Caccia fotografica e altro...

Mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione tre esperienze in montagna realizzate tra fine settembre e ottobre 2021. Possono offrire un interessante evoluzione del mio andar per monti: dalle mie prime esperienze di caccia fotografica con teleobiettivo low cost Jintu 420/800, passando per la prima neve di stagione e la prima sciata al Passo dello Stelvio alla prima esperienza più strutturata di fotografia naturalistica con il mio nuovo Tamron 150/600.
Il piccolo teleobiettivo low cost mi aveva incuriosito per il costo irrisorio e leggerezza ma alla prova sul campo si è rivelato proporzionato al prezzo: prezzo molto basso qualità molto bassa. Le opportunità incontrate in quella splendida giornata mi hanno convinto a orientarmi su uno ZOOM vero scoprendo un interessante serie di prodotti che con spesa "ragionevole" mi avrebbe consentito di fotografare a distanza con belle soddisfazioni (anche se c'è ancora molto da imparare). L'acquisto è caduto sul Tamron 150/600 G2 di importazione offerto a prezzi analoghi alle offerte di usato per lo stesso prodotto.
Tutte e tre le giornate sono state comunque significative esperienze di andare per monti con grande gratificazione che le immagini possono descrivere solo in parte, tenendo presente che il format dell'articolo mi consente di pubblicare solo una minima parte.

Val Grande 1 m. 2830; 21 settembre 2021
A Grano m. 1300, poco sopra Vezza d'Oglio in alta Vallecamonica, alle otto in punto in una giornata fresca e limpida, carico il pesante zaino in spalla per affrontare la Val Grande. La sua notorietà è dovuta, oltre che alla bellezza, alla presenza di un numero molto elevato di cervi per i quali l' autunno è la stagione degli amori…
Il mio obiettivo è di raggiungere il bivacco Occhi m. 2047, risalire oltre sperando di poter fotografare i cervi per poi raggiungere il Passo di Pietra rossa oltre i 3000 m.
In prossimità del bivacco, dove c'è già il sole, incontro un esperto e ben attrezzato fotografo, al cui confronto mi vergognavo un po', mi fa notare che vicino al pascolo delle mucche c'è un gruppetto di cervi… inizia così la caccia fotografica. Proseguo rapidamente per vedere altri fronti della grande valle e poco oltre avvisto altri cervi che lentamente si muovono verso la ampia costa assolata e la risalgono. Da un calcolo approssimativo saranno più di 60 e esemplari: pochi i maschi impalcati, molte le femmine e i piccoli che si muovono lentamente brucando si girano verso di me che evito di disturbarli oltre. Una visione del genere non mi era mai capitata: un misto di emozione e concentrazione. La prova di un nuovo teleobiettivo ( che purtroppo vale quanto costa: molto poco) mi consentirà una discreta produzione di scatti accettabili che probabilmente non possono rendere le sensazioni d'insieme del momento.

Decido di risalire ancora dove il terreno si fa più sassoso e si avvicina alla neve caduta nella notte. Improvvisamente un gruppo di una decina di camosci passa rapido poco sopra di me: belli, agili e veloci proseguono indisturbati il loro percorso.

Adesso mi aspetta la faticosa risalita prevista al passo di Pietra Rossa. Per evitare di camminare sugli insidiosi sassi coperti da neve, mi accontenterò di raggiungere la testata della valle Grande in un punto che io chiamerò Passo di Savoretta m. 2850 per poter vedere la Valle di Rezzalo in Valtellina. Bello il panorama e anche la neve da qui incomincia a offrire il suo colore… Si prepara una lunghissima discesa e ancora qualche avvistamento ma, ormai appagato e stanco, punto a raggiungere Grano. (percorsi 27 km con 1500 m. di dislivello in 8ore 30')
Una giornata fantastica, unica, ma forse la mia “distrazione” mi ha impedito di guardare in alto ed avvistare l'altra regina della val Grande: l'aquila. Non fa niente, sarà per la prossima volta…

Punta degli Spiriti m. 3465, 8 ottobre 2021.
Si tratta di un riflesso condizionato: se c'è stata la nevicata bisogna andare a pestarla con gli sci, indipendentemente dal calendario! Il Passo dello Stelvio ancora aperto ci consente di andare in quota e, in compagnia di vecchi amici, lo raggiungiamo dopo 3 ore di viaggio animato da intense e profonde riflessioni che erano rimaste sospese dato che sono mesi che non ci vediamo. La neve è poca anzi sta nevischiando tra molte nubi… possiamo subito metter gli sci e iniziare la salita felici come bambini… Saliamo il primo tratto senza piste battute ma la valletta sembra abbastanza innevata fino all'arrivo della funivia dove iniziano le piste sul ghiacciaio ancora nella nebbia da cui si sviluppa la lunga salita che affronteremo sulla destra della punta degli Spiriti.
A regalarci altro entusiasmo, in pochi minuti il panorama passa dalle nebbie diffuse al sole pieno! L'ultimo tratto per raggiungere la cima consiste in un canalone che imbocca la cresta finale, peccato che qui la neve risulti molto lavorata dal forte vento che in parte l'ha spazzata via e in parte l'ha gelata. Raggiungiamo la Cima e intorno a noi lo spettacolo si apre alla vista fantastica di questi luoghi. Qualche esitazione per la prima discesa perché la neve non è bella. In fondo al canalone ci facciamo attirare da una bella traccia che risale verso il Cristallo e decidiamo di ripellare.

Bella la salita, meno la discesa! Terza ripellata per aggirare gli impianti e le piste attrezzate per gli snowboards, ingombranti e rumorosi con la diffusione ad alto volume di musica stonata. Inzia la facile discesa sulla pista fino alla funivia e da qui, incrociando solo qualche sasso fino alla macchina sci ai piedi. Ottima la prima uscita di stagione, speriamo che nevichi ancora, intanto alla fine ci godremo ancora un pò di Il caldo sole ottobrino gustando un bel piatto di pinzocheri sulla terrazza del passo dello Stelvio!

