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Recensione Nikon Z9


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Recensione Nikon Z9, testo e foto by Juza. Pubblicato il 14 Febbraio 2022; 260 risposte, 24649 visite.


La Nikon Z9 è la nuova ammiraglia del sistema Nikon: per la prima volta, la top di gamma è una mirrorless. Si tratta di una fotocamera estremamente ambiziosa: un nuovissimo sensore stacked da 45 megapixel, raffica 20 FPS in RAW (o addirittura 120 FPS in JPEG), video 8K e numerose innovazioni, tra cui l'otturatore completamente elettronico. Ho avuto modo di provarla approfonditamente durante uno dei miei viaggi, assieme a tre recenti ottiche Nikon Z: 14-24mm, 24-120mm e 100-400mm. Vi racconto com'è andata, dai test in studio alla prova sul campo!





Costruzione e interfaccia

La Nikon Z9 è una vera e propria ammiraglia, erede della D6: le dimensioni sono pressapoco le stesse; la Z9 è un centimetro meno larga e 100 grammi più leggera, ma non è una differenza avvertibile. Qualità costruttiva e robustezza sono ai massimi livelli. La Z9 è una roccia, in tutti i sensi: tropicalizzata, solida, ergonomica, un vero corpo da lavoro che dà gioia solo a tenerlo tra le mani; minore è invece la gioia per la schiena, dato che un corpo del genere va ad appesantire sensibilmente lo zaino, specialmente se abbinata alle ottiche top di gamma della serie f/2.8. Tuttavia, per gli ambiti a cui è destinata il peso non è un grosso problema; spesso verrà utilizzata assieme a supertele da tre o quattro chili, e in quel caso il peso della Z9 diventa poco rilevante, e anzi va a bilanciare bene quello dell'ottica.

(e se vogliamo dirla tutta, in passato ho fatto anche viaggi zaino in spalla con altre ammiraglie da 1.5kg solo corpo, quindi volendo tutto è fattibile: è che ormai ci siamo abituati bene con le mirrorless ultraleggere :-))

Il mirino della Z9 ha risoluzione di 3.69Mdots, cioè 1280 x 960 pixel. Non è quello con risoluzione più alta sul mercato - sia la Canon EOS R3 che la Sony A1 hanno maggiore risoluzione - ma non bisogna lasciarsi trarre in inganno da questi numeri: le concorrenti, pur avendo più risoluzione, non sono in grado di sfruttarla appieno durante le riprese (dove lavorano a risoluzione ridotta), ma soltanto in fase di playback, se per qualche oscuro motivo volete rivedere le foto nel mirino e non nell'LCD. Il risultato è che nonostante le differenze sulla carta, nell'uso reale non ci sono grandi differenze di nitidezza; ormai i mirini elettronici hanno raggiunto un dettaglio pressoché indistinguibile da un mirino ottico, e tutti i mirini delle recenti ammiraglie sono veramente ottimi.




Nikon sostiene che il mirino della Z9 sia "zero blackout", cioè che non si oscuri mai durante lo scatto a raffica, come invece avviene con molte altre fotocamere di fascia meno professionale. Questo è in buona parte vero, anche se non è impeccabile.

La resa del mirino dipende molto dalla raffica e dal tempo di scatto. Con raffiche veloci, la resa è eccellente, il mirino non si oscura mai e seguire la scena è molto agevole, l'effetto della raffica è quasi impercettibile. Al contrario, con raffica lenta, il mirino diventa visibilmente "scattoso", anche se comunque non si oscura e resta possibile seguire l'azione. Ma se il tempo di scatto diventa molto lungo, poniamo 1/2s o qualche secondo? Durante la registrazione dell'immagine il mirino diventa nero; tuttavia, se scattate con tempi del genere di certo non siete in una situazione in cui vi serve il mirino costantemente visibile, AF o tracking; probabilmente state fotografando un soggetto statico.

Nell'ambito in cui serve davvero il mirino "zero blackout", cioè tempi non esageratamente lenti (diciamo almeno 1/20s o più rapido) e raffica veloce, il mirino è veramente zero blackout e quanto più fluido possibile (la "fluidità" è direttamente proporzionale alla raffica e al tempo di scatto).



Nikon Z9, Nikon Z 24-120mm f/4 S a 91mm, 1/160 f/5.0, ISO 100, mano libera.

