| inviato il 14 Settembre 2021 ore 9:51
Taipan, secondo me, tu analizzi la situazione da "professionista" almeno cosi si evince dal tuo messaggio che riporta...... un'agenzia ti manda in Patagonia a fotografare il Cerro Torre. Vai e trovi sempre un cielo grigio insignificante. Torni in agenzia e inevitabilmente consegni foto a dir poco mediocri........ A mio avviso sono due punti di vista diversi, a te professionista, sta a cuore il denaro, e la possibilità di fare altri lavori, riportando a casa, o in agenzia fotografie wow...Diverso è, secondo me, l'approccio dell'amatore, che ricerca nella sua fotografia, soddisfazione e gratificazione, aspettando le condizioni giuste, anche per diversi giorni. Ecco, per te che sei un professionista, o che parli come tale, l'importante è riportare il risultato cosi come si aspettava "l'agenzia".... Concludo anche che prima di dare dell'ignorante, random, potresti almeno postare qualche foto tua, noo? |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 9:59
M.ghise,
secondo me è proprio il contrario... il fotoamatore a Taipan (a meno che non ci risieda) non ci sta 15-20gg. ad aspettare "il cielo giusto"... il Professionista sì (o quanto meno è più probabile)
Il fotoamatore aspetta il cielo giusto sulla spiaggia a 2km da casa.
Se non c'è oggi ci torna domani (o quando può).
Ma sono due chilometri... |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 10:14
Lorenzo, dipende da come ognuno di noi si gratifica, può essere benissimo che anche l'amatore sostituisca il cielo per avere foto wow. Sinceramente per come la vedo io, non ho la "necessità" di farlo, non mi darebbe soddisfazione, e non sarebbe una motivazione valida il fatto di non poter tornare più in quel determinato luogo. |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 10:22
No, no... non discuto se il fotoamatore lo faccia e se sia corretto o meno...
Dico solo che a me (e penso a moltissimi altri) quando mi capita "la chiesa in controluce" e sono in vacanza, non è che aspetto il giorno dopo e la luce migliore per fare la foto... scatto ugualmente...
E da lì, la tentazione (non mia) del "taroccamento". |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 10:38
“ ...un'agenzia ti manda in Patagonia a fotografare il Cerro Torre. Vai e trovi sempre un cielo grigio insignificante. Torni in agenzia e inevitabilmente consegni foto a dir poco mediocri. Credi che l'agenzia ti richiami per un altro lavoro? All'agenzia, come al cliente che ti compra una foto, non frega assolutamente nulla sul come hai ottenuto una certa foto, loro pagano se la foto piace. „
Quindi se tutti fanno così poi la gente va lì pensando che quelle sono le condizioni tipiche e poi scopre che nel 90% dei casi il cielo è grigio ma sono stati ingannati dalle foto dei deplusdepliant; complimentoni !
Allora mettiamo l'autore boreale nelle foto delle Maldive no? Se quello che conta è il rusultato estetico...
Io mi sono sempre tenuto i cieli che ho trovato oppure questi mi man o stimo,sto a cercare inquadrature che valorizzassero altri aspetti del paesaggi o che magari in condizioni fi cielo ottimali mi sarebbero sfuggite. Non tutti i mali vengono per nuocere e la fantasia secondo me va esercitata sul campo, non davanti al PC. Sennò tanto vale comprare direttamente le foto di qualcun altro se tanto le foto che crei al computer non vorrispondono all'esperienza che hai vissuto. |
user19933 | inviato il 14 Settembre 2021 ore 10:51
Se entriamo nell'infinita casistica non se ne esce più, meglio salire sulla collina (come diceva Jung) e guardare il fenomeno da un punto di vista diverso, non tanto per sciogliere il nodo della questione, cosa impossibile da fare, quanto per superarlo accettandone la sua presenza.
Il fotomontaggio è sempre esistito, vero, come anche la doppia esposizione, come anche le pennellate decorative sulle foto, e millanta altre tecniche, più o meno artistiche. La differenza, se vogliamo, è che oggi con pochi click queste tecniche sono alla portata di tutti ma, come è naturale, questa democratizzazione non ha automaticamente portato ad una maggiore consapevolezza di ciò che si sta guadagnando o perdendo.
A meno che non si stia partecipando ad un concorso, con un disciplinare da rispettare, e lo si violi consapevolmente, trovo completamente fuori luogo tirare in ballo questioni legate alla moralità. Vi sono stati fotografi paesaggisti completamente contrari all'uso di filtri degradanti e/o colorati, molti altri favorevoli, bravissimi i primi, non meno i secondi.
Sempre parlando in generale fare le le cose "alla maniera di...", focalizzandosi sulla tecnica e stabilendo con questo ciò che è bene e ciò che è male, è puro e semplice manierismo, per nulla "più autentico" o nobile di chi tenta di confrontarsi con l'inesplorato, fosse anche grazie ad un programma di post-produzione.
