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Come vediamo la fotografia ?


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avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2022 ore 16:10

parole un po' forti e che sono un poco generaliste, sinceramente non le condivido

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2022 ore 16:17

Non lo condividi perchè ne sei estraneo, chiaramente, Matteo.
Questo non significa che la questione non esista.
Un po' come nel caso dello stupro:
sebbene io e te non ci macchieremmo mai le mani di quel reato non toglie che esso sia perpetrato da altri.

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2022 ore 6:28

Come vediamo la fotografia?
Male!

avatarjunior
inviato il 02 Luglio 2022 ore 9:38

caro Caneca
sei molto caustico nel tuo giudizio, ricordo i tempi delle vecchie Agfa, Koroll, fed 4 ecc. e penso che da allora se ne sia fatta di strada. se ci sono nuove tecniche che permettono di esprimersi meglio non vedo perchè si debbano rifiutare, personalmente preferisco che vengano usate per facilitare e/o esprimersi meglio senza distorcere il prodotto finale. Sui commenti non so cosa dire, personalmente non ho mai avuto problemi del genere anzi.
un saluto
Roberto

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2022 ore 11:45

L'evoluzione della tecnica fa diventare obsolete delle cose che erano anche positive, un po' in tutti i campi. Da quando ci sono le biro nessuno sa più scrivere col pennino e pochi con la stilografica, ed è un peccato perché i caratteri tracciati in quel modo sono più belli. I word processor hanno fatto diventare inutile l'arte della dattilografia e, quel che è peggio, il correttore automatico ci esenta dal conoscere l'ortografia (la sintassi per ora no, ma chi se ne frega della sintassi, visto che la paratassi impera sovrana). Con l'autofocus quasi nessuno sa più stimare le distanze a occhio e mettere a fuoco usando solo la ghiera dell'obiettivo, e col digitale quasi nessuno ha più idea di cosa fosse la stampa chimica. Eccetera eccetera.
Tutte cose che ci fanno dire che si stava meglio quando si stava peggio. Però chi vuole può ancora scrivere col pennino su un quaderno, usare una vecchia folding e scattare in analogico.
Ma d'altra parte devo onestamente ammettere che ho ripreso a fotografare grazie al digitale, che mi permette di fare alcune operazioni di postproduzione che considero importanti e irrinunciabili, come per esempio rifilare e, se serve, raddrizzare l'immgine per avere la miglior inquadratura possibile, sistemare luminosità e colori anche selettivamente in zone diverse dell'immagine. Tutte cose che mi sarebbe sempre piaciuto fare anche con l'analogico, ma non ho mai avuto tempo e soldi sufficienti per attrezzare una camera oscura. Invece adesso mi basta avere la fotocamera e un PC e faccio un mucchio di cose interessanti.
Quindi viva il digitale...
Per quanto riguarda le foto che si buttano beh, diciamo che col digitale viene più spontaneo avere il grilletto facile, perchè la foto da buttare costa praticamente zero. Ma ricordo che Feininger, ai tempi dell'analogico scriveva due cose importanti: una era che se si trova un soggetto adatto bisogna cerccare di fotografarlo bene . Questo per me significa che col digitale, visto che si può, non sia una cattiva idea scattare molte varianti di inquadratura ed esposizione, sulle quali sarà poi possibile ragionare in seguito. L'altra cosa che scriveva Feingere era, all'incirca: "Se siete in dubbio sul fatto che una foto possa venir bene o meno, fatela lo stesso! Scattando in controluce forse otterrete degli aloni formidabili, ma anche la luce del sole è formidabile!", e lo scriveva quando si andava a pellicola, e ogni scatto aveva un certo costo. A maggior ragione oggi non vedo per quale motivo un dilettante come me debba astenersi dal fare qualche esperimento in più. Magari un fotografo esperto non li farebbe e non scatterebbe neppure perché conoscerebbe già il risultato... buon per lui.

Poi esiste, e non si può negare, il fatto che la tecnologia possa diventare una stampella troppo comoda: scatto alla caxxo, tanto poi c'è la postproduzione. Ma questo regge solo fino a un certo punto: una foto malriuscita sarà sempre malriuscita, magari si potrà aggiustarle e imbrogliare chi ci capisce poco ma saper scattare bene è fondamentale oggi come ieri. E fare troppo affidamento sul software di PP non è mai molto educativo.
In campo musicale succede qualcosa di simile: chi vuole cimentarsi nella composizione oggi può disporre di software di videoscrittura musicale che permettono di scrivere la musica ed ascoltare immediatamente il risultato di quel che si è scritto, eseguito dalla scheda audio del pc, anche nel caso di partiture orchestrali complesse. Però affidarsi troppo a questo ausilio va a detrimento della capacità, che ogni buon musicista deve avere, di immaginare il suono semplicemente leggendo una partitura. Pensate a Beethoven che scriveva musica per orchestra con l'udito gravemente compromesso. Forse qualcosa di simile succede anche nel campo dell'immagine: scattare a pellicola, magari in grande formato, con pochi scatti a disposizione, nessuna anteprima e illuminando con i flash costringeva il fotografo a immaginare il risultato senza poterlo vedere subito, mentre oggi basta fare un paio di scatti di prova e si può correggere il tiro. Cose che fanno impigrire il cervello, e che quindi andrebbero usate con intelligenza.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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