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Aquile, supertele ed r5 (r3, r1, etc.)


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avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2021 ore 12:06

P.S. "credevo" che gli amanti della natura (che siano osservatori o fotografi o studiosi, ecc.) avessero tutti lo stesso fine comune, l'ammirazione del bello e perfetto che il Signore ha creato, ed il suo massimo rispetto e tutela...


Spesso è così però purtroppo esiste quella parte che io definisco "a parole ma non nei fatti".
Quando vieni criticato perchè sei "solo" a 100 metri da un nido (senza però conoscerne le modalità, le abitudini di quella determinata coppia, la conoscenza del territorio ecc....) e poi loro entrano nei nidi prendono i pulli, li pesano, li maneggiano per diversi minuti, gli mettono le "manette-anelli" alle zampe è tutto ok. Zero disturbo e la nidificazione non rischia niente. Eeeek!!!. Capisci che la coerenza diventa l'equivalente della verginità di una pornostarMrGreen.

Come dirti "tu" fotografi le moto dagli spalti ma rischi la vita qualora un pilota dovesse perdere il controllo mentre "noi" ci mettiamo in mezzo alla strada tanto siamo "NOI" MrGreen e va tutto bene a prescindere.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2021 ore 12:19

Ricevuto forte e chiaro! ;-)

Però dai Antonio, immagino eh, da molto ignorante in materia, che se qualche studioso serio/vero, metta determinati aggeggi o faccia determinati esami, sia per il bene superiore di quella specie, sapendo bene di dare un "disturbo calcolato inevitabile" ma limitandolo al massimo e che poi i benefici siano ben superiori al disturbo.... SPERO!!!

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2021 ore 12:27

Però dai Antonio, immagino eh, da molto ignorante in materia, che se qualche studioso serio/vero, metta determinati aggeggi o faccia determinati esami, sia per il bene superiore di quella specie, sapendo bene di dare un "disturbo calcolato inevitabile" ma limitandolo al massimo e che poi i benefici siano ben superiori al disturbo.... SPERO!!!


Il concetto è che se fotografi da 100 metri da qualcuno vieni definito un delinquente o poco ci manca, mentre se li tocchi, li esci temporanemente dal nido, li disturbi palesemente invece sei uno scienziato anche quando non hai nessuna formazione in tal senso. Poi di studiosi veri ne esistono per fortuna ma i metodi li ritengo veramente terribili. Vedi anche le sessioni di inanellamento con cattura dei soggetti con le reti. Ok io magari sarò estremista "al contrario" ma speravo in una maggiore coerenza in questo ambiente. Invece non ne esiste.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2021 ore 12:31

Ti capisco Antonio, ma se serve al loro bene?

Anche esami/operazioni "invasive" sull'uomo non sono simpatiche, ma se servono per farti portare a casa la pelle e prolungarti l'esistenza....? ;-)

Ma forse siamo OT e chiedo scusa a Leone.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2021 ore 12:41

Ti capisco Antonio, ma se serve al loro bene?


Se, IFMrGreen. Secondo me nel 2021 il mondo scientifico dovrebbe essere pronto a "non" rompere le scatole agli animali. Quando vedo zaini GPS e anelli sugli animali mi viene l'orticaria. Si meglio finiamo questo OT;-)

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2021 ore 13:30

Facciamo l'ultimo, allora

ma se serve al loro bene


In teoria è così. In pratica la situazione è un po' più... diciamo articolata.

Ci hanno triturato i maroni che con la fotografia si mettevano in pericolo gli animali, e proprio le specie più fotografate, es. aquila reale, di Bonelli, falco pellegrino, gruccione, martin pescatore e quant'altro sono quelle in crescita e in buona salute. Quelle che, almeno in Sicilia, sono state fra le più controllate e protette da questi signori e meno fotografate, come il lanario, sono in diminuzione o in estinzione, come il capovaccaio. A dimostrazione che il loro contributo di "controllatori" dei miei stivali è praticamente nullo, non serve, anzi in certi casi è dannoso, e non voglio continuare. E poi con tutti i loro controlli si fanno sfilare sotto il naso pulli pregiati dai nidi di aquila reale e Bonelli e chissà cos'altro. Credo ormai sia assodato che la falconeria mondiale e non solo, venga a fare la spesa in Sicilia

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2021 ore 13:39

Grazie Leone.
Cavolo che situazione, non immaginavo... Eeeek!!!

avatarjunior
inviato il 27 Settembre 2021 ore 12:48

Da un po' non seguivo Juza visto che da qualche anno non fotografo più, ora ho una mezza idea di riprendere.
Finalmente leggo un post fino la fine (non per sminuire gli altri ma spesso gli argomenti trattati non mi interessano).
Bello leggere che c'è ancora chi si ricorda del Novoflex e delle emozioni che da aspettare il passaggio di un Aquila, anche io mi sono fatto delle scarpinate paurose per riuscire a fotografarla.
Condivido Antonio per ciò che riguarda lo studio degli uccelli, io limiterei solo alle specie davvero in pericolo, non capisco il senso di inanellare specie assolutamente fuori pericolo.
Confermo poi i rischi legati alla cattura con le reti (stress) ho trovato un Frosone morto con anello messo 2 giorni prima.
Però va detto che il fotografo porta sicuramente disturbo, specialmente agli inizi soprattutto se non indirizzato da qualcuno più esperto.
Ho notato poi che il digitale ha portato molte persone a fotografare gli animali, in effetti autofocus, is ecc. ecc. tutto è più semplice e in più si è subito gratificati pubblicando le foto su Juza...e va bene...ma le basi? La foto è fine a se stessa o c'è dietro una conoscenza del soggetto e delle sue abitudini? Almeno un manuale di riconoscimento prima della reflex di ultima generazione?
Lo so che è il solito discorso dell'etica...ma penso che uno che si avvicina alla fotografia naturalistica debba prima avere una "cultura naturalistica"....spesso sento solo discorsi di pixel e poco di ciò che c'è dietro a una foto.
Ciao Vale.




avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2021 ore 13:22

Tutti vero, anche il fatto che le moderne attrezzature hanno permesso a molti di ottenere buone foto grazie alla tecnologia. E non solo. Il fiorire del business intorno a questo settore ha creato pure i capanni a pagamento in cui è possibile fotografare a pochi metri specie rare e molto difficili da avvicinare senza grande conoscenza ed esperienza. Insomma, basta avere soldi per fare tutto. Non so quanto appagante possa essere, ma molti lo fanno, in ogni caso niente da dire, ognuno fa quello che vuole e si diverte come vuole.
In queste esperienze non mi attirano molte cose, non secondarie anche dal punto di vista etico, ma sorvoliamo, se no il discorso si appesantisce. In ogni caso, una di queste è la ripetitività delle immagini che si ottengono. Chiunque va in un determinato posto, appunto, con queste mirabili attrezzature, ottiene esattamente la stessa identica foto. In questo non trovo alcuna soddisfazione. Se l'immagine non l'ho in qualche modo determinata personalmente, mi appassiona meno. Il mero atto di scattare non è che dia tutta questa soddisfazione, alla lunga

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2021 ore 13:35

Però va detto che il fotografo porta sicuramente disturbo, specialmente agli inizi soprattutto se non indirizzato da qualcuno più esperto.


c'è anche da dire che trovare quell'esperto che ti da una mano è come chiedere a qualcuno se puoi trombargli sorella e moglie insieme...

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2021 ore 13:49

A volte è vero, ma non sempre. Poi sulla rete ormai si trova tutto, volendo, riguardo alla tecnica. Con un po' di studio e passione ci si arriva. Comunque a volte è anche pigrizia, voler bruciare le tappe, volere tutto e subito, etc. etc.. Senza contare il fatto che se non si sviluppa una disciplina, un'etica, una conoscenza, alla fine non rimane niente in mano. Per quanto riguarda la ricerca della fauna, sono stato invitato a fotografare anche specie rare. E ho portato molte persone nei miei posti migliori. Quelli pigri poi non hanno mai continuato

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2021 ore 14:41

A Vale 61, concordo e sei stato bravo a sintetizzare aspetti molteplici il cui approfondimento è incompatibile con una breve esposizione. Ti rispondo nella maniera più concisa possibile.
1) La tecnologia (af, iso, lunghezza focale, possibilità di post-produzione in proprio) rende imparagonabile il principiante degli anni '80 con quello dei nostri giorni.
2) avendo presenziato per otto anni a sedute di inanellamento concordo nel dire che è insensato che alla cattura, che è sempre massimo stress, segua appunto l'applicazione dell'anello per specie come il martin pescatore del quale si conosce che io sappia un solo spostamento significativo dall'Europa centrale e che normalmente acquisisce il suo territorio mai lontano da quello che l'ha visto nascere. In un B%B del viterbese è presente una colonia di grillai che tutti gli anni mi risulta essere inanellati non si sa bene in quale ottica di studio. La carenza di pesce che ormai colpisce anche il Mare del Nord negli scorsi anni ha causato nell'isola di Foula la mancata riproduzione dei puffin, costretti a volare fino alle Orcadi per nutrirsi e portare cibo al nido, cosa incompatibile con la loro eto-fisiologia. Bene, hanno continuato ad inanellarli.
3) L'etica è una sola e prevede uguale rispetto per tutte le specie; una perversa visione antropomorfica sublima invece i rapaci e raggiunge il suo acme appunto con l'aquila. La spiegazione l'hai data tu stesso: "ma penso che uno che si avvicina alla fotografia naturalistica debba prima avere una "cultura naturalistica"; quella mancando...

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2021 ore 14:55

Grazie interessante.
Ma da ignorantissimo chiedo....

Un'oasi a pagamento (ok che in cattività non ci sia gusto per la fotografia/natura ecc.) comunque permette ai "pigri/danarosi" MrGreen (che male non fanno a nessuno), di praticare un'hobby sempre bello ed al tempo stesso gli animali sono accuditi ed al riparo da rischi, giusto?

Quando vedo i documentari su certi parchi in Africa, ma anche qui da noi (giusto giusto domenica è passato in tv un centro valdostano) per il recupero degli animali feriti, non si dovrebbe lodare a queste iniziative, di queste persone, da cui mi pare, trasudi da ogni poro, solo l'amore per gli animali e la natura.

Se poi vi è un vetro e qualcuno paga per fotografarli aiutando così economicamente le spese di veterinari, interventi, cibo, ecc. perchè dovrebbe non essere etico, se lo scopo è l'aiuto di questi animali, che morirebbero in natura, una volta feriti?

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2021 ore 14:57

I centri di recupero sono una cosa.

Le oasi a pagamento un'altra.

avatarsenior
inviato il 27 Settembre 2021 ore 15:00

Ah ok!
Beh ma non credo che nelle oasi non si tenga alla salute e rispetto degli animali, giusto?

Ripeto, da ignorante, non avendone mai vista/frequentata una in vita mia.
Cioè nelle oasi non si curano/recuperano anche li, gli animali?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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