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Pillole di BIF - Parte terza, il red-dot


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user236140
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inviato il 24 Agosto 2022 ore 22:21

Le due macchine che avevo qualche tempo fa, Canon 7D Mark II e Olympus EM-5, nonostante avessero mirini decisamente migliori rispetto ad altre macchine avute in
passato, erano sempre problematiche nel tracciamento (e conseguente acchiappo AF) dei soggetti piccoli, veloci e relativamente vicini tipo rondini e affini, ma anche soggetti più grossi che si muovono rapidamente su terreni irregolari come ad es. i camosci

Cito questo ultimo caso perché molte volte mi è capitato di perdere un'azione interessante dato che li vedevo bene a binocolo, poi li vedevo bene a occhio, ma quando guardavo nell'oculare erano spariti perché l'OB aveva "ballato" nelle mie mani, o perché i soggetti si erano spostati… Triste

La situazione non è certo migliorata con la Olympus EM-1 Mark I che ho attualmente

La difficoltà di tracciamento è anche dovuta al fatto che il mirino ingrandisce l'immagine, e più aumenta tale ingrandimento, più il campo visivo si restringe, inoltre c'è l'ulteriore problema dell'abbaglio causato dalla differenza di luminosità "dentro-fuori" che può essere anche pericolosa camminando su sentieri esposti

Inoltre, usando occhiali con lenti progressive che mi fanno vedere bene solo da una quarantina di centimetri in avanti, e sudando 7 camice (o anche 9) quando vado in
montagna, il touch-screen non lo trovo né efficiente né affidabile, e l'unica altra soluzione per la ML (ma anche per fare video a mano libera) è l'uso di loupe tipo questa Tarion, molto solida e precisa tarion.eu/products/tr-v2-viewfinder ma anche molto pesante

Per questi motivi uso fin dal tempo delle bridge un particolare accessorio che si chiama red-dot (o punto rosso)

Prima un po' di storia: il red-dot è un tipo di mirino utilizzato originariamente in ambito militare, che può essere montato su differenti modelli di fucile d'assalto, pistole ed altre armi da fuoco e funziona grazie a uno specchio che proietta la luce di un led sulla lente anteriore del suo obiettivo. Il punto appare così come fosse proiettato sul cielo attraverso la lente.

In seguito, l'utilizzo del red-dot si è esteso al campo civile, è stato infatti introdotto su larga scala soprattutto come mirino nella caccia e per soft-air e come cercatore nei telescopi amatoriali

Esistono due tipi di red-dot: a tubo chiuso o aperto.

Il primo tipo, consiste in un cilindro con due lenti alle estremità che possono essere polarizzate o antiriflesso.

Il secondo, più leggero, è composto da una sola lente riflettente e permette un maggiore arco di visibilità al prezzo di minore precisione e resistenza, senza contare i riflessi luminosi di disturbo che arrivano dall'alto

Dopo averli provati entrambi, preferisco il tipo a tubo chiuso perché non risente di tali problemi

Analizziamo dunque i pregi di questo sistema di puntamento rispetto all'oculare (ottico o elettronico):

I red-dot offrono un grande campo visivo e permettono di usare entrambi gli occhi per mirare (uno sul red-dot, ma che vede ancora davanti, e uno del tutto libero), e di vedere così il punto come se fosse trasparente sul bersaglio.

Il punto è piccolo, non disturba durante il puntamento e rende più facile l'identificazione dei bersagli, poiché non ostacola la percezione dei dettagli circostanti. Inoltre, può essere utilizzato anche in condizioni di luminosità scarsa. persino di notte

Il red-dot è visibile anche senza accostare l'occhio alla lente, anzi di solito dovrebbe stare lontano dagli occhi, quindi non si rischia di farsi male o rovinare gli occhiali

Ma se facilitano tanto il puntamento e tracciamento, perché si sono diffusi così poco in fotografia e soprattutto nella BIF?