In altre parole, è uno dei migliori mirini sul mercato, però non può fare miracoli o andare al di là di quello che è fisicamente possibile fare con l'hardware a disposizione.

Oltre al mirino, ovviamente è possibile utilizzare lo schermo per inquadrare la foto; in ambito paesaggistico questo è il mio modo preferito per comporre l'inquadratura. Lo schermo è snodato sia in verticale che orizzontale; pur non avendo lo snodo "completo" che preferisco, dà comunque un'ampia libertà di movimento.

E' presente un doppio slot CFExpress; questo nuovo formato è piuttosto costoso, ma la velocità è qualcosa di mai visto prima con le schede SD, che ormai si sono arenate su UHS-II (300MB/s). Le CFExpress arrivano a 1800MB/s, permettendo velocità di scrittura pazzesche e raffiche irraggiungibili con altri formati di memoria.

Come quasi tutte le fotocamere recenti, la Nikon Z9 ha presa USB-C utilizzabile sia per trasferimento dati che per ricarica, una caratteristica che apprezzo molto. E' possibile scattare anche mentre la fotocamera è collegata al cavo USB-C ed è in ricarica.

La durata della batteria (da ben 36Wh) è enorme: nonostante l'ampio uso di live view e le temperature abbondantemente sotto lo zero (in certi giorni ho toccato punte di -26 gradi), nel corso del viaggio ho ricaricato la batteria circa una volta alla settimana.



Nikon Z9, Nikon Z 14-24mm f/2.8 S a 17mm, 10 sec f/2.8, ISO 6400, treppiede.

L'interfaccia, come da tradizione Nikon, è molto intuitiva; i pulsanti e i menu sono al posto giusto, ed è forse il brand con cui mi trovo più a mio agio in termini di interfaccia. Non solo: la Z9 è un ulteriore miglioramento rispetto alle precedenti Nikon, dato che i menu sono stati ottimizzati per il touchscreen, rendendone ancora più comodo e immediato l'utilizzo.


La prima ammiraglia senza otturatore

La Nikon Z9 è una delle prime mirrorless totalmente prive di otturatore fisico. Pur non essendo l'unica (la prima tra le fullframe è stata la Sigma FP), è la sola che rinuncia all'otturatore senza fare compromessi: il sensore stacked ha una velocità di lettura tale da eguagliare un otturatore meccanico, a differenza di altre fotocamere che soffrono di pesanti artefatti da rolling shutter quando si utilizza l'otturatore elettronico.

L'otturatore elettronico è il futuro, e ho apprezzato moltissimo questa scelta coraggiosa di Nikon, che mi aspetto verrà seguita dalle concorrenti nei prossimi anni scendendo anche su fasce via via più amatoriali, finché si arriverà ad eliminare l'otturatore meccanico su tutti i modelli, così come è stato per lo specchio nella transizione da reflex a mirrorless, che in futuro diventeranno anche "shutterless".

Quali sono i vantaggi dell'otturatore elettronico? In primis, è eterno: non bisogna più preoccuparsi dell'usura delle fragili tendine, dato che non c'è nessun componente in movimento che si possa rovinare (le tendine che si vedono in alcune foto della Z9 non sono un otturatore, ma solo una protezione del sensore). Questo rende possibili anche raffiche che sarebbero inimmaginabili con un otturatore meccanico: 20 FPS in RAW a piena risoluzione, o addirittura 120 FPS (anche se in questo caso a risoluzione ridotta, ma comunque con AF continuo!).

Inoltre, l'otturatore elettronico è del tutto privo di vibrazioni, eliminando ogni possibile fonte di micromosso quando si scatta con tempi lenti.





Una raffica incredibile: 20 FPS, 30 FPS e 120 FPS

L'evoluzione della velocità di ripresa nel passaggio da pellicola a digitale, e quindi da reflex a mirrorless, e infine a "shutterless", è stata qualcosa di sorprendente. Il passaggio al digitale ha permesso di avere enormi raffiche senza doversi preoccupare di finire il rullino in pochi secondi, ma con le reflex i movimenti dello specchio sono sempre stati il collo di bottiglia: man mano che la tecnologia ha fatto progressi siamo passati dagli 8 FPS delle ammiraglie a 10 FPS, per arrivare infine a 12 FPS.

