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Chiude Photo Professional. Crisi globale o crisi della fotografia?


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avatarjunior
inviato il 07 Settembre 2022 ore 14:57

Nell'ultimo numero di settembre ottobre della rivista, la redazione saluta i lettori, annunciando che:

"Dopo 140 numeri, l'avventura di Photo Professional termina quì. Purtroppo, non ci sono più le condizioni per continuare a pubblicare la rivista: la crisi dell'editoria non è una novità, come sapete, ma di fronte al prezzo alle stelle delle materie prime (la carta, in sostanza), bè, siamo costretti a salutarvi."

Sono abbonato e la cosa mi dispiace moltissimo, non per i soldi già anticipati, per i quali la Sprea Editori, si dice disponibile al rimborso, ma perché per me era un momento di piacevole lettura. Un momento che riservavo a me stesso ed a questa passione.

Sicuramente la crisi ed i costi crescenti hanno avuto un ruolo decisivo, ma quello su cui medito e su cui vorrei condividere una vostra opinione o riflessione è se tutto ciò sia dovuto alla evidente crisi generalizzata o principalmente alla contrazione del mercato fotografico a cui abbiamo inesorabilmente assistito in questi anni ed alla drastica riduzione della platea degli utenti ai quali una rivista, seppur divulgativa, come questa si rivolge.

In fondo se il problema fosse stato solo il costo della carta, si sarebbe potuto provare ad andare avanti con la sola rivista online, tentando di proporre passaggio agli abbonati della rivista cartacea, magari con qualche promozione.

Del resto già il passaggio da cadenza mensile a bimestrale, avviato prima della crisi delle materie prime, era stato il preludio a questo triste epilogo.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 12:07

In fondo se il problema fosse stato solo il costo della carta, si sarebbe potuto provare ad andare avanti con la sola rivista online, tentando di proporre passaggio agli abbonati della rivista cartacea, magari con qualche promozione.
Forzando un po' il sillogismo aristotelico (ma non e' questa la discussione) fotografia = arte = cultura.
In Italia, dagli anni 80 in poi, abbiamo vissuto un sistematico impauperimento della cultura al fine di favorire la mutazione da esseri umani a consumatori. Deinde poscia: ciao ciao.
La crisi non c'entra nulla.
In giro vedo sempre piu' SUV e cellulari all'ultimo grido.
Se il mio mercato tira, le riviste relative al mio mercato si vendono.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 14:14

Le riviste e i giornali in generale non interessano più a nessuno, senza i fondi statali le agenzia di stampa e i giornali sarebbero tutti chiusi.

avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2022 ore 17:00

1-i giornali cartacei
Il web li sta sostituendo

2-la fotografia. Ormai non se la fila più nessuno se non 4 appassionati e 2 professionisti

avatarjunior
inviato il 13 Settembre 2022 ore 11:03

E si, i tre interventi precedenti hanno centrato il problema. Anzi alcuni motivi di questa età, per molti aspetti, di triste decadenza.

avatarjunior
inviato il 13 Settembre 2022 ore 23:35

Qualche tempo fa hanno chiuso anche Digital Camera, sempre della Sprea, a questo punto è una crisi del settore o proprio di questa azienda, oltretutto Digital Camera era pubblicato anche in inglese ma questo non so se esista ancora.
Mi spiace molto perché io leggo più volentieri su carta, poi per carità la ricerca su internet per un argomento specifico si fa sempre, ma era comunque bello aspettare l'uscita per sfogliare la "carta".
Massimo

avatarsenior
inviato il 14 Settembre 2022 ore 7:53

Purtroppo oggi gira così e basta esaminare il livello della politica, della televisione ecc. per capire il fenomeno. Io sono del 1951 e mi dispiace molto per i giovani. Sono stato ben più fortunato di loro. Le riviste fotografiche ai miei tempi erano parecchie e parecchio diffuse. È il clima generale era ben più stimolante.

avatarjunior
inviato il 14 Settembre 2022 ore 8:19

Vedo sempre più discussioni e commenti poveri ragazzi, peggiore epoca ecc..
Ma quando magari non si pensa ad altri fattori, si sa la crisi dell'editoria c'è da parecchio, ma non perché la gente non legge, basta vedere il boom di vendite che hanno avuto certi settori dell'editoria stessa.
Cambiano i bisogno, cambia la cultura e probabilmente tutte queste riviste che chiudono non sono riuscite a stare al passo con i tempi.
Poi le edicole stanno calando di numero di anno in anno, i giornali e riviste non si ammodernizzano negli argomenti e fanno le solite 4 cose.
La concorrenza è sempre più elevata, e se non riesci a stare al passo chiudi, è brutto da dire ma è così

avatarsenior
inviato il 14 Settembre 2022 ore 9:20

Le riviste fotografiche ai miei tempi erano parecchie e parecchio diffuse


La questione di fondo, che si applica poi a tutti i settori/argomenti, è che 'quando c'era la carta stampata' si avevano due fenomeni positivi:

Le notizie erano condivise
Le notizie erano verificate

Sul piano pratico: quello che leggevi da una parte era facile leggerlo anche da un'altra e sostanzialmente gli articoli erano simili, almeno per la parte pratica.

