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Circolo di confusione su d800


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avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2013 ore 10:02

Ho appena acquistato una Nikon D800 con zoom 16-35 f:4 VR e le prime prove fotografiche utilizzando l'iperfocale che ho trovato sui vari siti mi hanno... deluso.
Sì perchè una iperfocale calcolata con un C.d.c. di 0,030 standard per full frame secondo me non è corretta e le prime foto scattate me ne hanno dato conferma. Senza addentrarmi in considerazioni squisitamente tecniche (sarà colpa del sensore, dei Mpx o di chè), dalle valutazioni che ho tratto dalle prime foto fatte, ho la convinzione che la C.d.c. più corretta per l'accoppiata D800+16-35 sia intorno a 0.022.
L'utilissima applicazione DOFMaster purtroppo non consente di variare a piacimento il suddetto C.d.c. quindi, non volendo o potendo mettersi a far di conto, una soluzione veloce potrebbe esser quella di calcolare l'iperfocale sul diaframma più aperto rispetto a quello in uso? Voi come vi comportate?
Cerco a questo punto conferma da chi usa la D800 da più tempo ed avrà sperimentato e risolto questo rebus.
Grazie in anticipo a quanti vorranno rispondermi. Sorriso

Ilario

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2013 ore 10:53

come fai a impostare corretamente la MAF a 0.022 sul 16/35? anche io usando l'iper focale con il 12/24 lo metto sempre un po approssimativo perchè non c'è una scala graduata al millesimo.

p.s scusa OT ma vorrei capirlo ciao

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2013 ore 11:46

0.022 è la misura in mm. del Circolo di confusione che serve a calcolare l'perfocale da impostare poi sulla ghiera della distanza di messa a fuoco. Che poi, una volta trovata la corretta iperfocale, sia difficile impostarla correttamente è un altro (piccolo) problema.
Ciao

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2013 ore 11:58

se vai sul sito di DOF www.dofmaster.com/dofjs.html puoi impostare il coc che credi ( con un amico abbiamo desunto dopo prove un 0,02 per la d800) ;-)

Ciao

Max

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2013 ore 13:46

@Max: su Dofmaster più che variare a piacimento il valore di Coc (non si può) tu consigli di scegliere una fotocamera formato DX con Coc 0,02. Mi sembra una soluzione molto pratica e giustamente conservativa. Grazie!! Sorriso

avatarsupporter
inviato il 07 Maggio 2013 ore 14:48

Per il concetto di pdc tradizionale , ricordo immagini osservate ad una distanza pari alla diagonale, il cdc dipende dal formato del fotogramma www.nadir.it/tecnica/CIRCOLO_CONFUSIONE/default.htm ignorando questo rapporto credo, se non ho capito e calcolato male che il cdc per la D800 possa arrivare a 0,015 www.nikonschool.it/experience/geometrie3.php facendo astrazione dell'ottica;-)
Ciao.

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2013 ore 14:50

puoi anche risolverla cosi in effetti... MrGreen

però sul sito che ti ho linkato si può scegliere il coc che preferisci... perchè dici che non si può?Eeeek!!!se scorri fino in fondo ci sono tutti i coc.

Ciao

Max

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2013 ore 15:10

Caterina quanto dici vale per le stampe in modo generico. Riguardo alla foto di paesaggio chi osserva una stampa sicuramente si avvicinerà maggiormente proprio in funzione del dettaglio percepito, quindi più dettaglio c'è più l'osservatore sarà invogliato ad avvicinare lo sguardo.
Per la visione a schermo oramai il pixel peeper (visione al 100%) è lo standard, quindi ci si riferisce a quello.Cool

Ciao

Max

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2013 ore 15:27

@Caterina e Max: sì in effetti più che la visione tradizionale della stampa fotografica io mi riferivo all'osservazione a monitor, anche se non necessariamente con ingrandimento al 100%.
E tenendo conto di questo mi viene spontanea l'idea che un ulteriore parametro da inserire sulla formula del calcolo della C.d.c. debba essere anche la risolvenza del sensore visto che, a parità di dimensioni, non tutti i sensori hanno la stessa risoluzione.

Garzie, ora vado a leggermi Nikonschool. Ciao, Ilario Sorriso

avatarsupporter
inviato il 07 Maggio 2013 ore 15:38

Per la visione a schermo oramai il pixel peeper (visione al 100%) è lo standard, quindi ci si riferisce a quello.