Tolto lo specchio, è rimasto il limite dell'otturatore: così le varie case produttrici hanno lavorato su sensori che avessero otturatori elettronici sempre più prestanti, e questo ha permesso di fare un enorme balzo avanti. La Sony A9 è stata la prima fullframe ad arrivare ai 20 FPS, per poi arrivare ai 30 FPS della A1 e ora agli inimmaginabili 120 FPS della Nikon Z9. In pochi anni siamo passati da 12 FPS a 120 FPS! Per render meglio l'idea di quanto sia pazzesca questa velocità, su una fotocamera a pellicola avrebbe esaurito l'intero rullino in... 0.3 secondi.



Nikon Z9, Nikon Z 14-24mm f/2.8 S a 24mm, 1 sec f/16.0, ISO 100, treppiede.

Fortunatamente, la Nikon Z9 non ha questi problemi: la raffica, oltre ad essere velocissima, è anche abbinata a un ottimo buffer, circa 500 foto (4 secondi) a 120 FPS, o oltre 1000 foto in RAW a 20 FPS; grazie all'utilizzo delle schede CFExpress, le foto vengono rapidamente memorizzate e non bisogna attendere tra una raffica e l'altra.

Ma servono davvero 120 FPS? Come tanti, anch'io ho iniziato a fotografare con reflex che arrivavano a malapena ai 5 FPS, e anche con queste ho portato a casa foto d'azione. Tuttavia, una raffica così smisurata apre nuove possibilità: ho fatto un confronto tra i già eccezionali 20 FPS e una raffica 120 FPS, e sono rimasto sorpreso nel vedere quanto di più si possa cogliere con le raffiche ultrarapide, ovviamente con soggetti estremamente dinamici. Non è una cosa che si userà sempre, ma avere la possibilità di sfruttare tali velocità, quando necessario, può fare la differenza, e questo è il bello della tecnologia: darci strumenti sempre più prestanti, mentre al fotografo spetta il compito di trovare modi creativi per sfruttarli.





Raffica e qualità d'immagine

Fino a 20 FPS è possibile scattare in RAW: in questo modo è possibile avere la massima qualità d'immagine, senza nessun compromesso; le foto a 20 FPS sono del tutto uguali a quelle scattate in modalità fotogramma singolo.

A 30 FPS subentrano le prime limitazioni: è possibile scattare solo in JPEG, con compressione media (Norm, mentre le modalità Fine non sono utilizzabili). I jpeg ottenuti a 30 FPS sono comunque molto simili a quelli a 20 FPS o scattando a fotogramma singolo; la maggiore compressione non compromette significativamente la qualità d'immagine. Ovviamente viene a mancare la libertà di post produzione data dal RAW, ma quando serve la velocità 30 FPS la si può comunque usare senza troppe rinunce.

Il discorso cambia significativamente a 120 FPS, che permettono solo di scattare in JPEG a 11 megapixel (non si tratta di un crop, ma comunque dell'intero fotogramma, a minore risoluzione). La qualità d'immagine è decente, ma non eccezionale, non tanto per la risoluzione in sè (11 megapixel, se di qualità, bastano e avanzano anche per stampe formato poster), quando per il fatto che per registrare a questa velocità ho l'impressione che la fotocamera utilizzi line-skipping o qualche tecnica simile; in altre parole le foto a 11 megapixel ottenute durante la raffica a 120 FPS sono visibilmente peggiori rispetto a foto scattate a piena risoluzione e poi ridimensionate a 11 megapixel in post produzione.

Di seguito un ritaglio al 100% che mostra la differenza:




Tuttavia, pur non eccellendo, sono comunque pienamente utilizzabili per stampe di medie dimensioni (sicuramente un A4, ma al limite anche un A3, corrispondente alla doppia facciata di una rivista), e sono perfette per l'uso sul web. Tenendo conto che la raffica 120 FPS verrà utilizzata prevalentemente in ambito sportivo, per questo utilizzo ha il suo senso; chi invece vuole sfruttare al massimo la qualità d'immagine della fotocamera, ad esempio in ambito fotografia naturalistica, certamente preferirà la modalità 20 FPS, che non ha alcuna limitazione.

Infine, una funzionalità non presente - ma che Nikon potrebbe facilmente implementare via software - è la pre-raffica, cioè la registrazione continua di fotogrammi, con la possibilità di salvare le foto scattate 1-2 secondi prima che venga premuto l'otturatore: questo consente di non perdere nessun attimo, sopratutto quando l'azione inizia inaspettatamente. In passato tale funzionalità era resa impossibile da specchio e otturatore fisico, ma con l'otturatore elettronico è possibile registrare immagini in continuazione senza usura nè rumore (e infatti questa funzionalità è già presente su alcuni altri modelli).



