| inviato il 26 Maggio 2023 ore 13:37
“ molti scatti di paesaggio li ho trovati stravolti da un post produzione veramente veramente discutibile, con un uso approssimativo di maschere sul cielo, con conseguenti aloni e cieli pacchiani, contrasto esasperato con annientamento dei mezzi toni „
un drammatico esempio.
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| inviato il 26 Maggio 2023 ore 13:41
Quando uno si fa un nome può fare ciò che vuole e sarà sempre apprezzato dai critici di mezzo mondo con le scuse più ridicole.
Ma è normale sia così,vale nella fotografia come nella musica,ad un certo punto svanisce l'istinto che ti ha contraddistinto e inizia una lenta e inesorabile decrescita,per loro, comunque felice.
Le idee sono figlie del tempo. |
| inviato il 26 Maggio 2023 ore 14:08
“ Quando uno si fa un nome può fare ciò che vuole e sarà sempre apprezzato dai critici di mezzo mondo con le scuse più ridicole. „
Verissimo. |
| inviato il 26 Maggio 2023 ore 14:23
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4533823&show=4#26999757
Bella.
Ha avuto buon occhio l'autore a cogliere con i contrasti di primo piano e sfondo invertiti tra parte superiore e inferiore. Contribuisce parecchio anche l'abbigliamento del soggetto.
Nessuna sorpresa però. E' un autore con diversi EP e che continua a pubblicare buone foto. |
| inviato il 26 Maggio 2023 ore 15:26
MEGA OFF TOPIC, sorry, in risposta @Biga et al. sulla mostra Amazonia di Salgado a Milano.
Per quanto abbia cercato, non ho trovato una spiegazione direttamente fornita da Salgado circa il trattamento delle foto in mostra (in particolare cielo/nuvole). Certo qualcosa che non passa inosservato. Sotto trovate un link ad un'intervista a Salgado e qualche estratto sul tipo di pellicola, macchine e lenti usate.
Concordo che l'effetto voluto non mi ha convinto. Detto questo, credo che, oltre al valore tecnico-fotografico delle stampe, questa mostra deve essere giudicata anche (e direi soprattutto) per il lascito e la testimonianza che ci offrono. Leggere alcune didascalie l'ho assai istruttivo e, semmai ve ne fosse stato bisogno, mi sono convinto ancora di più di quanto sia grave il delitto che abbiamo - e ancora commettiamo - vs. il ns. pianeta e le future generazioni. Tanto più in questi giorni di sconvolgimenti qui vicino a noi, in Emilia-Romagna.
Altra considerazione, sebbene non convintissimo della scelta sul cielo/nuvole, grazie all'allestimento molto suggestivo, a un certo punto mi son sentito immerso, come a volare io stesso. Non nascondo di essermi commosso. Ho provato un senso di gratitudine vs. Salgado che mi ha permesso di vedere mondi che, riflettevo, io sicuramente non vedrò mai di persona con tanto dettaglio e approfondimento.
A dispetto del lavoro di pp fatto su molte foto, io raccomando a Tutti di andare alla Fabbrica del Vapore, di prendersi il tempo di leggere le didascalie e di perdersi a volare sull'Amazzonia. Se ne avete, portate i vs. ragazzi, vale quanto un'anno intero di scuola sul “cambiamento climatico e la sostenibilità della ns. impronta sul pianeta”. Ad esempio, dice Salgado in risposta alla domanda: “In the book, there are two basic genres of photography: one is landscape, and the other is people. Which do you like more to photograph?"
“ Oh, boy! No, I cannot say. These pictures are as important, one as the other. The forest and the forestries must hold. If you lose the forest, we lose all the Indian civilization. But the Indian civilization is very important; it's probably the biggest concentration of culture all over the planet. We have some 190 different tribes in Amazônia, and we have about 180 different languages.
Only in Brazilian Amazônia do we have a little bit more than 100 groups that have never been contacted. The prehistory of humanity is there inside this forest. This forest is very important for biodiversity. It is very important for the Indian future. This is the beginning of the history of humanity. „
LINK INTERVISTA SALGADO
petapixel.com/2022/06/12/amazonia-sebastiao-salgados-photo-essay-nine-
ESTRATTI INTERVISTA SALGADO
I started shooting film. 35mm film. At that time, films were very good and had a lot of silver. Afterward, the price of silver began to go up. They started to reduce the quantity of silver in films, and its [quality] dropped a lot. I went to medium format films to get better quality.
After 9/11 in New York, the security at airports became hell for photographers, and the films suffered a lot from X-rays. I decided to go to digital, and after 2008 I started to work in digital. Now I photograph in digital, but all my lifelong work is with one Kodak film called Tri-X. The grain of this film was so important for me, but I did not have this texture in my pictures with digital. I lose it. Then I find a way to introduce the grain of the Tri-X film in my digital archive, and I print my images with this grain of the Tri-X. That means I have about the same texture in my pictures for my entire life.
I use Canon cameras. There is one Canon camera that I used basically in my last shoot in Amazon between 2013 and 2019 — Canon 1D X. Canon gave me the prototype of the 1D X, and I did a lot of tests. It was completely protected from the humidity of Amazon. Amazon is very humid, which gave me a very good comfort of work. In Canon, we have a fabulous choice of very high-quality lenses
I used many different cameras. Basically, in the beginning, I used Leicas. I photographed with the 33mm Leicas, which were amazingly good cameras. Then I came to medium format, where I worked with Pentax 645, which was a very good camera.
When I worked in black and white with film, it was necessary to have a lens of high quality that was not very high contrast. That was very important with Leica and very important with Pentax. Pentax had excellent lenses with very high definition and very low contrast that made it possible to have negatives with a very large grayscale.
