| inviato il 30 Novembre 2021 ore 19:19
Salve,
curiosità, ho dei vecchi obiettivi C/Y che vorrei utilizzare con futuro corpo mirrorless Nikon (uso D-SLR Nikon ma so che le lenti in oggetto non possono essere adattate con anello ma solo, e non tutte, con sostituzione della baionetta), mi pare capire che lo schema ottico e' uguale, cosa cambia tra i made in Germany e i made in Japan?
Grazie
Giovanni |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 21:22
Da quello che ricordo non ci sono grosse differenze. Dalla seconda metà degli anni 80 in qualche caso stando ai dati ufficiali contenuti nei datasheet le prestazioni sono lievemente migliorate con la transizione. Mi riferisco ovviamente alla produzione Zeiss per contax |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 21:48
Gli obiettivi C/Y non vanno sulle Nikon...
Questione di tiraggio...
Sistema C/Y = 45.5mm
Sistema Nikon F = 46.5mm
Quindi l'obiettivo C/Y dovrebbe entrare nel corpo Nikon di 1mm.
Esistono adattatori con un lentino per montare gli obiettivi C/Y su Nikon F... ma la qualità del lentino di tali adattatori è spesso discutibile.
Sostituire la baionetta? Non basta sostituirla... deve anche essere meno spessa...
Schema ottico uguale? Tra cosa? Yashica e Carl Zeiss?
Anche lo fosse mica vuol dire che vanno allo stesso modo...
Anche se sembra che lo Yashica ML 50 1.7 vada molto bene.
(Gli obiettivi Yashica, tolti un paio di pezzi, non erano un granchè... e sicuramente non sono al livello degli Zeiss/Contax)
www.nadir.it/ob-fot/YASHICA_LENS.htm
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| inviato il 30 Novembre 2021 ore 22:45
Le ottiche recanti la scritta "made in Germany" sono sempre costate di più. Quando un commerciante ne offriva una, la domanda (la prima domanda) di rito era: "E' Germany"? In realtà le Japan andavano benissimo. Alcune, tipo il Distagon 21 non sono mai state costruite in Germania, e la loro assoluta eccellenza era comunque provata. Da vecchio cultore del marchio su 20 obiettivi che ho in versione reflex C/Y, 15 sono Germany, e 5 sono Japan. Di questi ultimi, credo che solo uno (il Planar 50/1.4), esistesse in entrambe le versioni. GL |
| inviato il 02 Dicembre 2021 ore 10:59
Inannzi tutto grazie a Fabio e Giovanni per il chiarimento e a Lorenzo per la lezione.
Ho il 35 e lo 85 f1.4 che sono appena partiti per tornare a casa dopo rimozione fungo e messa a punto, ci sono poi il 50/1.7, 100/2, 135/2.8 e 200/3.5, in arrivo forse anche il 25/2.8, tutti made in Germany e tutti in attesa di poter essere utilizzati su un corpo mirrorless di la a venire.
A suo tempo li ho qualche volta usati su una Fuji X-Pro1 che col suo focus peaking primordiale non rendeva facili le cose sopratutto con le focali lunghe, spero presto poterne far uso.
www.flickr.com/photos/giovanniaprea/albums/72157716313419541
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| inviato il 02 Dicembre 2021 ore 11:30
Come ha giustamente e prontamente sottolineato il mio amico Giovanni l'unica vera, reale differenza è che i vari "made in Germany" nell'usato spuntano sempre delle quotazioni maggiori per via del presunto, invero molto presunto, blasone, per il resto sono uguali se, e quando, essi esistano in entrambe le versioni, perché per molti di essi esiste solo la plebea  versione "made in Japan"  |
| inviato il 02 Dicembre 2021 ore 11:37
Nikon ha il problema del tiraggio che richiede una lente di correzione (di qualità variabile a seconda della marca). Ciò comporta una variazione della resa degli obiettivi che ci si montano. Ne provai un pario di questi adattatori e trovai tra i due una resa diversa, ma cmq una perdita abbastanza evidentre a tutta apertura. In particlare, ancora accetabile il 50/1.7 Zeiss, ma inutulizzabile a tutta apertura il Tessar 45/2.8 che invece senza la correzione della lente è unn buon obiettivo |
| inviato il 02 Dicembre 2021 ore 11:40
In ogni caso sono tutti obiettivi "storici", nel senso che sono pensati per le esigenze della pellicola, dove sarebbe invero molto più opportuno adoperarli, per le specifiche esigenze dei sensori insomma sarebbe preferibile, molto, ricorrere ai più moderni, e anche ben più performanti, Otus e Milvus, pure essi Zeiss, in teoria... ma Cosinon nella realtà dei fatti! |
| inviato il 02 Dicembre 2021 ore 14:26
So del diverso tiraggio ragion per cui non si puo' andare di semplice anello adattatore ed e' per questo che aspetto poter aggiungere una mirrorless per utilizzarli.