Qualità d'immagine, RAW e fotogrammi singoli

In termini di risoluzione, la Z9 è assolutamente identica alla Z7 II, e pressoché pari alle altre big megapixel. Non ho avuto modo di testare fianco a fianco Z7 II e Z9, ma dalle prove che ho visto il sensore stacked della Z9 sembra avere un leggero svantaggio (leggermente meno gamma dinamica e un poco di rumore in più), ma parliamo di differenze minime, e nell'uso sul campo non ho notato differenze rispetto alla Z7 che avevo provato in passato. In altre parole, la qualità d'immagine è tra le migliori che si possano avere con la tecnologia attuale.

Un'altra funzionalità che mi piacerebbe vedere sulla Z9 e che potrebbe portare benefici alla qualità d'immagine è la possibilità di sommare in-camera più fotogrammi, ottenendo l'effetto di un filtro ND e un file eccezionalmente pulito e ricco di gamma dinamica. Sulla Z9 la cosa che più si avvicina è il composite in-camera, ma è limitato a 10 fotogrammi e, inspiegabilmente, al formato JPEG, il che lo rende poco utilizzabile; mi auguro che in futuro Nikon migliori questa funzionalità via firmware (su altre fotocamere dove è meglio sviluppata l'ho trovata eccezionalmente utile).



Nikon Z9, Nikon Z 24-120mm f/4 S a 120mm, 1/8 f/16.0, ISO 100, treppiede.


Otturatore elettronico vs luce artificiale e banding

Un problema ben noto del rolling shutter, cioè dell'otturatore elettronico utilizzato su tutte le attuali mirrorless, è il banding in luce artificiale: se il tempo di scatto è più rapido rispetto alla frequenza con cui la sorgente di luce (lampadina, neon, ecc) emette la luce, che solitamente è intermittente, il risultato è un pesante banding.

Il sensore stacked della Nikon Z9 promette l'otturatore elettronico più rapido sul mercato, andando ad eliminare o ridurre fortemente questo problema: ci riesce davvero?

Ho fatto un confronto fianco a fianco con una mirrorless con sensore non stacked (in questo caso la Sony A7C, ma potrebbe essere anche una Nikon Z7, Canon EOS R5 o qualsiasi altra fotocamera che non abbia un otturatore elettronico velocissimo).

Il risultato è impressionante, e conferma le prestazioni eccezionali dell'otturatore elettronico della Z9: zero banding con qualsiasi tempo di scatto, addirittura anche a 1/1000.

I risultati possono variare un po' in base alla frequenza della sorgente luminosa, ma in linea di massima penso che si possa scattare tranquillamente con la Z9 in qualsiasi situazione senza temere il banding, cosa non possibile con le fotocamere che hanno un sensor readout più lento (dove bisogna "rimediare" usando l'otturatore meccanico).

Di seguito potete vedere il test (non fate caso a rumore, colori, vignettatura o altri parametri, l'unico scopo di questo test è valutare il banding):





Pulsanti retroilluminati e modalità luce stellare

Anche se può sembrare una piccola cosa, i pulsanti retroilluminati sono un grande aiuto per quando si fotografa in notturna; l'unica mancanza che ho trovato è che il pulsante ISO è tra i pochi a non disporre di retroilluminazione, cosa che invece tornerebbe utile anche su questo pulsante.

Inoltre, per chi fotografa di notte Nikon ha introdotto la "modalità luce stellare" nel live view: l'immagine mostrata a schermo viene registrata con un tempo molto più lento rispetto a quello normalmente usato per il live view; il risultato è che anche di notte è possibile vedere chiaramente quello che si sta inquadrando, anche se ovviamente il live view diventa meno fluido. Ho testato questa modalità con stelle e aurora boreale e l'ho trovata utilissima; rende molto più facile comporre la scena e mettere a fuoco.



Nikon Z9, Nikon Z 14-24mm f/2.8 S a 24mm, 15 sec f/2.8, ISO 6400, treppiede. La modalità luce stellare è stata di grande aiuto per scattare questa e altre foto in notturna.


Autofocus

Anche se nell'ambito in cui scatto prevalentemente - paesaggi e viaggio - l'AF di qualsiasi recente mirrorless è già più che sufficiente, ho voluto testare la Z9 anche con una varietà di altri soggetti, dai ritratti a soggetti in rapido movimento, in luce abbondante e in luce scarsa.

