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Qualità tecnica della musica: meglio ieri che oggi?


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avatarsupporter
inviato il 14 Maggio 2022 ore 10:44

Complice il cambio di alcuni dei componenti principali dell'impianto (ampli e diffusori) deputato alla riproduzione della buona musica, mi è venuta la voglia di tornare ad acquistare qualche CD, pratica abbandonata credo un decennio fa, forse anche più.
Nel frattempo il modo di fruizione della musica si è rivoluzionato, oramai imperversa la musica liquida, gli mp3 sono il nuovo standard per l'ascolto a tutti i livelli, salvo una oramai sparuta nicchia che si divide il mercato dell'alta risoluzione e del vinile.
Insomma, mi sono accattato una decina di CD, facendo un "fritto misto" tra acquisti in negozio ed online, musica di nuova uscita e vecchie glorie del passato (dove magari avevo perso il CD, probabilmente rimasto dentro una delle automobili nel frattempo cedute...), generi più "commerciali" e di etichette di nicchia.

Tra i CD di nuova o recente uscita, mi sono portato a casa il nuovo Blessings & Miracles di Santana (probabilmente la copertina vivace mi ha attirato MrGreen), il nuovo CD della Ruggiero con la reinterpretazione di brani di un passato non troppo lontano (post Matia Bazar, per intenderci), il doppio di John Williams del concerto live al Vienna Musikverein del 2020, la riedizione del 2005 in SACD di Brothers in Arms (che mi accompagnava sempre ai tempi in cui, 18enne e squattrinato, armeggiavo con l'impianto in auto, ovviamente usato e raffazzonato) ed un paio di CD recenti dell'etichetta Velut Luna, con le cover di alcuni brani pop/rock famosi.

Il primo ad andare sul platorello del Naim è stato proprio Santana: bassi profondi, medi lucidi ed alti scintillanti, anche con il pre a -22db già in sala il volume è ai limiti dell'accettabile per i vicini; dinamica però ai minimi termini, praticamente un livello costante. Ascoltabile tutto sommato anche con una buona soundbar, o un impiantino HT con satelliti-cacchina-ma-tua-moglie-non-rompe, se non si hanno grandi pretese...

Dopo una ventina di minuti mi annoio, e decido di passare a qualcosa di conosciuto: è il turno di Brothers in Arms, in un'accesso di nostalgia vado subito alla traccia due (Money for Nothing), cavolo non si sente nulla, giro la manopola del volume di 10db e dopo poco l'assolo di chitarra di Knopfler irrompe nella sala con tutta la sua potenza. Proseguendo nell'ascolto, anche The Man's Too Strong solletica bene i diffusori, foraggiati dall'inesauribile finale Primare.
Il master digitale del 1985 (il CD credo sia uno dei primissimi DDD, se non proprio il primo...) rimasterizzato vent'anni dopo sotterra, alle mie orecchie, la registrazione del 2021 del precedente CD, con un coinvolgimento imparagonabile. Lascio andare il CD dei Dire Straits fino alla fine...

L'ascolto successivo (il giorno dopo) è per il CD della Ruggiero, mi avvio con maggiori speranze ma anche questa volta resto abbastanza deluso, bella voce (non potrebbe essere altrimenti) ma il solito livello mediamente elevato con scarsa dinamica.
Tutt'altra musica con il CD "Illegalove 2" di Velut Luna (ho sempre apprezzato la qualità tecnica della loro produzione, quella artistica a volte molto, altre meno), gli strumenti vengono resi in modo impeccabile, ottime le voci e la compressione assai limitata invita ad alzare il volume nei pianissimo. Oltretutto la selezione dei brani è per i miei gusti azzeccata ed anche questo disco scorre via piacevolmente sino alla fine.

