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Soundbase & Soundbar part III


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avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2022 ore 21:35

@Gio
eh la tentazione sarebbe forte, anche perchè sembrano di pari livello alle mie Indiana Line bass reflex 3 vie che non entrano più in casa e un confronto diretto mi piacerebbe farlo, come mi piacerebbe ascoltare qualche impianto esoterico da audiofilo , etc etc etc , per comprendermi nella frase "perle ai porci" dove il porco son me MrGreen

ma veramente sarebbe solo una prova, un test senza scopo di lucro, i sensi devono essere allenati, in 10 mesi , causa cantiere (ancora in essere) con notebook e questo micro hifi (pure carino eh)
[IMG]https://images.philips.com/is/image/PhilipsConsumer/MC230_22-IMS-it_IT?$jpglarge$&wid=960[/IMG]

mi ero abituato a sentire audio compressi con effetti speciali ma veramente striminziti, quindi è bastato poco per riattivare la memoria storica di un suono piu naturale o piacevole alle proprie orecchie, per quello effettivamente come ho già detto ho la convinzione che una cassa "acustica" ben dimensionata rimane di una spanna superiore a tutte le varianti mini e virtualizzate oggi esistenti

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2022 ore 23:06

Si, le casse in legno belle pesanti suonano meglio, io mi ero costruito un subwoofer con altoparlante RCF L18P200KN diametro 47,2 cm, dimensioni cassa 87 x 65 x 53 cm, suonava molto bene, ora è smontata per manutenzione ( ho riverniciato i profilati in ferro interni con antiruggine ed ho verniciato leggermente pure il cono altoparlante con un impregnante antimuffa ). Il Bass-Reflex spinge tanta aria da muovere i capelli di chi sta vicino ai 2 tubi reflex. A 20 Hz con le orecchie non si sente nulla a basso volume, ma fa già tremare la pancia. Ad alto volume si sente anche con le orecchie. ( non è una vera nota musicale, è una vibrazione, io sotto i 30 Hz sinusoidali non riesco a distinguere quale nota sta suonando, ad esempio non distinguo se un 24,4 Hz è un Do, o un Re, o un Sol... invece si capisce la nota se quel basso contiene le armoniche pari ( con frequenza doppia o quadrupla ) ). Scusate , sono elocubrazioni un pò fuori tema . MrGreen

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 8:56

@Gio3000m
La sostituzione di un altoparlante con un altro, a prescindere dal sistema di caricamento (bass reflex, sospensione pneumatica o altro), è sempre critica, il nuovo dovrebbe avere tutti i dati di targa uguali al precedente, e comunque potrebbe non bastare. In caso contrario bisogna rivedere il progetto, ma non è alla portata di tutti.
Resta poi il fatto che il diffusore modificato perde il suo valore commerciale, Voi comprereste un'alfetta con il motore del 124 sport.
Per esempio, i miei diffusori attuali, usano componenti B&C e Ciare, non più in produzione, se dovessi sostituirli sarebbe un problema, specie per il woofer, che lavora in doppio reflex, ma non sono preoccupato perché è un componente pro, molto robusto, e poi ne ho una coppia di ricambio.
Comunque in genere, il vintage dell'HiFi, è problematico per quanto riguarda il ripristino degli apparecchi, che molti trascurano, pensando che questi siano eterni.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 15:37

Si, sarebbe meglio trovare un altoparlante "gemello" di quello che si sostituisce, però, piuttosto che buttare via una buona cassa acustica chiusa, in legno, si può provare a recuperarla, anche senza calcoli complicati.
Sarebbe molto più difficile la sostituzione di un altoparlante in cassa bass-reflex, dove occorre ricalcolare la lunghezza dei tubi reflex in base alla nuova frequenza di risonanza + altri parametri, ed eventualmente sostituire anche i tubi.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 16:01

