| inviato il 11 Settembre 2021 ore 11:36
Avevo fatto una bozza incollando le foto sulla pagina ma, visto il formato 21x14,8 mi rimaneva la parte superiore imbottita come un Sandwich e la parte sotto magra come Twiggy |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 17:53
Ho capito. Interessante e originale, anche se foto di 10 cm per me sono troppo piccoline per dare soddisfazione, per apprezzarne i particolari. Ma ammetto che l'operazione e simpatica e un libro del genere ( certo, non con tantissime pagine) può costituire un piacevole regalo per amici e parenti. Quanti libri ti fai rilevare per un soggetto? E il costo? Quante foto contiene? |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 20:16
Per ora ne ho fatti rilegare 2 alla volta, in totale ne ho fatti solo 6 fino ad ora, sono un po' degli esperimenti, i primi due contenevano 24 foto poi se non ricordo male ne ho fatti altri con 32 foto su 40 facciate A5. Il rilegatore è un po' così così, deve fascicolarli a mano perché la carta è troppo spessa, mi costa €15 a libro, una volta ha anche sbagliato ad impaginare, con tutte la pagine numerate.
Lo so non a tutti piace la foto stampata piccola, Cos qui su una discussione ha scritto che per lui iniziano ad essere accettabile passato il 70x100, formato poster insomma. A mio avviso la bontà di una foto non si può misurare in metri quadri.
Vi racconto anche una mia esperienza, come lavoro fino a 10 anni fa avevo una fotoincisione tessile, incidevamo quadri e cilindri per stampare tessuti e facevamo le selezioni colore a partire dai disegni dati dal cliente. Tra i clienti avevo una stamperia di foulard (90x90cm) e scialli (140x140cm) in Germania. Quando ci davano gli schizzi da incidere erano soliti fare una foto del disegno con una polaroid per loro referenza: una polaroid in cui stava tutto lo scialle dunque ridotto a ca. 9x9cm. Dalla polaroid spesso saltavano all'occhio dei difetti del disegno che in grande non riuscivi a vedere, difetti compositivi intendo. Se un'immagine non è compositivamente perfetta non regge nel piccolo, la grande dimensione perdona molto di più. |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 20:32
Si, Andrea, capisco. È una cosa che dico spesso: le foto viste a monitor spesso sembrano migliori, sono più spettacolari grazie alla retroilluminazione che fa perdonare e anzi non fa vedere imprecisioni,difetti di fuoco ecc. Allo stesso modo ricordo quando si proiettavano le diapositive su una intera parete di casa; la grandezza sortiva spesso l'effetto WOW di amici e parenti di fronte a tanto colore, luce, dimensione. L'effetto psicologico nell'uno come nell'altro caso, inganna la mente secondo me. Io penso proprio questo, che chi ha detto di considerare solo il 70×100 forse esagera, oppure ha esigenze particolari. Io credo invece, che un A4 già permetta di valutarla bene una foto, ma forse il formato più interessante ( sempre al di là di esigenze particolari) sia l'A3/A3+. Formati molto piccoli sinceramente non riescono a permettere eccessive valutazioni e anche non perfette messe a fuoco le perdonano secondo me. Aggiungo che ho qualche anno in più e preferisco vederci meglio con occhiali e un po' più in grande...Bisogna rispettare le esigenze di ognuno anche di chi non ha più 30 o 40 anni |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 21:56
Claudio, concordo quasi in tutto, ma, se la foto “regge”, a me, piace arrivare al 40x50-60, da lontano (la diagonale, circa) te la “godi” tutta, se vai vicino ti “ godi” i particolari, come si fa in un quadro ad olio del '700!!! |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 21:59
Dove siamo arrivati partendo dalle carte Ilford!! |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 0:27
Ma certo io stesso stampo spesso A3+ e capisco benissimo anche la voglia di stampare in grande dimensione. Dico solo che anche il piccolo può avere la sua bellezza, io sono rimasto estasiato davanti ai Montefeltro agli Uffizi come al ciclo di Sant'Orsola a Venezia. Ribadisco che la bellezza non è una questione di dimensioni, abbiamo capolavori miniaturizzati e capolavori giganteschi. In pittura come in fotografia. |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 2:57
“ Ribadisco che la bellezza non è una questione di dimensioni, abbiamo capolavori miniaturizzati e capolavori giganteschi. In pittura come in fotografia. „
Giustissimo; osservazione del tutto condivisibile e persino ovvia, ma purtroppo in netto contrasto con la moda imperante nelle esposizioni fotografiche. Ho sentito molti autori vantare i propri A1 affermando che “più grande è più bello”. |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 6:59
Certamente, condivisibili anche Andrea e Fabio, dipende da quanta “intimità” si vuole con l' osservatore ma anche dal tipo di soggetto, anche a me capita di stampare in A4, meno è difficile, solo foto che regalo, in genere ricordo.
Il mondo è bello perché è vario!!!! |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 8:02
All'esposizione di foto fine art a Milano alcuni anni fa mi capitò di ascoltare un tizio che discuteva sulle dimensioni appropriate dell'oggetto stampa fine art da vendere e diceva deve essere nn di più di questa dimensione in modo da stare alla parete di un appartamento medio. Insomma lì l'arte si misurava con criteri da soprammobile. |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 9:17
M. Kenna stampa SOLO in 25x25 (non ricordo bene, comunque “li intorno”). |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 9:24
Poi sono sempre più tentato di tornare al formato quadrato (lo usavo con la pellicola con il 6x6), “si spreca” un po' di sensore ed a me non piace croppare, con il MF si è più vicini al quadrato, nei paesaggi hai molto più cielo da gestire (altra differenza MF e FF). Vedremo se ci arriverò al quadrato, il passo successivo …. il tondo! |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 9:53
Se permetti ti farei notare che prima di arrivare al tondo potresti provare il penta, poi l'esa, ecc.!!
In ogni caso hai ragione il formato è relativo a quello che fotografi, certo per il paesaggio è molto più complesso e forse meno espressivo. |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 10:02
Hai ragione, è un' idea, non ci avevo pensato! |
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