Chiacchierando con alcuni amici fotografi l'obiezione maggiore è stata: "se non li usa nessun fotografo un motivo ci sarà"…
mmm, i motivi principali potrebbero dunque essere 3:

Difficoltà a cambiare routine e provare cose "aliene"
Uso di red-dot scadenti, per es. con forti errori di parallasse
Risultati scarsi dovuti alla taratura errata e/o non conoscenza dei limiti del mezzo

Vediamo il primo motivo, Difficoltà a cambiare routine e provare cose "aliene"

È un problema che abbiamo tutti, me compreso; non avete idea di quanta fatica abbia fatto a farmi piacere, che so, Windows 8 coi suoi piastrellotti, e poi Windows 10 MrGreen

Li ho odiati per un paio d'anni l'uno: ogni tanto li provavo, ma poi tornavo sempre indietro; prima di passare a usarli con soddisfazione ce n'è voluto di tempo!

Ora, anche se la vostra destrezza vi permette di seguire pennuti veloci in volo senza problemi, il red-dot può ancora servirvi in capanno per localizzare rapidamente brandeggiando un grosso OB fisso un soggetto visto a binocolo

D'altra parte, per tutti quelli che trovano difficile seguire i razzi in volo (come me) perché non provare?

Il red-dot è utile, se non indispensabile, per agganciare soggetti veloci es. gheppi in volo o camosci in corsa; per soggetti piccoli che non stanno a lungo posati/fermi da qualche parte, ma che non si imboscano es. culbianchi che stanno spesso in cima a pietroni; per trovare velocemente col cannocchiale da digiscoping la posizione individuata prima col binocolo, e simili

E poi, non è del tutto vero che nessun fotografo li usa, per es:

www.dpreview.com/forums/thread/3217137

www.stephenfischerphotography.com/Red_dot_sight.html

Secondo motivo, Uso di red-dot scadenti, per es. errori di parallasse

Questo è in effetti un problema, che si risolve solo evitando cinesate da poche decine di EUR e acquistando prodotti di qualità come i miei Olympus EE-1 e Konus SIGHT-PRO ATOMIC 2.0

Se sono cinesate lo capite anche dal comportamento del puntino luminoso: se si muove in direzione opposta rispetto ai vostri movimenti, vuol dire che compensa l'errore di parallasse, seppure come si può immaginare, la compensazione è più o meno buona con i red-dot più costosi

L'uso di altri prodotti per armi da fuoco tipo Aimpoint o Vortex lo sconsiglio per i costi esageratamente alti, seppure in parte compensati da pregi come la durata eterna della batteria o il fatto di reggere il peso di un carrarmato

Altro problema è che il red-dot può facilmente disallinearsi per cui va montato in modo solido, e così dopo varie prove e ricerche, ho scovato e acquistato questo adattatore www.astroshop.it/varie/lacerta-adattatore-slitta-flash-per-cercatore-r

Questo accessorio che si inserisce nella slitta del flash, ha il vantaggio di essere piccolo e basso, e le due viti in dotazione (con relativa chiave a brugola) servono a bloccarlo in sede e forse anche a distanziare un po' il metallo dai contatti della slitta per cui non li rovina

Lo svantaggio è che accetta solo red-dot con attacco da 11 mm che sono meno comuni, e non il solito Weaver da 21 mm che hanno quasi tutti gli altri

E così ora uso il Lacerta, che grazie alle modifiche che descriverò in un successivo post è diventato il mio attuale preferito, e può essere usato sia su corpi grossi (solitamente reflex), sia su corpi piccoli (solitamente micro4/3 e bridge)

Una volta risolto il problema del supporto, non rimane che scovare il red-dot giusto

Il primo che ho comprato, un Royal cinese da soft-air, è finito subito all'ecocentro data la durata infima della batteria e del led.

Il secondo, un Bushnell Trophy TRS-25, che da quello che avevo letto doveva essere un discreto red-dot dal buon rapporto qualità prezzo, l'ho restituito dopo un giorno di prove perché il punto era pressoché invisibile in pieno giorno e persino alla massima potenza (posizione 11) e d'altronde usato alla massima potenza la durata della batteria diventava risibile

In seguito ho comprato il red-dot Olympus EE-1 già completo di adattatore per la slitta flash

PRO dell'Olympus EE-1:

