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Quanto conta il mezzo in fase di scatto rispetto alla post produzione?


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avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 14:45

Le regolazioni base, colori luci, ombre, contrasti, comunque si devono aggiustare per portare lo scatto finito un po' vicino alla visione umana, non puoi presentare una foto con le ombre ben leggibili e cielo completamente bianco bruciato o viceversa un cielo perfetto e le ombre nere, ed è li che un po in fase di scatto un po' l'attrezzatura con la post risolvi

avatarsupporter
inviato il 17 Novembre 2021 ore 14:47

Più che la sua evoluzione è la sua derivazione. Ma le camere oscure sono vive e vegete. Anzi, dopo anni di parassitaggio di camere oscure altrui, da qualche mese ho messo su la mia. Un buco di 2 metri x 3, ma per me è una reggia.

Evoluzione è il termine corretto, come le auto sono l'evoluzione delle carrozze trainate dai cavalli... o i treni elettrici di quelli a vapore, non c'è nulla di male o discriminatorio! ;-)

Anch'io sono legato al passato per quel che riguarda le auto a combustione interna, rigorosamente a benzina, ma a differenza tua fra qualche anno non potrò più godermele! Triste

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 14:59

"No eh, la camera oscura è e rimane camera oscura. Tutto il resto è un'altra cosa"...PS o LR hanno esattamente gli strumenti che si usano in camera oscura ma per il digitale.Sono procedimenti diversi ma servono per lo stesso scopo. Ma poi, quanti sanno davvero ottenere buoni risultati in camera oscura?... Stesso discorso per chi fa p.p. con il digitale.

user14408
avatar
inviato il 17 Novembre 2021 ore 18:12

@emanuele T
Se devi consegnare delle foto...



ecco in quel SE DEVI ci sta tutta la differenza di questo mondo. se devo consegnare un testo me ne frego se lo scrivo sul portatile o sul fisso con word , con pages o calamus...se DEVO.

ma siccome , per la fotografia, non devo... mi prendo tutto il tempo e la voglia del mondo che posso.

@Carimon
Maceric ci stai dando dei fenomeni usando paroloni da accademico ?!


macchè, visto che qualcuno chiedeva circa riferimenti filosofici la fenomenologia di Husserl è utile a comprendere .
se hai tempo e voglia cerca qualche testo di Husserl che spieghi questa sua frase: "il mondo della vita". sono certo che ti aprirà nuove possibilità sul l modo di vedere la fotografia e il rapporto di questa con il "reale".

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 18:44

"ma siccome , per la fotografia, non devo... mi prendo tutto il tempo e la voglia del mondo che posso."... è il vantaggio del fotoamatore. Se ci lavori purtroppo non è così, l'attrezzatura oltre alla p.p ed altre cose hanno un ruolo fondamentale, cambia proprio il modo di vedere ed elaborare le immagin.

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 18:59

“ se hai tempo e voglia cerca qualche testo di Husserl che spieghi questa sua frase: "il mondo della vita". sono certo che ti aprirà nuove possibilità sul l modo di vedere la fotografia e il rapporto di questa con il "reale".”

Maceric
Per piacere Dacci un assaggio tu in sintesi

user14408
avatar
inviato il 17 Novembre 2021 ore 19:26

in un post su un forum di fotografia scrivere una "sintesi" della fenomenologia di Husserl??????Eeeek!!!Eeeek!!!

suvvia, con tutta la buona volontà...
puoi trovare siti dedicati come per esempio filosofia.net meglio ancora qualche testo come "fenomenologia della percezione" di maurice merleau ponty più vicino all'ambito di cui parliamo qui .

anche solo digitare "il mondo della vita" Husserl ti compariranno migliaia di link Sorriso

dai dai se hai voglia.il pensiero di Husserl e dell'altro colosso del 900 Heidegger ( discepolo) hanno influenzato praticamente tutto il secolo passato.


ma anche solo leggere qualche testo di Rosalind Krauss dedicati alla fotografia...

user214553
avatar
inviato il 17 Novembre 2021 ore 20:48

La fotografia e la Realtà possiedono due gradi di verità differenti.

