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Soundbase & Soundbar part III


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user28666
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inviato il 10 Gennaio 2022 ore 0:46

Si continua da qui e riporto gli ottimi suggerimenti di Fileo:
Con 500 € di budget si può partire bene, senza ricorrere ad una suondbar, che, avrai capito, non trovo convincente.
Basta una coppia di monitor da studio attivi (significa che sono già amplificati), ed un convertitore dotato di telecomando.
Il convertitore serve perché i TV di oggi non hanno uscite analogiche ed i monitor da studio mancano di quelle digitali. Il convertitore ti fa collegare in ingresso l'uscita audio ottica o coassiale del televisore, e poi esce con i pin jack analogici verso i diffusori.
Indico alcuni modelli:
diffusori monitor attivi Behringer B2031A 380 €
oppure
Behringer B2030a 280 €
Prozor convertitore DAC con telecomando 34 €, se si vuole risparmiare oppure
Topping E30 149 €, se si punta da subito ad una qualità migliore

I due modelli di monitor differiscono essenzialmente per il woofer, più grande nelle 2031, che farà rimpiangere meno il sub.
Il piccolo convertitore Prozor non è raffinatissimo ma per iniziare può andare, e permette di regolare il volume senza alzarsi, usando il telecomando. Anche il Topping è dotato di telecomando.
I diffusori dispongono di auto standby, quindi accendendo televisore e DAC si attivano da soli.
Ritengo una configurazione del genere, a parità di prezzo, ampiamente superiore ad una soundbar.
Se si volesse ottenere una qualità elevata unita a versatilità (es. BT e gestione diretta di tracce audio), sempre in casa topping c'è il D50s a 249 €.
Ho suggerito queste marche perché le conosco, ma si potrebbero assemblare impianti simili, di prezzo e prestazioni, con apparecchi di altre marche.

Io aggiungo che come speakers attivi ne ho sentiti diversi e le migliori per le mie orecchie mi sono sembrate le Yamaha HS7 (esistono anche tutte bianche per andare in contro al WAF).
Mi ero innamorato delle Audio Pro A26, anche queste bianche (hanno tutte le connessioni e si può accoppiare anche ad un sub) ma non le ho ascoltate.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 10:25

@fileo
L'uso delle casse amplificate sotto quest'ottica la vedo meno pratica ed indicata, dovendoci aggiungere un dac, per i miei gusti anche usando casse con ingressi digitali si avrebbe la scocciatura di far passare un caco hdmi dal tv alla cassa dx per poi collegare la cassa sx alla dx col tradizionale doppino, il cavo hdmi poi è anche più grosso e si svolge malino, aggiungi oure il cavo di corrente, personalmente ora che ci sto passando per risistemare lo hifi un piccolo ampli da mettere sotto tv con due passive se hai da far passare solo i doppini a questo punto più semplici da gestire, ma se parliamo di unnuso meramente home theater o gaming, situazione in cui secondo me non serve riempire lo spazio con la musica ma di creare una bolla sonora relativamente vicino allo schermo, se non è per ascolto di musica, propenderei per una soundbar 3.1 con sub cablato o wireless in base alle esigenze, magari come nelle yamaha proposte con la possibilità di aggiungere satelliti wireless.



avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 11:35

I cavi li potremo forse un giorno eliminare del tutto ma allo stato attuale non è possibile.
Per riprodurre musica serve comunque un amplificatore, che sia a parte o che sia incorporato nei diffusori, una presa di corrente con un cavo serve comunque. Si potrebbe prevedere un ampli a batterie, ma andrebbe periodicamente ricaricato a rete e non la vedo una cosa comoda.
I televisori di oggi, al 99% non hanno uscite audio analogiche, quindi bisogna uscire con un cavo digitale (ottico o coassiale), che si collega ad un DAC, oppure ad un amplificatore con ingresso digitale. Normalmente non si collega un diffusore con il cavo HDMI.
Riguardo ai diffusori, nel caso dei passivi abbiamo solo il cavo che proviene dall'ampli, ricordo che è un cavo di potenza, che, nel caso di potenze adeguate ad una riproduzione HiFi, nell'ordine di decine o centinaia di watt, non lo chiamerei doppino, termine che fa pensare al cavetto telefonico, visto che si tratta di un cavo bipolare di una certa sezione.
I diffusori attivi necessitano di un cavo di alimentazione e di uno di segnale, quest'ultimo di sezione minore rispetto al cavo di potenza dei diffusori passivi.
Non capisco il discorso di collegare cassa sinistra e destra con il "doppino". Se escludiamo le cassette attive da computer, i monitor da studio sono diffusori amplificati autonomi. Il collegamento con un TV è:
cavo audio digitale (ottico o coax) dal televisore al dac, cavo pin jack RCA (o bilanciato) dall'uscita canale sinistro del dac al diffusore di sinistra, idem per il destro. Non c'è alcun collegamento tra i due diffusori.
La musica non riempie l'ambiente ma si diffonde, a meno di non essere molto vicini ai diffusori, c'è parecchia differenza tra ambiente piccolo e ambiente grande.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 11:55

