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Comportamenti fotografici eco-compatibili


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avatarsupporter
inviato il 14 Luglio 2021 ore 22:30

Ovviamente utilizzare schermi e computer di ottima qualità riduce i consumi per la loro produzione. Quindici anni fa comprai un toshiba top di gamma a 1300 euro. Un costo doppio o triplo rispetto ad altri concorrenti con prestazioni simili. Si è rotto tre mesi fa ed è stato tenuto acceso in stand by praticamente ininterrottamente da mia moglie negli ultimi sette anni. Con quel trattamento gli altri portatili non superavano i 5 o 6 anni.

user109536
avatar
inviato il 14 Luglio 2021 ore 22:36

Sono discorsi inutili e surreali, dal momento che usi uno schermo o uno smartphone o qualsiasi aggeggio elettronico, non sei più eco compatibile.

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2021 ore 22:41

Sono discorsi inutili e surreali, dal momento che usi uno schermo o uno smartphone o qualsiasi aggeggio elettronico, non sei più eco compatibile.


Però la frequenza dei cambi incide, stessa cosa per abiti e scarpe.

avatarsupporter
inviato il 14 Luglio 2021 ore 22:44

Buonanotte! Allora torniamo tutti all'età della pietra. Quel che ti sfugge è che ci torneremo se continueremo a riscaldare l'atmosfera: chi studia l'evoluzione del clima dice che, sciolti i ghiacci dei poli, le correnti marine si fermeranno e comincerà un'altra glaciazione. Allora tedeschi scandinavi francesi e canadesi ... tutti al fresco.... hanno già misurato un rallentamento della corrente del golfo e di quella del nino.

Diamoci una mossa invece di correre verso il baratro. Qui si ragiona ancora come il capitano del Titanic. O i progettisti di Chernobyl e Fukushima. Un capitano alquanto coraggioso e ottimi ingegneri. E poi si è visto come è andata a finire.

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2021 ore 22:50

Non ho letto tutto e non so se l'argomento è già stato affrontato: le cartucce delle stampanti. Io ho una Canon Pixma pro 10 con cartucce da 14ml, inchiostro che costa €1050 a litro. Stampo da un anno ed ho la casa zeppa di cartucce che non saprei come smaltire riciclandole, da Canon nessuna indicazione. Sarebbe possibile produrre stampanti che funzionano con refill dei colori ma i produttori se ne guardano bene.

avatarsupporter
inviato il 14 Luglio 2021 ore 22:52

Non stampare e guardare le foto su televisore 4k dai 45 pollici in su presente in quasi tutte le case?

Ho centinaia di stampe che da molti anni non guardo quasi mai. Il televisore a led invece è sempre acceso.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2021 ore 7:52

x Miopeartistica

Le persone dei paesi sottosviluppati, ed anche quelle dei paesi sviluppati, non hanno necessariamente bisogno di lavorare . Hanno bisogno di vivere .
Concetto semplicissimo ma attualmente abbastanza indigeribile...


Questa teoria l'ho già sentita e discussa con altre persone . Ma non ho ancora compreso come mangerebbero queste persone senza lavorare .
Cioè chi produce mezzi di trasporto per il cibo ? Il cibo stesso ? Mezzi di preparazione del cibo quali utensili , elettrodomestici , corrente per farli funzionare ? Chi lo conserva e lo distribuisce ai viventi non lavoranti ?

Non ho ancora compreso questo meccanismo del vivere senza lavorare (anche se poi a me il lavoro piace cosi tanto che anche non fosse lavoro pregherei di poterlo fare a titolo di hobby piuttosto che niente)

x Sarogrey

Io credo invece che avrebbero il santo diritto di lavorare ma non per arricchire chi già lo è ma impiegarsi per fare un loro prodotto che possa essere venduto mantenendo l'intero ricavo, questo li porterebbe sicuramente a vivere ma come lo fanno i restanti paesi, sarò forse troppo ottimista ma se diamo e insegniamo la giusta tecnologia a chi ha tanto territorio e potenziali risorse poi di riflesso molti altri problemi verrebbero annullati in automatico.


Questo tuo pensiero è uguale al mio ma non è rivoluzionario come il "vivere senza lavorare" che alcune correnti di pensiero propongono .
Però i paesi sottosviluppati lo sono da secoli quindi qualcosa c'è oltre alla ricchezza "dei potenti" .

