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Da CaNikon a SoNykon: esiste un sorta di cartello tra produttori giapponesi di attrezzature fotografiche?


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avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 9:52

Personalmente lamento la mancanza, comune a più o meno tutti i brand, di ottiche lunghe fisse mediamente luminose.
Tipo 200 2.8, 300 4.0 e 400 5.6.
Li si potrebbero fare ottiche di alta qualità a prezzi “ragionevoli”.
Invece si fermano a 135mm (non duplicabili) o si affidano a zoom spesso di dubbia qualità.
Forse proporle vorrebbe dire uscire da un eventuale cartello?

avatarsupporter
inviato il 20 Maggio 2023 ore 9:56

Non è questo che aziende importanti ed affermate possono permettersi di fare.


Puoi spiegarti meglio?

avatarjunior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 10:08

Webrunner ti leggo sempre con attenzione e rispetto in ambito fotografico, ma la f1 si vede che non è la tua principale passioneMrGreen la Ferrari quest'anno ha forse il motore più potente o uno dei più potenti, ma quando la Redbull apre l'ala mobile sembra che gli altri siano fermi! Ha una aerodinamica pazzesca, l'elemento che fa la differenza nella f1 moderna.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 10:12

Le aziende vivono con le vendite e non per altre ragioni.
Le aziende che hanno successo sono quelle che centrano meglio le esigenze del mercato, che poi non è altro che l'insieme dei clienti che comprano e che possono comprare.
Se una azienda delude i suoi clienti, effettivi o potenziali, non ha successo e chiude bottega, oppure abbandona il segmento di mercato.
Samsung ha fatto questo per esempio nella fotografia. Sony nei PC altro esempio. Perciò nessuna azienda può anteporre qualsiasi sua ragione economica alla soddisfazione dei clienti. E nessuna azienda, a meno che sia legata da accordi reciproci, può mettere il proprio destino nelle mani di un fornitore piuttosto che di un concorrente. Sony ha scisso le fotocamere dei sensori. La BU dei sensori deve vivere indipendentemente dalle vicende delle fotocamere. Pertanto Sony, verso i suoi clienti è un fornitore che non ha alcuna ragione o interesse a condizionarne il mercato. Vale in tutti i settori. Quello che noi identifichiamo come unico brand, in realtà è un insieme di aziende che, sotto lo stesso nome, agiscono in modo indipendente ognuna con le proprie strategie ed i propri obiettivi economici. Se non si conoscono determinate dinamiche, si corre il rischio di fare delle semplificazioni fuorvianti.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 10:13

Salvo, chi mette in dubbio che l'aerodinamica non sia importante? Senza un motore che spinge te la fai fritta.
E la PU è stata un elemento fondamentale soprattutto in era ibrida. Cosa riconosciuta urbe et orbi. Però se hai altre convinzioni personali che devo dirti.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 11:00

Cari miei,
ribadisco che tutti i marchi fotografici giapponesi sono posseduti per una quota superiore al 50% dalle stesse istituzioni finanziarie, fondi comuni, fondi pensioni, assicurazioni giapponesi e in percentuale minore da multinazionali finanziare e industriali americane e europee... se non ci credete andate a controllare i dati di bilancio che sono pubblici!;-)

La gestione delle politiche industriali e finanziarie di questi marchi è correttamente nelle mani degli amministratori e dei consigli di amministrazione eletti dai suddetti azionisti e normalmente hanno una buona autonomia nelle loro scelte e devono rispondere agli azionisti in assemblea per l'approvazione dei bilanci e con le comunicazioni obbligatorie di legge.

Succede però che gli azionisti di riferimento che sono più o meno gli stessi per tutti i marchi si sono strutturati per monitorare e analizzare i comportamenti e i risultati di tutti i marchi controllati ad un livello superiore di quello dei vari consigli di amministrazione.
E quando queste strutture rilevano situazioni non "conformi" o troppo conflittuali chiedono spiegazioni agli amministratori coinvolti e poi decidono quali sono le "giuste" mediazioni e "consigliano" agli amministratori di applicarle...
Poi gli amministratori, se vogliono essere rieletti e/o non correre il rischio di essere estromessi in seguito ad una convocazione di un'assemblea straordinaria, non possono far altro che obbedire...

