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Islanda: il rumore dell'acqua


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Islanda: il rumore dell'acqua, testo e foto by Eva De Adamo. Pubblicato il 13 Settembre 2021; 4 risposte, 1404 visite.





Questo articolo racconta il mio viaggio in Islanda, ed è stato pubblicato sulla rivista ERODOTO 108 numero 30.
La mia passione per il field recording mi ha portata negli anni ad affiancare la passione per la fotografia, realizzando lavori di multivisione, quindi fotografie montate in video e come colonna sonora la manipolazione e rielaborazione con campionatori dei suoni registrati sul campo. Dato che sono una performer sono solita realizzare la sonorizzazione della multivisione in live. Chi fosse interessato ad assistere alla live performance può contattarmi attraverso: evadeadamo@gmail.com
La performance è disponibile anche per abitazioni, cioè la realizzo a casa delle persone, non essendo una professionista non chiedo compensi o rimborsi spese, ma l'ospitalità di una cena insieme - sono vegana:)..una pasta aglio e olio la sappiamo fare tutti! -. Tutta l'attrezzatura per realizzare il live è in mio possesso.





Viaggiare con le orecchie più attente degli occhi
Il rumore dell'acqua
Il ruggito di Geyser, lo sbuffo della solfatara Hverir, l'ebollizione borbottante del fango, il fragore ritmato delle cascate, le note delle amate pozze geotermiche

di Eva Sassi Croce

È stato facile individuare nell'Islanda il paese ideale per trovare un ampio numero di suoni dell'acqua. Da alcuni anni sto dedicando parte della mia ricerca a questo rumore, appartenente alla categoria del rumore bianco, la cui caratteristica è l'irregolarità. I rumori sono considerati suoni fastidiosi; eppure sono svariati quelli prodotti dall'acqua che percepiamo come rilassanti. Mi piace pensare che il rumore dell'acqua sia così benefico perché è fondamentale per la vita e perché l'acqua è propriamente fonte di vita.
Negli anni Ottanta utilizzavo i primi sintetizzatori analogici e poi i primi AKAI, strumenti che hanno dato la possibilità di campionare suoni dal mondo reale e trasformarli in modi che possono rendere il suono originale irriconoscibile ed estremamente suggestivo e poetico. E che mi hanno permesso di realizzare i miei sogni sonori, ispirati al Manifesto Futurista L'Arte dei rumori del 1913, del pittore e rumorista Luigi Russolo che immagina una musica composta utilizzando anche i rumori che in quegli anni di sviluppo industriale rappresentavano i nuovi suoni ambientali. Scrive Russolo: La varietà dei rumori è infinita. Se oggi, mentre noi possediamo forse mille macchine diverse, possiamo distinguere mille rumori diversi, domani, col moltiplicarsi di nuove macchine, potremo distinguere dieci, venti o trentamila rumori diversi, non da imitare semplicemente, ma da combinare secondo la nostra fantasia.
Nasce da questa tenace passione per i rumori il mio viaggio in Islanda, alla ricerca dei suoni dell'acqua.
Il mio Dokker Dacia a due ruote motrici ha le dimensioni perfette per un viaggio in solitaria: nel vano carico trovano posto un letto, la stiva per cibo, attrezzatura e vestiario, una cucina da campo e il bagnetto chimico, in modo da svolgere tutte le attività necessarie in caso di pioggia e forte vento senza dovere scendere dal veicolo. Prenoto il traghetto a novembre 2019, l'imbarco è fissato per il 28 luglio 2020 in Danimarca e il ritorno per il 2 settembre. Poi arriva la pandemia e a fine giugno devo confermare e saldare il biglietto. Decido di scommettere sul viaggio, e faccio bene; arrivo facilmente e senza problema alcuno a Hirtshals, in Danimarca.
Sarà un viaggio abbastanza solitario: sono qui per i rumori e poi la presenza del turismo è pressoché nulla in questa strana estate e resterò sola per molti dei 7.000 km percorsi procedendo in senso antiorario e attraversando praticamente ogni strada possibile per un mezzo a due ruote motrici.
Quello di cui mi rendo conto immediatamente è che l'acqua è una vera e propria ricchezza in questa terra e che i suoi suoni sono di una varietà straordinaria: penso di nuovo a Luigi Russolo che invitava ad avere le "orecchie più attente degli occhi".
Tra le fonti sonore più interessanti e suggestive, Geyser, parola islandese che significa “eruzione intermittente”, occupa una posizione indimenticabile. Non è stato semplicissimo registrare il suo ruggito, data la costante presenza di altri visitatori. Sono riuscita solo alle 22.00, quando finalmente mi sono ritrovata sola a tu per tu con questa meraviglia.
Altra fonte di suono estremamente interessante è la solfatara Hverir, in un paesaggio suggestivo, pieno di fumarole. Anche in questa occasione devo attendere che arrivino le 21.00: lo sbuffo delle fumarole è quello del vapore acqueo, con il quale mi scaldo anche; e poi scopro un altro fenomeno sonoro prodotto dall'acqua, l'ebollizione borbottante del fango. Risultato: tre ore di registrazione.
Nei luoghi in cui ho avuto la possibilità di raccogliere materiale sonoro e fotografico, mi sono sempre presa il tempo per restare in ascolto diverse ore, non solo per cogliere gli eventuali cambiamenti delle sonorità, ma anche per entrare in contatto e rendere l'esperienza profonda il più possibile. Più volte mi sono dissetata dagli infiniti fiumiciattoli presenti in tutta l'isola.
E tantissime volte ho ascoltato e registrato il rumore roboante prodotto dalle migliaia di cascate disseminate su tutto il territorio: a Skógafoss mi sono fermata più di una notte nel campeggio a poche centinaia di metri dalla cascata, per cui mi sono lasciata cullare nella notte dal fragore ritmato della sua caduta.
Un altro rumore fondamentale è quello prodotto dalle numerosissime pozze di acqua calda la cui ricerca è presto diventata la mia principale attività: il ristoro nella vasca calda, sarà banale, ma è un stimolo che rende il soggiorno quassù molto più confortevole.
Il progetto sonoro visivo Islanda il rumore dell'acqua è stato completato una volta rientrata in Italia: ora è una live performance della durata di circa ventidue minuti, in cui, attraverso i suoni e le immagini raccolte, ricostruisco la mia esperienza. Compatibilmente con le restrizioni per il Covid, questo progetto è pensato per essere condiviso e chi vuole può contattarmi via email per concordare una serata in cui, completa di attrezzatura, arriverò a casa sua. E in cambio di una cena saremo insieme tra i rumori islandesi, il suono dell'acqua come metafora della vita.




