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Mark Ruwedel







user225138
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inviato il 05 Dicembre 2021 ore 12:45

Valgrassi, tu hai il terrore di ciò che non è misurabile in modo oggettivo.

La fotografia, come tutte le arti visive, sollecita la percezione individuale, che è da un lato strettamente soggettiva e dall'altro condizionata dalla fisiologia e neurologia che tutti condividiamo come specie umana.

Insomma, si tratta di un'area grigia, nella quale possiamo individuare principî (taluni immutabili, molti altri mutevoli) e non regole, e dove vale l'argomentazione e non la prova logico-matematica.

Mi ricordi una scritta che molti anni fa comparve al Politecnico di Milano: "Gli ingegneri non vivono, funzionano".

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2021 ore 14:15

@Agnostico non ho nessun terrore di ciò che non è misurabile e perché? Mi dispiace quando non capisco a causa dei miei limiti culturali. Ammesso che tu abbia una formazione umanistica, è più facile per me insegnarti i fondamenti della acquisizione digitale di segnali che per te farmi capire estetica, arte e concetti simili. Quando Barthes scrive "noema", non so cosa significa.Sorry
Il mio amico macellaio diceva sempre "un film è bello quando mi piace". Essendo lui un buon centravanti, mi ripeteva anche "sei uno dei peggiori giocatori di calcio d'Europa" e purtroppo era vero.MrGreen
Gli ing sono come i centauri. Alcuni sono dotati di intuito fisico, altri meno. Qui trovi ing che postano frescacce da anni,
per esempio. C'è l'ing che si è inventato le lampade Artemide e ci sono gli ing che litigano con i concetti fisici di base, che oggi sono quantistici, lì non ci piove. Del film "la luce è un'onda eletromagnetica", Maxwell 150 anni fa...;-)

user225138
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inviato il 05 Dicembre 2021 ore 15:24

Ho studiato economia e finanza, per cui ho familiarità da un lato con i sistemi di equazioni stocastiche e dall'altro con la sociologia e la psicogia delle masse. Questa a-specializzazione mi porta ad essere forse superficiale in ogni campo, ma anche capace di comprendere i limiti dei diversi e contrapposti approcci.

Ho parecchi amici ingegneri e ho "rischiato" di esserlo anche io, ma ho anche rischiato di diventare un avvocato (a diciotto anni si hanno poche idee ma confuse), quindi credo che tutto sommato mi sia andata bene MrGreen

Quando parlo di "paura" intendo proprio quello che riconosci: la consapevolezza di non maneggiare bene alcuni concetti, o di non avere avuto modo di apprendere, e quindi ritrarsi quando se ne discute. Credo perché così tratta di concetti molto più sfumati e mutevoli rispetto a quelli che costituiscono l'ossatura della tua formazione, e quindi più "scivolosi". Anche io leggendo Wittgenstein ho più di un problema, mentre mia moglie, laureata anche in filosofia, è molto più a mio agio. Ma quando parlo di derivati finanziari, le parti si invertono.

Credo che per navigare in certi ambiti sia necessario accettare l'indeterminatezza, la soggettività, la mutevolezza.

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2021 ore 17:26

FA, si può criticare "La bellezza in fotografia" ma ne restano alcuni punti che, a mio avviso, sono illuminanti, come quando parla delle tre verità di una fotografia di paesaggio, o almeno sono stati illuminanti per me.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3566739&show=1
Io ne prendo il buono che vi ho trovato il resto pazienza.
Le discussioni sui massimi sistemi, le filosofie teoretiche, le pagine di Hegel, per quanto ne ricordo, mi hanno sempre lasciato molto freddino ma confesso di non essere riuscito a comprenderle, fino a prima di Hegel lo sforzo potevo anche farlo, pur reputandolo poco utile (la filosofia che mi aveva affascinato finiva con Aristotele), con Hegel mi era crollata la baracca.
Tu parli di cose su cui si può argomentare ed essere precisi nelle definizioni terminologiche, fino ad un certo punto ti posso anche seguire, ma... Prendiamo la teologia: puoi essere preciso fino alla pignoleria ed argomentare con la massima dovizia possibile, tutto quello che arriverai a scrivere saranno sempre solo vagoni di parole di aria fritta, buone per trastullarsi per chi ha fede e buone per trovarne i limiti logici per chi non ce l'ha.

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2021 ore 18:02

E allora cosa sarebbe?


E' un manifesto artistico, e andando più in profondità e generalizzando ancora più è una 'forma di vita': è il modo in cui Robert Adams sta al mondo.

C'è un libretto straordinario Note sul "Ramo d'oro" di Frazer di Wittgenstein, all'inizio scrive:

Il modo in cui Frazer rappresenta le concezioni magiche e religiose degli uomini è insoddisfacente perché le fa apparire come errori.
Allora Agostino era in errore, quando in ogni pagina delle Confessioni invoca Dio?


Insomma non esiste una sola lettura, quella della tecnica, da cui aspettarsi delle leggi che permettono di dominare qualche aspetto della realtà, non tutti i testi sono 'spiegazioni'.

