| inviato il 04 Maggio 2022 ore 20:33
"" Pellicole !!! Sono state le protagoniste del Medioevo fotografico, si scontravano positive, negative, di vari faormati, in b/n e a colori ... protette da rocchetti metallici o da carte protettive: ma perché lo facevano ???
Chi le spingeva a farlo? C'era uno dietro che le spingeva? Scopritelo, su Rieducational Channel.
Spingitori di pellicole, su Rieducational Channel. "" (Vulvia)
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| inviato il 04 Maggio 2022 ore 20:43
più che gli spingitori c'erano i pressatori di pellicola... |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 20:45
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| inviato il 04 Maggio 2022 ore 21:24
La Smena Rapid è stata progettata per l'uso di cassette del tipo "Rapid" Agfa e questa è la sua più grande caratteristica.
Diamo un'occhiata più da vicino ... cos'è il sistema Rapid ?
Rapid è un sistema per caricare rapidamente la pellicola nella fotocamera. A voi sembra che questa operazione sia così maledettamente complicata? Secondo me no !!! Tuttavia, i principali produttori di fotocamere/pellicole hanno cercato più volte di migliorare la combinazione della pellicola in piccolo formato (Leica 135) e del rullino standard proposta da Leica sin dagli anni '20 del XX secolo. 
Il sistema Rapid non fu il primo approccio al problema, per così dire.
Nel 1963, Kodak sviluppò e produsse la pellicola fotografica Type 126. Era una combinazione di pellicola fotografica da 35 mm perforata su un solo lato (dimensioni del frame 28x28 mm) in una cartuccia di plastica monouso.
La cartuccia (Instamatic) non prevedeva il suo riutilizzo e conteneva 12, 20 o 24 fotogrammi. La pellicola era avvolta con carta protettiva, sulla quale il numero di fotogramma poteva essere controllato attraverso una finestrella sulla cartuccia.
Fu subito chiaro che caricare la fotocamera con una tale cartuccia era davvero più facile che mai. Aperto, caricato, chiuso !!! 
In qualsiasi momento, la cartuccia parzialmente esposta, poteva essere sostituita con un'altra, ad esempio, con un diverso tipo di pellicola. Presumo che uno scatto dovesse essere sacrificato, ma tutto sommato accettabile.
Sembrava davvero, una soluzione conveniente. Le cartucce Type 126 sono state prodotte fino al 2008, ma questo sistema non ha soppiantato la classica pellicola 135 ... al contrario ... per la maggior parte dei fotografi dilettanti rimase un esotico e sconosciuto sistema per tutto il tempo in cui fu prodotta.
Gli svantaggi di questo tipo di sistema fotografico sono chiari:
- la dimensione del fotogramma è ancora inferiore a quella classica ... 28x28 vs 24x36 !
– la lunghezza della pellicola era limitata a 20 fotogrammi.
- Il prezzo di una cartuccia era chiaramente più costoso, perché includeva la cassetta stessa e un rotolo di carta protettiva a tenuta di luce (come per il 120).
Qualche anno prima, nel 1964, Agfa sviluppò il proprio sistema per la ricarica rapida della
pellicola fotografica !!! Il sistema fu chiamato "Rapid", ed utilizzava due cassette/canister identiche.
Nel sistema Rapid, le cassette di trasmissione e ricezione erano separate a differenza del 126. La particolarità del sistema è che quando si avanza la pellicola esposta dopo lo scatto, il dispositivo "sposta" il film, non avvolgendolo/trascinandolo sul rocchetto ricevente, ma spostandolo tramite le perforazioni ed i soliti pignoni dentati
nel canister ricevente, la pellicola, infatti, viene "spinta" !!!
Tutto questo grazie ad una cassetta con un dispositivo più complesso... la pellicola veniva spinta dentro e tramite un sistema di molle, la avvolgevano intorno al rocchetto interno.
Il sistema Rapid utilizza(va) pellicola fotografica perforata standard da 35 mm, ma, purtroppo, un tale sistema non poteva introdurre nella cassetta ricevente uno spezzone più lungo di 60 cm. E questo naturalmente permetteva solo 12 fotogrammi !!! 
Il riavvolgimento nel sistema Rapid non era previsto naturalmente, visto che la pellicola esposta era nel canister ricevente a tenuta di luce.
Teoricamente, la pellicola potrebbe entrare nella cassetta ricevente stessa, ma si consigliava di infilare manualmente qualche cm dell'estremità nella cassetta (ricevente) durante la ricarica.
Le cassette Rapid non sono apribili. Secondo l'idea originale Agfa, il film doveva essere acquistato direttamente in cassette. Era (è) anche possibile riempire la cassetta con normale pellicola 135, ma prima è necessario misurare e tagliare un pezzo lungo 65/70cm, quindi spingerlo (!!!) nella cassetta, cercando di non toccare l'emulsione.
Esattamente quello che ho appena fatto con i rocchetti della mia fantasmagorica Smena Rapid !!!!
Privièt !!! |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 21:35
Smena Rapid pronta a scattare ...
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| inviato il 04 Maggio 2022 ore 22:03
Ufficio complicazione affari semplici... |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 22:28
@Nessunego ... in realtà il "sisema" era molto comodo; peccato non sia più prodotto. Ora mi tocca bobinare ma se ci fossero ancora in commercio i rullini Rapid già carichi ... li prenderei.
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| inviato il 04 Maggio 2022 ore 22:40
Non trovo nulla di più comodo che caricare un normale rullino 135 in una fotocamera. Meno complicazioni ci sono, meno cose possono andare storte. |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 22:47
@Nessunego ... hai mai provato a caricare un rullino Rapid ??? credo che tu nn l'abbia mai fatto perchè è proprio il contrario >> “ Meno complicazioni ci sono, meno cose possono andare storte. „ ...
E' certamente il sistema più semplice che esista per caricare un rullino ... con tutti i limiti descritti sopra (12 scatti etc) |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 23:24
Mai provato. Non dubito sia semplice caricarlo, dubito della affidabilità della cartuccia di uscita e di quella di ingresso.
"Tutto questo grazie ad una cassetta con un dispositivo più complesso... la pellicola veniva spinta dentro e tramite un sistema di molle, la avvolgevano intorno al rocchetto interno."
Dispositivo più complesso = non lo voglio perchè ciò che è complesso si scassa o malfunziona molto più facilmente di ciò che è semplice.
Come fai notare anche tu, caricare una pellicola è già sufficientemente semplice.
Cercare di semplificarlo ancora, oltre a non essere necessario, introduce problematiche di non affidabilità legata a complicazioni appunto inutili. |
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