ottobre 2011 ore 9:46

quando si raggiunge il pareggio tra due tecnologie, poi difficilmente la vecchia supera la precedente.... c'è solo da valutare questo...

avatarjunior
inviato il 04 Ottobre 2011 ore 14:41

Interessante il discorso sulla presunta longevita' dei file delle immagini digitali.
Mette in luce, a mio parere, come lo sviluppo tecnologico, in particolare nel settore elettronico, abbia allargato il divario tra conoscenza tecnica su come utilizzare uno strumento (quale potrebbe essere una macchina fotografica) e conoscenza della tecnologia che le sta alla base. Con un esempio: tutti (penso) sanno guardare la televisione ed usare il telecomando, ma quanti saprebbero spiegare il principio di funzionamento di questi due oggetti? Eppure tutti parlano di alta definizione, digitale terrestre, etc. etc.

Idem per quanto riguarda i formati digitali e la loro presunta incorruttibilita' e longevita'. A sfatare questi miti, basta una considerazione: Per rendere inutilizzabile un file digitale e' sufficiente un bit modificato nel file o un danneggiamento anche minimo della superficie dei supporti ottici/magnetici (anlogo discorso per quanto riguarda le memorie, molto sensibili a scariche elettrostatiche). In questo l'analogico e' enormemente superiore al digitale (in tutti i campi, non solo nella fotografia) e molto piu' resistente ai danneggiamenti. Anche qui un esempio puo' aiutare. Avete sicuramente fatto tutti esperienza diuna telefonata disturbata. Con la televisione analogica, al crescere del disturbo, si ha un degrado progressivo della intelleggibilita' delle immagini che pero' rimangono coprensibili quasi fino a quando il monitor e' pieno di disturbo. Con la TVdigitale invece, basta un minimo calo del segnale che non si vede piu' nulla, se non delle sincopi freammezzate da mosaici colorati. Insomma il digitale o funziona bene o non funziona, laddove l'analogico ha un degrado progressivo delle prestazioni.

Tutto questo per dire: occhi a fidarsi ciecamente dei dischi su cui archiviate le vostre foto, perche' basta un piccolo graffio per renderli inutilizzabili, mentre, al contrario, un negativo con una bella riga sopra, rimane pur sempre un'immagine che si puo' vedere ed eventualmente riparare, anche se rovinata.

Sui formati dei file si e' invece gia' detto molto: quelli di ieri sono diversi da quelli di oggi che saranno diversi da quelli di domani, per il semplice fatto che non devono rispettare il formato immutabile dei nostri sensi, che sono per l'appunto analogici. Il digitale e' per sua natura una codifica approssimata dela realta' (che e' analogica) ed in quanto tale rispetta determinate convenzioni (formati) che domani potrebbero cambiare e che l'esperienza ci dice cambieranno.

avatarjunior
inviato il 04 Ottobre 2011 ore 16:21

Non so se sia una cosa possibile o solo un pio desiderio ma io sper che la tecnologia dei vari adobe camera raw e gli altri software che si occupano di "sviluppare" il file raw (che è a tutti gli effetti un negativo digitale !) progredisca per cui magari fra 10 anni di poter tirare fuori da un file raw scattato oggi dei risultati migliori.
ciao

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2011 ore 22:06

Devo dichiarare "apertis verbis" di essere un informatico appena (molto appena) al di sopra della ...insufficienza. Nel parlare di analogico ci sono a mio avviso due o tre situazioni che non si possono ignorare:

a) Diapositive. Non tutti i laboratori quando trattavano le diapositive(ma anche i negativi) usavano bagni originali e rigenerati secondo le regole; ma soprattutto, credetemi, non tutti gli step previsti dal fabbricante (Kodak, Agfa, Fuji, Konica e altri) venivano eseguiti. Ad esempio il bagno finale di stabilizzazione, spesso veniva omesso non solo perchè costoso ma perchè lungo (questo per il laboratorio comportava tempi che non tutti ritenevano di affrontare); di più e peggio, i lavaggi intermedi che già nelle diapo di ultima generazione erano stati accorciati, a volte venivano se non eliminati, ulteriormente accorciati. Cosa questo comporti a distanza di tempo (a distanza di pochi anni l'effetto è quasi invisibile) è facilmente intuibile: Diminuzione di densità di uno o più degli strati colore con conseguente viraggio praticamente ineliminabile. Quanto detto prima vale anche, e forse di più per i negativi perchè il fatto comportava anche una variazione della maschera di colore che, tra l'altro, variava da Marca a Marca e a volte anche dai tipi di negativo all'interno della stessa marca. Dico questo perchè conservo ancora (e chi le butta?!) qualche migliaio di diapositive e altrettanti negativi che ho diviso in 3 categorie:
1) - diapositive sviluppate da laboratori professionali al di sopra di ogni sospetto che ancora oggi conservano i colori praticamente come erano
.
2) - diapositive sviluppate da laboratori che a Napoli definirebbero "sciuè sciuè" i cui colori conservano ben poco della loro originalità.

