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Avvistamenti di animali alle Pale di San Martino


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avatarjunior
inviato il 12 Agosto 2021 ore 9:40

Buongiorno, a breve andrò nella zona che al momento non conosco, delle Pale di San Martino e Paneveggio. Mi piacerebbe far vedere ai miei figli qualche animale del posto, tipo camosci e marmotte che sicuramente sono i più papabili (escludendo i cervi di Paneveggio nell'area faunistica). Qualcuno che conosce la zona mi sa consigliare qualche escursione con questa finalità?

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2021 ore 15:54

Ciao!! Non frequento la zona , però in montagna con i tre bimbi piccoli, un po' di tempo fa ,e grandi ora ,di escursioni ne abbiamo fatte.
Ma a meno di clamorosi colpi di ...fortuna è molto difficile "far veder " al piccolino gli animali della montagna.
Ripeto per anni , vuoi per il rumore che i piccoli inevitabilmente fanno , vuoi per i percorsi che si fanno e negli orari sbagliati , abbiamo visto ben poco di fauna.
Le marmotte forse sono le più facilmente avvistabili , ma per i camosci la vedo dura.
Quest'anno siamo stati fortunati perché siamo riusciti a vedere poiane a go go , scoiattoli , caprioli e il rarissimo picchio tridattilo ovviamente poco fotografabili poiché nel bosco e all'ombra.
Non sono stato di aiuto ma ti preparo alle difficoltà nell'avvistamento della fauna.
Buone vacanze!!
Raffaele

avatarjunior
inviato il 12 Agosto 2021 ore 16:22

Grazie Raffaele,
per fortuna a me va meglio, con i miei due ho visto di tutto,... compreso il lupo più volte in Abruzzo. Chiaramente quando giro con loro non ho mire fotografiche, però è un modo per interessarli alla montagna/fatica che funziona.
Ho chiesto queste informazioni perché so bene che il Trentino/Altoadige, avendolo girato, è avaro di avvistamenti.
Sono montagne iperfrequentate, straattrezzate di impianti di risalita che portano su di tutto, anche gente che non si meriterebbe di respirare così fino. Però ci sono dei posti anche sulle dolomiti dove vai a colpo sicuro, tipo a passo Falzarego trovi le marmotte al parcheggio.
Comunque grazie per la chiacchierata

avatarjunior
inviato il 12 Agosto 2021 ore 17:01

Purtroppo al rolle è già un miracolo poter posteggiare in questo periodo, però ,un paio d'anni fa , salendo alla cavallazza mi sono imbattuto in una femmina di camoscio con un piccolo a seguito . Anche l'anno scorso ne ho avvistato uno camminando su un sentiero al latemar. Naturalmente sono quei percorsi poco battuti dalla massa . Ciao

avatarjunior
inviato il 12 Agosto 2021 ore 18:32

Grazie della segnalazione.

user207929
avatar
inviato il 12 Agosto 2021 ore 19:01

È tanto che non vado in quelle zone, ma mi ricordo che al mattino molto presto di camosci se ne vedevano. A Paneveggio dovrebbero anche aver fotografato la lince di recente. Aiuterebbe un binocolo, ma se chiedi ai locali potrebbero indicarti qualche zona dove gli avvistamenti si verificano con maggiore probabilità. Meglio chiedere a chi lavora il bosco, piuttosto che ai cacciatori. Ovvio che negli orari usuali di affluenza ai sentieri diventa abbastanza improbabile. Ma partendo molto presto e con un po' di fortuna potresti riuscire a stupire i tuoi figli. In Cadore e nell'ampezzano è molto più facile osservare gli ungulati, eppure sono aree egualmente frequentate da maree di turisti.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2021 ore 20:42

Però ci sono dei posti anche sulle dolomiti dove vai a colpo sicuro, tipo a passo Falzarego trovi le marmotte al parcheggio.


Ho chiesto queste informazioni perché so bene che il Trentino/Altoadige, avendolo girato, è avaro di avvistamenti.


In Cadore e nell'ampezzano è molto più facile osservare gli ungulati, eppure sono aree egualmente frequentate da maree di turisti.


Perdonatemi ma stavo cenando e a momenti mi ribaltavo giù dalla sediaMrGreen

Allora per le Marmotte che fanno le modelle ai parcheggi io darei il foglio di via a chi continua a dargli da mangiare rendendole perfino ridicole, ci son posti dove ci sono ugualmente, si fotografano ugualmente ma non con il telefono, serve un attimo di tecnica e se magari vanno nel buco ci si mette a debita distanza con il tele e si fanno anche in posti dove vedono la gente poco/molto poco.