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 11:11

Vedo molta "poesia" in certe ricostruzioni dei centri di potere che governano le aziende.
Sembra che il banchiere di turno abbia competenze anche sulle strategie commerciali e tecniche del dirigente che se deve occupare per mansione.
Nelle aziende strutturate, i manager sono scelti in base alle loro esperienze e capacità specifiche di raggiungere quello che l'azienda si aspetta da loro ed essi agiscono in autonomia per il conseguimento dei risultati attesi.
Gli stakeholders guardano unicamente al profitto del loro investimento. Se arriva, bene, se manca ascoltano le motivazioni e, se non sono sostenibili, chiudono il rapporto.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 11:48

@Rjb
Il tuo ragionamento non fa una piega finchè si parla di manager di livello fino a medio alto, ma per i top manager il discorso cambia, perchè quando si parla di presidenti, amministratori delegati e di consiglio di amministrazione quelle competenze passano in secondo piano...

PS: Riguardo alla selezione dei manager ti dirò di più!;-)
Nelle aziende ben strutturate vengono selezionati con cura anche anche alcuni "monager" e diversi "yesman" perchè in certe situazioni sono molto utili e non è facile trovarne di certificati e controllabili quindi è opportuno averne qualcuno pronto sempre a disposizione per ogni evenienza... Cool

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 11:59

I consigli di amministrazione quasi sempre discutono come avere lucro, infatti un azienda oggi non è un istituto di beneficenza, poi li si fanno scelte che decidono in quanto tempo raggiungere l'obbiettivo, li più di una volta fissare vicino il risultato, crea danni a volte irreparabili.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 12:16

Sulla capacità/possibilità di selezionare con cura i manager avrei di che dire, visto che sono un ex manager.
Di devono distinguere le aziende nelle quali la proprietà è presente, come in certi brand come Ferrero, Barilla et similia, ed altri nei quali la proprietà è di fondi di investimento.
Nel primo caso i manager spesso sono "allevati" on site. Negli altri casi si pesca dal mercato. Nel primo caso il family feeling è evidente, nel secondo è il nome che conta è, spesso i nomi che girano sono gli stessi.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 12:17

Comunque, per restare in tema, per me il cartello non esiste perché non è dimostrato è perché a nessuno conviene.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 19:12

@Pietro
Concetti semplici e chiari, del tutto condivisibili

@Rjb
per me il cartello non esiste perché non è dimostrato è perché a nessuno conviene.


Probabilmente l'impeto per intervenire porta a frasi prive di senso .......

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 19:22

Probabilmente l'impeto per intervenire porta a frasi prive di senso .......

@Maurizio, probabilmente, anzi, certamente la mancanza di conoscenza porta a simili affermazioni prive di significato.
Nessuno ha confermato nei fatti l'esistenza di questo fantomatico cartello, ne la ricostruzione di fatti veri o presunti ha portato ad una simile dimostrazione.
D'altronde la terra è piatta, le scie chimiche causano siccità ed alluvioni e l'Ucraina ha invaso la Russia.
Basta crederci.;-)

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 19:41



Dire che

il cartello non esiste perché ... non è dimostrato
è lo stesso di dire che non c'è un furto se non viene preso e condannato il ladro. Saremmo in un mondo pressoché perfetto (ironico) se tutti i "cartelli" fossero stati dimostrati. Tra l'altro, il Giappone sta implementando le normative antitrust in vigore nei paesi occidentali in modo molto lento (materia trattata nella letteratura economica nell'ambito della teoria dell'adattamento selettivo).

Dire che

cartello non esiste ... perché a nessuno conviene.
è sbagliato perchè il "cartello" conviene sempre ai produttori che lo realizzano (esempio per tutti, l'OPEC che tra l'altro ovviamente è anche un cartello legale) mentre danneggia direttamente i compratori del bene oggetto di cartello e indirettamente l'economia in generale.

