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Mica penserete che va lì come un fotocaxxxamatore qualsiasi e tenta di rubare gli scatti. Prima cercherà di farsi accettare dal gruppo, li conoscerà meglio uno per uno, gli spiegherà lo scopo delle riprese e poi, molto poi, inizierà a fotografare. Non mi meraviglierei se usasse l equivalente di una Leica col 35mm o questa stessa. In ultima analisi non c'è nemmeno la certezza che siano reportage autentici. Una volta vidi un reportage sulla attività di un paio di prostitute, non ricordo se in Germania o in Gran Bretagna, con tanto di finte foto rubate, sgranate ecc. ed un altro finto reportage sulla guerriglia a Belfast, con tanto di soldati inglesi e ribelli irlandesi occupati a spararsi addosso. Entrambi i fotografi, quello delle prostitute era straniero, quello di Belfast era italiano, avevano lasciato indizi dei quali al momento della pubblicazione, uno su PHOTO e l' altro su Progresso Fotografico, nessuno si accorse. Nel primo le due prostitute erano modelle strafiche che era impossibile che esercitassero sui marciapiedi, nell' altro negli scontri era inquadrata una Fiat 500 targata Milano o Roma, non ricordo. Nei numeri successivi fu svelata la realtà. Oggi come allora dire "è vero, l ho visto in fotografia" è come dire " è vero, l'ho visto al cinema"
Più volte in diversi post ho citato Boogie per i suoi reportage. Non serve attrezzatura particolare per realizzare questo tipo di fotografia (penso che boogie utilizzi più di una fotocamera e probabilmente anche il cellulare) ma devi essere comunque bravo ad entrare in certe realtà per poi fotografare... è Boogie lo è. Ci sono delle regole per realizzare questo tipo di reportage ma ti assicuro che i suoi racconti sono reali (anche se non mancano foto realizzate con la complicità dei soggetti...rientra nel lavoro, non è barare).
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