Ultima prova, il CD dove avevo riposto le maggiori aspettative, quello dei filarmonici di Vienna diretti da John Williams, che si cimentano con alcune delle colonne sonore più famose. Questa volte non resto deluso, la grande orchestra è lì in tutta la sua immanenza ed i pur onesti woofer da otto pollici fanno fatica ad assecondare i passaggi più impegnativi. Avevo letto delle buone recensioni su questo disco, addirittura considerato un riferimento assoluto per il genere; tuttavia, avendo appoggiato lì vicino un CD della stessa etichetta (DG) di oltre 30 anni fa - Beethoven, sinfonia n. 9 con i Berliner diretti nel 1990 da Giulini, la mia preferita insieme a quella di Solti del '72) - il confronto mi viene naturale, e il secondo movimento ha una dinamica che nulla ha da invidiare ai pezzi di John Williams, registrati oltre 30 anni dopo...
Ho scaricato anche dei brani ad alta risoluzione (96-192Khz, 24bit) e onestamente faccio fatica a trovare differenze con le migliori registrazioni per CD, né in cuffia né ascoltando con l'impianto che comunque non è propriamente un modello "base"; poi - ma questa è un'ovvietà - ci sono ottime registrazioni in formato 44/16 che suonano meglio di alcune in hi-res, che si rivelano solo poco più che discrete, ma come per la fotografia la PP nella maggior parte dei casi fa la vera, capitale differenza, credo che le scelte in fase di missaggio e mastering incidano più del formato.

Mi sono fatto l'idea - personale, che non voglio ammantare di verità assoluta, sia chiaro - che la maggior parte delle moderne registrazioni siano fatte per andare benone, o almeno benino - in versione ovviamente mp3 - anche sugli smartphone con le cuffiette, sulle "casse" bluethoot che si possono portare anche a bordo piscina o nelle soundbar a corredo delle TV, attraverso le quali ritengo si consumi una buona parte degli ascolti domestici; trenta o quaranta anni fa, nel "salotto buono" di molte abitazioni un impianto composto almeno di amplificatore jap da una 50ina di watt per canale e dei diffusori magari non raffinati ma comunque di dimensioni normali albergava.

Quindi livello medio elevato, compressione ai massimi livelli, estremi belli in evidenza e alla via così. Ovviamente la Nona o il Concerto n. 2 di Rachmaninov che sto ascoltando ora (Ashkenazy al piano, diretto nel 1963 da Kondrashin in un'ottima rimasterizzazione Decca 24/96), sulla soundbar o sulla cassa portatile JBL (che pure uso con soddisfazione nelle presentazioni) nemmeno si sentono partire, ma non credo importi a molti.

Le buone registrazioni, nelle quali in passato si poteva incappare anche per dei dischi di grande diffusione/successo (vedi Brothers in Arms, ma anche qualche disco dei Pink Floyd, De Andrè, e altri) mi sembrano oggi ancor più che allora confinate a generi come la classica, il jazz e soprattutto perseguite da piccole etichette destinate ad un ancor più ristretto pubblico.
Insomma, la famigerata "loudness war" mi pare tutt'altro che finita, nell'ultimo decennio si è imposta a mio avviso prepotentemente, anche più che in passato, quando pure aveva fatto diversi danni (ho riascoltato alcuni CD dei Litfiba o di Ligabue, e non mi sono piaciuti affatto, in macchina col sub Cool suonavano invece...)
Mi tengo stretti gli LP e soprattutto i (buoni) CD che ho acquistato sul finire degli anni '90 e primi 2000, magari con pazienza farò il ripping con qualche programma che permette anche di ovviare agli errori in fase di lettura, e me li sento fino al trapasso...MrGreen

Che esperienza avete voi?

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2022 ore 13:58

Secondo me la Qualità tecnica della musica leggera ( rock-blues ) è peggiorata negli ultimi 7-8 anni, invece la Qualità tecnica della musica classica è rimasta stabile o leggermente migliorata.
Questo perchè le registrazioni ad alta dinamica della musica leggera purtroppo sono un pò passate di moda, forse la maggior parte della musica leggera viene ascoltata in auto, con forti rumori ambientali e l' alta dinamica sarebbe inascoltabile ( i passaggi a volume basso sarebbero coperti dai rumori ambientali ). Quindi molte registrazioni della musica leggera vengono compresse in fase di registrazione audio dei brani, sono rari i casi in cui si passa dal volume alto ad un volume 40 o 50 db più basso.
Invece la musica classica viene ascoltata principalmente in casa, con impianti audio migliori, o in cuffia, senza disturbi ambientali . Qui la dinamica audio è generalmente molto elevata.