Ora, teniamo presente che, secondo l'Advaita Vedanta (su ciò si fonda il punto di vista che sto per fornirvi) l'universo-moto può considerarsi reale o non reale, secondo che la visuale sia empirica o metafisica. Ma, potremmo ancora chiederci, non vi è una sola realtà sempre identica a se stessa e universalmente valida? È vero, questa realtà esiste, e non può non esistere (persino il nichilista ha la sua realtà, che risponde al nulla), ed è una sola; ma la realtà una può essere appunto considerata dalle coscienze individuate in diversi modi che possono approdare anche a conclusioni-verità apparentemente contrapposte. Se c'è una filosofia orientale più accettabile dall'occidentale e più aderente alla sua mentalità, questa è certamente il Vedanta. Il Darśana Vedanta è un punto di vista sintetico, metafisico, sapienziale e, non estremista. Abbiamo quindi:

Paramarthika: Aggettivo indicante la Realtà che non può essere qualificata, definita, limitata o contraddetta e che è di per sé assolutamente reale.

Vyavaharika: "relativo al contingente". Aggettivo indicante la realtà empirico-fenomenica o relazionata.

Pratibhasika: "relativo a ciò che appare". Aggettivo indicante la realtà apparente-illusoria che qualifica l'esperienza dello stato di sogno e, per estensione l'intera esperienza del mondo di maya.

- come per altri commenti dal contenuto simile, specifico che sono stati omessi i segni diacritici della traslitterazione dal sanscrito devanagari, poiché qui su juza non sono supportati; i termini in sanscrito qui e di seguito riportati, sono errati, e recano talvolta significato addirittura contrario (es: ?nanda=beatitudine - ananda-senza gioia, senza-nanda, la "a" ha valore privativo; m?y?=illusione - maya=suffisso avente il significato "fatto di").

Come ho già detto in un commento precedente, parlare di "rappresentazione della realtà" costituisce una contraddizione in termini. Il reale infatti, non può essere rappresentato in alcun modo, semplicemente... è.
Non possiamo nemmeno standardizzare il piano empirico-fenomenico, poiché la percezione di esso è in relazione al conoscitore; e non mi riferisco solo alla percezione differente che due individui umani possono avere dello stesso fenomeno, ma, ad'esempio, anche a percezioni totalmente diverse, come possono essere quella umana e quella di un pipistrello, un serpente, un cane, ecc.
Se vogliamo parlare del relativo in termini di realtà, quale è allora la realtà vera? Quella che non è oggettivabile, che è immutabile ed eternamente la stessa. Il termine "relativo", come la rappresentazione, costituisce una contraddizione in termini se associato alla realtà, pur essendo Questa il fondamento di quello. Così come la punta del mio dito può toccare ogni cosa, ma non può toccare se stessa, similmente, posso conoscere in qualità di oggetto qualsiasi cosa, ma non posso oggettualizare il Puro Soggetto.
Quella che varia a seconda del fatto che a percepire sia un'uomo o un pipistrello, semplicemente non è realtà, ma un fenomeno empirico transitorio e relativo; se vuoi puoi chiamarla realtà relativa, ma ciò non ha molto senso.

Da un punto di vista onnicomprensivo e meno estremista, possiamo dire che la sfera empirica ha o non ha il suo grado di realtà a seconda della prospettiva da cui ci si pone - se assoluta o relativa. Mi spiego con un'esempio: dalla prospettiva terrestre abbiamo un alba, un sole che si porta allo zenit ed un tramonto. Dal punto di vista relativo l'alba ed il tramonto sono inequivocabilmente reali. Ma ipotizziamo un punto di vista puramente soggettivo del Sole stesso (il sole è colui che illumina; cos'è che illumina le nostre esperienze?): dalla prospettiva del sole non esiste alcuna alba o tramonto!