L'AF è in grado di riconoscere vari tipi di soggetto e agganciarli con un tracking che sarebbe stato impossibile con le reflex: in particolare, ho apprezzato l'eye AF, che nella ritrattistica garantisce di avere la messa a fuoco sempre nel punto giusto, sugli occhi. Anche in scene dove gli occhi erano una porzione molto piccola del fotogramma, la Z9 ha continuato a tenerli agganciati: una prestazione notevole.

Inoltre, in luce abbondante l'AF è in grado di seguire soggetti in rapido movimento - come una persona che corre verso di voi - con grande rapidità e precisione, anche quando si usa la pazzesca raffica 120FPS: anche con quest'ultima viene mantenuto l'AF continuo!

L'unica situazione in cui ho riscontrato qualche problema è in luce scarsa, dove l'AF ha avuto difficoltà ad agganciare il soggetto. E' possibile che si tratti di un limite dovuto alle ottiche non luminosissime con cui ho scattato (f/4 o addirittura f/5.6 nel caso del 100-400 alle focali più lunghe), tuttavia penso che su questo aspetto Nikon possa fare miglioramenti, probabilmente anche via software.



Nikon Z9, Nikon Z 14-24mm f/2.8 S a 14mm, 1/20 f/11.0, ISO 100, treppiede.


Qualche appunto sulle ottiche

Assieme alla Nikon Z9 ho avuto la fortuna di poter provare tre recentissime ottiche Nikon Z: 14-24, 24-120 e 100-400.

Il Nikon Z 14-24mm f/2.8 S è il miglior grandangolo che si possa acquistare nel sistema Z. Eccezionalmente nitido, luminoso e con una versatile gamma di focali, permette di coprire tutte le esigenze di un fotografo paesaggista (perlomeno sulle focali corte). Il diaframma f/2.8 è ideale anche per scattare foto in notturna; con la Z9 si può scattare senza problemi anche ad alte sensibilità (io ho usato principalmente ISO 6400 per le foto dell'aurora boreale) e il diaframma 2.8 è un'ottima combinazione tra profondità di campo e luminosità. Un grandangolo più luminoso - f/2 o f/1.4 - obbligherebbe a sacrificare il primo piano, mentre un f/4 o f/5.6 renderebbe necessari ISO troppo elevati. Il peso di 650g è tutto sommato molto ragionevole per un'ottica del genere; il precedente Nikon 14-24 f/2.8 per reflex pesava quasi 1kg!



Nikon Z9, Nikon Z 14-24mm f/2.8 S a 18mm, 30 sec f/11.0, ISO 100, treppiede.

Il Nikon Z 24-120mm f/4 S è una delle mie focali preferite: in passato avevo provato il 24-70 f/4, di cui avevo apprezzato l'estrema nitidezza e le dimensioni molto compatte, però la gamma di focali era un po' limitante. Il 24-120mm è altrettanto nitido - ottimo a tutte le focali e a tutti i diaframmi - però è molto più versatile; mi è capitato spesso di scattate alle focali più lunghe, portando a casa foto che altrimenti avrei perso con un 24-70. Pesa solo 630 grammi e 84 x 118 mm; tenendo conto di tutte le sue qualità e del prezzo non esagerato (attorno ai 1400 euro), penso sia uno dei migliori tuttofare sul mercato, e sicuramente è l'obiettivo che comprerei se avessi una Nikon Z: è davvero un obiettivo ideale per viaggi e paesaggi.



Nikon Z9, Nikon Z 24-120mm f/4 S a 26mm, 1/8 f/11.0, ISO 100, treppiede.

Il Nikon Z 100-400mm f/4.5-5.6 VR S è un teleobiettivo relativamente compatto e leggero, versatile e stabilizzato. Mi ha permesso di cogliere lontani dettagli del paesaggio, oltre a fotografare un po' di fauna del luogo (renne e alci, un classico dei paesi nordici). Anche in questo caso sono stato molto soddisfatto dalla nitidezza a tutte le focali, oltre che dalla stabilizzazione che ne consente agevolmente l'uso a mano libera. Non è un obiettivo che normalmente porterei con me nelle escursioni paesaggistiche, ma penso sia un'ottima scelta per chi si vuole dedicare alla fotografia naturalistica, senza arrivare agli straordinari - ma costosissimi - supertele come il nuovo Nikon Z 400mm f/2.8 TC VR S.



