| inviato il 18 Agosto 2022 ore 10:34
Barbara Silbe è una persona molto competente sulla fotografia, ha anche un ottimo gusto come testimoniano i portfolio che pubblica qui: eyesopen.it/tag/barbara-silbe/
E' stata editore della splendida rivista EyesOpen!, si occupa di fotografia come giornalista, è gallerista, curatrice eccetera. Insomma ha un sacco di titoli e talenti.
Ho premesso questo altrimenti la critica che segue sarebbe ingenerosa. Su Nocsensei cura la rubrica Best photo of the week, nell'ultimo numero ha premiato questa fotografia:
www.nocsensei.com/lente/barbarasilbe/best-photo-of-the-week-mattia-zeb
L'autore si chiama Mattia Zebi, ha vent'anni e sono sicuro che diventerà un bravissimo fotografo. Il problema è solo questo, Barbara Silbe la presenta come fotografia di paesaggio, mentre è grafica fatta con fotocamera e postproduzione: del mondo esterno (quello che ci consegna la fotografia come sua peculiarità) resta poco o nulla. E' il frame pittorico di una natura fantastica, non una fotografia di paesaggio. Cancella la ripresa per sostituirla con la proiezione. La fotocamera diventa il proiettore delle proprie immaginazioni.
Capisco che c'è una convenzione linguistica per cui anche questo tipo di fotografie sono chiamate 'paesaggio', ma nella sostanza sono altro. Non voglio dire che queste manipolazioni grafiche siano un male, assolutamente non è così. Amo grafica disegno pittura forse più della fotografia, ma sono cose diverse dalla fotografia, cioè raccontano il mondo - in questo caso il paesaggio - in modo diverso. Non migliore, non peggiore: diverso.
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| inviato il 18 Agosto 2022 ore 11:53
Sono sempre più convinto che l'influenza nefasta della computer grafica nel cinema (soprattutto nel genere fantasy) abbia partorito dei disastri e ,di riflesso, sia avvenuta la stessa cosa all'interno delle opere fotografiche.
Altrimenti non si spiega la predilezione del pubblico per questo tipo di elaborazioni (e non parlo solo di ventenni, anzi...). |
| inviato il 18 Agosto 2022 ore 13:03
Un tempo la fotografia seria era solo quella in bianco e nero, si sono viste foto lavorate come quelle di ansel Adams per passare a cose più neutre ecc..
L'immagine evolve, il mondo evolve inutile decidere che il mondo sbaglia si può capire e trovare una propria strada, su può restare indietro e anacronistici
Sono scelte, ma direi che cosa sia buono o non buono, paesaggio o no non siamo di certo noi sul forum a deciderlo.
Ora se apro libri di storia fotografica ci sono autori come Jeff Wall che di certo non si sono mai fatti scrupoli con la manipolazione o la chapelle ecc.. ecc..
Mi sembra una nostalgica lotta contro i mulini a vento |
| inviato il 18 Agosto 2022 ore 13:17
La foto comunque non mi piace così tanto, é un luogo molto scattato e ho visto tante foto migliori dello stesso posto.
Ci sono stato anche io e in effetti quella cascata é impressionante |
| inviato il 18 Agosto 2022 ore 13:19
Ma meno male che ci sono ragazzi di vent'anni che hanno ancora passione, voglia e capacità in un mondo, quello della fotografia per come la conosciamo noi “vecchietti”, che sta scomparendo.
E soprattutto, meno male che ci sono professionisti che riconoscono i loro meriti e valorizzano il loro lavoro.
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| inviato il 18 Agosto 2022 ore 13:23
Concordo con 66ilmoro.
Ma l'effetto è artificioso comunque, concordo anche con Matteo, ho visto cose fatte molto meglio di quello stesso iconico luogo.
Diciamo che gli ha affibbiato un premio alla "continua così", sempre che come detto sopra non sia un montaggio del cielo e che lo stesso in origine fosse del tutto diverso (senza aurora, per dire): nel qual caso, mi spiace, per me il "continua così" si trasforma in "non continuare, grazie". |
| inviato il 18 Agosto 2022 ore 13:24
Concordo con 66ilmoro!
Poi, volendo essere pignoli, possiam dire che è più un paesaggio notturno o astrofotografia paesaggistica, ma son dettagli  |
| inviato il 18 Agosto 2022 ore 14:02
Mi vengono in mente al volo due cose.
1) quanto la fotografia debba rispettare il patto che esiste fin dalle sue origini con la realtà sensibile che sta davanti all'obiettivo è una responsabilità del fotografo.
La mia opinione è che questo rapporto stretto fotografia-realtà sia la cosa che rende specifica la tecnica fotografica, dandole un valore unico, che nessuna altra tecnica artistica ha.
Ci si può allontanare da questo perché la sensibilità di ogni autore è libera e insindacabile. Ma secondo me si entra in un terreno di conflitto con altre arti/tecniche che non trovo produttivo.