Non sono affatto d'accordo, molto spesso si tratta di diffusori che valgono ormai pochi spicci, delle volte è capitato che qualcuno, vedendo il foam sbriciolato, si è fatto prendere dal panico ed ha buttato gli altoparlanti sostituendoli con altri che ... entravano nel buco., quando bastava far sostituire la sospensione, e si mantenevano (abbastanza) le caratteristiche di partenza, e si poteva ricavare qualcosa da una eventuale successiva rivendita dei diffusori.
La sostituzione della sospensione è una operazione abbastanza comune. Io avevo, dopo una trentina d'anni, fatto sostituire la sospensione in gomma dei woofer delle mie ESB 100 LD e, quando è venuto il momento, ne ho ricavato qualche centinaio di €, se avessi sostituito i woofer, non sarei riuscito a venderle o ne avrei ricavato pochi spicci, chiunque se ne sarebbe accorto perché le ESB avevano il marchio stampigliato sulla cupoletta parapolvere.
Sarebbe stato impossibile comunque reperire il componente originale visto che non era in commercio, in quanto ESB comprava da Ciare, ma non altoparlanti a catalogo, bensì prodotti customizzati, fatti su sua specifica richiesta.
Anche per diffusori in sospensione pneumatica, non è così banale, il nuovo altoparlante potrebbe non avere la stessa efficienza, richiede frequenze e pendenze di taglio differenti ecc ...

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 16:48

@fileo
Ho visto tutorial in cui fanno togliere le cupolette per il centraggio, e quindi prevedevano pure la sostituzione della cupoletta nel caso di danneggiamento durante rimozione.MrGreen

Cmq la riparazione deve derivare da alcuni fattori affettivo, economico, uso, bricolage, in questo caso mancano tutti.




avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 17:28

L'HiFi vintage, non parlo di usato recente, ma degli apparecchi degli anni '70 '80, è da prendere con le molle.
Sono del parere che un tentativo con oggetti che abbiamo in casa si può fare, magari facendoci aiutare da qualche amico esperto di elettronica, ma andare a spendere soldi per acquistare vecchi apparecchi è molto rischioso.
Molti amplificatori di quel periodo, già non erano dei fulmini di guerra allora, da nuovi e quelli più validi non li regalano certo.
Per esempio i Marantz "grandi" tipo il 1200, potrebbero dire la loro se perfettamente revisionati, ma non si portano certo a casa con 100 €, anche perché si tratta di un marchio oggetto di collezionismo. Ma anche i modelli piccoli, spesso "menano", ho visto diversi esemplari di 1030 venduti a prezzi stratosferici e parliamo di un 15 watt, carino, fatto bene ma scarsamente dinamico.
Spesso chi compra questi apparecchi lo fa pensando a quando era ragazzo e vorrebbe rimettere insieme l'impianto di allora, oppure l'impianto desiderato ma che non si era potuto permettere.
Si può fare forse qualche buon acquisto orientandosi sui marchi giapponesi principali evitando quelli oggetto di collezionismo, tipo Marantz e Sansui. Per esempio i vecchi ampli Sony non erano male e spesso vengono via a cifre basse, oppure cercare qualche sintoampli meno richiesti, e spesso a parità di prestazioni, più economici della versione solo ampli.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 17:37

Dimentichi il lato estetico ed esclusività, motivo per cui sul High end si è sempre più orientati su finiture e forme complicate.... Un po come gli orologi con le loro complicazioni MrGreen
Ma lo reputo giusto si paga l'esclusività più che la qualità, certo pensare che se faccio una ricerca sull'ampli recuperato giorni fa soundcolor International, ho molti meno risultati dei marantz...anzi nessuno... Dovrebbe essere molto piu da collezionismo dei marantzMrGreen forse ho l'unico venduto... E qualcuno non sentirebbe la differenza

user28666
avatar
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 19:18

Secondo me Fileo ha centrato la questione ed ha ben argomentato, cioè lui scrive "Spesso chi compra questi apparecchi lo fa pensando a quando era ragazzo e vorrebbe rimettere insieme l'impianto di allora, oppure l'impianto desiderato ma che non si era potuto permettere. "