Questa la pagina FB in cui trovare il diario del viaggio: https://www.facebook.com/Una-donna-transfemminista-in-Islanda-110288840479761

dal diario di Una donna transfemminista in Islanda:

Trentacinquesimo giorno: ooooooooKKKKKeeeyyyyyy mi alzo con il sole e sistemo l'immenso disordine di Macinina e preparo lo zaino con tutto il necessario per arrivare a sabato mattina alle 11.00. Mi dirigo al piccolo porto della bella e artistica Seyoisfjordur. La Norrona è già parcheggiata e sovrasta tutta la cittadina, scaricando un nuovo numero di viaggiatori con i loro mezzi. Si chiude il cerchio arrivai il 30 luglio e Islanda, certamente felice di accogliermi, mi salutó con una bellissima giornata di sole, oggi Islanda piange la mia partenza, o almeno questo amo pensare e credere. Alle 13.00 mi faccio prendere dalla fame e vado a mangiare in un localino del minuscolo centro, dopo avere passeggiato ancora una volta sul selciato arcobaleno, mangio un piatto vegetariano, che alla fine risulta il più buono che abbia mai mangiato in Islanda e per fare le cose fatte bene prendo pure capuccino e torta al ciccolato con panna. Si sa che quando si è tristi si mangia! Faccio dei giretti qua e là, come molti dei presenti, infreddoliti gironzolare è l'unico modo per scaldarsi. Sono quasi le 17..00 dopo un velocissimo check-in sono sulla fila 4 in attesa dell'imbarco, non si esclude che si parta in atnicipo. Ho fatto il check-in tra le ultime la speranza è di essere tra le prime a sbarcare. Emozionata e certamente triste finisco questo soggiorno certamente piu ricca di quando sono arrivata. Mi mancherai.