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2021 ore 8:07

l'unico comportamento più eco compatibile che conosco è tenersi la stessa fotocamera finchè non esala l'ultimo respiro. chi cambia in continuazione attrezzatura aumenta l'inquinamento di acqua, mare e aria!!Eeeek!!!Triste

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2021 ore 8:17

La mole di lavoro dovrebbe essere diminuita e quella rimanente eseguita QUI, non a 10.000 Km di distanza.
In questo modo diminuirebbero sia il consumo di risorse ed energia per la realizzazione di oggetti, che il consumo di carburanti per il loro trasporto. La fabbricazione in loco eviterebbe disoccupazione .
I prezzi dei beni salirebbero, ma oggi sono ARTIFICIALMENTE BASSI, per il semplice fatto che nelle fabbriche in oriente lavorano persone pagate 1/20 di quanto sarebbero pagate da noi. Questo squilibrio genera tutta una serie di altri squilibri, deleteri per l'ambiente.

Purtroppo non possiamo acquistare materiale fotografico fabbricato in Europa: non esiste (credo). Forse qualche accessorio...

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2021 ore 8:30

Il clima è estremamente complesso, l'azione dell'uomo innegabilmente ha il suo impatto, il problema è dato dalla mancanza di soluzioni semplici ed economiche globali: i paesi in via di sviluppo, quando viene chiesto loro di non usare il carbone, rispondono che l'occidente lo ha fatto per secoli.
Non c'è una risposta univoca, perché non hanno torto dal loro punto di vista. Il problema è che sono miopi e rischiano di sottovalutare che il pianeta è tondo quindi le loro azioni si ripercuoteranno su di loro o i loro figli.
Ma è vero anche che i governi occidentali hanno orizzonti di progetto della durata di qualche anno, che è quella del loro mandato.
Quando hai a che fare con un pianeta I risultati potrebbero esserci dopo decenni o secoli, servirebbero società stabili che abbiano la certezza di esserci anche tra diecimila anni. Che ci sia un forte senso dello stato.
A volte mi capita di guardare i giardini pubblici o le spiagge libere, basta poco: invece di pensare, oh questo luogo è mio, anzi è nostro, spesso viene vandalizzato, panchine spezzate, gente che lascia lo sporco, lo abbandona eppure spesso sono persone che abitano a pochi metri da lì.
Lo stato diventa virtuoso quando i suoi cittadini agiscono e sentono di essere molto di più di un insieme di individui messi là per caso. Si rispettano le file, si getta la carta o la plastica nel cestino ma soprattutto si chiede alla classe politica di essere virtuosa e lungimirante, se senti di essere lo stato capisci che fai parte di qualcosa che comprenderà le future generazioni e il tuo compito è di lasciargli un paese in condizioni migliori di quelle che hai trovato.
La cosa non ovvia è che il paese è un intero pianeta, lo stato sono tutti gli stati. La società, tutte con le loro particolarità e sfumature.
Quante di queste sono giuste? Solo quelle che saranno abbastanza flessibili da agire per il bene comune, per la sopravvivenza della Terra.
La possibilità che l'effetto serra porti il nostro pianeta a diventare come venere è alta, il sistema di retroazione di riscaldamento dopo e estremizzazione del clima prima sembra non spaventare nessuno.
A questo è bene aggiungere che la fascia di ozono che ci protegge non è che sia in salute, il buco è sempre lì, oltre alla desertificazione. Per esempio la conversione alle bio masse porta ad un aumento di questa perché nei paesi del terzo mondo distruggono tutto per coltivare le palme per la richiesta di olio di palma, il terreno su impoverisce, muore e i poveretti con lui dopo qualche anno. Per interrompere questo ciclo bisogna vietare l'uso degli olii primari, che erano visti come soluzione rispetto al petrolio.
Soluzioni semplici e a portata di mano non ce ne sono.
Saranno difficili transizioni e scelte faticose.
Abbiamo vissuto un'età dell'oro a spese del resto del mondo, ora siamo testimoni della sua fine.
E speriamo che si faccia in tempo a cambiare mentalità e ad agire di conseguenza.
Per riequilibrare l'ecosistema ci vorranno migliaia di anni.
Triste

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2021 ore 8:40

x Claudio Cortesi

Ovviamente utilizzare schermi e computer di ottima qualità riduce i consumi per la loro produzione. Quindici anni fa comprai un toshiba top di gamma a 1300 euro. Un costo doppio o triplo rispetto ad altri concorrenti con prestazioni simili. Si è rotto tre mesi fa ed è stato tenuto acceso in stand by praticamente ininterrottamente da mia moglie negli ultimi sette anni. Con quel trattamento gli altri portatili non superavano i 5 o 6 anni.


