user204233 | inviato il 13 Maggio 2023 ore 13:17
Probabilmente farò molta fatica a farmi capire, ma spero che qualcuno colga anche solo una parte di quello che vorrei dire e possa darmi una risposta. La mia è una domanda, un quesito che principalmente vorrei rivolgere a chi fotografa da tanto tempo: pensate che la fotografia in sè, a partire dal gesto del fotografare, dall'azione del fotografare, sino ad arrivare a tutto ciò che avviene prima e dopo la pressione del pulsante di scatto, perciò sino alla stampa, alla generazione del file finale, all'eventuale condivisione online dei propri lavori, alla fruizione della proprie e delle altrui immagini... pensate che tutto ciò sia un qualcosa che possa restituire, anche a livello di immaginario, una spinta all'azione? Una spinta all'azione propria, ma anche all'azione altrui? La risposta penso sia scontata e penso, appunto, che la maggior parte dei fotografi coscienti restituirebbe un sì netto a tale domanda, ma che percorso avete fatto voi per arrivare a quel livello? I libri, le mostre, le foto altrui, il tempo... ok, ma l'azione in sè del fotografare, la post-produzione, non l'avete mai vista come un qualcosa di statico ed immobilizzante? Faccio un parallelismo soggettivo... a me, questo con la lettura, non capita, la lettura mi smuove molto di più della fotografia, come mai? |
| inviato il 13 Maggio 2023 ore 14:04
Dipende. Però io cerco di vedere la fotografia come qualcosa di finito. Non é tanto l'azione in se che mi affascina ma il raggiungere il risultato finale Forse devi trovare questo, arrivare a un'espressione e a un metodo di lavoro che sia congeniale per te portandoti al risultato che ti rappresenta |
user204233 | inviato il 13 Maggio 2023 ore 14:26
“ Dipende. Però io cerco di vedere la fotografia come qualcosa di finito. Non é tanto l'azione in se che mi affascina ma il raggiungere il risultato finale Forse devi trovare questo, arrivare a un'espressione e a un metodo di lavoro che sia congeniale per te portandoti al risultato che ti rappresenta „ Sì, per questo chiedevo a chi fotografa da tempo, è quindi un passaggio naturale questo trovarsi in un'incapacità di raggiungere un risultato anche solo vagamente vicino a ciò che si potrebbe avere in testa... tra l'altro mi capita anche nel guardare le foto che magari riconosco di apprezzare, è veramente difficile riuscire a cercare di "riprodurle". L'azione dello scattare poi non piace neanche a me, però probabilmente il saper fotografare riuscirebbe a farmela digerire di più. Intendiamoci, a me interessa fare foto... però mi sembra veramente una roba abnorme. Come se occorresse, all'inizio, una sorta di alfabetizzazione visiva. |
| inviato il 13 Maggio 2023 ore 14:39
Per me è il contrario Prima l'azione. Cammino in montagna, arrampico e interrompo l'azione per fotografare. |
user204233 | inviato il 13 Maggio 2023 ore 15:36
Appunto, avevo pensato di fare anche il parallelismo con lo sport... la fotografia per me è, al momento, molto distante dall'azione. |
| inviato il 13 Maggio 2023 ore 15:41
Idem la fotografia é riflessione per come la vivo io É pensiero. Lo scatto arriva dopo, a volte ci vuole molta gestazione |
| inviato il 13 Maggio 2023 ore 16:10
La mia fotografia è solo un banale ricordo scevro da facili intellettualsmi. Sono già impegnato in troppe altre cose in montagna. |
| inviato il 13 Maggio 2023 ore 17:19
