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Vorrei capire un po' l'estensione del problema del Focus Breathing ...


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avatarjunior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 11:16

Buondì

Il weekend scorso sono andato a fare un workshop.
Tra i vari argomenti c'era anche il focus stacking.
Non l'ho mai usato, ma è sempre un qualcosa in più nel mio bagaglio.

Prendo la mia D610.
Ci piazzo il 60mm 2.8 Micro.
Metto in Manual focus.

e....
niente.
Quando ruoto la ghiera, è come diventasse uno zoom.

Sant'iddio...

Prendo il nikkor 24-85.
Stessa storia.
Un po' meno, ma comunque molto visibile.

La mia ragazza con l' Olympus.... stesso problema.

Allora, un po' spaesato, mi sto domandando...

E' una cosa che bene o male riguarda tutti gli obiettivi?
O dipende dall'anno di produzione?
O dalla fascia di prezzo?
Dalla marca?

Il fuoco manuale influisce sempre e comunque in qualche modo sulla focale?

Vorrei capire l'estensione del fenomeno.
Anche in vista di acquisti futuri.

Grazie.


user142859
avatar
inviato il 09 Maggio 2022 ore 17:19

Il focus breathing riguarda praticamente quasi tutti gli obiettivi fotografici. Di per se non è un problema quando si fotografa, quindi i progettisti se ne fregano di limitare il fenomeno. Per costruzione gli obiettivi con internal focus tendono a soffrire di più questo fenomeno anche se non è una regola aurea.

In generale per il focus stacking mi trovo molto meglio usando una slitta micrometrica per una serie di ragioni. In primis perchè nella macro fotografia si parte dal rapporto di riproduzione desiderato e poi si mette a fuoco modificando la posizione della camera. Modificare la messa a fuoco tramite la ghiera modifica il rapporto di riproduzione. Secondo motivo ho molto più controllo e precisione di avanzamento nello stacking rispetto a alla rotazione della ghiera di messa a fuoco. Putroppo non è lineare la scala della messa a fuoco quindi non puoi dire... ruoto ad ogni scatto di x gradi la ghiera perchè avrai avanzamenti diversi. Mentre con la slitta micrometrica l'avanzamento è sempre lineare

Come compendio a quanto sopra ti dico che tutti gli obiettivi hanno una riduzione apparente della lunghezza focale quando mettono a fuoco da vicino

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 18:02

Luca.90 ha detto il vero, c'è però un'eccezione. Con canon, ad esempio, se utilizzi il focus stacking automatico (quello dove la macchina in base alle opzioni scatta e modifica la messa a fuoco), poi DPP conoscendo opzioni, macchina e lente, è in grado di correggere ed allineare le immagini in modo piuttosto buono.

user142859
avatar
inviato il 09 Maggio 2022 ore 18:13

Canon non è l'unica ad avere soluzioni del genere, credo anche Fuji. Io non li ho mai utilizzati quindi non so dire come funzionano. Immagino che non sia un'opzione utlizzabile da tutti gli obiettivi ma solo da quelli nei quali è possibile conoscere e controllare in modo molto preciso la posizione del motore o delle lenti di messa a fuoco

Comunque ci sarebbe da aprire un mondo su workshop che trattano argomenti complessi con una superficialità allucinante. Il Focus Stacking è uno di questi. Richiede molta precisione in ogni sua fase: dall'acquisizione della sequenza di immagini alla fusione. Ottenere dei risultati belli richiede tempo, esperienza, attrezzatura specifica e software dedicati

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 18:17

se non sbaglio qualche ottica nikon z f1.8 ha poco breathing. non so però se sia una soluzione digitale a questo punto. posto che tanto il problema non si pone perchè le ottiche nikon z non le adatti su altricorpi di terze parti(come invece si può adattare una lente sony E su nikon Z ad esmpio)

sirui ha proposto una triade di lenti cine dal costo "moderato", sotto i mille euro, un 24, un 35 e un 50mm, tutti T2, tutti macro. se avessero anche poco breathing sarebbero un ottimo acquisto.

io ho due lenti cine fujinon che hanno poco breathing, ma hanno anche una distanza minima di messa a fuoco ridicolaMrGreen

user142859
avatar
inviato il 09 Maggio 2022 ore 19:13

Nei video il focus breathing da molto più fastidio. É anche vero che la messa a fuoco non varia spesso nelle riprese video. Per questo molti obiettivi molto costosi utilizzati in ambito video sono praticamente esenti da questo fenomeno.
Però usare un obiettivo video non macro per riprese macro non è la soluzione. I macro sono progettati per restare molto nitidi quando mettono a fuoco da vicino.
Gli obiettivi normali tendono a diventare ipermetropi, cioè perdono la capacità di carpire dettagli fini con elevati valori di definizione. Spesso e volentieri sono progettati considerando la resa all'infinito.
I macro invece sono progettati al contrario, cioè bil loro schema flottante é più sofisticato e pensato per compensare correttamente la messa a fuoco ravvicinata. Guardate quanto si allunga un macro durante la messa a fuoco e capirete