Per l'estrazione dei CD audio in flac io uso EAC (exact audio copy).
Per l'estrazione dei DVD e Blu-Ray uso MakeMKV ( gratuito per 1 mese ) con out audio in Flac senza perdite con campionamento 96 Khz 24 bit.

avatarsupporter
inviato il 14 Maggio 2022 ore 14:54

Più che l'ascolto in auto, che credo nei decenni scorsi fosse anche più praticato (di sicuro si spendeva molto più per il car stereo), siano gli altri modi di fruire la musica in mobilità: una piccola cassa bluetooth riesce a farsi sentire anche in una palestra durante un allenamento, a patto che la registrazione abbia un livello grossomodo costante.
Comunque concordo sul fatto che il crollo della qualità riguardi soprattutto la musica leggera, mentre altri generi come quello classico, hanno probabilmente più beneficiato dell'avanzare della tecnologia.

avatarjunior
inviato il 14 Maggio 2022 ore 15:26

Mio zio sull impianto non accetta che vinili dell' epoca, e solo di alcune band che a suo parere tenevano molto ad una ottima riproduzione in ambiente domestico.

Personalmente, nell' ultimo periodo per mancanza di tempo fruisco della musica pop tramite dac bluetooth+ Spotify ma sono sempre alla ricerca di qualche buon vinile o vecchio CD da comprare sulla baia o discogs per ascolti più meditati.

L ultimo acquisto dalla baia americana è stato un CD di Chet Baker, album "live at nick's". Scoperto su Spotify per via della ottimo algoritmo, e non ho potuto fare a meno di cercare una riproduzione più fedele e più consona alle impianto formato da un vecchio pre Proton, finale Advance acoustic, cavi autocostruiti, lettore xindak ibrido, e diffusori chario.

Ci sono artisti, per più fuori dal main stream, che producono ancora tanta bella musica su CD, ma sono una nicchia e il divertimento è scoprirli, magari su youtibr, recensioni, blog, Spotify; motivo per cui anche essendo affezionato alla musica solida, la liquida mi è di grande aiuto in questa continua e spasmodica ricerca.

Proprio ieri ho scoperto e ed è stato amore a prima vista, per Yoshiko Sai. Il pezzo si chiama "hatoba" e lo trovi su YouTube caricato da un utente. A mio parere un rip di ottima qualità tanto che pure l ascolto tramite il dac bluetooth è stato super super appagante.



avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2022 ore 16:38

Io ho "...nothing like the Sun" di Sting, su CD, credo 1987. Il genere tipico dell'autore, un pop contaminato da jazz e new age, si presta... Ogni volta che qualcuno insiste che i CD suonano male, gli faccio sentire che quelli degli ultimi 20 anni sono solo registrati male.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2022 ore 16:50

Otto, io ho un po' l'impressione che in certi generi si sia un po' abbandonato un certo tipo di produzione (dove per produzione intendo proprio la resa musicale del prodotto finito) considerati gli strumenti che il 99.99% ormai usa per riprodurre la musica.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2022 ore 16:53

Mah, se ripenso al mio passato di fruitore musicale, ricordo il mangiadischi, con i vinili dei successi del momento. Sulla loro qualità musicale tout court, si potrebbe dire che era finalizzata al puro intrattenimento, non certo alla qualità. Lo stesso dicasi delle cassette, anche se qui si apri un mondo.Oggi, mutatis mutandis, possiamo trovare analogie. Oggi, come ieri, le offerte musicali seguono richieste differenti, dal semplice fruitore all'appassionato esigente in fatto di dotazione tecnica e musicale. Sicuramente i giovani sono meno interessati e appassionati di HI FI come eravamo noi ormai sessantenni. Nel mio impianto vintage ascolto sia cd ( fine anni 80 /90) che musica liquida ( soprattutto classica scaricata da Hyperium). Ma anche qualche vinile di jazz. Tramite IPhone e dac M2Tech (pennetta usb) con Big Sur anche mp3 e non sono affatto male. Ormai sia la vista che l'udito cominciano a perdere colpi, mi basta ascoltare buona musica senza troppi patemi.

avatarsupporter
inviato il 14 Maggio 2022 ore 18:24

Tramite IPhone e dac M2Tech (pennetta usb) con Big Sur anche mp3 e non sono affatto male.

Anche io mi sono spesso sorpreso della qualità di qualche (buon) mp3. Credo che il degrado, più che al formato sia legato appunto, come detto già sopra, ai media di destinazione (smartphone con cuffiette, cassa bluetooth, televisione con soundbar), che certi tipi di registrazione non sarebbero proprio in grado di riprodurli al minimo della decenza, rendendoli di fatto inutilizzabili.