Sono lenti con un loro carattere, da qualche scatto che ho potuto fare, sopratutto con 85 e 135, sono rimasto piacevolmente sorpreso (come paragone ho un moderno 85 cheap di Nikon in versione 1.8G, un meno moderno 1.4D ed un vecchio Auto f1.8), il 135 rende una gradevole tridimensionalità se cosi la si puo' chiamare ma sono curioso di vedere il 35 ed il 100 che sembrano essere lenti ancora molto quotate.
Idealmente li userei su 24MP e per scatti "tranquilli" dove ci sarebbe il tempo di mettere a fuoco etc etc che non è propriamente come mi piace fotografare (prediligo ritratti semi-candid dove l'AF è fondamentale) ma sicuramente sarà uno sprone a continuare ad imparare e continuare questo bel viaggio che è la fotografia. |
| inviato il 02 Dicembre 2021 ore 17:03
“ ma Cosinon nella realtà dei fatti „
costruisce Cosina su specifiche Zeiss. Non sono propriamente cosinon |
| inviato il 02 Dicembre 2021 ore 19:11
L'unica differenza pratica è che se Cosina firmasse i suoi obiettivi col proprio nome, invece che col logo Zeiss, essi potrebbero essere messi in vendita a un prezzo non superiore a quello di un Art, mentre col logo teutonico lo stesso obiettivo possono permettersi il lusso di venderlo a un prezzo triplo rispetto a un Art!  |
| inviato il 03 Dicembre 2021 ore 1:41
Sconsiglio di montare ottiche vintage su reflex, tanto più su aps-c che ne snaturano la bellezza.
All'uscita della 5D (2006) fui felicissimo di montare i miei Contax finalmente su una ff, ma la delusione fu grande, i risultati pessimi, e continuai a usarli in analogico. Non senza il dubbio che le ottiche vintage non fossero adatte al digitale.
Il problema reale era la maf manuale senza un ausilio adeguato e su un vetrino inadatto alla maf manual, che dava luogo a scatti sempre un po' impastati.
Poi con l'uscita delle Sony a7, grazie alla funzione ingrandimento a mirino, tutto si risolse, e le ottiche Zeiss tornarono a splendere.
Grandangoli non spinti vanno abbastanza bene, gli uwa invece no, meglio evitare. Fino a 28mm risultati ok. Da 50 in su eccellenza assoluta. Provati con grande soddisfazione 85/2.8, 100/2, 100/2.8M, 135/2, 180/2.8, 300/4. Del 100/2 non avevo dubbi. La rivelazione sono stati 135/2 (a livello del 100, se non meglio), sia a distanza ravvicinata nel ritratto che all'infinito nel paesaggio, e 300/4 all'infinito, laddove immaginavo peccasse e invece eccelle.
Su 42mp rendono in maniera inaspettata, come e meglio di ottiche attuali. Da non credere. Il 135 è un'ottica progettata nei primi anni 70, dunque ha 50 anni.
Ne consiglio l'uso su una ml ff, di qualunque marchio, ad esempio le ottime Z.
In ogni caso, volendo, è possibile montare obiettivi Contax su reflex Nikon, cambiando baionetta:
leitax.com/Zeiss-Contax-lens-for-Nikon-cameras.html |
| inviato il 03 Dicembre 2021 ore 9:42
Il 50 ml f2 che ho è davvero una bel vetro,... il 50 f1,9 , sempre di mia proprietà e sempre ml è meno nitido dell'f 2 ,....
Li uso entrambi con anello adattatore su sony 6600 e A7r3.
Sono entrambi made in Japan |
| inviato il 03 Dicembre 2021 ore 10:25
Anche gli Otus sono "made in Japan" |
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