Ventottesimo giorno: alla fine ho deciso di intraprendere i 25 km di camminata che separano Skógar da Porsmork. Ho vinto le mie paure ho pensato che una camminata in Islanda sia un' esperienza da fare, perchè alla fine nemmeno queste sono cosi impegnative e i paesaggi, i silenzi, i panorami sono straordinariamente unici. Metto la sveglia alle 8.00, alla sera ho preparato lo zaino, pesa un bel pochino, ma ho messo quello che serve: un ricambio di vestiti completo, il poncio per la pioggia, la tenda, il materassino, il sacco a pelo, cibo per una settimana, acqua, medicine insomma si è riempito subito. Alle 9,30 parto, si sale la scalinata e via per il sentiero che per tutti i 13 km resta sempre ben tracciato. Che dire, ma sopratutto come dirlo? Raccontare la bellezza di una camminata non è nelle mie modeste capacità di scrivente. Nemmeno le poche foto fatte con il cellulare possono anche solo minimamente descrivere non tanto quello che vedono gli occhi, perchè quando si cammina non sono solo gli occhi a fare esperienza, ma è tutto il corpo, la fatica, il continuo fermarmi per prendere fiato e ovviamente guardarmi attorno a 360 gradi. Tutti sorpassano la Eva ma proprio tutti, saranno passate una ventina di persone, alcuni correndo, ma stai certa che la Eva è l'ultima ad arrivare, ma tutti quei momenti piu o meno lunghi in cui prendo respiro è la parte più intima e profonda di me che si nutre attraverso quel magico ambiente. Ad un certo punto avevo il canyon con il fiume che scorre tra mille cascate, che in una giornata di sole come questa significa mille arcobaleni, accesi, intensi, a sinistra ho un ghiacciaio, a destra il secondo ghiacciaio, dove si nasconde in profondità un vulcano bello vivo e solo addormentato sotto quei ghiacci, ma pronto a svegliarsi per generare nuova vita. Infine e giuro che è stata un' emozione da mettermi in lacrime, si lacrime per una Natura cosi bella, alle mie spalle ho sempre avuto l'immenso oceano, che nella sua infinta immensità andava ad incontrare l'orizzonte e per quella strana magia che solo l'amore tra Freyja e Islanda possono dare forma, l'oceano prende quota e lo vedo alla stessa altezza dei ghiacciai. Anche l'oceano là nella sua infinità si scaglia alto nel cielo straordinariamente blu! Sono partita alle 9,30 e sono arrivata alla hut Baldvinsskáli alle 17.00. Google maps dava 3 ore e 40 minuti per fare questo percorso, ma google maps non ha una profondità interiore, lui usa la matematica, io la mia abbondante immaginazione. Per me quella di oggi è la metà di una grossa impresa, che a Freyja piacendo, si concluderà domani. Chiamano questa valle la valle di Thor, rende bene la potenza con cui in queste zone si esprime la natura. Quando un cartello indicava che mancavano 4,7 chilometri alla hut, c'è stato un momento di cedimento, ero cotta, anche perchè continuava a prendere quota il sentiero e la fatica si accumula. Ma la forza è poi arrivata quando a circa due chilometri ho visto bianca come il ghiacciaio il tetto del rifugio e quando l'occhio vede mente non inganna. Arrivo finalmente alla meta, mentre due ragazz* dalla parte opposta passano un tratto sul ghiaccio, ci incontriamo e ci conosceremo nella hut, quasi sicuramente, vi scrivo che sono le 19,50, saremo solo noi. Avevo la tenda nel caso il rifugio fosse pieno, ma il posto è abbodndante e, tirando del bel vento gelido, ho preferito spendere 9000 corone e dormire dentro, abbiamo accesso pure la stuffetta. Ora vado a riposare sperando di non essere troppo rotta per la seconda parte di domani.






EVA SASSI CROCE, in arte Eva De Adamo, è nata a Ferrara, ha vissuto molti anni al Cairo, poi in Friuli, a Trieste, e ora fa di nuovo base nella città estense. Ha iniziato a essere giovane negli anni Ottanta e ancora non ha smesso. Pioniera nell'uso dei primi computer progettati per realizzare musica (i famosi Atari), sperimenta l'interazione tra rumori, strumenti tradizionali e nuove tecnologie. Nel 2004 ha creato la netlabel ozky e-sound, grazie alla quale intreccia collaborazioni con musicisti provenienti da tutte le aree geografiche.





















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avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2021 ore 11:00

Che bello. Che bella esperienza deve essere stata. L'hai raccontata molto bene, complimenti.

avatarjunior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 22:57

Grazie:)

avatarsupporter
inviato il 02 Novembre 2021 ore 23:28

Un racconto che emoziona e delle foto bellissime. Grazie per aferlo condiviso con noi.Sorriso

avatarjunior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 18:36

Grazie a te:)





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