Riprendo dal thread precedente.
In genere gli apparecchi pro sono previsti anche per il montaggio in rack da 19".
Significa che li potete fissare all'armadio rack usando le alette, oppure li potete poggiare su un piano come una qualsiasi altra elettronica. Sono comunque apparecchi completi chepossono stare benissimo da soli.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 12:03

Tornando ai cavi, la differenza tra una coppia di diffusori attivi (cioè amplificati) ed una di diffusori passivi + amplificatore è un cavo di alimentazione in più, se usate due finali mono invece di uno stereo, neanche questa.
Volendo, la connessione tra preamplificatore (o pre DAC) può essere eliminata, ricorrendo ad un sistema wireless (tipo BT), mentre la connessione tra amplificatore e diffusori passivi no.
Personalmente, per installazioni fisse, preferisco un buon vecchio cavo alle onde elettromagnetiche, che possono dare disturbi.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 13:24

@fileo

Quindi le beringer sono entrambe amplificate entrambe collegate al dac ed il dab collegato al tv giusto?

Nella maggioranza dei casi ho visto solo una cassa con amplificazione e l'altra collegata col cavo di potenza tradizionale.

Ma allora ci sarebbero due cavi bilanciati+3 cavi alla presa+ 1 cavi hdmi = 6 cavi

Con un ampli + 2 passive ci sarebbe una cavo per la presa ed un HDMI tra TV e ampli che io immagino posto sotto tv con due doppini dimensionati per collegare le casse= 4 cavi

Il fatto è che per un impianto stereo io posso posizionare le casse come preferisco e poi volendo posizionare al fianco di una quello che mi serve per farle suonare, nel caso della tv invece le casse devono essere ai lati è vero che i cavi non sono necessariamente un problema tanto più che se è montato su una parete attrezzata o su un mobile ad hoc ci dovrebbe essere il passacavi ma rimane che cosi avrebbe un impianto stereofonico, mentre la sua necessità mi sembra più votate al dolby sorround, per vedere film e giocare ... E quello lo ottieni o con 5 o più diffusori o con virtualizzazioni ad hoc


P.s.
Se la tv fosse dotata di BT potrebbe pensare a delle casse amplificate BT e poi utilizzare gli ingressi di quella amplificata per collegarci anche un impiantino, ma rimane il fatto che non risolverebbe il problema surround, poi posso aver capito male io eh

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 14:19

I diffusori da computer attivi, spesso hanno un unico alimentatore per entrambi i diffusori, quindi è tutto nel primo diffusore, a cui arriva il cavo di segnale di entrambi i canali, il diffusore è collegato a rete per alimentare gli amplificatori di entrambe le casse che sono al suo interno, poi da questo parte un cavo di potenza che lo collega al secondo diffusore che contiene solo gli altoparlanti ed il crossover.
Questo è possibile per roba di piccole dimensioni e bassa potenza.
Nel caso di monitor da studio come quelli che ho citato, devi considerare che una coppia di B2031A pesa 15 kg, all'interno di ogni diffusore ci sono due finali di potenza separati, per woofer e tweeter, per un totale di 225 Watt RMS, insomma parliamo di altra roba rispetto alle casse attive da computer.
Non capisco perché continui ad insistere con il cavo HDMI tra TV e ampli.
Il cavo HDMI nasce per il collegamento audio video, si usa essenzialmente in entrata sul TV da lettore DVD/BR computer ecc ..., nel caso di una presa ARC può acquistare altre funzionalità, ma se devo uscire con l'audio da un televisore, la cosa più normale è un cavo digitale ottico o coax.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 14:25

Un altoparlante per suonare deve essere amplificato, l'amplificatore necessita di alimentazione, un piccolo altoparlante può richiedere un piccolo amplificatore, magari alimentato a batteria, ma il suono sarà di conseguenza, cioè piccolo.
Questo significa che un amplificatore che garantisca un livello sonoro adeguato, dovrà essere alimentato a 220 V, quindi collegato ad una presa elettrica tramite un cavo. Il segnale da riprodurre potrà anche arrivare via etere: BT, WiFi, spirito santo ecc ..., ma se vogliamo qualcosa che sia più di una radiolina con due stilo, non possiamo pensare di metterla dove ci pare senza alcun collegamento.
Spero di essere stato chiaro.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 14:47