Se poi lei crede che
la terra è piatta, le scie chimiche causano siccità ed alluvioni e l'Ucraina ha invaso la Russia.
o usa comunque queste argomentazioni per supportare le sue affermazioni ne capisco meglio il (non)senso .


avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2023 ore 21:05

Egregio Maurizio.
Non è mio intenzione ne interesse far cambiare opinione a nessuno.
Tuttavia mi permetto di segnalarti che definire senza senso una affermazione di qualcuno, senza supportarne le motivazioni, è un atto tanto arbitrario quanto irrispettoso.
La mia constatazione deriva da una solida esperienza ultratrentennale di lavoro con e per aziende multinazionali europee, americane e giapponesi. La mia posizione professionale mi ha permesso di avere informazioni dirette e questo mi ha aiutato a comprendere i meccanismi che regolano i rapporti interaziendali.
A parte questo, nel forum si sono fatte delle mere speculazioni basate su presunti accordi tra Canon, Sony e Nikon per la commercializzazione di prodotti simili, e con prezzi gonfiati per mancanza di vera concorrenza.
Ho cercato di spiegare che la collaborazione tra concorrenti è un fatto del tutto normale, Canon compra i mirini digitali da Sony e forse qualcosa d'altro, Nikon fa lo stesso e compra anche i sensori sempre da Sony. Quest'ultima compra le macchine per stampare i processori da questi due ecc. Questo non è un cartello, è una collaborazione strettamente economica. La R5, la A7R5 e la Z8 sono macchine che costano più o meno uguale ma non sono per niente allineate in modo pedissequo dal punto di vista tecnico. Il che, banalmente, dimostra che ogni costruttore cerca di prendersi la sua fetta di mercato con i mezzi di cui dispone e che ritiene vincenti o quantomeno competitivi. C'è un segmento di mercato disposto a spendere una cifra intorno ai 4000 euro e i costruttori cercano di dare quello che per loro potrebbe valere quella cifra per prendersi quanti più clienti possibili, che a loro volta scelgono sulla base di criteri personali e, a questo livello, mai per il prezzo.
Come ho spiegato, il cartello è possibile quando l'oggetto della vendita è una materia prima, nei fatti non differenziabile tra i diversi produttori, oppure un servizio, come la distribuzione del gas o dell'energia elettrica, che anche in questo caso è del tutto equivalente tra i diversi fornitori. In questo caso, le compagnie hanno l'interesse a non perdere i clienti, in una migrazione continua tra diversi proponenti, in quanto sono una fonte di guadagno continuo e certo. Nel caso della vendita di beni di consumo, è difficile pensare che qualcuno, senza un solido marketing e dei prodotti attrattivi, possa reggere solo non cambiando i prezzi rispetto ai concorrenti con i quali si presume abbia fatto un accordo di non belligeranza. Non funziona in questo modo questo mercato.
Quanto agli esempi da te proposti circa la dimostrazione del furto, non è acchiappando il colpevole reo confesso che si accerta un furto, quanto la mancanza di qualcosa nel posto dove doveva stare. E questo non è stato dimostrato in nessun modo ma si sono fatte delle mere supposizioni su cui si è cercato di tirare una conclusione.
Per quanto riguarda la convenienza di un cartello ho già spiegato che non funziona per questo tipo di prodotti, e parlo per esperienza diretta per averlo vissuto. Infine è evidente l'ironia sulle credenze popolari. Purtroppo però ci sono persone che a questi falsi miti ci crede e questo è il lato tragico della situazione.
Per il resto, chiunque, per quanto mi riguarda, può credere a qualsiasi cartello che potrà in qualche modo giustificare la sua frustrazione nei confronti di prodotti sempre più cari. Io ho risolto smettendo di comprare e facendomi bastare quello che ho, trovando soddisfazione anche nella mia vecchia reflex e qualche mirrorless più recente ma sempre di oltre 7 anni. Nikon ha detto chiaramente che smetterà di produrre le fotocamere compatte a partire da quest'anno, notizia non ufficiale ma che si deduce dal fatto che per questa tipologia di fotocamere ha previsto zero vendite il prossimo anno. E inoltre, sempre Nikon, ha dichiarato che continuerà ad aumentare i prezzi dei suoi prodotti. Finchè dura.

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