Poi riguardo del Trentino che è avaro di avvistamenti ovvio, se andate dove vi incolonnano come pecore alla tosatura che volete vedere..........

Sulle aree piene di docili ungulati mescolati a maree di turisti, non lo so....
io questo pomeriggio senza macchina fotografica ho fatto un giretto senza depliant, ma proprio così con 10 minuti di macchina da casa, due beccacce alzate vicino, quattro caprioli e un cervo li ho avuti vicino, unica "nota storta" in tutto il pomeriggio è che ho incontrato una personaSorriso
una sola e stava facendo la stessa cosa che facevo io e avrà pensato la stessa cosa, pure lui faceva un giro dove sapeva di dover sgomitare con nessuno.Cool

user207929
avatar
inviato il 12 Agosto 2021 ore 22:11

@SaroGrey - magari leggi con più attenzione prima di commentare a sproposito, nessuno ha mescolato proprio niente. In Cadore, nell'Ampezzano e in molte zone del bellunese è effettivamente più facile osservare ungulati piuttosto che in Trentino. Da Cortina vai verso nord, oltrepassando la località di Fiames prosegui guardati intorno verso l'alto e già dalla strada avrai buona probabilità di vedere i Camosci, anche in orari diurni.
Oltrepassa la Val Zoldana in direzione di Palafavera e dopo questa anche in direzione di passo Staulanza di prima mattina o al tramonto e già dalla strada avrai molta probabilità di vedere diversi Cervi. Se sali a Zoppè di Cadore da Forno di Zoldo in auto e in orari serali o di prima mattina e non vedi dei cervi in quasi qualsiasi stagione vuol dire che devi cambiare la marmitta dell'auto. Se vai d'inverno nella piana del Cansiglio ghiacciata avrai moltissime probabilità di vedere decine di cervi che pascolano. Ma in qualsiasi stagione le probabilità di vederne sono veramente molto alte.
Ripeto ciò che ho inteso esprimere con altre parole: in provincia di Belluno è molto più facile osservare ungulati nonostante sia una zona altrettanto turisticamente frequentata del Trentino e rispetto a questa.
Ti ribalti giù dalla sedia troppo facilmente… cerca di stare attento.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2021 ore 23:25

Ti consiglio di farti la Val Venegia parcheggiando o al Passo Rolle o dal parcheggio della Val Venegia seguendo le indicazioni per il passo San Pellegrino ,io ho visto dei caprioli tempo fa scendendo dal Rolle ma era quasi scuro e una volta due volpi bellissime che si sono avvicinate alla mia macchina mentre mi cambiavo le scarpe Sorriso

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2021 ore 23:46

Ripeto ciò che ho inteso esprimere con altre parole: in provincia di Belluno è molto più facile osservare ungulati nonostante sia una zona altrettanto turisticamente frequentata del Trentino e rispetto a questa.
Ti ribalti giù dalla sedia troppo facilmente… cerca di stare attento.


E io dico ma anche no, non ho nessun titolo per dire che nel Bellunese non ci siano tanti animali anzi ne sono ben contento ma ti assicuro che con buona probabilità non conosci tutte le valli del Trentino, se voglio vedere Cervi, Camosci, Caprioli, ( ora pure qualche cinghiale ) non devo certamente spostarmi dalla mia regione, sono bene dove andare e non è certo un gran segreto, molti altri lo sanno, scontato che se in estate vado in Brenta a fare le Bocchette o al San Pellegrino a fare Costabella o magari al Gardeccia a fare l'Antermoia sarà un gran difficile che i camosci mi ribaltino, se invece guarda caso vado in giorno feriale sulla Vigolana, in Marzola o in Gazza, dico questi perché gli ho a tiro quasi di bicicletta ti assicuro che ci trovo tanto, per Caprioli e Cervi la strada è ancora più corta partendo da casa mia, volendo pure a piedi, scusami ma son 40 anni passati che giro le mie vallate e so quando e dove andare.Cool;-)

