| inviato il 15 Maggio 2023 ore 20:27
La cosa è questa: è o non è ?
… mi domandavo da ragazzino mentre osservavo avidamente le copertine dei vinili dei Floyd, belle grandi, maneggevoli e godibili come un quadro, mentre ascoltavo la loro musica.
E mi capita ancora oggi … a distanza di tanti anni … tanti.
E ciò nonostante nel frattempo mi sia impegnato a “studiare” il buon vecchio Storm e le sue elucubrazioni ..
Ma non c'è niente da fare: quella domanda mi si riaffaccia puntualmente ogni volta.
- E' o non è ? -
Parlo del significato o (peggio ancora) del “messaggio”.
E il bello è che sono recidivo !
O meglio: so che quella domanda nasce dall'istinto di capire cosa diamine volesse esprimere lui, ma so anche che, così intesa, quella domanda è sbagliata.
Dietro quelle splendide immagini ci sono stati d'animo, sensazioni, ambienti mentali che fuoriescono dalla musica che c'è dentro quei dischi neri che girano mentre tengo in mano il loro “contenitore”.
Ma soprattutto quelle immagini si offrono mute, perché la voce gliela devi dare tu che le osservi.
Sono fotografie “aperte”, con elementi magistralmente combinati che ti portano ad interpretarne il collegamento: un linguaggio fatto di assurdi contrastanti paradossalmente coerenti.
Esperienze queste, che provo ugualmente con alcune foto di Rodney Smith, Parkeharrison , Garcin, Misha Gordin e altri …
L' ”impudenza” di non esprimere un messaggio chiaro e leggibile, ma un' esperienza di cervello e carne.
Viaggi mentali e pure istintive sensazioni.
Una realtà “altra” che condivide la stessa natura dei sogni.
Perché è da lì che nascono quelle immagini surreali.
Da lì, dal quel tanto discusso “automatismo psichico” di Breton, derivano.
Una realtà che nasce in modo scollegato dall' autocontrollo: questo arriva dopo, quando come un flash il tuo cervello ti ha partorito una serie di combinazioni di assurdi che ora devi gestire, se vuoi realizzare qualcosa di decente (e qui naturalmente parlo per esperienza personale).
E allora ecco che non ha davvero senso chiedersi quale sia il messaggio, perché quando ci sei dentro a quelle immagini ti rendi conto che ti stanno portando loro verso un approdo che però decidi solo tu: diventano tue.
Ho provato queste sensazioni osservando una foto pubblicata da poco.
Foto spiazzante come lo sono le belle immagini surreali.
Nell'ombra tanti ceri accesi sopra una distesa di libri sparsi sul pavimento, in un ambiente oscuro, cavernoso, terribilmente angusto, dentro il quale un uomo nudo con indosso solo una maschera di carta si sporge tenendo in mano una candela, mentre quella maschera prende fuoco.
Sembra un rito, una liturgia, ma non traspare alcuna speranza di salvezza, il buio è onnipresente e presto quei ceri si spegneranno e con essi anche la maschera di carta sarà consumata dalle fiamme lasciando scoperto il volto ustionato dell'uomo.
Lo vediamo ? no … ma è un esito plausibile di quella terribile storia assurda.
E i libri ? resteranno al buio.
E non ci sarà più alcuna possibilità di leggerli.
Senza accorgermene quella foto (“aperta”) mi ha indotto a rappresentare la mia “storia”, una realtà inesistente, ma vera come veri sono i sogni.
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| inviato il 15 Maggio 2023 ore 22:26
Ecco, quella foto, come le tue foto, dopo un primo tentativo di guardarle con un minimo di logica, mi fanno approdare su lidi a me, prima, sconosciuti. "E i libri ? resteranno al buio. E non ci sarà più alcuna possibilità di leggerli", anche no, penso che c'è sempre una luce nelle vostre "realtà inesistenti, ma vere come veri sono i sogni". Saluti Rino. |
| inviato il 16 Maggio 2023 ore 0:39
Giuro! Siete troppo sofisticati... |
user198779 | inviato il 16 Maggio 2023 ore 4:49
Maserc ho avuto la stessa impressione,
avevo messo il segnalibro più che altro per vedere come si evolveva la discussione. |
| inviato il 16 Maggio 2023 ore 9:28
Faccio una premessa, la foto mi piace molto e credo sia una delle più interessanti apparse sul sito.
E' un discorso per me non banale, io resto a sospeso a metà.
Comprendo bene quello che dice Klizio sul dover spiegare tutto di un'opera e il voler lasciare aperto il pubblico a più interpretazioni in modo che sia lo stesso osservatore a creare una propria narrazione.
