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Esposizione a Destra


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avatarjunior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 9:37

Ciao, ho un grosso dubbio.
Nella fotografia digitale, i toni chiari contengono molte più informazioni rispetto a quelli scuri a causa dell'aumento esponenziale 2^n
Matematicamente, il settore n ha il doppio delle informazioni del settore n-1.
Per questa ragione si consiglia di ESPORRE A DX, cioè di riprendere in modo tale da avere l'istogramma prevalentemente a Dx per poi correggere in PP.
Questo ovviamente senza bruciare i bianchi perchè mi troverei in una situazione di informazioni non recuperabili.

Io normalmente misuro l'esposizione in modalità spot sul soggetto che desidero sia esposto in modo giusto.
Forse dovrei invece esporre sui toni più scuri...

Ho letto l'articolo di Juza sull'esposizione e condivido. In particolare c'è una foto molto luminosa ma con l'istogramma che non tocca il limite dx. Juza stesso dice "In realtà, questa esposizione potrebbe essere considerata l'esposizione perfetta per questo soggetto - è l'esposizione più luminosa che si può ottenere senza bruciare le alte luci. Dopo aver reso più scura la foto con PS, si ottiene meno rumore e più gamma dinamica di una foto già "esposta correttamente" al momento dello scatto"

Questa la teoria. Ma in pratica?
Significa misurare l'esposizione sulle parti scure?
oppure misurare su quelle chiare e aumentare poi di 1 o 2 stop fino ad arrivare al limite dx?
Voi come fate? Con la compensazione di esposizione o agendo su Tempi/Diaframma/ISO?
O esponendo su parti scure?
Grazie
Stephen

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 10:44

L'esposizione spot considera il soggetto su cui fai l'esposizione come grigio al 18%, quindi con esposizione spot su un soggetto scuro avrai una foto sovraesposta, con esposizione spot su un soggetto chiaro avrai una foto sottoesposta.

Io solitamente cerco sempre di esporre a destra e mi regolo in base alle condizioni di luce.
Non uso quasi mai l'esposizione spot, ma solitamente la valutativa (che per Nikon dovrebbe essere la modalità matrix).
Con questo metodo, in Av (con Canon 40D), mediamente, in condizioni di luce media la fotocamera espone correttamente, in situazioni di luce dura talvolta devo sottoesporre di 1/3-2/3 di stop, in situazioni di luce debole e quindi poco contrasto devo sovraesporre di uno stop, in situazioni di controluce devo sovraesporre di anche di due stop se voglio avere un soggetto leggibile.

Usando la modalità spot invece, se si espone sul soggetto, dipende molto dal colore del soggetto stesso, oltre che dalle condizioni di luce.
In teoria con un soggetto scuro si dovrà compensare l'esposizione sottoesponendo, mentre con un soggetto chiaro si dovrà compensare l'esposizione sovraesponendo.

avatarjunior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 11:16

Grazie, è chiaro che con esposizione spot sul soggetto questo sarà considerato grigio 18% e il resto della foto risulterà sotto o sovraesposta a seconda che il soggetto sia relativamente più chiaro o più scuro.
Il punto è se mi conviene misurare l'esposizione sul soggetto o su altre parti.
Oppure usare l'esposizione valutativa. In questo caso non rischio di avere tutto MEDIAMENTE esposto correttamente e al tempo stesso nulla come vorrei che fosse?

Con la misurazione spot, potrei misurare e poi regolare tempi e diaframma e successivamente aumentare di uno o due stop in modo da avere molte info da trattare in PP.
In PP la prima cosa da fare sarebbe ovviamente ridurre l'esposizione per riportare la luminosità complessiva ai valori corretti.
Così dovrei avere esposizione giusta, molte info da trattare e rumore al minimo.

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 13:50

Con la misurazione spot, potrei misurare e poi regolare tempi e diaframma e successivamente aumentare di uno o due stop in modo da avere molte info da trattare in PP.

Questo lo puoi fare anche con l'esposizione valutativa, prova entrambi i metodi per capire con quale ti trovi meglio ;-)
Io uso l'esposizione valutativa perché mi sono abituato così, ma probabilmente facendo un po' di esperienza con la spot otterrei gli stessi risultati ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 14:02

Usando la modalità valutativa calcola proprio la media della scena ma non evita di bruciare i bianchi (almeno su 1000D e 50D e cosi) A occhio gia si vede se nella scena c'e qualcosa che sfora dalla media, se e un soggetto importante compenso a occhio o dopo un paio di scatti di prova, se e un punto di luce o ombra di poco interesse lascio cosi com'e.
Insomma,alla fine l'istogramma lo uso poco perche usando il review delle foto con l'avviso alte luci bruciate in un paio di scatti so di quanto posso aumentare l'esposizione (con la 50D al massimo di mezzo stop).

