| inviato il 25 Marzo 2022 ore 12:34
Un paio di giorno fa ho deciso di uscire con la mia Rollei 35 S per uno shooting negli amati boschi che circondano casa mia

 La pellicola, una Ilford FP4 Plus, è stata poi sviluppata in modalità semi-stand
 Per chi non lo sapesse, la modalità di sviluppo stand consiste, in linea generale, nell'utilizzare una concentrazione molto bassa di developer e procedere quindi con alcune agitazioni della tank per un breve, iniziale, periodo di tempo, lasciando poi la tank assolutamente ferma per il restante, lungo (ad es 45, 60, anche 90 minuti), lasso di tempo necessario. Utilizzando lo sviluppo “stand” il developer lavora subito sulle porzioni di fotogramma colpite da alte luci e poi, man mano che lo sviluppo procede, il developer continua a lavorare sulle ombre, tirando fuori (si spera) dettagli che altrimenti andrebbero persi, fino ad esaurimento. Alcuni problemi con lo sviluppo stand: se la concentrazione dello sviluppo è molto bassa, questo potrebbe concentrarsi sul fonde della tank, sviluppando maggiormente la parte bassa del fotogramma rispetto alla parte alta. Inoltre, le zone molto contrastate del fotogramma possono apparire troppo contrastate, un effetto che a me piace, ma ad altri no. Una soluzione, parziale, può essere lo sviluppo semi-stand: in sostanza, dopo la prima iniziale agitazione non si lascia la tank sempre immobile fino alla fine del lungo periodo di sviluppo, ma si procede con una o più agitazioni intervallate. Nel mio caso ho proceduto come segue: concentrazione del developer HC-110 di 3 ml in 497 ml di acqua a 19°C. Primo minuto di agitazioni continue della tank, poi stand per 25 minuti, quindi una solo delicata inversione della tank, infine altri 20 minuti di stand. Lo sviluppo della pellicola procede poi come sempre: arresto, fissaggio, risciacquo, lavaggio finale. Sono contento dei risultati che ho ottenuto con lo sviluppo semi-stand: microcontrasto, neri profondi, dettagli. Tenete presente comunque che a me piacciono immagini contrastate e decise, che potrebbero non piacere a tutti ovviamente, ed uso lo sviluppo semi-stand quando voglio immagini che abbiano queste caratteristiche. E voi, utilizzate lo sviluppo stand o semi-stand? Un saluto, a presto AD



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| inviato il 26 Marzo 2022 ore 19:06
È incredibile quante modalità di sviluppo ci siano. Le foto mostrate mi sembrano molto equilibrate. Ottimo lavoro Seguo con interesse... Ciao, Roberto |
user77830 | inviato il 26 Marzo 2022 ore 20:17
Davvero belle queste fotografie dalla buona resa. Complimenti! Certo è che, lo sviluppo "stand" o "semi-stand è lungo, lento, ed incontrollato; le stampe, poi, non sono all'altezza delle aspettative. Provato tanti anni orsono lo sviluppo "semi-stand" con la mia solita fp4 trattata 400iso, ma il risultato non mi avva scaldato il cuore. A proposito di sviluppi alternativi, io mi dedico allo sviluppo con il Caffè con esito decisamente buono ed interessante. Saluti |
| inviato il 26 Marzo 2022 ore 21:14
Uso (rarissimamente) il semi-stand con le piane 4x5 SOLO in determinate condizioni. Il problema (o non problema ... dipende) è che lo stand/semi-stand è uno sviluppo ""ruffiano". E' adattissimo a chi esegue scansioni ed ama i forti contrasti ed iper acutanza. %mente questi negativi generati da questo/i sviluppo/i potranno dare grossi problemi in stampa con ingranditore !! Specialmente se si stampa a condensatore e con ingrandimenti generosi. Non dico che siano negativi non stampabili ... ma sicuramente difficili e con risultati meno "qualitativi" rispetto a procedure + o - normali. Se si è sicuri di NON andare mai in stampa con questi negativi lo stand/semi-stand va più che bene ... anzi, benissimo. Gli ingranditori AMANO i negativi "morbidi" ... il contrasto lo si regola in stampa ... gli scanner il contrario... |
| inviato il 26 Marzo 2022 ore 21:45
Grazie a tutti sia per le gentili parole che per gli interessanti contributi. E' vero, ci sono molte diverse modalità di sviluppo, a mio parere è interessante ed utile conoscerle ed adattarle alle fotografie fatte e allo "stile" che si vuole perseguire. Purtroppo non stampo: il mio processo è monco, infatti, dopo lo sviluppo del negativo, diverge verso la scansione e poi, eventualmente, la stampa del file con una stampante dedicata. Non escludo, un giorno, di cominciare a dedicarmi anche alla stampa vera e propria. Mi piacerebbe molto, ma adesso mi manca il tempo per fare una cosa del genere con la dedizione che merita. Quando andrò in pensione avrò più tempo, forse. Intanto, studio :-) |
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