Val Grande 2, m.2840 12 ottobre 2021
Torno alla caccia fotografica dei cervi in val Grande dove sono stato 20 giorni fa, ma stavolta munito di permesso per addentrarmi con la macchina nella valle e con il nuovo teleobiettivo molto più adeguato al compito e da mettere subito alla prova. Alle sette di mattina, incomincia a schiarire, sono già al Park e parto con la mia pesante attrezzatura. Risalendo la valle rilevo che il cielo va via via velandosi e purtroppo così resterà quasi fino alla fine della giornata. Già la mattina presto poco oltre la Malga Val Grande individuo il primo gruppetto di cervi e sfodero con qualche incertezza l'attrezzatura composta da monopiede allungabile e grande teleobiettivo Tamron 150/600 del peso di 2 kg montato sulla mia Nikon D750 e incomincio a scattare. La luce è poca e i risultati sono scarsi. Passerà ancora più di un'ora superato il bivacco prima di vedere un cervo a distanza e poi, più da vicino, insieme alla sua famigliola e altri ancora, confermando l'impressione che ogni maschio graviti intorno a un certo numero di femmine. E' anche evidente che loro mi vedono, nonostante io sia distante e mimetizzato.

Con molta calma il gruppo si muove verso altre direzioni. Io decido di risalire il fronte della montagna seguendo la traccia di un grosso maschio scoprendo dopo un pò che saranno in tre

che mi porteranno fino poco sotto alla cima del crinale e tagliandolo poco sotto si incontreranno con due camosci , più comuni a queste altitudini. Lascio l'avvistamento per raggiungere il punto più alto della cresta innevata a m. 2840 che offre la vista panoramica sull'Adamello e sulla Valtellina ripresa con Super Zoom. Di seguito inizia la faticosa discesa durante la quale incontro ancora gruppetti di cervi e si affaccia anche un pò di sole. Purtroppo, causa fretta e impostazioni errate, ho dovuto eliminare tutte le foto scattate.Ripasso dal Bivacco e ancora giù per questa valle che non finisce mai…
A un certo punto vicino alla casa del Bramito avvisto una femmina, poi un maschio, poi altri ancora, finalmente illuminati dal pieno sole che ravviva i colori.

Alle 15 raggiungo la macchina ma la mia avventura fotografica non è ancora finita: un vero fotografo, il mio amico da sempre Gigi Bellometti mi ha invitato in serata alla inaugurazione della sua mostra, appuntamento a cui tengo molto.
Riassunto della giornata: percorsi 20 Km a piedi con 1330 m. di dislivello in 8 ore, scattato 330 foto, vissuto forti sentimenti e alterni stati d'animo … il tocco finale è stato l'incontro con Gigi Bellometti alla sua bellissima mostra fotografica.

Devo ammettere che sono molto fortunato: la mia condizione di pensionato attivo mi consente di esercitare fino in fondo la mia passione per la montagna e anche per la fotografia. Poter affrontare nel giro di 20 giorni tre impegnative escursioni in montagna fotografando momenti splendidi in una natura incontaminata partendo dal teleobiettivo giocattolo per passare a uno strumento più pesante ma molto più efficace, rappresentano la plastica dimostrazione.

Risposte e commenti




V1nc3

inviato il 18 Ottobre 2021 ore 14:51 Bel racconto, diverso dal solito, e begli scatti. Mi piace e attira la mia più fervida immaginazione fotografica proprio la "Caccia fotografica". Mi incanta, direi. Prima o poi vorrei cimentarmici... mi intimorisce solo il dover andare per i monti e per i boschi in solitaria. Ovviamente allo stato attuale la mia più lunga lente è un 70-300, ed è corto, diamine se è corto! Ma leggendoti ho visto questo Jintu, che è indubbiamente (si vede al primo sguardo distratto anche sul web) una lente un po' scrausa, però... poca spesa, poca resa ma... mi consentirebbe di avvicinarmi al mondo caccia, no? Che dici, vale la pena per iniziare a giochicchiare? Mantiene il chip attivo che segnala la messa a fuoco? O tutto in manuale/a vista? (PS: scatto con Canon)



Aldo Menini

inviato il 19 Ottobre 2021 ore 11:44 Carissimo , prima di tutto ti ringrazio per il commento lusinghiero... Quanto agli strumenti posso dirti che ho fatto tutto il percorso: 70/300 troppo corto, prova Jiuntu (tutto in manuale a vista, è anche molto leggero) come puoi vedere dalle prime due foto, con molta fatica, qualche cosa di buono c'é, quindi per giocare può funzionare. Personalmente ho deciso di fare il salto mettendo i due sul mercato e passando a questo splendido Zoom che mi ha già dato belle soddisfazioni. Ciao



user207929

inviato il 23 Ottobre 2021 ore 17:37 Bella avventura, ben raccontata. Sei riuscito a trasmettere tutto il tuo entusiasmo e le tue emozioni. Quello che ci regala l'ambiente naturale e, in particolar modo, quello alpino, ci fa provare sempre sensazioni straordinarie. Complimenti per la tua esperienza e grazie per averla condivisa. Vittorio



Aldo Menini

inviato il 29 Ottobre 2021 ore 11:57 Sono io che ti ringrazio per il bel commento!



Pietro Bazzana

inviato il 28 Marzo 2022 ore 21:49 Articolo ben scritto e ben strutturato, ottime fotografie. Bravo, complimenti!!



Aldo Menini

inviato il 01 Aprile 2022 ore 12:27 Grazie!