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E quando anche tutto questo non basterà più?


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avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 12:21



Tra cento/duecento anni:
Le catene gireranno ancora più veloci o ci sarà poco da metterci su?

Mangeremo una pillola alla settimana?

Ci mangeremo tra di noi?


avatarsupporter
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 15:15

Occorrerà vedere come sarà la situazione, in quel tempo ...purtroppo , temo ci sarà un collasso socio/economico/climatico forse qualche anno prima , è impensabile vi sia una transizione "dolce" e indolore a una situazione mondiale più sopportabile per il pianeta e per l'umanità.
La popolazione mondiale continua ad aumentare e le risorse a diminuire , molto probabilmente avremo anche una crisi idrica e forse altre pandemie meno "benigne" del covid ... insomma , direi che stiamo correndo verso il precipizio e tutto quello che sappiamo fare è discutere interminabilmente su come tentare di abbassare di un grado la temperatura del pianeta ... tema che mi pare sia sfruttato dal sistema più che altro per vendere automobili elettriche !
Senza contare che , opinione mia personalissima , la Terra temo abbia qualche "automatismo" per evitare che il fastidioso parassita chiamato uomo si spinga troppo in là nei suoi danni al pianeta ... e ci siamo vicini !
Sarà arrivato il momento di lasciare il pianeta a qualche altra specie , meno "invasiva " di noi ? Oppure , dopo il crollo della civiltà , ripartiremo da arco , frecce e carri a cavallo ?
Ai pósteri l'ardua sentenza !

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 16:02

Gli esempi sugli effetti della sovrapopolazione dovremmo averli imparati già da un pezzo, non è certo un segreto che un pollaio troppo affollato, un recinto per conigli con troppi animali dentro, un lago con troppi pesci della stessa specie portano prima o dopo alla auto decimazione per varie cause, indebolimento dei singoli individui e mancanza di sostentamento in primis,

la soluzione di andare su marte la trovo una trovata da teste di pene,
ma io dico qui stiamo per assistere a quello che è stato su Marte e vogliamo andarci su?

Ammesso che ci riesca senza crepare già all'andata, qui non puoi di certo fermare l'effetto dell' evoluzione ma di questo passo non si stà facendo altro che accelerare il crollo del settore umanoidi, perché saremo solo capaci di anticipare quello e niente altro, qua servono le palle per ridurre tutto, ammesso sia possibile, e partire dalle nascite che andrebbero almeno dimezzate per qualche bel decennio ma forse sarebbe anche poco, ovvio che anche i ricchi/ricconi che diventano tali sfruttando l'aumento demografico devono ridursi di tanto, ecco quelli li troverei adatti a partire per cercare fortune su Marte.Cool

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 16:57

Tra cento/duecento anni:


Sei ottimista... io mi preoccuperei di quel che succederà tra venti o trent'anni. I casini nei quali siamo beatamente immersi (situazione climatica, ambientale, sovrapopolazione e problemi di alimentazione per larga parte della popolazione, possibilità di guerre più o meno globali magari pure con uso di armi nucleari eccetera) non si svilupperanno in modo lineare ma esponenziale, per cui, secondo me, ci ritroveremo (si ritroveranno, io ho passato i 60...) nella merda più profonda molto prima di quanto pensiamo, salvo interventi davvero drastici che però, vista la caratura media delle attuali classi dirigenti, non vedo molto probabili...

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 17:30

Fra tutte le varianti in corso quella del cambiamento climatico è quella che mi preoccupa meno/quasi zero, siccome siamo abituati a difesa del nostri piccolo "biotopo" ci viene da vedere solo gli effetti peggiorativi e calcolarli come unici ma sul totale globo tutto si bilancia con altrettanti effetti positivi, basta non utilizzare solo il metro umano, se da un lato le pioggie intense arrecano danno alle strutture umane, ( costruite in assenza di tali fenomeni ) portano ad una rimodellazione e riconquista del territorio e non dic erto alla sua cancellazione, la temperatura dello zero termico si alza con l'effetto sulle nevi ma dall'altra ci sono le piante che riesco a riconquistare terreni perduti con effetti benefici a lunga scadenza bilanciando quello sottratto dall'uomo.

