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IL PASSO DEI RAPACI


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IL PASSO DEI RAPACI, testo e foto by Leone Giuliano. Pubblicato il 09 Agosto 2022; 28 risposte, 2431 visite.



13 anni che non ci venivo, e che lo sognavo. Lavoro/i, famiglia, impegni. La prima volta nel 1982, a militare, 40 anni fa. Fu allora che feci amicizia con Anna, https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Giordano . Conoscevo la situazione, ma non ci ero mai andato. Fu lei a portarmici la prima volta, quando aveva ancora 15 anni. Da allora, ogni tanto un salto e una mezzoretta di straforo e via. Poi nel 2005 e nel 2009, per effettuare due servizi, ma sempre toccata e fuga. Aereo, tempo strettamente necessario per le foto, e via di corsa. Ora invece mi muovo in treno, impossibile l'aereo, non potrei portare con me tutto quello che voglio, o con la macchina, da solo, viaggio molto lungo. In treno invece massima comodità possibile, tutto lo scompartimento a mia disposizione (normativa anti Covid) e bagaglio a volontà.
https://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4303972
Questo progetto, (ormai se non lo chiami progetto non vale nulla:-)), molto banalmente, consiste nel venire qua e stare, non quanto vorrei, a tempo indeterminato, cosa mai possibile, ma un po' più liberamente del solito, senza minuti contati. E fare tutte le foto che voglio.
Tornare dopo tanto tempo nella mia città è un bel tocco emotivo. Starò nella vecchia casa di famiglia, ormai disabitata da molti anni. I problemi logistici sulla carta sono quasi insormontabili, primo fra tutti recuperare le chiavi, nel frattempo cambiate, e l'incognita di cosa troverò dopo tutto questo tempo. Dopo qualche giorno di sbattimenti, tutto si risolve, con qualche scomodità, ma accettabile. Alla fine ci sono le due cose fondamentali, corrente elettrica e acqua corrente. Mancano gas e acqua calda. Poco male per il gas, mangerò quasi sempre fuori (leccornie a non finire, panini spaziali, rosticceria stellare, gelateria siderale),
https://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4303974
e per la doccia nessun problema, la faccio fredda da oltre 40 anni. E comunque fa caldo.
Il passo. Per chi lo conosce e apprezza, è qualcosa di meraviglioso. Gli elementi di bellezza sono innumerevoli.
I luoghi innanzitutto, i colli, il mare,
ma soprattutto l'interazione fra i due, i colli sul mare, lo stretto, le isole.

Il clima, mite, a primavera inoltrata. A volte caldo, anche troppo, come ora. La vegetazione, i bellissimi pini marittimi,
https://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4269636
e la macchia mediterranea nel suo momento di massimo splendore, predominanza di ampelodesma, asfodelo, ginestra, erica, e una quantità enorme di essenze al massimo della fioritura, impossibili da nominare tutte.
https://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4269637
I soggetti. Bellissimi rapaci, anche di grandi dimensioni, animali ai vertici della catena alimentare, che si mostrano a volte anche per alcuni minuti. Una specie preponderante, il falco pecchiaiolo, ma anche altre, le più diverse, anche rare e importanti, come vedremo. E gruccioni, in aumento esponenziale, rigogoli (crollati, neanche uno, a fronte di stormi di femmine di 30-40 di 15-20 anni fa).


Riguardo ai pecchiaioli, anche qui ci sono vari elementi di interesse e bellezza. Le diverse livree, ad esempio, che per semplicità divideremo in chiara, scura e intermedia, ma in realtà ne esistono molte forme di gradazione diversa con molteplici colorazioni.






