| inviato il 22 Agosto 2022 ore 12:38
Se ne accennava in un altro topic e credo possa essere interessante illuminare questo lato oscuro della fotografia di strada, ossia quando l'oggetto delle nostre attenzioni (fotografiche) rivela una tempra degna del picchiaduro Capcom.
Vi esorto quindi a liberarvi del trauma subito quella volta che avete rischiato la ghirba raccontandolo in questa sede. Ovviamente, darò il buon esempio iniziando io.
In tanti anni di street (anche se devo dire che più propriamente praticherei la "peppino", ma è una lunga storia che esula dalla discussione), devo dire di non aver quasi mai avuto problemi che con la gentilezza e un bel sorriso non si potessero risolvere. Ecco i casi più eclatanti...
1) Calabria, anni 90, L'ABUSIVO: sto fotografando uno scorcio di una strada vuota, neppure un essere vivente nell'inquadratura e incredibilmente dopo pochi secondi vedo arrivare da lontano, tutto trafelato, un tizio in pigiama (!) che in maniera abbastanza concitata mi chiede perché stessi fotografando casa sua (un qualche tipo di abusivismo edilizio in corso?). Cerco di calmarlo, di spiegargli che non sono una minaccia, ma solo un turista con l'hobby della fotografia. Lui probabilmente si rassicura, anche per il mio accento palesemente diverso da quello locale e per fortuna la cosa rientra senza problemi.
2) nella mia città (non dico quale), primi anni 00, L'ANSIOSO: sto provando una macchina analogica appena presa usata e mentre fotografo svogliatamente la corteccia di un platano in un viale alberato, mi vedo piombare addosso un signore anziano in scooter (!!) che mi chiede perché stessi fotografando casa sua nascosto dietro un albero (ahahahaha). Ora, a parte che la casa del tipo (una bella villa antica) è ad almeno 30 metri di distanza e io ho su un 50ino, non esattamente un tele, cerco di spiegarmi, ma il personaggio stavolta non sente ragioni: ha subito vari tentativi di furto ed è convinto che fossi in "ricognizione" per una nuova effrazione, una roba semplicemente delirante. Addirittura prende il telefono e minaccia di chiamare le forze dell'ordine, si calma solo quando seraficamente lo invito a chiedere direttamente di mio zio, ai tempi ispettore di polizia. La scoperta di alcuni amici comuni, poi, finalmente lo tranquillizza e il surreale episodio rientra definitivamente.
3) Firenze, primi anni 10, L'ISPANICO IRASCIBILE (olè!): stavolta non mi trovo in un'epoca o in un contesto nei quali una fotocamera possa suscitare sospetto, anzi, credo che il centro di Firenze, nei pressi degli Uffizi, sia uno dei luoghi del mondo a più alta concentrazione di macchine fotografiche, eppure un disegnatore/ritrattista tra i millemila che animano la zona riesce a incazzarsi per essere rientrato in un'inquadratura. Con accento chiaramente ispanico, addirittura mi minaccia e mi prende a male parole, stavolta però girano anche a me e trovo assurdo che uno che lavora per strada in mezzo a migliaia di turisti si inalberi in questo modo per essere rientrato (per caso) in un'inquadratura. Inoltre l'aggressività del tizio è intollerabile, così lo affronto a muso duro e ci fronteggiamo per qualche istante. Per fortuna (più che altro sua), la situazione non trascende nel contatto fisico e la cosa finisce lì, ma è di gran lunga l'episodio più sgradevole in tanti anni di fotografia.
4) Ravello, un mese fa, CICCIO NON MI SCATTARE: in giro per la meravigliosa Ravello, con moglie e bambine al seguito, incrocio ripetutamente una (invero bella) ragazza di colore, ma ha un'espressione palesemente fredda e ostile, così capisco al volo ed evito di inserirla in qualche inquadratura, continuando a fotografare per fatti miei. All'ennesimo incrocio, vedo con la coda dell'occhio la ragazza che parlotta col fidanzato (o quello che è) che un po' svogliatamente si avvicina e in inglese mi chiede se avessi fotografato la tipa alla quale si accompagna. Trovo paradossale che debba essere importunato senza motivo, peraltro in presenza di mia moglie e delle mie figlie, per le paranoie di una che evidentemente crede di essere una principessa nubiana e taglio corto con un DEFINITELY NOT, accompagnato da espressione che non ammette repliche e proseguo la passeggiata. Rischiare una lite per una foto che nemmeno ho fatto... Ce l'ho!
Questo più o meno è quanto... Nulla di eclatante, se pensiamo che si tratta di episodi spalmati su quasi trent'anni, ma la scintilla è sempre pronta a scoccare: l'altra sera ho fotografato il pubblico di un concerto e mentre rivedevo le foto, in mezzo a tanta gente rilassata, sorridente e divertita, trovo lei... Un'anziana dall'espressione grifagna che guardava dritta nell'obiettivo, palesemente chiedendosi chi fossi e perché la stessi fotografando...