Do you use your cell phone to take photographs?
Only of my granddaughter, who is three and a half years old, that's it.
These are not real photographs. The big problem with the smartphone is that you take images you use in a communication language, but you never print.
Photography is another thing. Photography is the memory of the society that we're part of. And the bigger problem with the smartphone is that it goes to your archive that you never use anymore. Sometimes you lose everything, sometimes, you drop into the cloud and don't use it anymore. Photography is tangible. You touch it, have it in your hands, see it repeatedly, and I can do nothing from the smartphone.
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| inviato il 26 Maggio 2023 ore 15:58
Rimane senz'altro il valore del lavoro di Salgado sotto molti aspetti. Ma stiamo parlando di una mostra fotografica di un fotografo che ha mezzi e possibilità di mettere la forma al servizio del contenuto. Purtroppo in alcune delle immagini che ho visto non solo la ricerca estetica non supportava il messaggio ma proprio lo osteggiava… proprio per il tema trattato, l'importanza della testimonianza e la caratura e la storia del fotografo, quel pacchiano tentativo di andare incontro alla deriva antiestetica moderna (leggasi abuso dello strumento delle maschere di contrasto) ai miei occhi ha svilito e mortificato il messaggio. Ripeto, rimangono alcune foto validissime (anche tra i paesaggi ho apprezzato molto quelli che avevano ad oggetto le piante) |
| inviato il 26 Maggio 2023 ore 18:10
“ ESTRATTI INTERVISTA SALGADO „
Boh, nell'intervista dice una cosa ed in post produzione ne fa un'altra . 
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| inviato il 26 Maggio 2023 ore 19:17
@McReeny
“ Boh, nell'intervista dice una cosa ed in post produzione ne fa un'altra „
please, mi segnali il pezzo dell'intervista in cui parla della post produzione, perchè a me è sfuggito (idem, se hai visto qualcosa al riguardo circa la stampa delle foto).
grazie mille
Massimo |
| inviato il 26 Maggio 2023 ore 19:40
“ I used many different cameras. Basically, in the beginning, I used Leicas. I photographed with the 33mm Leicas, which were amazingly good cameras. Then I came to medium format, where I worked with Pentax 645, which was a very good camera.
When I worked in black and white with film, it was necessary to have a lens of high quality that was not very high contrast. That was very important with Leica and very important with Pentax. Pentax had excellent lenses with very high definition and very low contrast that made it possible to have negatives with a very large grayscale. „
Salgado dice , o per lo meno mi pare di capire dallo stralcio dell'intervista :"apprezzo le lenti risolventi e poco contrastate per la scala di tonalità restituita" (è vero, è così) , poi mi spara delle elaborazioni con contrasto e chiarezza a cannone come nell' esempio postato da Lastprince.
E mi sembra che buona parte degli scorci paesaggistici di Amazonia segua quella linea di pensiero .
Non sto giudicando gli scatti , ci mancherebbe.
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| inviato il 26 Maggio 2023 ore 20:44
Ho partecipato a un incontro con Salgado, persona piacevolissima.
Lui viaggia e scatta, punto, poi manda il materiale a casa dove la moglie che fa da foto editor seleziona le immagini.
La post non so da chi sia curata, non da loro, ma evidentemente è rivolta ad avere anche qualche immagine d'impatto, la foto delle foche pur essendo forse una delle meno riuscite di Genesi è tra quelle quasi sempre selezionate da chi deve presentare gli eventi...a quanto pare col pubblico funziona... |
| inviato il 26 Maggio 2023 ore 21:58
A me già che dica di usare Leica fa cadere le palle.
Più leggo simili interviste e più mi rendo conto della mediocrità del mondo |
| inviato il 27 Maggio 2023 ore 9:15
“ A me già che dica di usare Leica fa cadere le palle.
Più leggo simili interviste e più mi rendo conto della mediocrità del mondo „
Beh...tutto è possibile e le opinioni di tutti vanno rispettate, ma dare del mediocre a Salgado mi pare un pò eccessivo
Quanto al testo riportato da @MCREENY, la parte importante mi pare sia alla fine, quando Salgado dice “ to have negatives with a very large grayscale. „
Poi il chiarimento di @Mauro266 mi pare spieghi il perchè ci troviamo a commentare alcune stampe per cui i dubbi sono legittimi. Se gli scatti non avessero avuto "large greyscale" dubito che avrebbero potuto generare quei contrasti sulle nuvole cosi tirati. |
| inviato il 27 Maggio 2023 ore 9:19
“ Se gli scatti non avessero avuto "large greyscale" dubito che avrebbero potuto generare quei contrasti sulle nuvole cosi tirati.”
Qui sbagli. Quei contrasti lì li tiri fuori con qualsiasi scatto. Il problema è proprio quello. Appiattisci verso il basso la qualità |
| inviato il 27 Maggio 2023 ore 12:40
“ A me già che dica di usare Leica fa cadere le palle. „
Se leggi l'intervista parla di tecnica e attrezzatura in risposta a precise domande, quando lo lasciano parlare liberamente questi argomenti non li tratta, la Leica, contestualizzando, per un grande fotografo degli anni '70 mi sembra una scelta molto normale, costretto a passare al digitale ha scelto il primo marchio che gli ha offerto un FF usabile agli alti iso e si è fermato li senza farsi troppi problemi. |
| inviato il 27 Maggio 2023 ore 14:33
Comunque anche Luca Pucci ha già preso degli EP ed è abbastanza integrato nei meccanismi "amichevoli". Non è certo un tesoro nascosto. |
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