Ora... senza andare a scomodare argomenti come le fake news ecc...
l'informazione è disponibile sul web, ed in fondo è molto più capillare, ma... a saperla trovare... e sempre che te la facciano trovare...
Se non conosci una cosa, non la cerchi sul web, e se non la cerchi non la conoscerai mai, almeno: fintanto che qualcuno (una persona) non te lo dirà.

Morale: sebbene l'informazione sia più capillare, c'è un maggiore rischio di ignoranza e... come sappiamo, c'è un concreto problema di disinformazione e... sempre senza scomodare le fake news o la disinformazione -criminale-... è molto facile che il primo 'blogger' si metta a diffondere informazioni 'ad michiam' più basate su esperienze empiriche ed impressioni personali che sulla realtà.

Morale... siamo più ignoranti con la convinzione di essere meglio informati

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2022 ore 7:42

Proprio in questi giorni un amico sta chiudendo la sua edicola dopo 15 anni di lavoro continuo e logorante (aperto dalle 6 di mattina, con mezza giornata libera la domenica). Ha cercato di cedere la licenza: non l'ha voluta nessuno, nemmeno regalata.

Ormai riviste e giornali non si vendono, sostituiti dal web. Il mio amico ha galleggiato negli ultimi anni solo grazie alle millemila bustine di giochi per bambini.

È un mondo, uno dei tanti per la verità, che scompare nell'indifferenza collettiva.

avatarjunior
inviato il 15 Settembre 2022 ore 7:56

La cultura è solo una delle tante vittime di questo degrado, una deriva suicida che si concretizzerà nel voto del 25 settembre. Con questo non intendo demonizzare una destra o sinistra, democrazia è pluralismo di idee, ma intendo i toni da bar che stanno vincendo e imponendosi.
Al bar non si parla di fotografia e non si legge (dove sono finiti i quotidiani?). Si ritorna alle clave, finita la 3 guerra mondiale.

user198779
avatar
inviato il 15 Settembre 2022 ore 19:12

Si può ricondurre forse a una decina di anni prima dell'era della rete questa crisi globale. Prima c'è stato uno stallo del sistema durato fino al 2007 per poi procedere in una parabola discendente che è ancora ben lontana dall'arrestarsi.
Certi settori stanno soffrendo più di altri come l'editoria certi lavori sono addirittura spariti.Confuso
Si tira in ballo la competizione e il sapere adeguarsi ai tempi moriremo per primi ... MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2022 ore 20:16

Sinceramente non ho mai letto quella rivista. Ma vedendo in rete cosa pubblica mi sembra che tratti prevalentemente aspetti tecnici. Tali argomenti si trovano tranquillamente in rete oramai, quando ti servono e in tutte le salse. Quindi la rivista non da nessun valore aggiunto. Spendi solo soldi. Discorso diverso invece di alcuni magazine, italiani e internazionali, che trattano di estetica fotografia e che presentano le fotografie su carta di livello molto buona. In questo caso c'è anche il piacere di sfogliare tale rivista, di collezionarla. Oltre che trattano argomenti già più difficili da individuare in rete. Ecco che c'è il valore aggiunto rispetto alla rete

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2022 ore 20:36

Per me il vero valore aggiunto della 'carta stampata' è quello di trattare molteplici argomenti che vanno a soddisfare un'utenza dagli interessi molto variegati.

La vera conseguenza positiva di questo, è che se anche non leggi l'articolo perché l'argomento non ti interessa, è vero che quantomeno vieni a conoscenza della cosa e questo, all'occorrenza, ti permetterà di approfondirlo.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2022 ore 7:27

La carta stampata non piace più a nessuno, non si tratta di nuova o vecchia generazione si sono stancati tutti, i giornali e le riviste non li compra più nessuno neanche quelli hanno più di 50 anni (che in Italia sono la maggioranza) quindi non c'entra nulla la cultura, la politica o i modi di fare.
Vent'anni fa esistevano 10/12 riviste legate al mondo della fotografia oggi esistono migliaia di forum, pagine facebook, canali YouTube e quant'altro e pochissimi sono interessati anche a leggere su carta quello che su internet sanno da settimane se non da mesi.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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