Per quello che mi riguarda io sono stato "folgorato" inizialmente dalla fotografia TUTTA,ogni genere mi intrigava e mi faceva pensare e immaginare scenari che avrei potuto esprimere tramite immagine. Ho fatto moltissime foto inizialmente,avevo molte idee e volevo realizzarle,ho provato street,girovagando da solo cercando linee,ombre,luci e situazioni in cui mettere persone e oggetti,ho provato a rendere ,tramite la tecnica del light painting,belli o interessanti oggetti brutti,sporchi e vecchi etc .... Ho inseguito molte idee,giornalmente,e sempre giornalmente parlavo di queste con un mio collega che mi ha insegnato il funzionamento della macchina fotografica e con cui scambiavamo pareri sul come realizzare ciò che pensavo di fare. Ho guardato molti libri e partecipato ad un circolo fotografico e poi,di botto così come tutto era iniziato,è finito. Ho passato un paio d'anni senza praticamente prendere in mano la macchina tranne per ricordare la bellezza della famiglia,adesso è qualche mese che mi riaffiorano idee e sto cercando comunque di limitare l'uso della macchina,voglio essere più posato e meno reattivo. |
| inviato il 13 Maggio 2023 ore 18:33
“ la fotografia é riflessione per come la vivo io É pensiero. Lo scatto arriva dopo, a volte ci vuole molta gestazione „ Quoto |
user204233 | inviato il 13 Maggio 2023 ore 20:06
A me è capitato però di vedere, prima ancora di iniziare a fotografare, fotografie (spesso accompagnate da produzioni scritte, anche brevi magari) che in realtà potevano portare all'azione... gli scatti, possono creare immaginario ed apportare anche modifiche alla propria visione del mondo. Un po' quello che può fare la musica, ciò che possono fare i video, la scrittura e così via... |
| inviato il 13 Maggio 2023 ore 20:08
Beh certo, le fonti da cui si attinge dipendono dal proprio immaginario maturato negli anni e spesso vengono fuori idee senza sapere esattamente cosa ci ha influenzato per quella foto specifica. È tutto un processo incessante di mangia, elabora e risputa |
user204233 | inviato il 13 Maggio 2023 ore 20:18
“ Beh certo, le fonti da cui si attinge dipendono dal proprio immaginario maturato negli anni e spesso vengono fuori idee senza sapere esattamente cosa ci ha influenzato per quella foto specifica. È tutto un processo incessante di mangia, elabora e risputa „ Esatto, difatti io, ad esempio, nei miei gusti fotografici rivedo già un complesso di immagini più o meno coerente col mio passato o comunque con ciò che sono... magari non so dove cercare, ma so "cosa" cercare e quando mi ci imbatto lo capisco subito che la foto rispecchia ciò che cerco. Tutti noi, fotografi e non, abbiamo un immaginario visivo e da quello partiamo. Le difficoltà nascono nel momento in cui si cerca di riprodurre in prima persona quell'immaginario visivo tramite la propria macchina fotografica, ecco, quello per me è difficilissimo, questo era un po' il senso. |
| inviato il 13 Maggio 2023 ore 20:19
È proprio quello che mi ha attirato di questo mondo,poter mettere a vista quello che l'immaginazione crea nella testa. Una cosa che ho imparato,importante per me che lo faccio per me stesso e per hobby,è quello di evitare di cercare l'approvazione altrui, soprattutto come primo metro di giudizio. Sono sempre stato aperto a critiche nel merito e mi piace confrontarmi sull'immagine e sulle sue sbavature,sia tecniche che di messaggio,ma il tutto non deve mettere pressioni per cercare di accomodare l'altro. Questo processo deve rimanere un piacere e non un obbligo verso nessuno. |
| inviato il 13 Maggio 2023 ore 20:22
Infatti, come ho già detto da un'altra parte, la fase più complessa ma anche più stimolante è proprio cercare di capire come realizzare quello che ti frulla in testa :) |
user204233 | inviato il 13 Maggio 2023 ore 20:29
“ Questo processo deve rimanere un piacere e non un obbligo verso nessuno. „ Certo, aggiungo solo che magari a furia di vedere ciò che ci piace e poi ciò che si fa personalmente, a volte, ci si può buttare giù. |
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