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Foto sfocate ? Colpa del clima , ostacolo forse insormontabile allo sviluppo tecnologico di lenti e fotocamere.


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avatarjunior
inviato il 14 Febbraio 2023 ore 19:56

Ciao a tutti , apro questo topic perché ho fatto alcune ricerche e ho trovato ben poche discussioni sull'argomento e spero di fare un piacere a molte persone parlandone qui. Spesso tra appassionati e non ci si lamenta della resa magari non perfetta di un obiettivo e macchina fotografica, e si tende a dare subito la colpa all'attrezzatura o al fotografo . Chi mi conosce sa che spesso scelgo di operare a lunghezze focali estreme , utilizzando frequentemente i super teleobiettivi moltiplicati , questo perché dove vivo gli animali sono estremamente schivi e tenermi alla giusta distanza mi aiuta sia a rispettare gli spazi e la tranquillità dell'animale , sia a portare a casa scatti che altrimenti sarebbero molto più complicati da realizzare. Negli anni ho avuto modo e la fortuna di provare tantissime attrezzature diverse e di farle lavorare anche in contesti molto diversi fra loro . Questo mi ha permesso di maturare una certa esperienza pratica sull'utilizzo dei super tele e delle lunghe focali . Il progresso tecnologico inoltre , rende sempre più accessibili traguardi che una volta erano inimmaginabili , ad esempio ora con i moderni corpi macchina ed ottiche so possono usare sempre con più facilità gli extender e l'alto numero di megapixel dei sensori consente crop molto spinti e quindi di arrivare sempre più vicini al soggetto che si vuole fotografare . Ma …. C'è un grosso limite a tutto questo , che spesso si tende a sottovalutare: il clima . Sarà capitato a molti di osservare in estate le famose “onde di calore” salire dall'asfalto caldo, che sembra quasi “bollire” . Anche in inverno è facile riscontrarle , specialmente quando si opera con i super tele . L'aria calda distruggerà completamente le vostre immagini , a prescindere da quanto valido sia il vostro setup . A nulla varranno i perfetti sistemi autofocus e i 100 megapixel. Ma non è tutto , in questo topic non voglio limitarmi a parlare delle onde di calore prodotte dal suolo , ma anche di un altro problema con cui mi sono trovato spesso a combattere , specialmente in inverno : l'escursione termica . Sarà capitato a molti magari di uscire di casa la mattina presto , magari fare un tragitto in auto e poi uscire dalla macchina per andare a fotografare, e magari osservare che le foto prodotte hanno una nitidezza molto “ballerina” . Alcune sono perfettamente a fuoco , altre magari sono completamente sfocate , e spesso magari si tende a dare la colpa all'autofocus , allo stabilizzatore o altro . Ecco , in questi casi in realtà, ho riscontrato empiricamente che a giocare un ruolo cruciale è appunto il fattore acclimatamento dell'ottica . Faccio un esempio, se uscite di casa in questi giorni , l'obiettivo è rimasto tutta la notte in casa , poi magari salite in macchina , accendete il riscaldamento, per tutto questo tempo l'ottica rimane a 20 gradi di temperatura. Dopodiché scendete magari perché siete arrivati al luogo dove volete fotografare o vi fermate perché avete incontrato un animale lungo il tragitto , ecco , in questo caso se fuori ad esempio sono presenti -7 gradi , l'ottica subità uno sbalzo termico talmente forte , che anche se non creerà condensa , si creerà un flusso di aria calda turbolenta davanti alla lente frontale , interposto al flusso di aria fredda dell'esterno . Questa turbolenza andrà a devastare completamente le vostre immagini . Più spingerete con l'ingrandimento o il crop , più il fenomeno sarà evidente . Un altro fattore decisivo è il diametro della lente , maggiore è la lente , più elevato sarà il degrado prodotto . È lo stesso principio che si applica in fotografia astronomica , difatti prima di effettuare un la sessione di fotografia astronomica come si deve , specialmente se si lavora ad elevati ingrandimenti, le ottiche devono essere acclimatate per almeno un'ora o più . Mi sono reso conto di questo problema anche in estate scattando con un amico , io con il 600 f4 , lui con il 200-600 . La grande lente frontale del mio obiettivo non riusciva ad andare in temperatura con l'esterno e soffriva molto di più la turbolenza rispetto al 200-600 , che mediamente riusciva a restituire immagini un po' migliori , anche se non al top . In questi casi spesso può essere utile utilizzare tempi di scatto molto rapidi e fare più scatti possibili , questo aiuta a “congelare” la turbolenza dell'aria e a trovare una frazione di secondo in cui l'immagine non è troppo degradata . Anche questo principio l'ho dedotto dalla fotografia astronomica, e non ci crederete, ma funziona ! In ogni caso , il fattore clima , viene troppo spesso non considerato a dovere o tralasciato , e penso proprio che rappresenti un limite insormontabilmente allo sviluppo a cui la tecnologia può aspirare. Più in là di tanto infatti , non ci si potrà spingere , proprio perché andando oltre, cominciano ad entrare in gioco variabili non più controllabili e che limitano la resa del sistema a poche giornate all'anno . Voi che ne pensate ?