I pericoli maggiori sono esclusivamente dati dai numeri e quando questi vanno in esubero tutto si aggancia, l'evoluzione non ci permette al momento di spegnere le caldaie, andare a piedi, mangiare di meno, guadagnare di meno, possiamo solo ridurre il numero e il resto vien da se senza auto a pedali, senza stendere teli riflettenti sui nevai e senza impedire alle mucche di scoreggiare.

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 17:37

Nell'estate di qualche anno fa, non ricordo esattamente quale, ho visto una foto da satellite nella quale si vedeva il ghiaccio del polo nord completamente sciolto.
Ho provato la stessa sensazione che potrei provare se un giorno tornando a casa trovassi il palazzo dove abito avvolto dalle fiamme...
Se queste cose non vi preoccupano vi invidio...

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 18:00

Nell'estate di qualche anno fa, non ricordo esattamente quale, ho visto una foto da satellite nella quale si vedeva il ghiaccio del polo nord completamente sciolto.


Direi che l'intento era quello di far girare la più grossa delle fake ci son riusciti,

sciolto uno spessore di 1800 metri?

Forse avrai vissto questa foto.
ilbolive.unipd.it/it/news/polo-nord-sempre-piu-fragile

ma leggendo tutta la pagina viene detto anche quando più o meno le due calotte non esistevano neppure e anche con questo con la dovuta calma e si sono rifatte, questo non significa che durino sempre, potranno farsi e disfarsi a loro piacimento, solo che adesso ci sono satelliti che lo vedono, una volta noe gli animali avevano tutto il tempo di spostarsi, estinguersi, riconquistare il tutto però con calma.

L'unica cosa da difendere siamo noi da noi, la "povera earth" ci riesce da sola e avanza pure tempo per annientarci come niente.

avatarsupporter
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 18:32

Io ritengo che non ci sia speranza per la maggior parte delle foreste in Africa, Asia e Sudamerica. Il boom demografico in questi continenti già sovraffollati deve ancora arrivare e lo sfruttamento del suolo per agricoltura e soprattutto allevamento si imporrà sulla conservazione della biodiversità. Tra 100 anni probabilmente rimaranno piccole aree protette e parchi nazionali in cui sopravviveranno gli ultimi grandi animali. Un po' come negli Stati Uniti: hanno abbattuto sequoie per secoli prima di accorgersi che ormai non ne avevano quasi più e ora le poche che gli rimangono le proteggono come reliquie.

Se ragioniamo in termini di secoli o ottimisticamente di migliaia di anni, la presenza dell'uomo continuerà ad influire sul destino della Terra. Se ragioniamo in termini di milioni di anni, anche se dovessimo cancellare ogni forma di vita, finché ci sarà un'atmosfera e il ciclo dell'acqua, il pianeta continuerà a ripopolarsi con animali e piante nuove. Chissà, magari tra 100 milioni di anni torneranno i dinosauri! Servirà un buon teleobiettvo. :D

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 19:26

So bene che è potenzialmente inattuabile ma si divrebbe mettere un limite di densità, direi che quella degli anni 50 potrebbe essere il massimo consentito, circa 2,5 miliardi su tutto il pianeta, ora non è che si parte con la decimazione ma in modo graduale devi per forza segare le nascite anche perché quelli esistenti hanno il diritto a cure e tutto quel che concerne, l'immortalità non esiste per cui il risultato poi viene da se.