2) mi ha colpito che il commento di Silbe all'immagine di un luogo iperfotografato sia fondamentalmente di tipo tecnico, basato su difficoltà e soluzioni tecniche.
Non è l'aspetto più rilevante, mi pare.
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| inviato il 18 Agosto 2022 ore 14:17
Ammetto la mia ignoranza e rozzezza fotografica : non è una foto che degnerei di una seconda occhiata . |
| inviato il 18 Agosto 2022 ore 14:19
“ Canti….. se il Sig. Mattia non ha aggiunto il cielo (fotomontaggio), allora questa è una FOTOGRAFIA di PAESAGGI, ottenuta con le moderne tecniche di fotografia ;-) „
Non so dire se ha aggiunto il cielo, ma è ininfluente.
Un conto è riprendere il mondo esterno, un conto proiettarci le proprie immaginazioni. Mettiamo che questa fotografia fosse riuscita - lo dico perché non convince nemmeno me - è comunque un prodotto artistico ottenuto 'con le moderne tecniche di fotografia'. Si è sempre potuto 'dipingere' con la fotocamera.
Moonrise, Hernandez, New Mexico nella versione più nera, quella iconica, è arte. Ansel Adams è stato un enorme tecnico della fotografia, era una tecnica per tradurre il paesaggio in fotografia. Tradurre viene da 'traducere', cioè 'trasportare', che è diverso da 'trasformare', ma in Moonrise a un certo punto ha indossato i panni dell'artista e ha trasformato - piuttosto bene.
Poi c'è la terra di confine, per esempio il grande Eugene Smith.
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| inviato il 18 Agosto 2022 ore 14:24
Ha fatto quello che poteva con le tecniche che aveva.
Le cose sono evolute e ora ci si può anche spingere più in là.
Lo spirito é quello, lo stesso Adams diceva che non faceva un paesaggio reale ma plausibile
E come sai esistono varie versioni di quello scatto di cui 3 al moma |
| inviato il 18 Agosto 2022 ore 14:29
“ Non so dire se ha aggiunto il cielo, ma è ininfluente.
Un conto è riprendere il mondo esterno, un conto proiettarci le proprie immaginazioni. Mettiamo che questa fotografia fosse riuscita - lo dico perché non convince nemmeno me - è comunque un prodotto artistico ottenuto 'con le moderne tecniche di fotografia'. Si è sempre potuto 'dipingere' con la fotocamera.
„
Perdonami Canti, ma a questo punto non capisco il senso di cosa vuoi dire con l'apertura del post, e penso tu stia facendo un pò di confusione.
Rispetto i tuoi gusti e pensieri,(aspetto soggettivo), ma l'oggettività è altra cosa.
P.S.
Eugene Smith non era un paesaggista |
user12181 | inviato il 18 Agosto 2022 ore 14:32
Praticamente è una foto che mette insieme tutti i cliché della fotografia di paesaggio digitale. La foto definitiva. Parrebbe ironia involontaria, a meno che invece sia sottilissima e volontaria, propendo per la prima ipotesi. D'altra parte se fosse vera la seconda, non accrescerebbe il valore dell'immagine. L'insieme di tutti i cliché resta un cliché.
P.S. Ho letto solo dopo il commento: pochezza incommentabile. |
| inviato il 18 Agosto 2022 ore 14:39
“ Ci si può allontanare da questo perché la sensibilità di ogni autore è libera e insindacabile. Ma secondo me si entra in un terreno di conflitto con altre arti/tecniche che non trovo produttivo. „
Ma può anche essere superproduttivo, pensa alle 'terre scritte' di Giacomelli, che sono essenzialmente pittura informale, però il risultato è bellissimo.
Voglio dire, non c'è una sola direzione. Tipo prendiamo Groppi che è qui con noi, fa delle foto cazzutissime che stanno in una terra di confine tra fotografia e arte. Mi piace e dimostra che si può fare tutto. Ma la critica si fa anche distinguendo le cose, analizzando, perché alla fine è criticamente utile saper distinguere le direzioni che prendono le immagini. Per questo mi pare abbia poco senso fare un'enorme etichetta 'fotografia di paesaggio' che contiene allo stesso tempo vere e proprie fotografie di paesaggio, insieme a prodotti sostanzialmente di grafica.
“ mi ha colpito che il commento di Silbe all'immagine di un luogo iperfotografato sia fondamentalmente di tipo tecnico, basato su difficoltà e soluzioni tecniche.
Non è l'aspetto più rilevante, mi pare. „
Infatti è strano pensando a Barbara Silbe. Un'altro aspetto è la mancanza di indicazione del luogo reale, quasi a confermare che è un luogo di finzione.
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| inviato il 18 Agosto 2022 ore 14:42
Concordo ma io vado un po' oltre non ha proprio senso fare un etichetta
Grazie comunque per l'apprezzamento per i miei scatti casalinghi |
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