E ancora, prendiamo in esame un'altro esempio: dalla prospettiva del sognatore, il sogno è inequivocabilmente reale; solo al "risveglio" esso può realizzare che l'intera esperienza di sogno era proiettata dalla mente. Quale è la verità? Il sogno o la veglia? Era l'esperienza di veglia presente nel sogno? No! È l'esperienza di sogno presente nella veglia? No! Allora ne la veglia ne il sogno sono realtà. Non esiste quindi alcuna realtà? No, affatto; eri tu, Soggetto, presente nello stato di sogno? Si! E sei tu Soggetto presente nello stato di veglia? Si! Se le cose stanno così, allora, ne la veglia ne il sogno sono la realtà, ma Tu, sei la sola Realtà sempre esistente… ora non resta che scoprire chi sei tu!

La domanda più intelligente è stata posta da @carlmon se non mi sbaglio; esso domanda infatti "chi è che fotografa?"

Siamo abituati a parlare di "soggetto di una fotografia", ma, anche qui, non ci trovo molto senso: se sto osservando un fiore, ad'esempio, io sono il soggetto di conoscenza, ed il fiore è l'oggetto di conoscenza; la stessa interazione vi è portando all'occhio il mirino: il fiore è l'oggetto.
La risposta alla domanda sembrerà scontata ai più, ma siamo sicuri che l'agente sia uguale al sè? Ognuno resterà legato alle proprie ed attuali convinzioni, ed è giusto così; anzi, possiamo dire che tali condizioni sono necessarie per l'attuale "percorso" di quel preciso ente individuato. Quindi, io vi darò la mia risposta in merito alla domanda "chi è che fotografa?"; questa poi, potrebbe essere la risposta definitiva, ma non quella necessaria per tutti, non so se mi spiego..

È la sola mente a definire ciò che - erroneamente in senso assoluto ma non in senso relativo - chiamiamo realtà. Tutto ciò che del mondo sperimentiamo lo sperimentiamo nella mente. Siete d'accordo? Pensateci! Ogni esperienza, dal principio fino ad ora, è sperimentata nella mente. Potreste dire: "no, ci sono oggetti la fuori e li stiamo sperimentando", ma cosa accade veramente? Mi perdoneranno i dotti scienziati, ma ciò che accade è all'incirca ciò che sto per descrivere:
Cosa accade quando, ad esempio, guardiamo ad un fiore? La luce cade sul fiore, è riflessa verso gli occhi ed entra tramite la pupilla. Insieme al cristallino, la cornea rifrange la luce per formare l'immagine messa a fuoco sulla retina sul segmento posteriore dell'occhio. La retina converte la luce in segnali elettrici. Questi passano attraverso il nervo ottico al cervello, che poi li elabora per creare un'immagine. Elettricità tra le sinapsi dei neuroni. Nessun fiore, niente luce, nemmeno un'immagine, ciò che raggiunge il cervello è solamente un tenue segnale elettrico. E da quel segnale elettrico la reale esperienza del fiore è ricostruita nella mente, come questa conversione avvenga non è stabilito con certezza, ma questo è ciò che accade, ed anche il più tenace materialista sarà d'accordo. Il fiore è presentato alla consapevolezza sotto forma di onda-pensiero nella tua mente. Ora, lasciando da parte il lavoro dell'organo stesso di percezione e l'elaborazione - per lo più sconosciuta - operata dal cervello, cosa succede?

Quando un'ente individuato, mediante la mente, percepisce una sensazione che poi l'intelletto determina, il senso dell'io afferma: "sono io che percepisco", "sono io che fotografo".
L'ahamkara, l'io empirico o l'ego è ciò che agisce, che sperimenta, che trae i frutti di questa sperimentazione, ciò che produce azione, armonica o disarmonia. È un "personaggio" - dal latino "persona"="maschera" - sospinto da ciò che potrei chiamare "stati allotropici della natura" a fare esperienze di varia natura, trascinato dal frutto delle proprie azioni. Il senso dell'io, con i suoi veicoli di espressione, è aleatorio, è movimento, esso, per citare Platone, "nasce e perisce, ma in realtà non è mai" (Platone, Timeo, 28a, 3-4).