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2021 ore 8:41

Si tende ad esagerare o a vivere di ricordi: non è che la Piana del Cansiglio sia più così ricca. I cervi si sono spostati e occupano un territorio maggiore, per cui si notano meno. Questo da quando sono comparse molte più recinzioni.
Altrove vale la solita regola: uscire dai sentieri frequentati e andare dove giri tutto il giorno senza incontrare persona. Con bambini è un po' più difficile, che magari sono posti meno agevoli da visitare.
Nelle 2 ultime uscite son stato sul S. Sebastiano vedendo solo 2 persone da lontano: camosci, sordoni, gracchi e una poiana lì ho visti.
Invece in zona Passo della Mauria in 12 h di gita (eufemistico...) solo un Gheppio. E per i miei parametri abbastanza gente, una decina di persone diciamo.
Poi c'è sempre il fattore x che ha un grosso impatto.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2021 ore 10:06

Gli animali di montagna, e chi mastica sa che significa, hanno degli spostamenti stagionali dettati non solo dalle presenze umane ma da ben altri fattori, spostamenti che si osservano nella stessa misura anche in zone dove la presenza umana è minima o nulla,
per poi non parlare dei grossi cambiamenti che sono avvenuti negli ultimi decenni a ridosso degli insediamenti umani, nella mia zona di abitazione situata in collina a circa 500 m. s.l.m. e in tante altre simili quando era giovane l'avvistamento di un cervo era motivo di autentico clamore e solo a pochissimi fortunati poteva succedere una volta ogni dieci anni, ora negli ultimi anni malgrado strade, coltivazioni e presenze umane per vederli non serve certo fare dei chilometri, ma non individui erratici ma diversi gruppi consolidati da tempo, per i caprioli ora il pericolo maggiore sono le strade e le reti messe in difesa delle coltivazioni compresi gli orti dove incuranti dei rumori umani hanno imparato che le verdure fresche del contadino sono assai buone, i camosci nella piana dell'Adige è già da qualche anno che scendono fino a fondovalle nelle campagne in pastura, cose una volta totalmente impensabili,

poi ovviamente la montagna non è che si sta spopolando ma per esempio nelle calure di questi giorni serve un attimo di ragionamento per dove andare per avvistamenti maggiori, valli boschive dove resiste l'acqua e costoni "al revers" ( rivolti non a est/sud ) sono magari più indicati, al contrario nei mesi invernali e primaverili,
in parole povere anche in ambienti adibiti a grandi parchi non è come essere allo zoo.Sorriso

avatarjunior
inviato il 13 Agosto 2021 ore 11:59

Ok,
grazie a tutti per gli interventi.
Qualcuno più pertinente, altri meno.

Questo in particolare non l'ho capito:

"Perdonatemi ma stavo cenando e a momenti mi ribaltavo giù dalla sedia.

Allora per le Marmotte che fanno le modelle ai parcheggi io darei il foglio di via a chi continua a dargli da mangiare rendendole perfino ridicole, ci son posti dove ci sono ugualmente, si fotografano ugualmente ma non con il telefono, serve un attimo di tecnica e se magari vanno nel buco ci si mette a debita distanza con il tele e si fanno anche in posti dove vedono la gente poco/molto poco.

Poi riguardo del Trentino che è avaro di avvistamenti ovvio, se andate dove vi incolonnano come pecore alla tosatura che volete vedere.........."


Purtroppo animali che si adattano alla presenza umana e umani poco rispettosi e competenti di natura sono realtà che esistono ovunque. Era solo un esempio banale, non credo fosse necessario moralizzarci sopra. Ho chiesto un consiglio su luoghi possibili per l'incontro di animali in una determinata zona che non conosco, non ho bisogno di sapere come e quando avvicinare animali.
Se qualcuno mi chiedesse dove poter vedere animali, in base alle mie esperienze saprei dare dei consigli con delle percentuali che possano essere delle possibilità e non delle certezze ovviamente. E ribadisco che avendo frequentato Gran Sasso, Parco d'Abruzzo...., Maiella, Laga, Pollino, Sila, Aspromonte, Alpi marittime, Mercantour, Ecrins, Valle d'Aosta, Alti tauri, Stelvio, val Maira, Devero, Engadina e sicuramente mi scordo qualcosa, ribadisco che il Trentino e l'Alto Adige, sono poco adatti ad avvistamenti facili, giusto sul Pollino e l'Aspromonte le cose peggiorano. E' chiaro che ognuno vicino casa sua sa quando e dove andare, ... e magari consigliare se lo ritiene opportuno (tutti siamo un po' gelosi dei posti a cui siamo affezionati)