E poi ancora la bellezza del volo di questi bellissimi rapaci: battuto, planato, in volteggio, ascensionale, discendente. Il modo di apparire, singoli, in gruppetti, in gruppi e grandi stormi. Sempre un grande spettacolo.
L'altra avifauna stanziale sempre presente, uccelletti di tutti i tipi, silvidi, fringillidi, poiana, sparviero, gheppio, anche aquila reale, talvolta, gabbiani, etc.
I suoni, soprattutto canti di uccelli, tutti in pieno amore. Cardellini, verzellini, fanelli, saltimpali, sterpazzoline, occhiocotti e tanti ancora. Ma anche altro, i fischi del mio amico pastore e i latrati dei suoi bellissimi cani (2 pastori abruzzesi neri e uno bianco),
https://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4304190
https://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4304191
https://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4304192
i versi dei gabbiani reali, il vento.
Gli odori, indescrivibile il profumo sempre presente nell'aria, a seconda dei punti, molto dominante quello della ginestra.
La bellezza del paesaggio, dunque, suoni, profumi, colori. Chiunque li apprezza. Poi c'è l'osservazione degli uccelli. Con un semplice binocolo, ma anche senza, addirittura, è possibile osservare una concentrazione di avifauna veramente rara, in assoluto. Decine di migliaia di rapaci che si concentrano in un periodo limitato e passano a volte a breve, brevissima distanza, sapendo dove mettersi ad aspettarli.
Infine lui, il passo stesso. Perché avviene, periodo, clima, condizioni atmosferiche, venti… e la sua bellezza, l'imponderabilità. Magari tutto è a posto, luogo, condizioni ambientali, venti favorevoli… e non passa niente. Oppure tutto il contrario e invece passano alla grande, il fascino del caso, insomma.

Giorno 1. Dopo alcuni giorni spesi per la sistemazione, finalmente riesco a sbrigarmi. Sono le 14. Un panino veloce e alle 15.30 sono al passo.
Tempo orrendo, dopo qualche giorno di piogge e maltempo, è quasi buio, aria così così. Strada assolutamente impraticabile, ma dopo 13 anni voglio andare dove dico io, e con tutta l'attrezzatura che desidero. In tutto il tempo mai nessuna auto salirà fino al mio posto prediletto, in cima. Nemmeno i forestali col loro poderoso Navara. Forzo il mio muletto e alla fine ce la faccio. Nonostante le pessime condizioni di luce, dopo un po' vedo arrivare qualcosa: da lontano alcuni falchi volteggiano prendendo quota. Sono 7 pecchiaioli. Non so neanche se montare l'attrezzatura. Alla fine l'astinenza di 13 anni prende il sopravvento, e faccio bene, nel giro di mezzora ne passano circa 150, a stormi di 20-30. Niente male per cominciare. Poi più nulla. Qualche scatto bello ma buio, da lavorare molto in pp, allegria.
Giorno 2. Se ieri era scuro, oggi è chiaro. Il cielo molto velato, totalmente bianco. Data l'estrema luminosità dello sfondo, tutto quello che passa è un punto nero. Ma nessuna preoccupazione, tanto non passa quasi niente. Una 20ina di pecchiaioli altissimi in tutto, qualche palude femmina, un pellegrino alle stelle, gheppi, sparviero e poiane locali.
Giorno 3. Nuvoloso asciutto e luminoso con grande foschia sul mare. Isole nascoste. Una delle peggiori situazioni. Un solo pecchiaiolo.
Giorno 4. Meteo splendido. Tutta la notte limpida e pulita. Ma quando arrivo su, il monte è avvolto da un nebbione osceno che neanche Milano in gennaio. Tutti i monti circostanti nella stessa situazione. Altra giornata di calvario, mi sa. Monto solo il 200-600 e vediamo che succede. Pensavo che il meteo, almeno in tempo reale ci prendesse. Oggi porta sole pieno e invece c'è un nuvolone da qui ad almeno 50 km. Ora è quasi sgombro. Poco fa 11 pecchia altissimi. Ore 12 palude fem, ore 13 albanella r m, 14 falco regina. Niente foto. Gran caldo e calma piatta, e altra situazione negativa per il passo, le sto sperimentando tutte. In ogni caso, se anche passasse qualcosa, con l'aria che c'è, difficilmente i risultati potrebbero essere buoni. A meno che non sia parecchio ravvicinato. Ore 15.30 sparviero. Luce accecante. Foto vengono malissimo. 17:20 Lodolaio bassissimo e velocissimo mi sfiora mentre sono in macchina e non faccio nemmeno in tempo a scendere.
Giorno 5 . Zero passaggio tra ore 11.00 e 15. Poi vado via a fare altro.
Giorno 6. Ore 10 gran passaggio, diversi stormi molto alti, oltre 200. Altri stormi all'orizzonte, uno via l'altro, centinaia, ma foto poco o nulla, troppo distanti. Ore 10:12, 25 pec insieme, niente foto.
Giorno 7. Condizioni completamente cambiate. Scirocco forte. Cambio posto. Mi sposto di alcuni km verso il mare. Qualcosa passa, non gran che. Riesco a fare qualche scatto buono direttamente dal finestrino dell'auto, che star fuori è pesantissimo per il vento. Persino un'albanella pallida