E concludo: il paesaggio, qualsiasi paesaggio, non ha un'opinione e neppure un'immagine di se, tutto è contenuto nella mente dell'uomo che lo fotografa e come è vero che l'ars manipolatoria inizia molto prima dello scatto stesso allo stesso modo può legittimamente espandersi dopo questo. |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 12:02
Non so dove lo trovate il professionista (oggi soprattutto) che si ferma 20 gg (ovviamente con relative spese e mancati ricavi per fare altro) ad aspettare il cielo giusto a 5000 km da casa sua. Va già bene se alla fine lo pagano nei tempi pattuiti... |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 12:08
Complimenti Ramon, ottima disamina! |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 12:12
Diebu “ Quindi se tutti fanno così poi la gente va lì pensando che quelle sono le condizioni tipiche e poi scopre che nel 90% dei casi il cielo è grigio ma sono stati ingannati dalle foto dei deplusdepliant; complimentoni „
Perché le spiagge vuote e immacolate che vedi sui depliant quando credi che siano state fotografate? In una giornata di sole invernale. Poi vai là in luglio o agosto e fai a gomitate!
Ragazzi ma ci pensate prima di parlare?! |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 12:25
Ma qua nessuno fa depliant.
Ti faccio una domanda Taipan, te quando fai foto per te (non per lavoro, nel caso ci lavorassi) cambi il cielo alle tue foto?, e se lo fai non credi di fregare te stesso?, provi soddisfazione nel guardare un risultato che in realtà non ha mai vissuto?
A me ad esempio piace appendere le mie foto in casa, se passa qualche amico e magari ci tira un occhio mi fa piacere raccontare come è nata la foto e qualche aneddoto/avventura ci sia dietro e penso che questo sia piacevole anche per l'osservatore, soprattutto più piacevole di una risposta del tipo "l'ho appiccicato a casa in post, in realtà il cielo faceva cagare".
Ragazzi tra l'altro io non sto demonizzando il cambio del cielo o altre alterazioni che influiscono pesantemente sulla foto, fatelo pure ma chiamiamola in un modo diverso, non più fotografia di paesaggio ma Art Photography Landscape, paesaggio computazionale, Fantasy Landscape o come meglio preferite... |
user109536 | inviato il 14 Settembre 2021 ore 12:37
A me non dà fastidio che si cambi il cielo o altro. Importante è dirlo chiaramente come ha fatto recentemente un utente di Juza. |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 12:46
Per me il problema non sono le nuvole aggiunte in post, ma i paesaggi tutti uguali.
(L'ho detto: ora non mi bastonate) |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 12:47
Certo che ci penso prima di parlare; salvo che io mi rechi su un'isola deserta, ammesso che ne esistano ancora e che ci si possa andare tramite agenzia di viaggi, non mi aspetto certo di trovare la spiaggia deserta e solo a mia disposizione. Però se ci vado all'alba si.
Comunque concordo in pieno con quanto detto da Pera, il primo che prenderò in giro se sostituisci elementi del paesaggio sarei ip, poi oh, se vi piace fatelo, mica è vietato, io dico che per me quelle non sono fotografie. |
| inviato il 14 Settembre 2021 ore 12:48
Peda io faccio di tutto pur di essere nel posto al momento giusto, con la luce giusta e le ombre giuste, pianificando se andare all'alba o al tramonto grazie alle app che ti permettono di verificare l'andamento delle ombre.
Però quando sei in viaggio e hai fatto parecchie ore di volo o di auto, non puoi pianificare la giornata giusta per fotografare, per cui ti devi accontentare di quello che trovi. Se vai nell'Africa sahariana sarai abbastanza sicuro se non certo di trovare certe condizioni atmosferiche, se vai verso paesi nordici la certezza a volte non ce l'hai neanche durante la stessa giornata. Per cui se ho pianificato di fotografare un certo lago o cascata o quant'altro e trovo un cielo bruttino provo a valorizzarlo in PP e la maggior parte delle volte questo mi accontenta, ma se trovo un cielo grigio "senza speranza" allora cambierò il cielo. Per fortuna questo capita meno del 5% delle foto che faccio, forse addirittura meno, perché ovviamente anch'io preferisco fotografare il cielo che c'era, ma il senso del mio post iniziale era quello di far sapere che una PP magari spinta fino ad arrivare a sostituzioni di cielo si sono sempre fatte in fotografia solo che al tempo eri ritenuto un maestro, ora un taroccatore e questo io non lo condivido. C'è gente che ha scoperto adesso con la funzione Sostituisci cielo di Photoshop che si possono cambiare i cieli ed ora si domandano cosa sia la fotografia, non sapendo che i cieli si sono potuti sempre sostituire. Ecco perché ho scritto beata ignoranza. Non era per offendere qualcuno, era per dire che non sapevano che certe cose si sono potute sempre fare. |
user19933 | inviato il 14 Settembre 2021 ore 12:58
Peda, perdonami, ma non cogli fino in fondo tutta la sottigliezza del "nodo".
Il problema non è trovare un nuovo nome per un nuovo genere fotografico. Proprio l'opposto!
Il problema è che è cascato il palco di quello vecchio, cioè su quello che tu chiami "fotografia di paesaggio" e che relazioni, molto soggettivamente, ad un tuo principio di realtà o quantomeno di verosimiglianza.
È cascato il palco culturalmente ed universalmente, per il bambino di 10 anni e per la mia anziana madre.
E dell'emancipazione non si può tornare indietro, si può solo fare finta, "alla maniera di...", come tutti i rigurgiti neo-classicisti o neo-qualche-cosa.
Tutto convive, e va benissimo così, ma scordatela la "superiorità" oggettivista e moralistica; tu dici: "Ehi, vi state prendendo in giro!" e tranquillamente si può non replicarti per filo e per segno, perché non c'è battaglia sulla tecnica che possa cambiare le sorti di una guerra già perduta culturalmente. |
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