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Liberati del superfluo ;/) L. Ghirri


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avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2023 ore 22:45

"" Liberati del superfluo ""

Luigi Ghirri, con la sua grande esperienza, era un formidabile analizzatore del suo tempo. Ma come puoi leggere in seguito, prevedeva anche la direzione che avrebbe intrapreso la fotografia.

“Bisogna semplificare la strumentazione. Ormai si parla più della fotocamera che della fotografia. Dobbiamo utilizzare la tecnologia come liberazione, non come costrizione. Spesso in fotografia accade esattamente l'opposto”.

Suggerimento

Luigi Ghirri si esprimeva in questo modo quasi 30 anni fa, quando il digitale praticamente non esisteva.

Oggi, queste parole sono più che mai attuali. Leggendo le varie discussioni sui forum dedicati o gruppi social, quasi l'80% di esse sono incentrate sull'attrezzatura fotografica.

Quel che è peggio, però, è che ormai l'attrezzatura ci condiziona fotograficamente. Se non hai un grandangolo non puoi fotografare paesaggi. Oppure se non hai un teleobiettivo è impossibile fare delle foto ad una gara sportiva.

Ormai siamo arenati su delle convinzioni, purtroppo molto difficili da scardinare. In realtà, oggi più che mai, il vero innovatore è il fotografo che utilizza metodi “alternativi” per raccontare il suo punto di vista.

Vuoi liberarti da questi limiti? Prova ad uscire da casa con un solo obiettivo. Scegline uno, meglio se un obiettivo fisso, e lascia a casa tutto il resto.

Questo ti obbligherà a cercare punti di vista differenti. Scoprirai che raccontare uscendo fuori dagli schemi, può darti grandissime soddisfazioni.

fotocomefare.com/luigi-ghirri/


Luigi Ghirri (da Wikipedia)

Strumentazione utilizzata :

1967-1968: Voigtlander Bessamatic 24x36mm a telemetro con ottica fissa.
1969-1972: Olympus Pen (24x18mm).
1977-1978: Canon AE-1
1979 in poi: Vari modelli di Polaroid, 100, SX-70, 600.
1980: È invitato dalla Polaroid Intl. ad Amsterdam per utilizzare una fotocamera sperimentale di formato 20x24" e 8x10".
Anni ottanta: Pentax 645 (6x4.5 cm) e Pentax 67 (6x7cm).
Da metà anni '80: Mamiya RB67 e Mamiya RZ67 (6x7cm).

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2023 ore 22:59

Interessante ma è da anni che. mi "obbligo" di uscire solo con un obiettivo ma niente.
Ero un mediocre, resto un mediocre fotografo.
Creare le occasioni per fotografie andando ad eventi o a viaggiando mi stimola di oiù

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 8:46

Voce di colui che grida nel deserto (cit)

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 8:58

O forse solo consapevolezza dei propri limiti.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 9:09

Niente di più vero... Il bias della strumentazione è enorme e va fatto uno sforzo immenso per resistergli purtroppo.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 9:15

Decisamente meglio approdare al minimalismo, ma ci vuole tempo per maturare certe scelte e trovare una propria strada

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 9:31

Nel contempo a Parma c'è in corso una mostra dedicata a Ghirri semplicemente eccezionale.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 9:38

A dirla tutta non so Ghirri cosa penserebbe se leggesse alcune discussioni sui forum di oggigiorno, nelle quale la maggior gamma dinamica dell'ultimo modello pare imprescindibile...per recuperare le ombre sotto i ponti e traformare "l'acqua in vino"

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 9:48

Ci vado domenica alla mostra.

Oggi replica su Sky Arte alle 14:20.

Ora faccio un giro a far foto che è la cosa che più mi interessa. Soliti posti dietro casa ma con una luce diversa.

Per il resto... credo sia più facile parlare di attrezzature, tecnicismi e pp piuttosto che di fotografia. Dovrebbe essere il contrario... e mi ci metto pure io. Confuso

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 9:58

“ Luigi Ghirri (da Wikipedia)

Strumentazione utilizzata :

1967-1968: Voigtlander Bessamatic 24x36mm a telemetro con ottica fissa.
1969-1972: Olympus Pen (24x18mm).
1977-1978: Canon AE-1
1979 in poi: Vari modelli di Polaroid, 100, SX-70, 600.
1980: È invitato dalla Polaroid Intl. ad Amsterdam per utilizzare una fotocamera sperimentale di formato 20x24" e 8x10".
Anni ottanta: Pentax 645 (6x4.5 cm) e Pentax 67 (6x7cm).
Da metà anni '80: Mamiya RB67 e Mamiya RZ67 (6x7cm).”