Solo in questo modo ti serve meno territorio per vita, coltivazione, allevamento, petrolio, gas, risorse varie, spese di gestione,

con questo allora diventa inutile andare su pianeti che non sono altro che una proiezione di cosa sarà il nostro pianeta in un lontano futuro, o ne cerchi uno in formazione simil terra o che vai fare dove l'estinzione totale è stata completata, atmosfera compresa?

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 21:56

Non ci sarà da aspettare troppo, credo che tutto presto inizierà con la scarsità di acqua potabile, e presumibile che la catastrofe inizierà da lì.
Andare a vivere su Marte nemmeno e da commentare, abbiano giusto le tecnologie per mandare sonde esplorative, e poco più.

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 22:13

Non ci sarà da aspettare troppo, credo che tutto presto inizierà con la scarsità di acqua potabile, e presumibile che la catastrofe inizierà da lì.


Tranquillo che come cala scatta il businnes e te la fanno in bottiglia scura.

user217974
avatar
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 22:37

200 anni è ottimistico. Nessuno parla mai della fertilità dei terreni che sta andando a farsi benedire, a causa delle monocolture intensive....la pianura padana non è per niente messa bene.
Durante la pandemie, silenziosamente, sono stati promossi fertilizzanti bomba che fanno rabbrividire.

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 22:44

Io vivevo nel Pinerolese dove ci sono monocolture di mais intensive con pannocchie che sembrano bottiglioni di vino.
La terra quando e secca si spacca e non e più una terra umida e grassa, ormai e polvere compattata.
Terra praticamente sterile

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 23:00

Ovvio che dove mettono piante che poi non ci puoi più entrare fino al raccolto prima della semina ci sono i diserbanti selettivi, nella vigna e frutteto riesci sempre a fare con la meccanizzazione tutto l'anno, nel mais, piselli, colza e tutti i simili niente da fare.

Poi andate a vedere che succede su fragole, lamponi e mirtillo pochi giorni prima della raccolta con gli antibotritici a breve azione.

user217974
avatar
inviato il 05 Febbraio 2022 ore 23:50

è un discorso lungo, con il telefono non riesco a scrivere. Ci sono diversi problemi in agricoltura; l'uso di mezzi pesanti che compattano il terreno (no aria), l'aratura profonda con ribaltamento delle zolle che porta in superficie organismi estremamente importanti (si, la mucca era meglio); l'impossibilità di fare consociazioni (sarebbe impossibile soddisfare la domanda con metodi biologici intensivi, troppo lavoro da fare, troppo tempo..) e quindi l'impoverimento del terreno. Le monocolture...che in natura non esisterebbero, con la conseguenza di dover tenere a bada quest'ultima (che tenta di far crescere erbacce per portar equilibrio) con sostanze che uccidono nuovamente organismi nel suolo. D'altronde strappare a mano e lasciare sul terreno per fare humus è utopia.
Andiamo in Puglia&Co...anni ed anni a coltivare ulivi diserbando con veleni a tutto spiano. Risultato...negli anni si sono indeboliti e non riescono a far fronte alle malattie, tra cui la famosa xylella. Finalmente sono stato in Salento ed ho potuto vedere erba verde alla base degli ulivi ed a volte pure piante azotofissatrici (leguminose) attorno. Si riprenderanno pian piano ma l'agrimafia ti dice "no! Non c'è modo!".
Questo vale anche per ciliegi e simili, piante selezionate che producono tanto ma estremamente deboli (e via di pesticidi nuovamente ).

Il suolo nasce, cresce e muore come l'uomo, 1 cm di terreno ha bisogno di 100 e più anni (per diventare fertile diciamo..), noi ci mettiamo 5 minuti per ucciderlo ribaltando il terreno. La pianura Padana fino a cinquant'anni fa possedeva una quantità di sostanza organica (fertilità) che stava attorno al 3-4%. Oggi i terreni più ricchi di sostanza organica coltivati con metodo intensivo raramente superano lo 0,3%.

E' così, un circolo infinito di merda. Andiamo diretti verso la desertificazione.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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