Giorno 8. Il pecchiaiolo posato
A furia di avvicinarmi al mare, eccomi qui, proprio sulla spiaggia. Scirocco fortissimo a 50km/h. I pochi uccelli presenti vengono sbattuti dal vento sul mare e arrancano di brutto. A parte gabbiani e berte, al largo, che fanno festa e sembrano sguazzarci. Siamo quasi sulla punta, nel parcheggio di un ristorante sul mare, da cui ci dividono pochi metri di spiaggia. Il passo è praticamente fermo. Ogni tanto qualche pecchiaiolo solitario si appresta a traversare. Eccone uno che arranca a pochi metri da terra. Lo seguo, ottimo, se continua così mi passerà benissimo. Ma un bel momento, quando è quasi arrivato e già pregusto uno scatto fantastico a 15m con il mare come sfondo, inspiegabilmente all'improvviso taglia verso terra e scompare alla vista dietro il muretto del ristorante. Incuriosito scendo dall'auto. Casualmente ho in mano il 100-400 su r5. Sporgo la testa e lo vedo posato. Sfioro appena il pulsante di scatto in elettronico (in un un'istante 7 scatti) e mi ritraggo.


Peccato che un gruppetto di "rispettosissimi" e molto etici birdwatchers in trasferta, di quelli sempre pronti a bacchettare il fotografo che disturba la fauna, vista la scena corrano col telefonino in mano facendolo scappare letteralmente dentro il giardino del ristorante. Dopodiché lo rincorrono ancora affacciandosi dal cancello del ristorante stesso, sempre con la terribile arma spianata (il solito telefono), facendolo così involare definitivamente….. magari voleva solo riposare un po' prima di traversare.

Giorno 9. Le cicogne
Faccio prima un salto in montagna per vedere che movimento c'è, ma ancora un nuvolone sovrasta tutto. Mi avvicino di nuovo al mare. Al momento c'è sole e scirocco. Vedo qualcosa in lontananza. Decido di montare l'800mm. E beh, quando la situazione si fa dura, i duri scendono in campo. E il risultato si vede. Una serie di pecchiaioli alla spicciolata, ma abbastanza vicini, faccio ottimi scatti. Il passo si sta intensificando. Finalmente, dopo 8 giorni di tempo estremamente instabile, che comunque continua, questi falchi devono pur passare. Ed oggi passano di brutto. Poiane, poche, palude femmine, abbastanza, falchetti al solito, e pecchiaioli in buon numero, e soprattutto alcuni bassi e fotografabili. A un certo punto anche la ciliegina sulla torta, due stupende cicogne.


Questi esemplari non sono come quelli che si incontrano ormai ovunque, nate in centri appositi e inevitabilmente a volte pesantemente imprintate. Sono soggetti ancora sani, totalmente naturali, capaci di sciropparsi voli migratori di migliaia e migliaia di chilometri dai luoghi di svernamento, a sud del Sahara, ai siti di riproduzione chissà dove, nel nord o nell'est Europa. Hanno ancora diffidenza, e se non sei ben nascosto, deviano. Bellissime, senza orrendi anelli che le vincolino in qualche modo alle stolte azioni umane "a scopo di studio". Ma cosa c'è da studiare ancora? Almeno questi "studiosi" avessero il coraggio e la correttezza di dire che gli piace andare nei nidi e manipolare i pulli, la figura sarebbe migliore. Ma basta con sti anelli, reti e quant'altro, sempre con la scusa della scienza, in realtà per il piacere di catturare/toccare/manipolare animali selvatici. Un conto è prendere un animale ferito o malato e curarlo per poi liberarlo. Altro mettere decine di metri di mistnet e prendere centinaia di uccelli per volta, o calarsi con le corde in un nido di rapaci o cicogne con le scuse più varie in piena nidificazione. Gli stessi che poi, se ti vedono con un tele in mano a 100m apriti cielo, che stai disturbando la fauna!
Giorno 10 Capovaccaio
Oggi sono contento, c'è il mio amico Gory a farmi compagnia, dopo tanti anni e vicissitudini. Il passo non è male, dopo alcuni giorni di magra. I falchi passano, non in gran numero, ma con una certa regolarità.
Alla mia sx c'è un monticello, che poi sarebbe la cima del colle su cui mi trovo. È un terreno di caccia straordinario. Pullula di insetti e lucertole, ed è frequentato continuamente da una coppia di gheppi, una di poiane, una di cornacchie e una di corvi imperiali, tra cui scoppiano spesso accese battaglie. In più è uno dei punti di passo migliori. Le cornacchie non tollerano i corvi, i gheppi ce l'hanno a morte coi falchi cuculi di passaggio. Inoltre vi cacciano le albanelle, i falchi di palude. Per la sua conformazione e l'esposizione ai venti, è eccezionale per praticare lo spirito santo, che poiane, gheppi e altri rapaci anche di passo (ho visto i falchi di palude, es.) eseguono mirabilmente. Quello che non mi aspettavo era che lo facessero così bene anche le cornacchie. Incredibili, imparano qualsiasi comportamento opportunistico.
Bisogna tenerlo d'occhio questo monticello, perché spesso, dal nulla, vi si materializzano soggetti e situazioni interessanti. Una volta, tanti anni fa, mi distrassi un attimo, e quando ormai erano passate, proprio sulla cima, uno stormo di 42 cicogne.
Le cornacchie sono agitate, d'improvviso. Ce l'hanno su con qualcuno. Vedo alcune acrobazie, e una coda a cuneo. Vabbè, ce l'hanno col corvo imperiale... azzz, è un po' troppo grosso... no, non ci posso credere, un capovaccaio pesantemente mobbato dalle cornacchie che cerca disperatamente di evitarle. Alla fine ci riesce, e punta molto rapidamente proprio verso di me, in pieno controluce. Stavamo chiacchierando e mi ero allontanato dal cavalletto, che si trova 3 metri avanti, con 800 ed r5 montati.