Immaginavo, anche se non approvo MrGreen per quello ho aggiunto la seconda parte, l'articolo su Nikonschool lo trovo decisamene interessante;-)

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2013 ore 23:07

@Max: grazie, sì ho travato in fondo a dofmaster anche il Cdc variabile a scelta. Ottimo.
@Caterina: grazie anche a te per i link interessanti.
Questa sera ho fatto ulteriori prove casalinghe che mi confermano che il Cdc della D800 è senz'altro sotto la soglia del 0.022 che avevo preventivato all'inizio.
Certo che questo super-sensore fa penare un poco!! Confuso
Ciao
Ilario

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2013 ore 15:07


"Questa sera ho fatto ulteriori prove casalinghe che mi confermano che il Cdc della D800 è senz'altro sotto la soglia del 0.022 che avevo preventivato all'inizio. "


La cosa fondamentale da tenere presente è che NON HA SENSO ALCUNO parlare di CoC, PdC, MaF, nitidezza, risoluzione delle ottiche, ect di una fotografia, SE NON SI DECIDE sia LA DIMENSIONE DELL'IMMAGINE FINITA da osservare, che LA DISTANZA di osservazione.

Il CoC è una attribuzione, NON è un parametro ottico misurabile, il CoC lo decide il fotografo e lo decide in base alla dimensione di stampa dell'immagine ed alla distanza di osservazione di quella stampa: si definisce prima un CoC di stampa, immagine finita e poi dal CoC della stampa, a marcia indietro, tramite il rapporto d'Ingrandimento tra immagine stampata e superficie del sensore, si ricava il CoC del sensore, ossia della fotocamera, ma anche quello è una attribuzione, dipende da cosa ho attribuito io al CoC di stampa.

Una foto stampata (o vista a monitor) in formato francobollo e guardata da 1 metro di distanza può benissimo apparire tutta ben nitida e ben a fuoco, mentre la stessa fotografia, stampata in formato A2, circa 50 cm X 70 cm, ed osservata da 30 cm di distanza può benissimo dimostrarsi non tutta nitida e/o fuori fuoco.
Che cosa è cambiato nelle due diverse osservazioni di una stessa fotografia?

E' cambiato il CoC della stampa, e l'ho cambiato io, ho deciso io di cambiarlo variando sia la dimensione dell'immagine che la distanza di osservazione.

Se non si introduce l'osservatore nella catena di calcolo (che cosa guarda, il formato, e come, la distanza), nessun computo di fuoco o nitidezza ha alcun senso.

La D 800 NON ha un CoC diverso dalle altre fotocamere FX sulla STESSA, come dimensioni, immagine stampata, e non lo ha semplicemente perché è un sensore che ha lo stesso formato delle altre fotocamere Fx.

Ma la D800 ha più pixel di altre fotocamere FX e se non ne tengo conto, questo fatto mi trae in inganno sull'attribuzione del CoC alla stampa dell'immagine:

- La D 800 ha immagine nativa PIU' GRANDE, geometricamente, di quella delle altre fotocamere Fx: con immagine nativa più grande, se quella immagine la osservo ALLA STESSA DISTANZA DI OSSERVAZIONE delle immagini prodotte da altre fotocamere FX, più piccole geometricamente dato che hanno meno pixel (ovvero, a pari ingrandimento percentuale e stessa distanza mia di osservazione dal monitor) vedo i dettagli PIU' INGRANDITI.
L'OSSERVARE UNA IMMAGINE PIU' GRANDE a PARI distanza di osservazione dal monitor, EQUIVALE AD ATTRIBUIRE all'immagine della D 800 un CoC minore che alle immagini geometricamente più piccole prodotte da altre fotocamere: ma sono io che decido, è una mia decisione, il CoC è un'attribuzione, non è un parametro ottico misurabile.

- Se l'immagine D 800 la stampo delle STESSE dimensioni di una immagine nativa più piccola osservata alla stessa distanza, oppure la MANTENGO PIU' GRANDE, nativa, ma la OSSERVO DA MAGGIOR DISTANZA, riportandola alla dimensione più piccola dell'altra fotocamera, in entrambi i casi ATTRIBUISCO alla immagine della D 800 lo stesso CoC dell'altra fotocamera: in altre parole, bisogna fare attenzione, al solito, alla dimensione dell'immagine ed alla distanza di osservazione.

Il maggior numero di pixel della D 800 può dunque cambiare o meno il CoC dell'immagine finale, ma comunque dipende da me, da come regolo la dimensione dell'immagine finale e da come la guardo: se non tengo conto che è più grande, il CoC me lo riduce, ma è solo una scelta mia il non tenerne conto.

Qualsivoglia calcolo di PdC, senza la definizione, l'attribuzione del CoC all'immagine finale (ossi il formato dell'immagine e la distanza di osservazione) è privo di significato, è per quello che i vari calcolatori di PdC lo fanno OBBLIGATORIAMENTE SCEGLIERE sempre a chi fa il calcolo.