La riproduzione audio può avvenire in diverse maniere, se parliamo del numero di sorgenti.
Per molti anni abbiamo ascoltato grammofoni e giradischi monofonici, la sorgente del suono era una ed una sola, senza alcuna ricostruzione spaziale.
Poi è nata la stereofonia, che prevedeva due canali differenti, con contenuto differente,e, posizionandosi al centro, rispetto ai due diffusori, si aveva una ricostruzione del suono più corretta, per esempio si avvertiva il diverso posizionamento degli strumenti della registrazione originale. Le tecniche di registrazione, permettevano anche un minimo di ricostruzione tridimensionale del suono.
Negli anni '70 nacque la quadrifonia, che, per mezzo di registrazioni a 4 canali (aggiunta a sinistro e destro di due canali posteriori), cercava di ottenere una riproduzione tridimensionale del suono. Richiedeva registrazioni a 4 tracce, ottenibile abbastanza facilmente su nastro, usando registratori a 4 tracce simultanee, con più difficoltà sui dischi, dove era richiesta una risposta in frequenza fino a 50 KHz, per registrare, codificato, a frequenze ultrasoniche, il segnale da inviare ai canali posteriori, che poi andava decodificato prima dell'ascolto.
Insomma, era un gran casino. A questo bisogna aggiungere che serviva un amplificatore a 4 canali ed una seconda coppia di diffusori da posizionare nella parte posteriore dell'ambiente d'ascolto.
L'HT deriva di fatto dalla quadrifonia e viene in genere usato nei film per riprodurre effetti speciali, rispetto agli anni '70, è più facile perché una registrazione digitale permette più facilmente l'audio multitraccia.
Personalmente non sono molto favorevole all'HT per una serie di motivi:
1) sono richiesti più canali, i due frontali, i due posteriori, più un centrale se l'ambiente è molto grande, più un sub se gli altoparlanti sono di piccole dimensioni, ecc ..., questo comporta che se se il budget non è molto elevato, si taglia sulla qualità del sistema.
2) se non si dispone di un ambiente ad hoc,è difficile posizionare correttamente tanti diffusori e si finisce per penalizzare la qualità dell'ascolto
3) se non vedete spesso film d'azione con elicotteri che vi passano sopra la capa, forse non vale la pena sbattersi tanto.

avatarsupporter
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 14:49

Occhio Daunio che la maggior parte delle TV dotate di Bluetooth ne è fornita in modalità RX, cioè per ricevere i segnali.
Poche hanno il protocollo di trasmissione verso altre sorgenti audio, e se ce l'hanno spesso è limitato a certe tipologie di sorgenti (sistemi audio omomarchio per esempio...)

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 15:10

Ho avuto occasione di ascoltare molti impianti HT. Conosco persone che hanno impianti autocostruiti a tromba con migliaia di watt in multiamplificazione, dalla resa entusiasmante, ma non dico quanto costano, posso solo affermare che se le rispettive mogli/compagne intuissero solo la decima parte di quanto sono costati, i proprietari riporterebbero innumerevoli bozzi in testa Cool, nella migliore delle ipotesi.
Viceversa mi sono imbattuto in diversi impianti HT economici, e non farei mai a cambio con il mio decoroso impianto a due canali.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 16:08

@look
Grazie della precisazione, non essendo una cosa a cui sono molto interessato, quando leggo bt negli smartttv immagino trasmissione, anche perché essendo gia connessi in WiFi non immagino a cosa possa servirmi...

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 17:08

@fileo
Sei una fonte preziosa di conoscenza e per essere un "audiofilo" anche molto elastico, però sul gaming e sul ht ti irrigisisci un po'.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 17:20

Anch' io preferisco ascoltare in stereo, i multicanali sono ultracostosi ed in genere di bassa qualità.
In stereo si può ascoltare in cuffia come avevo scritto in precedenza, senza disturbare i vicini.
Io ascolto la musica "liquida" con il PC :
Prima di tutto ho convertito tutti i miei CD in Flac con EAC, i DVD e Blu-Ray convertiti in files.mkv con MakeMKV.
Poi ho collegato al PC un TV Panasonic 4K da 40 pollici con ingresso HDMI ARC, da questo TV ho collegato l' uscita audio ottica ad un DAC RME ADI-2 FS, al quale ho collegato la cuffia Audeze LCD2.
Ma esistono altre cuffie meno costose, hanno solo meno potenza nei bassi ( non fanno tremare le orecchie a 20 Hz ). In cuffia l' ascolto è veramente Hi-Fi, con i bassi senza i picchi e riverberi della camera di ascolto.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2022 ore 18:35

@Daunio
Non è che mi irrigidisco, è che ho sentito molti impianti e un sistema in grado di riprodurre programmi registrati in alta dinamica, ha un impatto tale, anche se solo in stereofonia, che non c'è HT che tenga.
Naturalmente un impianto HT con tali caratteristiche sarebbe qualcosa di esplosivo, ma purtroppo anche molto complicato e costoso, e sono in pochi a poterselo permettere.
Insomma, riguardo agli elicotteri, preferisco un elicottero vero davanti a me in stereofonia, piuttosto che un modellino che mi passa sopra la testa, partendo dal retro della stanza.
Personalmente non mi definisco un audiofilo, anzi per l'audiofilo medio uno come me viene spesso definito giostraio Cool
Sono stato fra i primi, diversi anni fa, a provare un ampli pro in un impianto HiFi, e nell'ambiente ci furono molte polemiche, perché molta gente non era disposta ad ammettere che un apparecchio pro, che costava poco, potesse suonare come prodotti HiFi dal costo molto superiore.
Poi l'HiFi negli ultimi tempi è andata a donnine allegre, si produce sempre di meno, spesso a prezzi esagerati, curando più la finitura e l'estetica che le prestazioni, per questo motivo molta gente si rivolge al mercato pro, almeno quando è possibile.

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