Corro al cavalletto, subito sfioro il pulsante di scatto per avviarle la macchina (che, in stand by, fortunatamente si avvia all'istante) inquadro al volo e lascio partire una raffica, dopodiché, in una frazione di secondo, è quasi a perpendicolo su di me, praticamente sul sole. E dopo ancora è di retro, foto inutile. Riguardo gli scatti. Non tutti perfetti, ma alcuni sono buoni. In tempo reale mando una foto ad Anna ed una alla forestale, cosicché possano fare le loro cose, monitoraggi, calcoli dei tempi e quant'altro. In pochi minuti tutto il Mediterraneo (di chi si occupa e conosce i capovaccai) è in trambusto, questo è il primo che si vede. Dopo 11min ha attraversato lo Stretto. Vogliono altre foto e sperano tutti si tratti di Diego o Birba, due giovani nati in cattività e rilasciati in natura tempo fa. Con tutto il rispetto per l'importante e meritorio progetto e per l'enorme lavoro che sta dietro, io invece tifo per un soggetto selvatico, che chissà come e dove sia riuscito a nascere e a crescere. Così è infatti, rivedendo le foto non si ravvisano strumenti o marcaggi particolari e il soggetto risulta un subadulto con piumaggio quasi completo.

Racconto quest'ultima e poi basta.
Arrivo a casa la sera e trovo tutta la via blindata da decine di cartelli con divieti e sanzioni terrorizzanti. Fra due gg passerà il giro d'Italia, proprio qui, a 20m dal portone di casa, e domani, dalle 16 in poi non si potrà più parcheggiare fino l'indomani… e dalle 6.30 non si potrà nemmeno transitare (poi saprò che la carovana è passata alle 11.45…). Per quest'ultima cosa, nessun problema, basta uscire alle 6.15. Ma per la prima, figurarsi, chissà dove la metterò alle 19-20, quando torno di solito. Mi scoccia molto, perché trovare un posto sarà un'impresa e dovrò lasciare la macchina chissà dove, e dovendo scaricare tutta la roba, che è tanta, due zaini, i cavalletti, un borsone con cose varie, come farò?
L'indomani fa molto caldo, una di quelle giornate in cui si vede poco o nulla. Qualche palude, falchetti, un paio di pecchia, un'albanella f., poi basta. Alle 14, intontito dal caldo e impensierito dal ritorno e dalla sistemazione della macchina decido di mollare.
Di solito, in tutto il passo, ci sono buone giornate e altre meno buone. Poi c'è un'occasione che si verifica 1-2 volte al massimo. Quando fanno il botto. E ne passano magari 3000 in un pomeriggio. Finora ho già fatto delle buone foto, soddisfacenti. Un giorno ho pure riempito la CFExpress da 128 gb e ho dovuto proseguire con la sola SD. Ma ancora il giorno che aspetto non è arrivato. Ormai si è capito. Arrivo, parcheggio comodamente, scarico tutto, vado a comprarmi da mangiare e torno con calma con l'idea di rilassarmi, quando ricevo un vocale di Anna che mi dice: “Domattina ricampati presto a Ciccia (il posto dove vado solo io), perché ne passeranno ancora. Ora stanno passando a frotte, tutti lì, veramente inaspettati, ma tanti tanti tanti…
L'indomani (ne passano un po', ma non come il pomeriggio prima) il pastore appena mi vede, agita il coltello nella piaga. “Sapesse ieri sera quanti ne sono passati, come ai vecchi tempi, proprio quando lei non c'era…”
Proprio qui sta il fascino di questa cosa, la sua totale imprevedibilità. A parte Anna che sa riconoscere quando ci sono contemporaneamente tre venti diversi, nel suo gruppo ci sono altri validissimi conoscitori del passo, Biagio ad esempio, eppure anche per loro ci sono momenti in cui risulta proprio inintelligibile.
Il mio passo proseguirà poi ancora una 15ina di giorni con alti e bassi, poi andrò qualche giorno in montagna, per qualche altra avventura coi grifoni e le aquile, infine farò ritorno a casa, ormai stanchissimo, dopo oltre 1 mese, ma molto soddisfatto.
La galleria con tutte le immagini
in piccolo formato
https://www.juzaphoto.com/me.php?pg=330653&l=it
in medio formato (nella seconda parte della galleria)
https://www.juzaphoto.com/me.php?pg=319965&l=it