Sperando tutto chiaro, saluti cordiali

user12181
avatar
inviato il 10 Maggio 2013 ore 10:39

Vedo che sei in piena sindrome di "Profondità di campo inesistente sulla D800". Ci sono passato anch'io (con il 16-35, che credo ci metta qualcosa di suo). Beh la cattiva notizia è che non esiste cura definitiva... la buona è che dopo un po' ci si vive abbastanza bene... dovrai adattarti, cominciare a conoscere la macchina e l'obiettivo, fare qualche trucco: scegliere cosa vuoi a fuoco... cosa far cadere agli angoli e quanto lontano dal piano di messa a fuoco, rivolgerti al focus stacking, puoi anche pensare agli obiettivi basculabili (sul 24 PC-E se ne leggono di tutti i colori: eccellente, ciofeca ecc. ecc. non conviene a mio avviso buttarcisi ora, a meno di poterlo ridare indietro, ma attendere una riedizione...)

Comunque, se vuoi continuare a soffrire facendoti una tabella di iperfocali inefficaci, oggi un po' tutti concordano nel calcolare un circolo di confusione per la D800 non più grande di 1Xpixel size (i più fanatici) o 1,5Xpixel size o anche 2Xpixel size. Il pixel size della D800 è 4.878 micron, fa' tu i conti.
Questi erano i miei (con arrotondamenti) sulla base del criterio meno rigoroso di CoC = 2Xpixel size:

DIMENSIONE PIXEL D800 4,88 MICRON = mm 0,00488
CoC 2x0,00488= 0,00976 mm, arrotondamento 0,010

Comunque non c'è iperfocale che tenga, con la D800 ciò che non è sul piano di messa a fuoco lo si nota subito, se si osserva da abbastanza vicino l'immagine alla massima dimensione.






avatarsupporter
inviato il 10 Maggio 2013 ore 11:29

@Murmunto,Nikon la pensa diversamente;-)
"A valle quindi di tutte queste considerazioni possiamo ragionevolmente definire una areola di tre pixel di diametro al di sotto della quale i dettagli non sono più distinguibili in modo netto. Chiamiamo questa areola cerchio di confusione."
Senza però dimenticare questo
"Se non consideriamo l'obiettivo come un oggetto ideale, allora va tenuto conto anche della nitidezza ed incisione dell'obiettivo stesso. La misura della nitidezza di un obiettivo, in genere espressa con la Modulation Transfer Function "MTF", esula dai confini di questo articolo, e quindi non viene qua presa in considerazione, ma è importante ricordare che la profondità di campo è tanto maggiore quanto "peggiore" è la MTF."


user12181
avatar
inviato il 10 Maggio 2013 ore 12:04

Caterina non mi sono documentato su come la pensa Nikon, quello che sono riuscito a pensare io documentandomi su vari siti, tra cui quello dell'inglese autorevole che si fa pagare per esser letto, ma che nella fattispecie offre il suo sapere gratis e che usa i criteri più conservativi (CoC=5micron)
The D800 and D800E have 4.88-micron photosites, which means that to fully exploit the sharpness of the sensor, a 5-micron calculation for depth of field is in order.
, ma non solo su quel sito, è quel che ho scritto nell'intervento precedente, di nuovo aggiornato mentre tu scrivevi il tuo intervento.
Io ho la mia tabella e la mia fettuccia che tengo nel marsupio ma che da un po' di tempo non uso più, faccio bracketing di messe a fuoco e all'occorrenza focus stacking, ma siccome sono pigro, cerco sempre di farlo fare in automatico a Photoshop, che però spesso fa cilecca o lascia qualche zona sfocata non solo ai bordi...

Domenica scorsa mi è riuscito un ottimo colpo: sulla cresta nevosa che separa una valle sospesa dalla valle principale ho messo a fuoco su una pietra che affiorava sulla cresta a una distanza non tanto breve, sacrificando un po' un primissimo piano comunque tutto bianco e uniforme, e che comunqe occupava solo la parte sinistra dell'inquadratura perché a destra c'èra il fondo del vallone sospeso, una ventina di metri più in basso. Volevo che alcune rocce in secondo piano, le slavine e le irregolarità della neve, un po' più lontane e le cime rocciose sullo sfondo fossero bene a fuoco. Non solo ho ottenuto un'ottima nitidezza di tutto ciò che volevo fosse nitido, ma una fantastica (per me) nitidezza (non previsualizzata, eh sì, non avevo neanche visto le caratteristiche interessanti di quella zona) della sezione destra inferiore della foto, dove c'era il fondo del vallone, con tutte le sue minute rigature dovute all'afflosciamento della neve per il disgelo. Il fatto che i due o tre (o quattro?) metri in primo piano sulla cresta nevosa non sono un granché nitidi non si nota proprio, probabilmente lo so solo io, perché so che per come ho scattato non può essere altrimenti.

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