Non è banale creare "racconti" sospesi e volutamente ambigui.
MA....
per me in tutto questo c'è un enorme MA.
Mi è capitato spesso di trovarmi di fronte a assurde super×le, foto con testi volutamente criptici e scritti in linguaggio aulico.
Quando mi capita la mia prima sensazione è che mi vogliono vendere una cazzata.
Non ci posso far nulla, è così.
Ho sempre la sensazione che le foto non avessero una base solida, siano nate così, da scatti, messe insieme e qualcuno che è il curatore, chi le presenta ecc.. nè ha messo insieme un testo "fico" per dare importanza al tutto, ma alla fine resta fuffa.
Nè ho viste diverse di queste operazioni.
Secondo me chi scatta deve aver ben presente cosa sta facendo e perchè, su una foto come questa il dettaglio e i simboli inseriti sono importanti e non possono essere casuali o messi per creare possibili dubbi.
Funziona quindi lo scatto? bè si come foto singola è bella, mi interessa, è davvero fatta bene.
Necessita una spiegazione? non per forza |
| inviato il 16 Maggio 2023 ore 10:23
Anche per me é bella fa faccio una gran fatica a capire da banalotto ,mi piacerebbe la spiegazione del fotografo.in questo caso non mi ricorda niente di personale |
| inviato il 17 Maggio 2023 ore 3:30
Ma non c'è niente di "sofisticato", né nella foto né nelle parole (o nelle foto) di Klizio, che ho letto con piacere. Anzi, trovo curioso come un'immagine possa attivare significa(n)ti differenti legati a visioni e trascorsi che magari con la foto, per come è stata pensata, non c'entrano nulla.
Questa foto nasce dal buio dell'ignoranza. Non l'ignoranza dell'apatia e del disinteresse, ma quella "suprema" strettamente legata alla condizione umana che accomuna tutti.
Buio che, personalmente, è (sempre stato) una costante fonte di malessere ma anche di stimolo alla ricerca (che in qualche modo sconfessa, contraddittoriamente, ogni forma di conoscenza) e di cui non potrei fare a meno (da qui il titolo).
Mi rendo conto che possa risultare una visione ostica e ben lontano dalle piacevolezze consolatorie che solitamente offrono le "belle foto". Ma questo è...diversamente non sarei qui e probabilmente non avrei mai iniziato a sondare il linguaggio fotografico per cercare di dire qualcosa. |
| inviato il 17 Maggio 2023 ore 9:44
Nella prima parte t'eri tenuto.
Ma qui
“ Mi rendo conto che possa risultare una visione ostica e ben lontano dalle piacevolezze consolatorie che solitamente offrono le "belle foto" „
La tua parte snob, è tracimata.
Capisco che la tua una necessità (irrefrenabile) di conoscenza, ma perché dolorosa? Sarai un fan di Leopardi?
Ma le scritte sulla maschera?
E la candela spenta?
Hai fatto 30. Fai 31... |
| inviato il 17 Maggio 2023 ore 12:26
Matteo, concordo: però non confondiamo tra foto "concettuali" e foto "surreali". Le prime hanno l'obbiettivo di trasmettere, appunto, un messaggio preciso e spesso, quando son fatte male, sono accompagnate da spiegazioni improbabili.
Le seconde no, a volte neppure hanno un significato e sono soltanto suggestive come le immagini non-sense, oppure intendono più che altro tasferire un sentimento, un'emozione o uno stato d'animo, come ad es. I paesaggi. |
| inviato il 17 Maggio 2023 ore 12:47
Io la ritengo una delle migliori foto pubblicate sul portale a livello di comunicazione
Mi piace, in questo caso la considero una foto concettuale non surrealista anche se personalmente non mi interessano molto i generi in sé che li ritengo utili più che altro alla catalogazione |
| inviato il 17 Maggio 2023 ore 15:42
Klizio, guarda qui...
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| inviato il 17 Maggio 2023 ore 16:17
Giordano Bruno,
Brecht ha detto una fesseria, tra l' altro peccando di presunzione.
Si vede solo quello che si conosce.
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| inviato il 17 Maggio 2023 ore 16:27
Pensa cosa dovremmo dire a Carmelo Bene, allora, a proposito di teatro... :)
Gli appellativi di presunzione, arroganza ecc. sono un classico in certi casi. Meglio lasciar perdere. |
user198779 | inviato il 19 Maggio 2023 ore 7:15
Interessante appena ho un po' più di tempo me lo guardo.
Grazie Rombro. |
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