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2022 ore 13:06

credo che anche nella musica prevalga il :non rincaro il prodotto ma te ne do meno allo stesso prezzo MrGreen

avatarsupporter
inviato il 15 Maggio 2022 ore 13:53

Per la qualità artistica, non so davvero cosa pensare, i nuovi cantanti mi pare che più che cantare, parlino, ma i miei figli mi dicono che son vecchio e non capisco nulla...Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2022 ore 14:10

Mah, io possiedo ancora sia le elettroniche che i diffusori degli '80.
Ho due impianti in due stanze diverse.

a) l'impianto principale è composto da elettroniche Luxman del 1989 e due coppie di diffusori (Cizek a due vie molto precisi e Infinity SP 3000 a tre vie) ascolto solo CD (ne possiedo 3500 di tutti i generi e ogni tanto ne acquisto ancora qualcuno).

b) l'impianto secondario è nel mio ufficio, ampli Scott, lettore CD Sony e diffusori Leak Sandwich (del 1963!, woofer da 32cm), e ci ascolto sia CD che soprattuto mp3.

Da quanto ricordo ho sempre acquistato sia CD con ottima dinamica sia CD con dinamica pessima (uno dei peggiori è "A new flame" dei Simply Red, lo adoro ma è inciso di merda), quindi non limiterei il discorso "poca dinamica" agli ultimi anni, mentre anch'io ho riscontrato che la classica rimane sempre ben registrata, come pure molti prodotti di piccole etichette.

avatarsupporter
inviato il 15 Maggio 2022 ore 14:21

Da quanto ricordo ho sempre acquistato sia CD con ottima dinamica sia CD con dinamica pessima (uno dei peggiori è "A new flame" dei Simply Red, lo adoro ma è inciso di merda), quindi non limiterei il discorso "poca dinamica" agli ultimi anni,


Certo, ho scritto sopra che ho riascoltato numerosi CD degli anni '80 - '90 e molti non mi sono piaciuti affatto, dinamica compressa, voci stridule, strumenti persi nel frastuono, ma più di qualche buona incisione c'è (parlo di musica rock/pop).
Tra le uscite più recenti che ho avuto modo di ascoltare invece mi pare che il livello sia per tutti quello, volume alto e dinamica azzerata o quasi.

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2022 ore 15:05

Ecco, ultimamente ho comprato poco, pochissimo, e perlopiù classica (sto invecchiando, non ho ancora trovato il modo per invertire la tendenza) e CD "leggera" recenti ne ho pochissimi, anche perché c'è poco di nuovo che mi interessi.
(altro segno che sto invecchiando ... ma quando ringiovanirò ...)

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2022 ore 15:16

La fruizione musicale è cambiata.

La maggior parte della clientela nel mondo adora sentire canzoncine con vocina in falsetto e tanti bassi...

Da 4 anni nei centri commerciali in giro per l'Europa si ascolta la stessa canzone per poi trovare che sono pezzi top di svariati autori sempre uguali per grosse percentuali dell'ascolto.

Cosa significa questo?

Che se faccio ascoltare un pezzo ad un 15 enne con le mie cuffie Hifiman magnetodinamiche amplificate mi viene detto...ma perché non dai più bassi?

Tutti e dico tutti manco con cuffie buone, ma con auricolari appesi alle orecchie che per quanto siano fichi ricordano le " radiola" anni 80.

Il resto, la minima parte, spende migliaia di euro per cuffie aperte e lettori ad alta definizione sulle solite tracce e anche lì , nella codifica in alta definizione , c'è lo zampino moderno nel dare cristalli e non presenza , dinamica.

Detto questo...

Prendi uno stereo degli 80 e uno di oggi non High End..
Le specifiche ovviamente vincono in quello di oggi... Ma vai a vedere come era superiore la presenza allora.

Sembra il mercato delle tastiere.
Un tempo le varie Olivetti meccaniche te le buttavano nella spazzatura.. oggi se la vuoi meccanica non cinese da due lire devi uscire 150 euro...e forse è fatta bene come quelle che buttavamo...

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2022 ore 15:20

Benvenuto nella loudness war.
non aggiungo altro.

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