| inviato il 21 Giugno 2022 ore 21:26
Certo che conosco quel reperto, è il cosiddetto “astronauta di Toprakkale”.
Toprakkale è un famoso sito archeologico:
www.cambridge.org/core/journals/iraq/article/archaeology-of-destructio
Nelle pagine ufologiche si trovano sempre e solo le stesse scarne notizie: si troverebbe nel Museo di Istambul, in una teca (versione 1) oppure in un magazzino perché secondo il direttore l'autenticità non sarebbe provata (versione 2).
Spesso si legge che la statuetta non sarebbe mai stata esposta al pubblico.
La foto è sempre la stessa, a volte scontornata in nero, altre in verde.. In qualsiasi altro settore di ricerca la prima cosa da fare, occupandosi di un reperto, sarebbe quella di confermarne l'esistenza e la localizzazione. In questo, così come in tanti altri casi di "ooparts" ciò non avviene. Ci si basa su ciò che ha scritto il tal sito, che si basa su ciò che ha pubblicato l'altro sito, che riporta parola per parola quello che c'è scritto su un libro di ufologia, che a sua volta sembra riprendere una notizia apparsa...
Ci sono diverse versioni sull'origine dell'oggetto e della notizia:
- Venne ritrovato durante gli scavi archeologici nella città di Tuspa, detta anche Toprakkale
- E' frutto di scavi clandestini nell'Urartu
- Venne confiscato a un turista in partenza dalla Turchia
- E' stato portato al museo di Istambul da un antiquario che lo voleva vendere
- La notizia del ritrovamento del manufatto venne data dalla stampa di informazione slovena il 29 Novembre 1995.
- Un articolo su di una rivista pubblicata agli inizi degli anni '80, riportava una voce dell'Encyclopedia of the Unknown, pubblicata settimanalmente in Turchia negli anni 70.
Chi ha pubblicato molti articoli su questo oggetto è l'immancabile Zecharia Sitchin. In questo si dice che l'ha fotografato al Museo Archeologico di Istambul:
www.bibliotecapleyades.net/sitchin/esp_sitchin_13.htm
Ma nella stessa pagina leggo che il direttore lo ritiene un falso realizzato in scagliola e polvere di marmo.
Questo invece è il titolo di una pagina turca del 2003 :
L'astronave di tremila anni fa è una scultura in stucco di 25 anni fa!
Nell'articolo si legge che l'oggetto è stato analizzato dai tecnici del museo (Dipartimento di chimica e analisi petrografiche) ed è risultato composto da stucco e polvere di marmo, modellato al massimo 25 anni fa.
Originale in turco nell'Internet Archive:
web.archive.org/web/20120301011540/http://arsiv.zaman.com.tr/2003/04/3
Una copia senza la firma dell'autore:
v3.arkitera.com/v1/haberler/2003/04/30/arkeoloji.htm
Traduzione molto approssimativa in italiano ottenuta con Google:
v3-arkitera-com.translate.goog/v1/haberler/2003/04/30/arkeoloji.htm?_x
Qui una diversa traduzione, sempre automatica ma forse po' migliore, ottenuta con DeepL.com/Translator:
Il "modulo spaziale di 3.000 anni fa" era un calco in gesso di 25 anni fa!
È stato rivelato che il "modulo spaziale" rinvenuto nel Museo Archeologico di Istanbul e che si sostiene abbia 3 mila anni è stato realizzato in gesso 25 anni fa.
L'astronave, che i musei hanno definito "unica", è stata oggetto di molte notizie sulla stampa occidentale con il titolo "astronave di 3 mila anni fa appartenente agli Urartei". Tuttavia, le analisi chimiche e petrografiche condotte dalla Direzione Generale dei Monumenti e dei Musei del Ministero della Cultura hanno rivelato che queste opinioni non corrispondono ai fatti storici.
Ci sono informazioni contrastanti sul luogo in cui il manufatto è arrivato al museo. Secondo una di queste opinioni, un antiquario ha portato il modulo al museo. Il modulo spaziale, lungo 23 cm e alto 9,5 cm, è dotato di 5 motori. Il dottor Alpay Pasinli, direttore generale dei monumenti e dei musei, ha dichiarato che il manufatto non può essere stato costruito 3 mila anni fa, ma al massimo 25 anni fa . Ricordando che gli scienziati occidentali hanno presentato il modulo spaziale come vecchio di 3 mila anni alla propria opinione pubblica nei loro articoli e scritti, Pasinli ha detto: "Come risultato degli esami, abbiamo determinato che questo manufatto è fatto di gesso e polvere di marmo".
Il "modulo spaziale", che è uno dei reperti più popolari del Museo Archeologico di Istanbul e che gli scienziati e i media occidentali sono ansiosi di vedere, è stato finora oggetto di decine di articoli in Europa ed è apparso su molti giornali e in televisione. Il "modulo spaziale", che archeologi tedeschi e britannici hanno cercato di vedere all'inizio degli anni '90, è stato tenuto nascosto per lungo tempo nella "sezione di conservazione" del Museo Archeologico di Istanbul. La rivista britannica Fortean Times è stata la prima a riuscire a visualizzare il "modulo spaziale".
