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Bella questa discussione, ci sono tantissimi spunti. Ultimamente non leggo più come una volta, prediligo la letteratura latinoamericana, autori come Paco Taibo II (in particolare) di cui posso consigliare “A quattro Mani” un poliziesco/spionaggio. Cacucci tra gli italiani.
Di solito ostento la mia ignoranza dicendo "Ho letto solo sei libri in tutta la mia vita", ma una volta ho provato a fare un elenco dei miei preferiti, alcuni dei quali letti due o tre volte, e ho superato i sei.
Molti dei miei libri preferiti sono già stati nominati, a me sono piaciuti molto questi tre: Madame Ba di Erik Orsenna, Life di Keith Richards e Vado verso il Capo di Sergio Ramazzotti.
Ho citato praticamente solo Cime tempestose. Per non far torto ai nostri connazionali, due romanzi distanti in tempo luogo e impianto: I promessi sposi (ma sì, davvero, è scritto divinamente), dalla fortunata vita editoriale, e Il Gattopardo le cui vicende libresche - invece - videro inizialmente riconoscere poca ventura al suo straordinario intreccio.
Ho scoperto ora questa discussione a cui mi aggiungo volentieri, seppur verso la fine delle 15 pagine
Alcuni dei miei libri preferiti, specie per quanto riguarda i grandi classici, romanzi fantasy, storici o saggi li avete già segnalati...
Se includiamo in questa categoria anche i fumetti, la serie più appassionante che ho letto e continuo ad apprezzare volume dopo volume, è "The Sandman"
letto Pinocchio e libro cuore a 5 anni (abitavo in zona rurale ed avevo come unica compagna di giochi una bimba di 9 che mi ha insegnato a leggere) Sono sempre stato "precox"
Io non sono "uno che legge" ma mi ricordo che GangBang di Chuck Palahniuk è stato una fikata. Lo si legge in poche ore ed è squallidamente divertente (per chi apprezza il genere, è ovvio).
Interessante, benché nella mia ignorantità confonda ancora a volte Palahniuk con the late C. McCarthy.
Ho letto subito la trama di Gang Bang su Wikipedia, ivi compreso lo spoileratissimo finale che l'"enciclopedia libera" rivela a scena aperta. Mannaggio!
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