Intanto spero di aver fatto cosa gradita a qualcuno riportando la mia esperienza .

avatarjunior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 8:59

Argomento molto interessante spesso solo sfiorato nelle discussioni, resto in attesa di leggere il parere di chi usa normalmente tele spinti.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 11:05

Non avevo mai pensato ai flussi d'aria dati dal contatto di una lente calda o fredda in rapporto all'aria esterna, ma sapevo che più aria metti tra te e il soggetto più è facile che la foto sia scarsa.
Io l'ho visto con un 70-200 duplicato, figuriamoci duplicando un 600.

avatarjunior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 11:11

Aggiungo che comunque si tratta di un problema riscontrabile anche con soggetti relativamente vicini , infatti anche se si avesse ad esempio un soggetto a 30 metri , ma si croppa l'immagine in maniera molto spinta , il problema si può presentare ugualmente in quanto si tratta di un fattore dipendente non solo dalle distanze , ma anche dall'angolo di campo sotteso dal pixel . Più aumenti la focale , più il campo inquadrato sarà minore , allo stesso modo , se hai un sensore molto risoluto o molto denso e croppi l'immagine in maniera esagerata, è come se lavorassi alla focale equivalente all'angolo sotteso dal crop con una fotocamera meno “spinta” . Per questo motivo , ribadisco che oltre un certo limite non ci si potrà spingere , proprio perché ad un certo punto intervengono fattori fisici non dipendenti dal nostro controllo . Attualmente sono disponibili anche obiettivi come il Canon 1200 f/8 , che può essere ulteriormente moltiplicato, ma che all'atto pratico sarebbe difficilissimo da sfruttare a pieno per la maggior parte dell'anno , per via dei fattori suddetti. Allo stesso modo , la rincorsa a sensori sempre più risoluti (nel futuro prossimo ci avvicineremo sempre più ai 100 megapixel) sarà destinata a scontrarsi letteralmente con un “muro” , anche se composto di aria , dal quale sarà difficile , se non impossibile uscirne bene MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 12:05

Federico è un argomento che ripeto spessissimo, alla noia, sia quando si parla di telescopi per catturare piccoli volatili, che in post in cui utenti lamentano problemi di messa a fuoco senza rendersi conto che si trovano di fronte a problemi di rifrazione.
Il problema è che finiscono nel nulla perché qualcuno incomincia a sfruttare il post per altro, per guerriglie di marchi, autorealizzazione inserendo roba presa in giro per sembrare un utente colto e preparato e via dicendo...

L'aria non si vince, la ricerca di superfocali, di sensori iperdensi (per non parlare di chi continua a confondere ingrandimento digitale con formato del sensore), serve a ben poco....le condizioni in cui poter sfruttare tanti ingrandimenti decrescono all'aumentare degli stessi.

Però molti sono convinti che sia meglio spendere 10k o più di attrezzatura per fotografare un passero sotto casa, piuttosto che spendere dei soldi per un viaggio, magari un ws in qualche luogo nel mondo dove non solo il volatile si avvicina senza problemi, ma in generale è possibile portare foto più interessanti che non il povero pettirosso sul rametto.
A volte non esiste possibilità di far foto a soggetti che stanno a 15-20mt perché l'aria non lo permette, eppure la fisima in generale è per miliardi di pixel e supertele lunghissimi.



avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 12:16

.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 12:22

Perfettamente daccordo sia con Federico ( che ringrazio per il post dedicato ) che con Mac.
Ultimamente in diversi post si è sfiorata la questione e mi sembra molto strano che essendoci molti uccellatori in questo blog, ben pochi l'abbiano fatto presente.
E' certamente un fatto noto e risaputo a chi fa molta fauna ed avifauna ( sopratutto di natura vagante ).
Da capanno, per quanto di base valgano gli stessi principi sopra elencati, il fenomeno talvolta è meno evidente scattando in "ambiente protetto".
T'invito a partecipare al post riguardo il nuovo Canon da 1200mm ( se vuoi farti due risate ), oggetto del desiderio di molti ma che io, scanserei a prescindere.
Con focali così estreme ( almeno per mia esperienza ) si buttano una quantità inusitata di scatti.
La soluzione, ove possibile, alla fine è sempre la stessa : avvicinarsi quanto più possibile al soggetto per minimizzare gli effetti descritti.
Personalmente, prima di ogni uscita controllo sempre le condizioni di visibilità e la qualità dell'aria
Almeno uno si prepara psicologicamente MrGreen

user226917
avatar
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 12:44

@Mac vero, andare a fotografare dove i soggetti sono meno schivi e più vicini va bene, se voglio solo un primo piano del soggetto. Se voglio invece documentare (anche con ottime foto, non sempre "documentare" vuol dire fare snapshot) QUESTO luogo, vicino a casa, e sfortunatamente abito in Pianura Padana (per dire), devo necessariamente e perennemente fare i conti con questo limite.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 12:51

.... appena fatto un commento in proposito in altra discussione su Af della R7 MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 12:53

... tutto assolutamente condivisibile e resto nella mia convinzione che ( salvo utilizzo specifici), supertele spinti, siano decisamente più efficaci x soggetti piccoli a brevi/medie distanze, piuttosto che x "allungare il tiro"

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 13:11

Ciao.. argomento interessante. In ogni caso, per chi fa naturalistica, o sport, le onde di calore sono un nemico contro cui ci si accorge piuttosto in fretta di dover combattere. Per l'appannamento invernale mi sembra di capire che tu tenga l'attrezzatura in macchina in ambiente riscaldato durante il viaggio (?). Ovviamente basta mettere il tutto nel baule, e vedrai che non riscontrerai più di questi problemi. L'attrezzatura ha il tempo di acclimatarsi con la temperatura esterna. Discorso diverso invece per le foto in ambiente estivo, o invernale esposto a sud, li purtroppo ci si può far poco, se non scattare nelle ore di alba e tramonto, prima che il calore salga dal terreno/rocce ecc..

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 13:29

Bello vedere che ogni tanto in questo forum ci sono anche discussioni interessanti.
Quindi complimenti all'autore del topic!

Certo che capita ahimè spesso , sopratutto da disteso nel delta del po di vedere che magari in tot foto identiche ad un soggetto in sequenza la maggior parte sono senza nitidezza..

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 14:46

Nine non mi è chiaro cosa intendi per documentare, se si intende foto ambientata è possibile ovunque, magari qua in italia la fai a 150mm mentre in un altro posto la fai con un 70mm…meno distanza è sempre un plus.

Poi se ovviamente qualcuno ha richiesto esattamente scatti di un certo luogo italiano…beh ci si deve organizzare e adoperarsi per trovare il migliore momento possibile, meteo, luce, visibilità..etc.


avatarsupporter
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 15:06

Assolutamente d'accordo in tutto,qualcuno famoso diceva che il migliore obiettivo é quando ci vai vicino.esstremizzando ricordo che col telescopio la cosa é evidente anche per fotografare la luna se non vedi il cielo pulito é inutile qualsiasi obiettivo super,anche stamattina vedevo Cagliari a 3 km col 500 e male,a volte bene subito col tempo giusto,saluti

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2023 ore 15:58

In certe situazioni non c'è nulla da fare, spesso il sole sull'erba bagnata, al mattino, crea turbolenze che rovinano qualsiasi foto fatta a più di 15/20m.
Della differenza di temperatura lente/ambiente invece non sapevo nulla, interessante..

Edit @federico se non ricordo male sei umbro? Qualche mese fa ero sul monte Bove a fotografare i camosci, la prima sessione fatta di mattina ha prodotto foto quasi in totalità da cestinare, quando mi sono spostato sul bove sud invece la musica è cambiata. Non mi era mai successo in inverno di avere quei problemi per le turbolenze, e invece...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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