Paul Celan nella lettera a Hans Bender scrive:

Io non vedo nessuna differenza di principio tra una stretta di mano e un poema.


Si potrebbe reclamare che la stretta di mano è un gesto inutile perché non esprime una tecnica. In realtà sarebbe un reclamo assurdo: tutti sanno che una stretta di mano - o un poema - non sono una tecnica.

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2021 ore 18:23

Il mio amico macellaio diceva sempre "un film è bello quando mi piace".


Ecco, questa è la filosofia che mi piace.Sorriso

user225138
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inviato il 06 Dicembre 2021 ore 22:57

E' un manifesto artistico

Dai, cerchiamo di rimanere seri. Se hai letto in qualunque manifesto artistico (quello cubista, ad esempio, o quello surrealista) sai bene che si tratta di documenti di ben diverso respiro, struttura, portata.

Quelle di Robert Adams non sono nemmeno opinioni , ché altrimenti sarebbero argomentate. Sono il suo sentire personale.

A.K.A. "fuffa".

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 11:26

Ma anche i manifesti artistici non sono certo strutturati come un libro di logica aristotelica, sono delle dichiarazioni di intenti, spesso con intenti 'destruens', in cui non mancano petizioni di principio calate dall'alto contraddizioni aporie.
Si leggano in proposito le pagine della Rosalind Krauss dedicate al surrealismo in 'Teoria e storia della fotografia'.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 16:38

@Andrea sei come un pokerista che rilancia sempreMrGreen e io sempio a seguirti...

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 22:56

Vale come i pokeristi bluffo, ma non mi riesce quasi mai, ;-)

avatarsenior
inviato il 08 Dicembre 2021 ore 9:53

Mi riservo di leggere tutta la discussione che mi pare proponga spunti interessantissimi.
Quanto ai due Adams (anche a me piacciono entrambi) provo a dare la mia personalissima (e modestissima) chiave di lettura.
Uno è il suono di un acquazzone, l'altro della neve che cade.
Il primo suono si impone con più facilità all'attenzione ma forse alla lunga affatica, il secondo non si impone e va ascoltato, ma per questo stesso motivo è avvertito come più personale, intimo, meno invadente e quindi più a lungo contemplabile.

avatarsenior
inviato il 08 Dicembre 2021 ore 10:03

“Mi sa che siamo parenti Roberto P, mi recai a dare uno scritto di inglese in università e quando arrivai mi dissero che lo scritto era stato settimana prima ora c'era l'orale: tornai a casa con le pive nel sacco, oggi una volta al mese torno a casa dal lavoro a piedi e dopo 25 minuti di strada mi accorgo di avere dimenticato le chiavi e torno a prenderle 25+25+25=75, ma non è finita, faccio di peggio, arrivo a casa cerco le chiavi, non le trovo torno al lavoro e non le trovo allora cerco meglio e le trovo nella tasca della felpa, sotto al piùmino: 25+25=50 per nulla.”
Caro Andrea come ti capisco… chiavi a parte che spesso rimangono nella toppa della porta d'ingresso, all'università dopo aver passato lo scritto di diritto civile, mi presentati all'orale con un giorno di ritardo…Sorriso

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2021 ore 12:07

Quelle di Robert Adams ... Sono il suo sentire personale.


In sostanza è quel che ho scritto io: una 'forma di vita': è il modo in cui Robert Adams sta al mondo.

La differenza tra me e te è nelle implicazioni, per te il discorso di Adams è 'idiozia'; per me è ricchissimo di idee e mi mette in relazione col suo mondo.

user225138
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inviato il 11 Dicembre 2021 ore 16:15

Sicuramente abbiamo approcci diversi. A me non interessa mettermi in relazione con il mondo interiore di Adams, mentre sarei prontissimo a leggere una sua tesi ben argomentata, anche se fosse diametralmente opposta alle mie convinzioni (anzi, soprattutto se lo fosse).

Se voglio essere coinvolto emotivamente, mi rivolgo alla narrativa. Da un saggio (uso questo termine perché in italiano non abbiamo una traduzione più efficace di "non-fiction") mi aspetto che faccia appello alla mia razionalità.

Nel caso di Adams, avrei sicuramente apprezzato una più chiara e approfondita esposizione dell'equivalenza tra bellezza e forma, che mi consentisse di esplorare un approccio che mi è culturalmente lontano. Rimane sottotraccia anche il richiamo alle forme naturali come prototipo, o forse archetipo, di bellezza, che invecei sembra molto interessante.

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 8:56

Robert Adams si autodefinisce un "teacher" passato alla fotografia in un secondo tempo. Non siamo a livello di circolo fotografico, bensì universitario.
Fatico a leggere Robert Adams (per me è più facile seguire l'Ansel), ma questo è dovuto alla mia crassa ignoranza di ciò che potrebbe essere estetica in senso lato. Sono cose che non ho mai studiato. Non ho competenze sufficienti. Mi piace leggere quelli che hanno più competenza nel campo perché sono sì snob, ma anche curioso.Cool

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