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Marco Olivotto nel suo ultimo libro sul b/n non cita mai la modalità LAB, ormai sorpassata alla luce dei sensori moderni. Cita però Split Toning sotto LR, sotto PS dovrebbe essere Color Grading. Siamo nel campo dei viraggi che esulano da una scala di grigi.
Il grosso limite del LAB in BN da quanto abbiamo visto, non è tanto nella sua elaborazione, ma nei pochissimi software che lo possono usare proficuamente - quello che lo fa meglio è sicuramente Affinity Photo - anche Darktable lo fa, però qualcosa non mi quadra quando inizio la conversione (mi cambia un po' i colori..) - PS lo ha impostato solo per usarlo con il colore, in BN lo inibisce, bisogna fare tutti quei giri strani nei canali...
Dopo tanti messaggi non ho capito la cosa più importante: come si utilizza la scala graduata pubblicata nel primo thread?
Anche in mp se qui non c'è più spazio. Voglio dire: conosco come creare un profilo da Photoshop che possa essere letto in Adobe camera RAW e dunque applicato all'immagine, ma non credo bastino le curve e i livelli di regolazione. Ho intuito bene? Basterebbero invece?
Grazie per i preziosi contributi che ho letto, Tizio
Di nulla, tenete conto che quella è solo una base di partenza, molto utile se si usano più software (li si equalizza) Nello specifico dei singoli interventi, nei paesaggi mi trovo spesso ad inscurire il blu e schiarire il verde, nei ritratti invece la trovo perfetta
Con Affinity mi sono fatto tre preset del B&N: i primi due sono esattamente i valori che hai messo in tabella per Affinity. il terzo preset che da un B&N leggermente più cupo e scuro è: rosso_______49 giallo_______41 verde______107 ciano______-60 blu_________9 magenta___-58
“ Ho provato in photoshop la classica conversione Bianco e Nero con:
RED =30, YELLOW=89, GREEN=59, CYAN=70, BLUE=11, MAGENTA =41
e ottengo la stessa resa che si ottiene con Modo = Greyscale
Il che dimostra che la conversione Scala di Grigi di photoshop è un buon compromesso per la resa in BN del Colore „
Finalmente qualcuno se ne è accorto. Bravo Ziojos. Questa cosa l'avevo già scritta ed evidenziata in una discussione di circa 1/2 anni fa a commento del video di Furlan, autore di parecchi tutorial su Affinity Photo (spesso ispirati ad analoghi video in inglese).
“ l tutorial di Alessio Furlan non insegna nulla di nuovo, ma risolve secondo uno schema classico e noto una presunta carenza di Affinity che, a differenza di Photoshop (che offre un bel po' di preset già confezionati), ha consapevolmente scelto di mettere tutti i cursori dei colori al medesimo livello, lasciando la massima libertà di azione al ritoccatore circa la corrispondenza dei toni di grigio ai colori originali. In effetti, inserendo i valori suggeriti dal tutorial si ottiene un B&W del tutto identico a quello ottenibile con "mappa sfumatura" (presente sia in PS che in Affinity). Anche in questo caso Affinity è un po' carente e, a differenza di Photoshop, ha inserito di default come unico preset una mappa sfumatura assurda, con arancioni e blu. Ed è però molto facile sostituire ai 3 valori base della mappa sfumatura anzidetta il bianco, il nero e, al centro, il grigio al 50%; in questo modo si ottiene un BW assolutamente identico a quello del tutorial. Non solo, anche convertendo il profilo del documento in scala di grigio, si ottiene quello stesso risultato del tutorial; così come avviene se si toglie completamente la saturazione con la regolazione apposita offerta da Affinity. In realtà, sia che si usi un metodo o l'altro, si tratta semplicemente, come ha giustamente detto all'inizio Furlan, di una mera base di partenza, perché poi i toni del BW andrebbero personalizzati, esaltandoli o attenuandoli secondo le preferenze e l'interpretazione del fotografo. „
La ricetta di Gian Carlo per Affinity è molto equilibrata ed è un ottima base di partenza.
Solitamente io mi porto a valori predefiniti tipo quelli suggeriti da Gian, poi, a seconda dello scatto e di quello che mi propongo di ottenere, li vario per affinare il risultato.
I passaggi successivi sono per affinare la qualità dell'immagine.
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