Questo è dovuto principalmente al processo di miniaturizzazione dei chip elettronici .
Hai notato che i microprocessori hanno fatto la gara ai gigahertz per fermarsi come soglia limite a 5 già da qualche anno ? Scoperto che il problema surriscaldamento era insostenibile oltre tale limite o comunque molto limitante nella vita del processore, si è intrapresa la strada di usare più processori (core) all'interno di uno per suddividere le operazioni facendone più d'una contemporaneamente invece che farne una dietro l'altra aumentando la velocità .
Rimane che come per i microprocessori, oggigiorno tutta l'elettronica è destinata a durare poco per problemi fisici legati alla miniaturizzazione : i primi telefoni cellulari erano ingombranti e probabilmente funzionerebbero ancor oggi ma le "piste" sulle quali scorrevano i segnali elettrici erano molto grandi mentre oggi sia parla di nanometri ...

Quanto al riciclo invece sarebbe molto più fattibile : in un mondo ideale si potrebbero generare milioni di posti di lavoro nel disassemblare tutti gli oggetti per portare al limite la differenziazione nel recupero . Immaginate un'automobile spogliata pezzo per pezzo e suddivisa in elettrico, tessuti , metallo , plastica , alluminio, rame , olii e via dicendo ... è lavoro per milioni di persone . Il problema è trovare chi li può retribuire .


Diamoci una mossa invece di correre verso il baratro. Qui si ragiona ancora come il capitano del Titanic. O i progettisti di Chernobyl e Fukushima. Un capitano alquanto coraggioso e ottimi ingegneri. E poi si è visto come è andata a finire.


Non sono paragonabili : Chernobyl è un errore umano mentre Fukushima è un'anomalia nell'altezza dello tsunami che era 8 metri invece dei 5 previsti dalle protezioni .

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2021 ore 8:55

L'industria del riciclo e della ristrutturazione urbana dovrebbero essere una delle soluzioni sia al problema ambientale che all'aumento della disoccupazione.
La remunerazione dovrebbe arrivare in gran parte dall'alto valore di alcuni materiali oggetto di recupero ed in misura minore da incentivi pubblici che rendano poco dispendioso costruire gli impianti di recupero.
In fin dei conti il problema dei rifiuti che galleggiano nei nostri fiumi ed oceani è uno di quelli più visibili.
Ma serve una visione a lungo termine sia da parte del cittadino che della politica, perchè se nessuno vuole l'impianto nel proprio comune il discorso nemmeno può iniziare.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2021 ore 8:59

Il riciclo non è la panacea e non sempre si può fare, nel senso che costa molto di più di incenerire.

avatarsupporter
inviato il 15 Luglio 2021 ore 9:04

È proprio questo il punto: errori umani, dal non fare la raccolta differenziata gettando tutto insieme in un cassonetto, alla progettazione di Chernobyl e Fukushima. La prima realizzata per risparmiare senza la camicia di metalli rari che avrebbe consentito ad temperature di fusione l'estrazione dei cilindri di uranio arricchito dal reattore, la seconda costruita in un terreno vulcanico interessato da maremoti a dieci metri sul livello del mare.
Errori umani che rendono inabitabile il pianeta dove viviamo. Per vostra informazione aggiungo che gli inquinanti radioattivi che i giap hanno sversato in mare sono isotopi molto pesanti e sono rimasti tutti lì, nel mare di fronte a Fukushima. E staranno lì mer decine di migliaia di anni. Il pesce sarà radioattivo come pure l'acqua nei pressi della centrale. Un territorio, come quello di Chernobyl, inabitabile dall'uomo per migliaia di anni. Ma animali e piante lo popoleranno, saranno grandi parchi nazionali non frequentabili ricchissimi di flora e fauna. Radioattiva.

Ora però torniamo in topic.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2021 ore 9:13

"Non stampare e guardare le foto su televisore 4k dai 45 pollici in su presente in quasi tutte le case?
Ho centinaia di stampe che da molti anni non guardo quasi mai. Il televisore a led invece è sempre acceso".
Spingendo il ragionamento in questa direzione si potrebbe arrivare a dire "non fotografare", perché limitarsi a "non stampare"?

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