Nikon Z9, Nikon Z 100-400mm f/4.5-5.6 VR S a 400mm, 1/640 f/5.6, ISO 3200, mano libera.

Un problema che ho riscontrato - ma questa non è certo colpa delle ottiche - è la diffrazione, problema comune a tutte le fotocamere "big megapixel": maggiore è la risoluzione del sensore, maggiore sarà la perdita di nitidezza ai diaframmi chiusi dovuta alla diffrazione. Con i 45 megapixel della Z9, la qualità è eccellente fino a f/8, ancora molto buona a f/11, mentre a f/16 c'è una diffrazione già piuttosto pesante, ed eviterei del tutto diaframmai come f/22 o f/32. Scattando in ambito paesaggistico in diverse occasioni mi è capitato di scattare a f/16 per avere abbastanza profondità di campo; tuttavia già a questo diaframma si fanno un po' di compromessi. Va comunque sottolineato che la diffrazione è un fenomeno fisico e su questo Nikon non può far nulla, e colpisce allo stesso modo anche le fotocamere Canon, Sony, ecc. che hanno una simile risoluzione e dimensione di pixel.


Conclusione

La Nikon Z9 è un'eccezionale combinazione di qualità d'immagine, funzionalità innovative, velocità e robustezza - il tutto a un prezzo che, pur essendo elevato, è comunque più competitivo rispetto alle concorrendi, e addirittura più basso rispetto alla precedente Nikon D6.

Pur essendo nata principalmente per i professionisti che si dedicano a sport, fotografia naturalistica e azione, è una vera fotocamera a 360 gradi, in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi fotografo, dal paesaggista al ritrattista, o anche per macro, still life o qualsiasi altro genere: in ogni ambito la Z9 si dimostra una delle migliori fotocamere offerte dall'attuale tecnologia.

Potete vedere tutte le foto che ho scattato con la Nikon Z9 nella galleria Svezia e Norvegia 2022



Nikon Z9, Nikon Z 24-120mm f/4 S a 120mm, 1/400 f/8.0, ISO 200, mano libera.



Nikon Z9, Nikon Z 14-24mm f/2.8 S a 18mm, 1/6 f/11.0, ISO 100, treppiede.



Risposte e commenti


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avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 9:19

Nikon mi ha piacevolmente stupito con questa Z9.
Gran macchina, fa tutto e bene ed in modo più facile rispetto al passato.

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 9:20

Letta tutta d'un fiato, come sempre recensione molto molto esaustiva. Complimenti x le bellissime immagini, davvero incantevoli.

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 9:26

Ottimo reportage, grazie

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 9:30

Bella ed esaustiva questa recensione.
Si capisce che il corpo ti è piaciuto davvero.

Due piccoli disappunti, alla tua disamina, sono sulla qualità dei JPEG a 120 FPS e sull'af in scarsa luce.

Sui JPEG a 120 FPS, credo proprio che Nikon non abbia pensato di implementarli per raggiungere una QI stellare, per cui, come poi dici, si rivolgono, principalmente, ad altri utilizzi, quelli da te citati, offrendo notevoli possibilità proprio in alcuni ambiti sportivi.
Ovviamente, non è una modalità adatta, utile o applicabile alla paesaggistica.

Sulla storia dell'af in low-light, come detto privatamente, ti sei perso una delle sue funzioni più utili proprio in queste situazioni: lo Starlight AF, che risulta applicabile anche in situazioni non necessariamente statiche.
Mannaggia:-P
Poi, come sostieni, da vedere anche quanto possa inficiare, sulla messa a fuoco, un'ottica non proprio luminosa.


Detto ciò, complimenti per tutto: per la recensione, per il viaggio e per le bellissime foto.

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 9:32

Complimenti per l'articolo e le foto; una curiosità che ho da quando sei partito con la Z9: che cavalletto hai usato? Il tuo solito Sirui superleggero è adeguato a reggere la bestia o sei ricorso a una soluzione un po' più robusta?