Ritornando a quanto detto in precedenza: "Tu, sei la sola Realtà sempre esistente… ora non resta che scoprire chi sei tu!", bisogna inferire che Tu non sei il senso dell'io. "Chi sei Tu?" è un'altra domanda, la quale risposta va comunque realizzata, portata dalla potenza all'atto; tuttavia non mi sono mai rifiutato di fornire il mio punto di vista - se vengo interrogato a riguardo - ma la domanda in questione era "chi è che fotografa?" E la risposta è "il senso dell'io, ma non il Sé".

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 21:02

Vuoi vedere che fra poco si parla di Sant'AgostinoMrGreen!

Risposta a topic chiuso. Alex, certo il discutere solo di avifauna è cosa un pò leggerina, non così la pittura del '400 ma le foto interessano pochissimo; quanto ai rotoli del Mar Morto non riesco a tradurli in fotoMrGreenMrGreenMrGreen. Comunque sono d'accordo con te. Murmunto; letto e riletto, non sono riuscito a capire in cosa avresti polemizzatoMrGreenSorriso.

avatarsupporter
inviato il 17 Novembre 2021 ore 21:06

Vuoi vedere che fra poco si parla di Sant'AgostinoMrGreen!

ahahaMrGreen

user12181
avatar
inviato il 17 Novembre 2021 ore 21:07

Alex Frani, perché non fai alcun accenno alla filosofia classica tedesca? Eppure dovrebbe suscitare il tuo interesse, i temi sono quelli, soggetto-oggetto. Solo un accenno eh... Sennò ti bannano.

user214553
avatar
inviato il 17 Novembre 2021 ore 21:08

@ francesco sestilli

Sarebbe comunque meglio che parlare di uccellini - cioè del nulla MrGreen

@ murmunto

Non faccio alcun accenno ad'essa poiché non è nelle mie competenze.

In generale, voglio far presente che siamo tutti pienamente in-topic, in quanto si sta discutendo di fotografia, post produzione, ecc., e che quest'ultima è oggetto di critica per taluni che la considerano "manomissione della realtà"; il seguito naturale di una discussione simile - prima o dopo - convergerà sulla realtà, ed il suo rapporto con la fotografia. Inoltre ho semplicemente risposto ad'una domanda - in-topic - di un'utente

user12181
avatar
inviato il 17 Novembre 2021 ore 21:18

Beh, io continuo a consigliare come un disco rotto la Critica della facoltà del giudizio (Kritik der Urtheilskraft), in particolare la prima parte sul giudizio estetico (ovviamente, però, si deve leggere anche la seconda, i libri si leggono fino in fondo). Però non si capirebbe nulla se non si leggessero prima le altre due Critiche, è il "sistema", bellezza... Non ci si può far nulla.

P.S. Francesco, non avevo scritto in polemica con te, e ovviamente neanche con A.Frani, e neanche avevo scritto con spirito polemico in generale (l'accenno al banno voleva essere scherzoso e un po' simpatetico), tra l'altro io sono uno che fa sempre OT grossolani, e ora ne sto facendo uno... Quando leggo post filosofici su questo forum, posso spazientirmi (non in questo caso, A.Frani mi sta simpatico, anche se non conosco la filosofia indiana), non per eventuale reato di OT, ma solo perché le pagine di un forum sono generalmente inadatte a contenere riflessioni filosofiche, se non forse in forma aforismatica (che però è pur sempre una delle forme della grande filosofia, se non è dispersa in post, ovviamente, ma il post è per eccellenza la forma del cazzeggio, cazzeggio - pur inteso in senso positivo - e riflessione filosofica sono tra loro contraddittori, giustamente Maceric non ha abboccato agli inviti...). Fine dell'OT.

user14408
avatar
inviato il 17 Novembre 2021 ore 22:15

perché non fai alcun accenno alla filosofia classica tedesca

TUTTO il pensiero filosofico e tutto quello che E' l OCCIDENTE ha solo due pilastri: o è greco o è germanico . Tutti i filosofi devono conoscere il tedesco o il greco se vogliono davvero parlare di filosofia.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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