Tuttavia dimentica che spesso in ogni ambito si agisce spinti di pancia e poco col cervello. Io stesso da ragazzo sognavo un Tamron SP 70-210 f/3.5 . Me lo sono comprato qualche anno fa... non me ne faccio nulla, ma ho coronato un sogno MrGreen
Ed ancora, ha senso oggi comprare una Nikon FM quando con una fotocamera digitale si possono fare le stesse cose e meglio? I rullini costano, le stampe e sviluppo pure. Sono fotocamere con molti anni alle spalle, la tenuta alla luce potrebbe essere compromessa, le gomme invecchiate, ecc. Eppure c'è chi le compra ed un rullino all'anno lo scatta. Collezionismo? Sentimentalismo? Non saprei, ma nel mio caso è una combinazione dei due fattori.
Poi se si compra l'usato, se non si è soddisfatti, lo si rivende come usato non perdendoci un centesimo, se lo si era acquista ad una quotazione corretta e di mercato.
Quindi perchè non provare?
Può capitare il colpo di fortuna, ma si può essere anche sfortunati. Per dire, ho preso una D700 qualche anno fa, pagata pochissimo, va benissimo, aveva pochissimi scatti, funziona ancora. Quando uscì non me la potevo permettere, oggi è regalata pensando che la usavano i professionisti per fotografare le spose e guadagnarsi la pagnotta. Oggi pare che senza l'ultima mirrorless senza specchio e senza otturatore non si possa più fotografare!!

Ora non ho tempo e sono concentrato su altre problematiche, ma appena ho un pò più di serenità mi voglio prendere uno di quei ampli Technics in doppia classe A anni '80 che tanto sognavo da ragazzo davanti alla vetrina e ci abbiano un paio di JBL tamarre. MrGreen

Tornando al tecnico, perchè ci sono i preamplificatori da collegare agli amplificatori? Questa cosa ora mi sfugge. Perchè dovrei preferire un pre da abbinare all'ampli? Non capisco la logica di questa complicanza?

Editi: non lo trovate bellino questo giocattolo? www.catawiki.com/en/l/41152167-technics-se-ca10-st-ca10-prologic-ampli

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 20:29


Tornando al tecnico, perchè ci sono i preamplificatori da collegare agli amplificatori? Questa cosa ora mi sfugge. Perchè dovrei preferire un pre da abbinare all'ampli? Non capisco la logica di questa complicanza?


Perché se invece che un amplificatore "standard" usi dei finali di potenza il pre può tornare utile per selezionare tra più sorgenti.
Oppure perché ha l'ingresso phono per il giradischi.
Oppure perché piace di più il suono passando per il pre, magari a valvole :-)

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 21:31

Tornando al tecnico, perchè ci sono i preamplificatori da collegare agli amplificatori? Questa cosa ora mi sfugge. Perchè dovrei preferire un pre da abbinare all'ampli? Non capisco la logica di questa complicanza?

Giusto quello scritto sopra da Andreamb, poi ci sono altri casi, ad esempio nel mio caso :
Io me lo sto costruendo il preamplificatore, perchè quello che cerco io non è in commercio.
Preciso che il pre attuale che sto usando è già autocostruito e va abbastanza bene, ora ne sto facendo uno nuovo perchè con l' esperienza acquisita nel tempo riesco a migliorarlo ( quello nuovo ha meno rumore di fondo ed è più semplice, più miniaturizzato ).
Non è complicato da fare, però bisogna essere attrezzati, io ho l' oscilloscopio e con quello faccio tutti i test. Il mio preamplificatore serve per la scelta delle varie curve di loudness in base al volume di ascolto, in particolare a basso volume bisogna aumentare molto i bassi inferiori ai 40 Hz, perchè i nostri timpani sono un pò "sordi" per quei bassi.
Siccome la maggior parte degli utenti ascolta solo ad alto volume, tale preamplificatore sarebbe poco "di moda" e poco vendibile, inoltre la maggior parte degli utenti non ha degli altoparlanti o delle cuffie in grado di suonare i bassi profondi < 30 Hz, quindi il mio preamplificatore su quegli impianti scadenti produrrebbe solo distorsioni, sarebbe un elemento "incompreso" .;-)
Su wikipedia c' è questo "diagramma di uguale intensità sonora" che può essere utile a capire come l' orecchio umano sia mediamente difettoso, cose note da almeno 100 anni, che sono molto utili per capire come bisogna regolare le varie frequenze dei bassi in base al volume di ascolto, sia in cuffia, sia con un impianto Hi-Fi :
it.wikipedia.org/wiki/Diagramma_di_uguale_intensit%C3%A0_sonora

Ci sono altri casi ancora, ad esempio c' è chi usa un preamplificatore con equalizzatore per correzioni ambientali ( per correggere e ridurre le risonanze della sala d' ascolto ), ecc. ecc.