Una bella evoluzione
Sembra quella di un fotoamatore accanito
Parte con la compatta e finisce con il formato medio e a fare le prove alla Polaroid!

Questa lista sopra è una delle cose più riduttive possibili di un autore. Dovrebbero vietare di pubblicarla!

Oppure L aveva pensata ghirri per prendersi gioco di noi !

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 10:30

pure la mezzo formato 18x24 ...

devo tirar fuori la Chajka / Agat / Mikron ... le lascio sempre in disparte perchè 72 scatti non li finisco mai. Eppure alcune foto migliori che ho fatto (gusto personale), le ho realizzate proprio con queste 3 mezzo formato.
Devo dotarmi di una bobinatrice per caricare rullini da 6 scatti (12 in mezzo formato)... Sorriso

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 10:36

“ pure la mezzo formato 18x24 ...

devo tirar fuori la Chajka / Agat / Mikron ... le lascio sempre in disparte perchè 72 scatti non li finisco mai. Eppure alcune foto migliori che ho fatto (gusto personale), le ho realizzate proprio con queste 3 mezzo formato.
Devo dotarmi di una bobinatrice per caricare rullini da 6 scatti (12 in mezzo formato)... Sorriso”

Pensa che quando ho scritto che volevo cimentarmi con una pen f qui sul forum mi hanno sconsigliato.
Eppure a me sembra geniale. E risparmi pure tantissimo in termini economici.
Idem quando ho detto che avrei tirato una foma100 a 800 iso con il rodinal . Eppure va benissimo (per me)

Ora scatto quasi sempre a 800 iso con la foma100. Ottengo da subito il contrasto che cerco e posso usare zoom bui. E spendo poco.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 11:11

questa forse la mia più interessante fotografia (per me) in mezzo formato 18x24 (Chajka 2 / Ilford Pan 100)






Se la cosa ti soddisfa (Pen F, Foma 100 a 800 in Rodinal) ... lascia che le critiche entrino da un orecchio ed escano dall'altro. Sorriso ... Non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Inf. III, 51).

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 11:51

c'è anche da dire che "da una grande tecnologia, derivano grandi responsabilità" (semi-cit) ;-)

in altre parole, io ho la sensazione che a volte alcuni fotografi rifiutino i nuovi strumenti semplicemente perchè per essere sfruttati a dovere richiederebbero nuove competenze, che non hanno voglia di sviluppare.

Un po' come quei piloti che rifiutano l'uso del cambio sequenziale o del TC/ABS, perchè toglie gusto alla guida ecc ecc...può essere....ma il fatto di non doversi più occupare di quegli aspetti non significa che la guida sia diventata più semplice. Bisogna sviluppare altre qualità di guida, come la precisione delle traiettorie piuttosto che dei punti di frenata.
O magari anche proprio quella squisitamente tecnica di decidere il livello di assistenza elettronica migliore.


avatarjunior
inviato il 06 Gennaio 2023 ore 13:14

Il tecnicismo pervade anche il mondo della fotografia a pellicola. Basta fare un giro sul famoso forum "analogico" dove se sviluppi per 3 secondi di troppo è tutto da buttare. Con il passare degli anni sto maturando la convinzione che internet stia diventando una rovina per l'uomo medio dei paesi sviluppati, il magnifico strumento che era (sempre riferito a internet) ha portato le persone ad avere a che fare costantemente con i numeri i quali purtroppo rendono semplice fare confronti di ogni genere ( confrontare strumenti, confrontare like...). Concludendo, alla base della deriva della società moderna credo che ci siano i numeri che rendono tutto dannatamente oggettivo e sta svanendo la soggettività. Personalmente non ho problemi ad imparare nuovi strumenti ma stare al PC a fare postproduzione mi fa passare la passione.... Lo faccio perché le foto digitali uscite direttamente dalla macchina non mi piacciono...

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