Nel numero di ottobre del 1993, la rivista pubblicò una fotografia della statua con il titolo "Un vecchio modulo spaziale?", seguita dalla rivista tedesca "Magazin 2000" nel 1994. "G.A.R.L.", una pubblicazione rivale di "Magazin 2000", inviò il suo direttore a Istanbul dopo questo evento. Ha condiviso con i suoi lettori le informazioni ottenute come risultato delle sue ricerche. Tuttavia, le informazioni emerse in quasi tutte le ricerche e riflesse nell'opinione pubblica occidentale sono le seguenti: "È confermato che l'astronave conservata nel Museo Archeologico di Istanbul è stata trovata durante gli scavi regolari effettuati nel 1975 nell'antica città di Tuspa, oggi conosciuta come Toprakkale. Si trova a nord-est del lago Van, dove la civiltà Urartu fiorì dall'830 a.C. al 612 a.C.", seguita dalla seguente informazione: "Questo straordinario oggetto si trova ora nel Museo Archeologico di Istanbul, ma non è esposto".
La ricerca più approfondita sul controverso "modulo spaziale" è stata condotta da Zecharia Sitchin, linguista e biblista, autore del libro "Il 12° pianeta". Sitchin, giunto in Turchia all'inizio degli anni '90, è stato una delle figure di spicco a ritenere che il "modulo spaziale" avesse 3000 anni. Sitchin aveva fatto le seguenti osservazioni sulla statua, che era stata prelevata dalla "sezione di conservazione" del museo e mostrata a lui "su un vassoio di velluto": "L'oggetto era fatto di un materiale poroso, forse una pietra formata da cenere vulcanica. Le sue curve e altri dettagli sorprendentemente appropriati smentiscono anche l'idea che sia il prodotto di una lavorazione grezza. Si trattava di uno stampo in gesso di un giocattolo di plastica, come suggerisce la descrizione ufficiale del museo? Non sembra affatto".
Ci sono opinioni contrastanti sulla provenienza del "modulo spaziale" e sulle modalità di ingresso nel Museo archeologico di Istanbul. Secondo l'opinione più diffusa, un antiquario ha portato la statua al museo e quando si è reso conto che si trattava di un falso non l'ha più cercata . Il "modulo spaziale", lungo 23 cm, alto 9,5 cm e largo 8 cm, è dotato di 5 motori. Nella statuetta è presente anche una figura di pilota seduto con i piedi piegati verso il petto. Gli abiti indossati dal pilota ricordano la tuta spaziale indossata dagli astronauti.
Abdullah Kılıç / Istanbul
30.04.2003
Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)
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| inviato il 21 Giugno 2022 ore 23:24
Trystero ma sei "un'enciclopedia ufologica"!  |
| inviato il 21 Giugno 2022 ore 23:26
Julia78: attendiamo  |
| inviato il 22 Giugno 2022 ore 8:43
Maila “ Trystero ma sei "un'enciclopedia ufologica"! „
L'ho già scritto in un messaggio precedente, per molti anni (più o meno dal 1995 al 2005) ho frequentato prima i newsgroup e poi i forum mysterici, e queste storie le conosco bene. Negli HD di archivio ho tenuto tutte le risposte, i link e le immagini di moltissimi "casi".
I libri di Peter Kolosimo, citato da GiordanoBruno56, li ho letti nella prima metà degli anni '70 (fino a "Astronavi sulla Preistoria" poi ho smesso). E in edicola acquistavo "Il Giornale dei Misteri" 
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user207929 | inviato il 22 Giugno 2022 ore 9:00
@Trystero - “Il Giornale dei Misteri” lo acquistavo anch'io. Facevo parte di un gruppo di scettici. Pertanto ritengo che le mie motivazioni fossero un po' diverse dagli usuali utenti di quel giornale |
user198779 | inviato il 22 Giugno 2022 ore 10:02
Il giornale dei misteri l'ho comprato un paio di volte, i libri di kolosimo penso di averli presi tutti, li ho sempre letti col beneficio del dubbio mi piaceva un po credere che ci fosse un fondamento reale. |
| inviato il 22 Giugno 2022 ore 12:19
Julia78..
noi siamo qui ad ascoltarti.
Premesso che non mi servono prove.. |
| inviato il 22 Giugno 2022 ore 12:45
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| inviato il 22 Giugno 2022 ore 13:10
“ I libri di Peter Kolosimo, citato da GiordanoBruno56, li ho letti nella prima metà degli anni '70 (fino a "Astronavi sulla Preistoria" poi ho smesso). „
Li ho ancora in giro, fuffa ma di piacevole lettura... Allora conoscerai anche l'equivalente svizzero, Erich Von Däniken? |
| inviato il 22 Giugno 2022 ore 13:23
E mo' è arrivato Maran
che ha le certezze assolute.
Che mancavano anche a gente come
Margherita Hack e Stephen Hawking. |
user198779 | inviato il 22 Giugno 2022 ore 13:36
Maran mi ha bloccato quindi non posso rispondere.  |
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