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 21:38

Boh, i macro moderni sono tutti IF, non si allungano proprio.
Comunque in macro il focus breathing non è di sicuro un problema, tutti i sw di focus stacking che conosco lo compensano. Anzi Zerene per rapporti ingrandimento inferiori a 1:1 consiglia di usare la messa fuoco e non la slitta micrometrica che causa maggiori problemi di prospettiva

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 22:03

Nesky riesci a spiegarmi come fare ad unire gli scatti che ho fatto in focus stacking sulla R6 ed importati in DPP, che non ho mai usato, ma questa funzione mi interessa.
Grazie intanto
Raffaele

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 22:26

Leggo molta confusione tra "focus breathing" (FB) e "focus stacking" (FS).
Sono due cose diverse.

Il focus breathing é la variazione di focale REALE che si ha passando da infinito alla minima distanza di messa a fuoco.

In termini GENERALI per obiettivi (zoom o fissi) sopra i 50mm si ha una riduzione della focale nominale e, per quelli sotto i 50mm si ha un aumento.

Ciò corrisponde a una variazione dell'angolo di campo e quindi della scena inquadrata che risulta maggiormente fastidioso nelle riprese video.

Ricordo che la focale nominale é SEMPRE riferita alla MAF all'infinito.

Il focus breathing si può verificare sulla fotocamera vedendo la variazione di angolo di campo passando da infinito alla minima distanza di MAF.

La lunghezza focale effettiva alla minima distanza di MAF si può calcolare, con una buona approssimazione, con una formuletta che la mette in relazione con il Rapporto di Riproduzione e la minima distanza di MAF.

Lungh Focale eff = dist.min MAF / (1/RR+RR+2)

Ad esempio il Sony 600mm che ha una distanza di messa a fuoco minima di 4,5m pari a 4500mm e un RR di 0,14 alla minima distanza di MAF avrà una focale EFFETTIVA di:

Lugh.focale eff = 4500 / (1/0,14+0,14+2) = 485mm e il corrispondente angolo di campo che, ovviamente, é maggiore di quello di un 600mm.

Nel focus stacking, che solitamente si usa nelle macro, data la ridotta escursione nella distanza di MAF il FB é assolutamente ininfluente in quanto molto, molto limitato.
Potrebbe esserlo invece se si usa il FS nei panorami.

Ho cercato di semplificare perché il discorso sarebbe un po' più ampio.
Spero sia stato utile.

avatarjunior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 23:00

Potrebbe esserlo invece se si usa il FS nei panorami.


Infatti l'utilizzo mio era quello.
E quindi penso che la slitta micrometica mi sarebbe inutile, non trattandosi di macro.

Si tratta(va) di fare un FS da un soggetto in primissimo piano fino allo sfondo.
Ma il FB era cosi accentuato che risultava impossibile.

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 23:13

Guarda Illo82 è molto semplice da capire, basta selezionare gli scatti coinvolti nel focus stacking, andare nel menù strumenti-> composizione profondità-> avvia strumento di composizione profondità. Lui ti chiede dove posizionare il risultato del focus stacking e ti chiede alcuni parametri regolabili ovvero quanto deve essere morbido o duro il boke, la priorità del fuoco soggetti lontani e vicini ecc, oltre il formato del file eventuali profili ICC risoluzione ecc.

La cosa buona è che oltre al file del focus staking ti crea un file con le impostazioni usate, fino a che lo mantieni puoi andare nello stesso menù e cambiare le impostazioni della foto e fargliela rielaborare, in quel modo puoi capire agevolmente le varie impostazioni.

Non uso moltissimo questa tecnica ma ho notato che photoshop è migliore a riallineare automaticamente i fotogrammi storti, ma crea più artefatti. DPP invece allinea meglio il focus breathing e non crea artefatti, ma se la cava peggio con eventuali immagini storte.


user142859
avatar
inviato il 10 Maggio 2022 ore 10:11

i macro moderni sono tutti IF, non si allungano proprio.

Si allungano ma non lo vedi ;-)

Lo stacking su paesaggi è decisamente più facile, servono meno scatti. Lo stacking su macro ne richiede decine e decine. Per me la difficoltà nello stacking di paesaggio è la presenza di elementi che si spostano mentre la difficoltà nel macro è ottenere una sequenza di decine di immagini uniformi per avanzamento tra una foto e l'altra e per esposizione. Anche la texture dei soggetti nei macro complica la fusione, tipo le ali di una farfalla sono più complicate da gestire rispetto al petalo di un fiore

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2022 ore 10:57

Grazie nesky, ho scattato un paio di sequenze ad alcune orchidee ,proverò a unirle e vediamo che risultato si ottiene con dpp che come dicevo non ho mai usato.
Grazie delle info.
Raffaele

avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2022 ore 12:31

Ho cercato di capire cosa sia "DPP"

Ma cercando su google mi da solo link per calcolare la "Data Presunta del Parto" .... Triste

user142859
avatar
inviato il 10 Maggio 2022 ore 12:33

Prova anche helicon focus

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