| inviato il 16 Giugno 2022 ore 11:34
Pubblicato in italiano "Il bacio di Giuda. Fotografia e verità" (Presentazione di Michele Smargiassi, Mimesis, Milano-Udine, 2022, pp. 178, € 16) di Joan Fontcuberta. “ «Contrariamente a quanto la storia ci ha inculcato, la fotografia appartiene all'ambito della finzione molto più che a quello delle evidenze (…) Ciò che conta, però, non è quell'inevitabile menzogna. Ciò che conta è il modo con cui se ne serve il fotografo, con che proposito la usa (…). Il buon fotografo è quello che mente bene la verità» „ Personalmente ammiro molto l'opera di Fontcuberta che attraverso la ricerca costante e sempre creativa, nonché approfondita e filologica, mette in discussione il concetto di verità applicato alla fotografia. Attraverso il ricorso all'invenzione di articolatissimi falsi dimostra come esista una sorta di necessità di affermare il vero, o di smentirlo, di applicare di fatto una lettura sempre binaria, dentro o fuori, reale o finto, che in sostanza facilita il compito di analisi che invece comporterebbe un'elaborazione profonda e fattiva, nonché puramente estetica, che rifuggiamo sistematicamente. Interessante anche l'articolo di Doppiozero: www.doppiozero.com/fontcuberta-il-doppio-bacio-di-giuda che espone in maniera sintetica l'opera di Fontcuberta partendo dall'ultima pubblicazione in italiano (l'originale risale alla fine degli anni 90) ed allargando poi il tema alla sua opera in generale ed alle implicazioni storiche e attuali della "verità" fotografica. spero vi possa interessare. un saluto tommaso |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 11:54
L'ho comprato un mesetto fa, è ancora da leggere. Fontcuberta è sempre assolutamente da leggere, è uno dei pochi che ancora ragiona sulla fotografia. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 13:43
Concordo, lo seguo da molto tempo prima di iniziare a fotografare e l'ho sempre trovato stimolante. L'esperimento di Ximo Berenguer è una pietra miliare. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 14:12
ToMato grazie per la segnalazione.. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 14:49
“ «Contrariamente a quanto la storia ci ha inculcato, la fotografia appartiene all'ambito della finzione molto più che a quello delle evidenze (…) Ciò che conta, però, non è quell'inevitabile menzogna. Ciò che conta è il modo con cui se ne serve il fotografo, con che proposito la usa (…). Il buon fotografo è quello che mente bene la verità» ?/B] Parole sacrosante. Da sempre,la Fotografia non è mai stata l'espressione della verita,seppur palesemente mostra. Ci sono centinaia di esempi a confermare ciò. Vedrò di procurarmi il libro. Un saluto,Alessandro. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 14:59
Grazie ToMato |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 15:11
Interessante. Grazie della segnalazione. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 15:53
“ “ «Contrariamente a quanto la storia ci ha inculcato, la fotografia appartiene all'ambito della finzione molto più che a quello delle evidenze (…) Ciò che conta, però, non è quell'inevitabile menzogna. Ciò che conta è il modo con cui se ne serve il fotografo, con che proposito la usa (…). Il buon fotografo è quello che mente bene la verità» ?/B] „ Questi concetti mi ricordano non poco... www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=9&t=1780926#8408592 Grazie per la segnalazione. Penso proprio che mi procurerò il libro. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 15:56
Avevo acquistato, su segnalazione di Matteo Groppi se ben ricordo, ma devo ancora leggere "La furia delle immagini". |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 15:58
Sempre su Doppiozero: www.doppiozero.com/fontcuberta-la-furia-delle-immagini Non voglio 'inquinare' questa discussione, che si apre su Il bacio di Giuda, con riferimenti ad un libro diverso di Fontcuberta, ma lo faccio nella speranza di sostenere e alimentare la discussione su temi di cultura fotografica che in genere non sono molte e molto partecipate qui sul forum |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 16:05
Dall'articolo di Doppiozero sul libro "La furia delle immagini": "Grande uso che non si può non prendere in considerazione è naturalmente il selfie. [...] c'è il paragone con l'uso dello specchio per indagare giustamente il grado di narcisismo implicato, il loro lato liberatorio oltre a quello tendenzialmente esibizionista". Nel leggere questa frase la mente mi è andata per associazione di idee ad un altro libro che sto leggendo in questo momento (anche qui, spero di non disturbare se introduco altri elementi forse estranei alla presente discussione): www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&Itemid=72&task=schedalibro dove, al capitolo 9 intitolato 'Il volto e il teschio', appare la riproduzione di questo dipinto: it.m.wikipedia.org/wiki/File:Lukas_Furtenagel_001.jpg con una lunga serie di riflessioni sul ritratto, l'autoritratto allo specchio ecc |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 17:08
Sempre Hans Belting nel capitolo '10 Il vero volto dell'icona' fa risalire l'assioma fondamentale della somiglianza del ritratto nella cultura occidentale alla icona del vero volto di Cristo sulla Veronica che essendo impronta anticipava la rispondenza al vero della fotografia come garanzia di veridicità. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 17:17
Interessante. Grazie per la segnalazione |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 17:21
Ordinati sia La furia delle immagini che Il bacio di Giuda. Grazie ancora |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 18:01
Grazie infinite per la segnalazione! Ciao Giovanni |
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