3) - Diapositive sviluppate e stampate da me medesimo con bagni originali, rispetto degli standard, dei tempi e degli step stabiliti dal produttore, i cui colori sono praticamente rimasti "intonsi" dall'epoca dello sviluppo e che ancora oggi se occorre, posso far duplicare o stampare (purtroppo non più con il primo Cibacrome, proibito dalle normative antiinquinamento) come niente fosse diapo che risalgono a quando mio figlio aveva 2 anni (e ora di anni ne ha 37!) E questo la dicelunga su quanto esposto al punto 2) Per quanto sopra non mi sento di generalizzare dicendomi pro o contro l'analogico o il digitale.

Per quel poco che di digitale so, devo dire che anch'io a volte mi trovo in ambasce nel prevedere che fine faranno i miei files. Gli hard disk a prima vista sembrerebbero a prova di bomba, però sappiamo che così non è e che rotture, cancellazioni, perdite di dati sono sempre dietro l'angolo.

Backup riversati in CRrom/DVD e altri supporti. Anche lì che io sappia, pur usando i migliori supporti/marche non si sa esattamente per quanti anni potranno reggere all'ingiuria del tempo, 20, 30?...boooh?!
Per quello che riguarda la corrutibilità del singolo files bisogna dire che il rischio esiste, è sicuramente maggiore del deterioramente dei negativi dovuti a muffe, funghi, acqua e altro che, credetemi anche qui, era molto più frequente di quanto non si immaginasse!

Possibilità di "lettura" dei dati traa xxx anni? Io tendo ad essere ottimista. La fotogreafia digitale non è più come sino a pochi anni fa un fenomeno di nicchia, ormai ha soppiantato (purtroppo o per fortuna lasciamo che siano i posteri a dirlo) quasi del tutto la fotografia analogica e quindi penso che il passaggio da un formato ad un altro, da un software di lettura ad un altro avverrà con gradualità (è nell'interesse di tutte le aziende che operano nel settore che ciò avvenga).Quindici sarà sempre una "interfaccia" tra un software di lettura obsoleto ed un'altro recentissimo; anche tra molti anni, anche se gli hardware attualmente usati saranno soppiantati da altri neppure immaginabili. Il digitale ha portato ad uno stile di vita in cui l'immagine è parte preponderante della nostra giornata e non posso nemmeno lontanamente pensare che nel futuro non molto lontano non si possa ancora leggere e usare uno dei files che oggi adoperiamo usiamo per le nostre immagini. Ah!, prima o poi come sempre succede si arriverà ad una unificazione totale o quasi dei formati di registrazione/lettura/uso nel campo della fotografia e questi non potrà che migliorare la situazuione dei nostri archivi. Ovviamente tutto questo è soltanto una mia elucubrazione...

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2011 ore 9:27

fastgiaco, per quanto riguarda la conservazione del digitale, l'unica soluzione è fare back up su hard disk e periodicamente controllarli, i cd/dvd non sono sicuri...

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2011 ore 11:16

Su questo concordo al 100%, ma già adesso (sono passati solo 9 anni da che ho comperato il mio primo PC) ho casa piena di Hardisk di tutte le taglie e mi accingo tra poco a comperarne almeno 1 ancora!

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2011 ore 14:13

Sicuramente il digitale e' molto piu' delicato dell'analogico e richiede continua manutenzione (back-up, migrazione di formato, etc. etc.). L'analogico invece ve lo dimenticate in soffitta per 50 anni e poi lo tirate fuori e vi guardate le foto o scansionate i negativi con la tecnologia di 50 anni dopo.