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 23:37

Tornando al tecnico, perchè ci sono i preamplificatori da collegare agli amplificatori? Questa cosa ora mi sfugge. Perchè dovrei preferire un pre da abbinare all'ampli? Non capisco la logica di questa complicanza?

Mmmh... Che io sappia il segnale che parte dalla nostra sorgente, prima di arrivare ai diffusori, passa sempre prima nel preamplificatore e poi nel finale di potenza. Quest'ultimo è l'amplificatore vero e proprio, e la sua potenza è quella che leggiamo espressa in Watt. Nel preamplificatore abbiamo solo un leggero guadagno di potenza e soprattutto possiamo trovare vari controlli e funzioni, volume, toni, ingressi vari, ecc.
Probabilmente hai sempre preso in considerazione gli amplificatori integrati, cioè quelli che racchiudono nello stesso case sia il preamplificatore che il finale di potenza

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2022 ore 23:53

@full non so a quale Technics anni 80 ti riferisci, ma immagino che sia un amplificatore integrato. Tu lo chiami semplicemente "amplificatore" ma all'interno di quello scatolotto avrai sia il preamplificatore che il finale.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2022 ore 8:18

Mi sembra ci sia un po' di confusione.
Il preamplificatore fa (o può fare) una serie di cose.
Innanzitutto permette di regolare il volume della sorgente, gli amplificatori finali hanno in genere solo due piccoli potenziometri che servono di norma ad aggiustare il livello, in quanto la sensibilità degli ingressi non sempre risulta ottimale con il livello di uscita di ciò che viene collegato.
Il pre funziona anche da selettore degli ingressi, utile se abbiamo più apparecchi da collegare, per evitare lo stacca e riattacca dei cavi.
Se deve essere connesso un giradischi con testina magnetica, è necessario un pre phono, in genere inserito all'interno del pre, almeno negli apparecchi di una volta, non sempre in quelli di oggi.
Possono essere inseriti dei controlli di tono e dei filtri per tagliare i disturbi agli estremi della banda o altro
Poi c'è il loudness, o controllo fisiologico del volume. L'orecchio umano non risponde in maniera lineare ai volumi molto bassi, per questo è stato inserito, in molti apparecchi, un controllo (escludibile) che esalta i bassi e gli acuti. Tale controllo diminuisce il suo effetto all'aumentare del volume e, in alcuni apparecchi, può avere una ulteriore regolazione che ne regola la soglia, per adattarlo alla diversa sensibilità degli apparecchi collegati.
Queste funzioni possono essere inserite in un unico telaio, insieme allo stadio finale di potenza, che in tal caso viene definito amplificatore integrato, spesso questi apparecchi hanno la possibilità di separare pre e finale, in modo da usarli separatamente, in tal caso sul retro ci sono due coppie di pin jack, marcate pre out e main in, a volte collegate con dei ponticelli.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2022 ore 8:29

Insomma, se abbiamo una sola sorgente, per esempio un cd player, magari dotata di uscita con il livello regolabile, possiamo, se non servono tutte le altre funzioni, fare a meno del pre.
Riguardo al pre con le equalizzazioni per il volume basso, in realtà i (buoni) amplificatori dotati di loudness, già si comportano così, perché la curva che esalta bassi e acuti, parte con la variazione massima a volume zero e si attenua progressivamente, non è detto però che sia sempre efficace, perché è in funzione della posizione della manopola del volume, che, a parità di livello, può variare, anche di parecchio, a seconda della sensibilità della sorgente collegata. In tal caso, la soglia loudness regolabile, che mi ricordo aveva qualche apparecchio, tornerebbe molto utile.
Un'ultima osservazione sulla manopola del volume: non è come il pedale dell'acceleratore della macchina, la potenza massima non si raggiunge a fondo corsa, ma spesso molto prima e dipende da quanto è alto il livello del segnale in entrata.

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