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avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2022 ore 16:24

Non so il perchè, ma per vedere al meglio le immagini è preferibile cliccarvi sopra e aprirle ;-)

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2022 ore 17:58

Bella storia e bel posto, lontano.
Certo che un mese è lungo su questi ritmi...

avatarsupporter
inviato il 09 Agosto 2022 ore 18:20

Caro Leone, che dire? È una gioia leggere le tue parole. Sono in pensione e mi ripropongo di passare un paio di settimane sullo stretto, oppure alla palude di Vendicari, sul mare.

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2022 ore 18:27

Mauro, aggiungo questo. Sveglia 6:00. 6:30 colazione bar sotto casa (granita caffè con panna e brioche con tuppo). Ore 7 sul posto, un colle abbastanza vicino. Foto fino ore 17-20 (a volte bellissimi tramonti). Ritorno, acquisto di qualcosa da mangiare, quasi sempre pronta, ho cucinato solo 3-4 volte. Videoconferenza con famiglia, mezz'oretta. Poi, 21:30-22.00 crollo. Dormita ininterrotta fino 5-6 del mattino e via daccapo. Una pacchia. Aria fantastica, sole fantastico, dormire 7 ore per notte ininterrottamente. Non mi succedeva dall'università. In oltre un mese non ho avuto il più piccolo malessere di alcun tipo. Questo dà la misura di come viviamo normalmente.

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2022 ore 18:28

Claudio, quando vuoi ci organizziamo ;-) (ormai la primavera prossima)

avatarsupporter
inviato il 09 Agosto 2022 ore 18:54

Benissimo, il periodo migliore sarebbe tra fine aprile e maggio direi. Che dici?

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2022 ore 19:40

Esatto, 15 aprile -15 maggio

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2022 ore 20:44

Solo complimenti, quanto sono affascinanti gli uccelli migratori, un applauso a chi li ama veramente e li rispetta.
Un caro saluto
Raffaele

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2022 ore 21:34

Grazie Raffaele. Il passo, cioè le migrazioni, sono un fenomeno molto affascinante e coinvolgente. Essendo nato e cresciuto in una città dove era presentissimo, mi ha sempre coinvolto e lo vivo intensamente anche ora

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2022 ore 21:55

Grazie Leone, per avermi fatto vivere quest'anno, l'esperienza della passa che per me è stata stupenda anche se ormai eravamo alla fine, mi ripropongo il prossimo anno magari quando ci sarà anche l'amico Claudio e Gregorio cosi ci facciamo una bella rimpatriata ;-)

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2022 ore 22:46

Molto volentieri ;-)

avatarsupporter
inviato il 13 Agosto 2022 ore 9:21

Fantastico.Sorriso

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2022 ore 9:46

Bel racconto, coinvolgente. Trasuda passione che apprezzo sempre molto. Complimenti!!!!

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2022 ore 12:50

Heilà Antonio, grazie, come va il medio formato, non mi dire che non l'hai più Eeeek!!! è un po' che non te ne sento parlare

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2022 ore 14:14

Mimmo, in ogni caso affila le Sandisk, che l'aquilotto sta per uscire Cool





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