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 9:53

Grazie Juza, sempre ben fatte le tue recensioni.
Vanno al sodo, pochi giri di parole e tutti gli elementi utili vengono ben esaminati.
Che la macchina sia ottima è evidente, che sia piuttosto ingombrante (da ammiraglia), è altrettanto evidente.
Il prezzo di vendita è adeguato e concorrenziale, ma sempre elevato in assoluto, come è inevitabile.
Quelli come me, che non necessitano di tutte le caratteristiche "da ammiraglia" contano comunque su un certo travaso di tecnologia nei modelli a venire a stretto giro, ma un po' più piccoli ed economici MrGreen


avatarjunior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 9:57

Molte grazie.

avatarsupporter
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 9:57

Eccellente review as usual Juza!

Due curiosità che non sono riuscito ad evincere dalla tua recensione:
1) immagino che la durata della batteria sia all'altezza;
2) la macchina non ha battuto ciglio quando era esposta alle temperature invernali notturne scandinave?

Per il resto è tutto come mi aspettavo: ottima macchina, ottimo mirino, ottima scelta di eliminare l'otturatore elettronico (seguiranno anche le altre, a breve, ne sono anche io sicuro).

Ah, ottimo il risultato lato banding in ES ;-)

PS
Peccato tu non l'abbia potuta testare in avifauna, sarebbe stato molto, molto interessante ;-)

user114679
avatar
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 10:06

Complimenti a Nikon,anche se un po in ritardo, ma ha dimostrato con questa Z9 tutta l'esperienza e la competenza nel saper costruire egregiamente macchine fotografiche al pari della concorrenza!!!

avatarsupporter
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 10:07

noltre, per chi fotografa di notte Nikon ha introdotto la "modalità luce stellare" nel live view: l'immagine mostrata a schermo viene registrata con un tempo molto più lento rispetto a quello normalmente usato per il live view; il risultato è che anche di notte è possibile vedere chiaramente quello che si sta inquadrando, anche se ovviamente il live view diventa meno fluido. Ho testato questa modalità con stelle e aurora boreale e l'ho trovata utilissima; rende molto più facile comporre la scena e mettere a fuoco.


questa funziona mi sembra una cosa davvero importante. non è pensabile che le mirrorless si "fermino" con il buio. le foto notturne sono molto importanti, esattamente come le diurne.

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 10:11

San Valentino e Z9

Oggi è la giornata dell'amore ;-)MrGreenCool

avataradmin
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 10:15

Due curiosità che non sono riuscito ad evincere dalla tuta recensione:
1) immagino che la durata della batteria sia all'altezza;
2) la macchina non ha battuto ciglio quando era esposta alle temperature invernali notturne scandinave?


Hai ragione :-) Ho aggiunto ora un paragrafo sulla batteria.

La durata della batteria (da ben 36Wh) è enorme: nonostante l'ampio uso di live view e le temperature abbondantemente sotto lo zero (in certi giorni ho toccato punte di -26 gradi), nel corso del viaggio ho ricaricato la batteria circa una volta alla settimana.

In generale nessun problema dovuto alle bassisime temperature, a parte l'inevitabile condensa che ogni tanto si presenta quando si passa tra ambienti con temperature molto diverse.

avataradmin
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 10:16

che cavalletto hai usato? Il tuo solito Sirui superleggero è adeguato a reggere la bestia o sei ricorso a una soluzione un po' più robusta?


Sempre il mio Sirui T-025X Sorriso In ambito paesaggistico va bene anche con la Z9, anche se ovviamente richiede qualche attenzione in più rispetto a treppiedi più "solidi".

avatarsupporter
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 10:18

Spiegazione dettagliatissima e comprensibile senza tralasciare nulla.come sempre quando una casa importante presenta la sua ammiraglia (soprattutto in questo cambio epocale) si vedono notevoli soluzioni aggiuntive e innovative.
A parte le immagini ottime, complimenti per la tua attenta recensione
Marco

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 10:20

Emanuele, curiosità:
circa 500 foto (4 secondi) a 120 FPS, o oltre 1000 foto in RAW a 20 FPS; grazie all'utilizzo delle schede CFExpress

Quali CF express hai usato?
500 JPEG a 120 FPS mi paiono tanti, ma, paragonando questo dato con quello della raffica a 20 FPS in RAW, si conferma il perché Nikon abbia optato "solo" per i JPEG alla cadenza di scatto più elevata.
Evidentemente, anzi sicuramente, in base a quanto emerge dai tuoi testi, RAW a 120 FPS, sebbene di dimensioni ridotte, sarebbero risultati ingestibili, sia per il buffer che per il processore, nonostante quest'ultimo offra prestazioni elevatissime.





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Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me