Street fighter è sempre in agguato! |
| inviato il 22 Agosto 2022 ore 14:46
Quanto distano gli anni '50, dove i ragazzini alla vista di una fotocamera si mettevano in posa e ci restavano male se non ripresi |
| inviato il 22 Agosto 2022 ore 16:22
Primi anni 2000, in un paesino della Marsica in Abruzzo. Strada a fianco della chiesa coi classici sanpietrini per terra, i portoni incorniciati da pietre, pellicola in Bn e un 17 mm. Scatto la foto e da un portone sorte fuori una signora anziana, vestita di nero, che sbraita. Io l'abruzzese di quelle parti non è che lo capisca (e nemmeno delle altre, per questo) però le parole perché c@zz0 mi hai fotografato credo di averle intuite. Provo a spiegare che non ho fotografato né lei né nessun altro, ma capisco al volo che é bene cambiare strada.
L'unica volta che ho avuto problemi.
Ciao.
Pier Luigi |
| inviato il 22 Agosto 2022 ore 16:46
Ahahhaah mi ha fatto ridere leggere tutte le tue vicissitudini.
Poi vai a vedere i loro profili social e vedi cosa esce.....ahahhahahahahah
Cmq ultimamente mi capita che le persone mi fermino per farsi scattare una foto piuttosto.
Un tattica che poi uso, è quella di continuare a guardare nel mirino come se nulla fosse in modo da far capire che loro non mi interessano, o aspetto dopo aver fotografato che mi passino oltre.... oppure fingo con lo sguardo corrucciato di leggere qualcosa sul display. Scatto silenzioso obbligatorio.
Troppo sbattimento. Mi do ai paesaggi.
Va be dai è una dura vita quello del fotografo di strada.
Un giorno (qualche anno fa) ero con mia figlia a passeggio in una simpatica situazione in cui portava un bustone sovradimensionato per le sue possibilità ed io che la guardavo con aria di "sfida"....scenetta simpatica... e mi accorsi che c'era uno con un tele seduto al bar che ci riprendeva. Ho continuato nel mio sfottò ed al termine l'ho salutato per fargli capire che l'avevo visto.... e lui tipo mortificato che mi faceva gesti tipo di scusa.
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| inviato il 22 Agosto 2022 ore 20:01
“ Primi anni 2000, in un paesino della Marsica in Abruzzo. „
Le vecch... Ehm... Le signore anziane non conoscono vie di mezzo, o sono persone dolcissime e sorridenti oppure vecchie megere schiumanti. |
| inviato il 22 Agosto 2022 ore 20:05
“ Un tattica che poi uso, è quella di continuare a guardare nel mirino come se nulla fosse in modo da far capire che loro non mi interessano, o aspetto dopo aver fotografato che mi passino oltre.... oppure fingo con lo sguardo corrucciato di leggere qualcosa sul display. Scatto silenzioso obbligatorio „
Le possibilità sono infinite: io, quando mi accorgo di essere stato sgamato, tolgo lentamente lo sguardo dal mirino e, con fare assorto, scruto un punto indefinito alle spalle del soggetto... Di solito funziona. 
MAI avere un'espressione colpevole o imbarazzata. |
| inviato il 22 Agosto 2022 ore 20:06
“ Seconda puntata: incontro lo stesso elemento „
Ma era così interessante 'sto violinista?  |
| inviato il 22 Agosto 2022 ore 20:51
Poi ho visto che attira di più uno che fa la foto con la macchina fotografica invece che col cellulare. Da più fastidio mentre il cellulare passa quasi per "normale " |
| inviato il 22 Agosto 2022 ore 20:57
Potessi ×tterei tutti quelli che fotografano le persone per strada |
| inviato il 22 Agosto 2022 ore 21:51
“ Potessi ×tterei tutti quelli che fotografano le persone per strada „
Vedi che tra "tutti quelli che fotografano le persone per strada" c'è mezza storia della fotografia. |
| inviato il 22 Agosto 2022 ore 22:00
Alba al Duomo di Milano, macchina su treppiedi, un tipo strano era convinto che lo stavo fotografando.
Ha visto la foto ed è andato via lamentandosi |
| inviato il 23 Agosto 2022 ore 9:29
Personalmente non ho mai avuto problemi, sicuramente con la reflex all'occhio eri più invasivo.
Con la MF inquadrando nel pozzetto non ti si filava nessuno,stessa cosa con le fotocamere con lo schermo tiltabile tu guardi in basso e non direttamente l'eventuale soggetto.
La questione non è quella di farsi gli affaracci altrui ma quella di riprendere un contesto il più naturale e spontaneo possibile. |
| inviato il 23 Agosto 2022 ore 10:47
“ capitato pure a me di venire quasi alle mani con un coglio...ne, e stavo solo fotografando un muro di un capannone sulla spiaggia „
Probabile che il capannone fosse abusivo. |
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. L'unica volta che mi è capitato di avere problemi è stato sui Navigli, zona notoriamente poco frequentata da turisti, quando sempre a spasso con la mia cagnolina, ho inquadrato un tipo che suonava il violino per strada. Il soggetto ha smesso immediatamente di suonare e con accento teutonico ed incaxxato mi apostrofa così: "lei non fa foto a me perchè ha makkina professionale" . Effettivamente stavo usando la mia amata Canon 1DS mkIII. Gli ho riso in faccia e me ne sono andato. Finita lì! Seconda puntata: incontro lo stesso elemento in Corso Vittorio Emanuele e lo punto con la mia piccola telemetro nera ma dal bollino rosso, non ha fatto una piega 
Forse gli ricordava l'amata patria 
