user225138 | inviato il 15 Febbraio 2022 ore 15:31
Questo è un argomento che con la fotografia c'entra davvero poco o nulla. Anni addietro, colto da una improvvisa curiosità, ho fatto qualche ricerca genealogica sulla mia famiglia. Sono originario di un paesino che nel momento del suo massimo splendore raggiunse i milletrecento abitanti e che ora è semideserto, per cui molte informazioni erano ricavabili dai registri del comune e della parrocchia locale. Avendo poco tempo a disposizione, avevo ricostruito solo il lignaggio diretto in linea paterna, ovvero quello degli antenati con il mio stesso cognome (nel mio caso in particolare coincide con quello di mia madre, essendo i miei imparentati alla lontana). Avevo però abbandonato l'idea di ampliare la ricerca e di andare più indietro nel tempo, limitandomi ai miei quadrisavoli e senza indagare su rami collaterali, seconde nozze, etc. Qualche mese fa, complice un forzato isolamento causa Covid-19, ho scoperto l'esistenza del Portale Antenati: www.antenati.san.beniculturali.it/ Si tratta del progetto di digitalizzazione e messa a disposizione del pubblico dei registri anagrafici, in particolare di quelli che la Chiesa doveva, in forza di una serie di norme succedutesi nel tempo, trasferire agli uffici anagrafici comunali e che sono stati successivamente trasmessi alle sedi locali dell'Archivio di Stato. Ho letto - ma è un'informazione che non ho verificato - che il progetto sia stato finanziato almeno in parte dei Mormoni, perché secondo il loro credo è possibile battezzare a posteriori i propri antenati defunti, purché sia possibile identificarli con certezza. Poiché per un americano risalire indietro di qualche generazione significa necessariamente fare ricerche in Europa, hanno pensato bene di farsi carico degli oneri perché ciò sia possibile online. In ogni caso, oggi è possibile, sia pur con un certo investimento di tempo e non in tutte le aree geografiche, ricostruire il proprio albero genealogico fino all'inizio dell'800 (prima di allora le informazioni anagrafiche erano di pertinenza della Chiesa, e le ricerche vanno fatte negli archivi diocesani). Ci vuole un po' di tecnica, perché la maggior parte delle informazioni non sono indicizzate e quindi bisogna sfogliare centinaia di pagine di documenti; conviene inoltre concentrarsi sui matrimoni, perché in genere sono gli atti dai quali è possibile desumere maggiori informazioni (età dei coniugi e nomi dei rispettivi genitori). I documenti più antichi, inoltre, sono di difficile lettura, sia perché redatti esclusivamente a mano e con molte abbreviazioni, sia per la qualità non sempre eccelsa delle riproduzioni digitali. In ogni caso, è un passatempo interessante e - per quanto mi riguarda - divertente. Il passo successivo, per me, sarà la consultazione dei registri ecclesiastici, cosa che inizierò nelle prossime settimane. |
| inviato il 15 Febbraio 2022 ore 16:45
Ciao, nel periodo di prima pandemia ho approfittato di un po' del tempo per fare la stessa cosa e ho bazzicato anche su quel sito anche se purtroppo per me c'è stato ben poco se non qualche indicazione su come muoversi negli archivi militari (sono per esempio riuscito a ritrovare atto di morte di bisnonno sul fronte del Piave con indicazione del punto di ingresso della pallottola!) comunque in linea paterna sono arenato al post riforma Napoleonica e quindi dovrei passare alla Chiesa. In linea materna sono arrivato all'archivio degli ingressi a Liberty Island, e da lì si aprirebbe un altro fronte di ricerca. E' comunque una attività molto coinvolgente! |
| inviato il 15 Febbraio 2022 ore 17:15
Interessante |
user225138 | inviato il 15 Febbraio 2022 ore 17:30
Riguardo agli archivi diocesani, ho imparato che i responsabili sono in genere persone molto curiose e - tutto sommato - annoiate. Questo le rende molto collaborative nei confronti di chi fa ricerche, anche solo per proprio diletto. In effetti, è un po' la tana del Bianconiglio: rischi di infilartici e di non uscirne più fuori. Quello che trovo interessante sono le informazioni che si trovano a latere di quelle anagrafiche, come la distinzione tra "possidente" e "miserabile" |
| inviato il 16 Febbraio 2022 ore 11:15
Io parecchi anni fa feci delle ricerche sulle origini della famiglia , prima negli archivi comunali, accesso libero fino al 1850 circa, poi per consultare gli anni precedenti presentai domanda alla Sovraintendenza Archivistica, con mia somma sorpresa in 20gg mi arrivò il permesso per consultare tali documenti!! Sicuramente dalla fine del 1500 la famiglia non si è mossa dal mio piccolo paese! |
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