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2021 ore 12:21

@Marco

se guardi le faccine capisci anche il senso dell'intervento,Cool
che le valli del trentino siano più avare negli avvistamenti mi ha fatto davvero sorridere e se da come immagino questo ti è stato riferito hanno cannato tanto,

sul fatto delle marmotte che vengono "imboccate" dai turisti purtroppo ho assistito a cose simili ed è poco edificante per tutti,

se mi trovassi nella tua situazione ( magari a ferragosto non è il massimo ) e volessi far vedere dei posti caratteristici ( anche magari da lontano con binocolo o cannocchiale ) e degli animali nel loro posto mentre conservano il loro atteggiamento naturale sceglierei ( fatto anche con mio figlio quando era piccolo dove ora ci va a fare le foto) sicuramente una delle Valli Trentine del Parco dello Stelvio, Peio e Rabbi sicuramente non saranno avare, in special modo in quelle piccole valli attigue. Poi più su sicuramente Val d'Ultimo e Val Martello. Non ho conto di quante volte ci sono stato, dico tante per stare basso.
Ma come dicevo qualsiasi regione ha i suoi lati buoni e altri più scarsi, almeno quelle di montagna, la pianura ha altre caratteristiche e adatta a altro, volatili in primis.

user207929
avatar
inviato il 13 Agosto 2021 ore 13:46

@Mauro Vianello Lucifer - guarda che io non intendo esagerare e non vivo di ricordi, poiché da casa mia impiego circa venti minuti per raggiungere la piana del Cansiglio. Ci vado molto frequentemente da circa 45 anni. Sono appassionato di fotografia naturalistica e posso affermare che mai, come in quest'ultimo decennio, la presenza dei cervi si sia stabilizzata con un numero molto elevato. Se vuoi prove documentali posso inviarti immagini scattate dal cellulare da mia moglie e mia figlia negli scorsi due inverni (a me non interessa riprenderli quando sono in branco in piana). Ma puoi anche chiamare il Comando Stazione Pian del Cansiglio del Corpo Forestale dello Stato (adesso incorporati nei Carabinieri) e chiedere informazioni nel merito. Ci sono due motivi per i quali i cervi sono diventati un po' più elusivi. Il primo è causato da un abnorme afflusso di turisti d'estate e nel periodo del bramito, che causano un evidente disturbo agli ungulati. Il secondo è relativo alla presenza ormai stanziale di un piccolo branco di lupi che li preda, oltre a un probabile soggetto solitario che cala dall'alto Alpago. Ho fotografato io stesso carcasse di Cervo predate dai lupi e riscontro con frequenza le loro tracce. Non ricordo bene il numero di carcasse di cervo deceduti lungo la strada che attraversa la piana, a causa di incidenti con automobili e recuperate dai carabinieri della forestale, ma io stesso ho avuto modo di assistere a tre recuperi nel corso di un paio di mesi nel 2019. Il 2020 e inizio 2021, come sappiamo, è stato invece un periodo particolare, che non può aver sopportato un grande flusso di automobili. Ma osservare e riprendere i cervi (oltre agli altri ungulati) in Cansiglio è tuttora alquanto semplice. Se i cervi risultassero diminuiti da parte di qualche specifico censimento fatto di recente di cui non sono a conoscenza (ma mi pare strano), vorrebbe dire che tutti quelli che ho contato personalmente sabato scorso (certamente ben più di venti) erano gli unici superstiti… mi sembra improbabile.

@SaroGrey - vorrei specificare che io non ritengo che il Trentino dimostri una densità di ungulati inferiore a quella del Bellunese. Intendo solo affermare che sia più facile osservarli anche in aree turistiche abbastanza frequentate. Credo che ciò dipenda dalla morfologia del territorio dove, in determinate aree, si evidenzia la presenza di gruppi montuosi, molto vicini tra loro e intervallati da strette valli, talvolta attraversate da quelli che si potrebbero definire corridoi faunistici, in prossimità di strade di collegamento, ove risulta abbastanza facile vedere sopratutto i cervi. Ma nell'Ampezzano, ad esempio, è abbastanza facile vedere anche i camosci fin dalle strade asfaltate. Da località Fiames, frazione di Cortina, salendo le pendici del Pomagagnon e puntando a Punta Fiames per mezzo di una facile via ferrata che si chiama Strobel sarà alquanto soddisfacente osservare anche gli Stambecchi, reintrodotti qualche decennio fa. Qualcuno afferma di averli osservati con i binocoli anche da valle, ma a me non è mai capitato.

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