È molto leggero
La batteria dura parecchio: Olympus dichiara 3000 ore max e in effetti dopo un mese di uso in posizione 1-3 per 3-8 ore/giorno non ha ceduto di un Lux
L'aggancio alla slitta del flash è solido grazie al pin che sporge sotto quando si gira la ghiera di bloccaggio: un'ottima idea perché impedisce all'oggetto di scivolare fuori dalla sua sede e di perdersi, come successo una volta a me
La pioggia non sembra creare problemi

CONTRO dell'Olympus EE-1:

È di plastica dall'aria alquanto fragile, per cui tenerlo sempre aperto non è "igienico" a meno che non siate fotografi da postazione fissa
Dovendolo aprire, accendere, e magari regolare in base alla luce ambiente si perde molto tempo, tanto che certi soggetti possono nel frattempo sfuggire; però avendo
capito che la batteria dura un mucchio di tempo direi che a parte la fragilità di cui ho parlato, si può tranquillamente lasciarlo acceso (ogni tanto me lo dimentico anche di notte)
Le rotelle di regolazione sono troppo facili da muovere inavvertitamente, soprattutto quella dal lato dell'interruttore, e ho dovuto risolvere prima con un po' di Patafix, e poi incollando due rettangolini di plastica
Il reticolo è piuttosto grande, per cui potrebbe complicare la scelta dell'area da mettere a fuoco
Su tutte le macchina con il flash in posizione centrale ne impedisce l'apertura

Così, alla fine l'Olympus EE-1 DOT SIGHT è finito in soffitta e attualmente uso un Konus SIGHT-PRO ATOMIC 2.0 che è a mio parere perfetto:

Solido ma leggero
Lenti colorate anti-riflesso
Ermetico e a prova di appannamento
Lunghissima durata della batteria, paragonabile a quella dell'Olympus

Un altro red-dot che mi sento di consigliarvi è l'economicissimo Swiss Arms 15x35 www.titano-store.com/it/c/armi-softair-c28617/sistemi-di-puntamento-c2

PRO:
molto ben costruito
tanti reticoli a disposizione
un po' ingombrante per la Olympus EM-1 o macchine simili, mentre su reflex è perfetto
reticoli visibili anche in pieno sole e con occhiali scuri
errore di parallasse mi pare minimo
un po' dure da girare le ghiere di attivazione
lunga durata della pila

Quindi, morale della favola:
Rischiosi i red-dot da soft-air da poche decine di EUR perché o sono baracche, o la pila dura poco
fa eccezione lo Swiss Arms citato sopra, ma è stato un colpo di fortuna

Ottimi i red-dot da caccia, ma anche qui può andare male, oppure i dedicati come Olympus e Nikon, che costano intorno al centone e hanno durata di batteria nell'ordine della settimana almeno

Fantasmagorici i red-dot militari con durata della batteria di anni, anche sempre accesi, e perfetti sotto tutti i punti di vista, ma con costi notevoli(da centinaia a migliaia di EUR Eeeek!!!)

Terzo motivo, Risultati scarsi dovuti alla taratura errata e/o non conoscenza dei limiti del mezzo

A che distanza tararlo e come?

A parte il caso citato prima del fotografo in capanno, per la BIF ha senso tararlo sulle distanze medie dove il campo visivo dell'oculare si restringe troppo, quindi sui 10-30 metri, oppure su altre a vostra scelta in base al vostro target preferito

Il problema è che la taratura di fabbrica si riferisce al montaggio su un'arma standard, quindi va rifatto la prima volta che lo montate sulla macchina fotografica e, a seconda della validità del montaggio, ogni volta che lo togliete e rimettete sulla macchina, perché bastano piccoli disallineamenti per sballare la mira

Per fortuna è tutto facile: si mette la macchina sul cavalletto, si seleziona il punto AF più piccolo che c'è e si piazza quest'ultimo su un oggetto alla distanza di interesse, quindi si accende il punto rosso: se indica lo stesso punto dell'oggetto bene; altrimenti si ruotano le viti di regolazione per trovare il punto giusto

Per finire vi rivelo un segreto: gli storni che vedete in Pillole di BIF - Parte prima, lo Storno www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4316845 sono stati tutti fotografati grazie al Konus SIGHT-PRO ATOMIC 2.0 montato sulla slitta Xtend-a-Sight Plus (non più in commercio)


Buoni red-dot a tutti


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