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 14:55

Personalmente vengo dalla pellicola e ho mantenuto il metodo opposto anche perché la 40 d non é un mostro nel recupero alte luci. Ora prenderó la 6d e manterró questa abitudine sfruttando la capacitá di recupero ombre. Sbaglio lo so ma alla fine ho sempre avuto piú problemi di luci bruciate che ombre chiuse. Poi in realtá ogni regola deve applicarsi al caso concreto e molte situazioni di basso contrasto mi hanno imposto esposizioni a dx

avatarjunior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 16:48

Si parla di m43, ma a livello teorico il discorso non cambia, mentre a livello pratico è da vedere come adattare le impostazioni descritte alla propria macchina in base al software di gestione proprietario. Spero possano essere utili:
www.pekkapotka.com/journal/2011/12/20/expose-to-the-right-ettr-with-e-
www.pekkapotka.com/journal/2012/6/14/olympus-e-m5-exposing-to-the-righ

avatarjunior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 18:13

@Stephen
Il modo migliore per avere una buona esposizione a destra e' fare delle prove... e guardi l'istogramma come si presenta, di conseguenza correggi l'esposizione.
Tra l'altro i sensori canon offrono un ottimo recupero sulle alte luci, tanto che spesso mi trovo ad avere l'istogramma che indica una bruciatura, ma poi in pp recupero tutto.


avatarjunior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 20:06

@Falena
Con la pellicola valeva sottoesporre per avere dei colori più saturi.
Con il digitale invece l'idea è di raccogliere il massimo numero di info utili (quindi no bianchi bruciati che non ne contengono) e poi sfruttarle come preferisci con la PP.
Il mio problema è proprio questo, spingermi al limite della sovraesposizione per poi agire con PP

@Owoelwo
Io ho da poco preso una nikon D5200 e, appunto, volevo partire con le mie prime esperienze di fotografia raw senza inciampare subito in errori troppo grossolani

@Kijo68
Grazie


avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2013 ore 9:29

anche perché la 40 d non é un mostro nel recupero alte luci

Basta non bruciare nulla ;-)


avatarjunior
inviato il 08 Aprile 2013 ore 17:33

Chi proviene dalla pellicola e' solito sottoesporre, ma nel digitale occorre sovraesporre per ottenere il max in termini di gamma dinamica e rumore. Questo vuol dire che l'immagine a schermo fa abbastanza schifo. E' ovvio che ha poco senso usare questa tecnica per chi scatta in JPEG.

Io faccio piu' o meno come fa Mattfala. Con l'esperienza poi, capirai come la macchina rispondera' in determinate situazioni. Anch'io uso lettura matrix per convenienza, ma non importa tanto il tipo di lettura. Una volta scattato guardo subito l'istogramma e, se necessario, scatto di nuovo dopo aver compensato. Il profilo sulla macchina deve essere settato sullo spazio piu' ampio possibile, in genere AdobeRGB per aver un istogramma un po' piu' accurato e quindi potersi spingere ancora piu' a dx. Automatismi di compensazione dell'immagine a schermo andrebbero disabilitati (saturazione, contrasto, ecc).

Considera che ci sono situazioni in cui e' lecito e normale clippare le alte luci. Per esempio se fotografi le cromature di un auto d'epoca sotto il sole di mezzogiorno, e' ovvio che avrai riflessi speculari che devi mantenere tali.

E visto che sembri essere portato per la matematica ;-), se conosci l'esposizione corretta (non quella sovraesposta), in post cambi l'esposizione di un valore EV pari al logaritmo in base 2 del quoziente tra le due esposizioni. Per esempio se l'immagine corretta e' 1/50, e quella sovraesposta e' 1/30, basta fare: log(50/30)/log(2) = +0.74 Quindi inserisci questo valore nella casella EV del software RAW. Ma alla fine la fotografia e' arte, fidati di piu' del tuo occhio che ne sa di piu' ;-)

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2013 ore 17:40

Basta non bruciare nulla  

;-)

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2013 ore 18:12

Per esempio se l'immagine corretta e' 1/50, e quella sovraesposta e' 1/30, basta fare: log(50/30)/log(2) = +0.74 Quindi inserisci questo valore nella casella EV del software RAW. Ma alla fine la fotografia e' arte, fidati di piu' del tuo occhio che ne sa di piu' ;-)

Eccola la la forumula!! Non dico che la cercavo ma me lo son sempre chiesto... MrGreen
Quoto tutti che sul digitale occorre esporre a dx appunto perchè le informazioni ottenute salgono in maniera esponenziale con i sensori digitali mentre con la pellicola se non sbaglio il discorso era lineare. Avevo letto un articolo da qualche parte anche io in merito...

avatarjunior
inviato il 08 Aprile 2013 ore 22:33

Grazie a tutti,
Adesso vado a prendere un paio di aspirine per poter metabolizzare il logaritmo!!!!

avatarjunior
inviato il 08 Aprile 2013 ore 23:20

Adesso vado a prendere un paio di aspirine per poter metabolizzare il logaritmo!!!!

Non e' poi tanto diverso "dall'aumento esponenziale 2^n" MrGreenMrGreen
Cmq. il fatto che ci sia il logaritmo di mezzo conferma appunto che nonostante il sensore sia lineare la misurazione viene effettuata su scala logaritmica.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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