Riguado alla tecnologia SW che permette di sviluppare meglio file raw anche vecchi concordo, ma faccio notare che la stessa tecnologia SW applicata ad una foto scannnerizzata, puo' portare a risultati anche migliori. Gia' oggi ci sono SW che recuperano i colori, eliminano la patina accumulata nel tempo, tolgono i graffi, aumentano la nitidezza, recuperano le ombre anche con HDR, etc. etc. Fra 50 anni ci sara' sicuramente molto di piu', ma rimane il fatto che l'analogico e' gia' pronto per queste nuove tecnologie, mentre il digitale difficilmente lo sara' causa i problemi di formato, delicatezza etc. gia' citati

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2011 ore 14:35

karl8, secondo me cosa riserverà il futuro dipenderà anche da in che direzione andrà il mercato. Io scatto al 75 % in digitale e per il restante 25% in analogico. Non sviluppo in casa, (non ho lo spazio) bensì mi appoggio ad un laboratorio della mia città (torino) che è molto quotato per quanto riguarda la qualità di trattamento sia delle pellicole negative e positive. Il titolare del laboratorio non è giovanissimo e non so quanto andrà ancora avanti. Alcune pellicole non si trovano più nei (pochi) negozi che le vendono, altre si trovano soltanto su internet. Mi risulta che la Nikon produca soltanto più 1 modello di scanner , per quanto riguarda i software di scansione mi risulta che i migliori siano silverfast (costoso) e Vuescan. Di contro mi sembra che l'evoluzione tecnologica (e la concorrenza) per quanto riguarda i software di conversione/trattamento digitale siano ben di più. Faccio parte di un circolo fotografico fondato nel 1969, nel quale partecipano ancora attivamente alcuni soci fondatori i quali sono passati tutti al digitale ; da 2 anni a questa parte i nuovi iscritti al circolo usano tutti soltanto il digitale. Non mi sembra quindi, che l'analogico sia un settore sul quale si possa scommettere più di tanto, a meno che non si trovi un settore nel quale i risultati / costi siano innegabilmente migliori rispetto al digitale. A oggi non mi sembra così.

user1856
avatar
inviato il 05 Ottobre 2011 ore 14:35

problemi di formato? Eeeek!!!

un semplice tiff, come tipologia di formato, ha un quarto di secolo! (Aldus lo implementò nel 1986, cioè quando il sistema EOS manco esisteva!!!)
l'ultima release ha circa 20 ann, supplementi vari esclusi.

ma quindi di che problema stiamo parlando???? Confuso

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2011 ore 15:00

Kasrl8 ha detto:
"Gia' oggi ci sono SW che recuperano i colori, eliminano la patina accumulata nel tempo, tolgono i graffi, aumentano la nitidezza, recuperano le ombre anche con HDR, etc. etc. Fra 50 anni ci sara' sicuramente molto di piu', ma rimane il fatto che l'analogico e' gia' pronto per queste nuove tecnologie, mentre il digitale difficilmente lo sara' causa i problemi di formato, delicatezza etc. gia' citati"

Io sono uno di quelli che ha uno scanner piano (il V700/750) Epson considerato tra i migliori scanner piani ma ti assicuro che se la diapo (i negativi peggio ancora) non sono più che perfetti, non ti avvicini nemmeno alla qualità dell'originale e meno ancora con un negativo che come ho detto prima ha anche il problema della maschera di colore che con i software attuali (ho il Silverfast Se che anche se non è la relase migliore va per la maggiore) lasciano molto amaro in bocca. Certo ci sono gli scanner a tamburo che usano le aziende grafiche o i migliori laboratori, prova però a chiedere i prezzi di una scansione professionale o almeno, qualitativamente discreta, poi vedi il conto e ti prende un infarto!
Ti dico questo perchè sono passato durante i 35 anni di fotografia, dallo sviluppo e la stampa del B&W con pellicola a metraggio, alle diapositive a metraggio sviluppate e stampate in proprio (Cibacrome) al tentativo di sviluppo del negativo colore che abbisgnava di parametri di temperatura così stabili che le tolleranze erano di 1/10° di grado celsius; ho detto tentativo perchè ho dovuto desistere e farmeli sviluppare dai laboratori per tentare di stampare il colore in casa con ingranditori, che ancora possiedo, dotati di teste colore e analizzatori Durst e altri, senza cavare un ragno decente dal buco. Quanto al dimenticare i negativi in cantina/Soffitta anche per soli 10 anni, ve lo scordate...provate a far prendere loro umido o caldo (proprio le condizioni di cantine o soffitte) a tenerli in contenitori che non siano di pergamino "acid free" (e anche con quello...) poi vedete cosa trovate! per quel che riguarda il ripristino TOTALE del colore, anche quello è appannagio (per quanto ancora?) di pochi e carissimi laboratori ultra professionali. Non è tutto oro quel che luce, anzi spesso è proprio il contrario. Per quanto tempo ancora si potrà stampare decentemente il negativo analogico, lo stabilirà come sempre il mercato e, a giudicare dall'andazzo, mi sembre che l'analogico, soprattutto il colore, sia indirizzato verso una fine prematura e non molto lontana. Sopravviverà il B&W perchè, avendo lo spazio e il tempo, è potenzialmente più facile da usare, ma anche quello, per quanto?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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