| inviato il 10 Giugno 2021 ore 8:32
Darp, con staged si intende di solito fotografia alla Gregory Crewdson, David LaChapelle, Jeff Wall ed altri si presuppone una messa in scena e dunque una scena, un teatro. Forse nel caso delle foto di VonWong siamo più in presenza di una installazione fotografata, una land art ma con sottofondi ecologisti. Non c'è un teatro ma c'è un allestimento. |
| inviato il 10 Giugno 2021 ore 8:40
seguivo con interesse questo genere, c'erano dei post qui su juza. personalmente non ho mai provato anche perchè fare fotografia staged richiede una preparazione e progettazione dai concetti alla messa in opera della foto. Appunto non è fotografia di paesaggio, è altro. Il paesaggio dovrebbe poter restituire la stessa emozione a chi osserva la foto più o meno pari al fotografo mentre la scattava (anche immaginata con post produzione in fase di scatto), suscittare emozioni ma con meno concetti dietro. |
| inviato il 10 Giugno 2021 ore 8:49
“ Forse nel caso delle foto di VonWong siamo più in presenza di una installazione fotografata, una land art ma con sottofondi ecologisti. Non c'è un teatro ma c'è un allestimento. „ Sono della stessa opinione. Mi pare un artista che usa la fotografia più che un fotografo in senso classico |
| inviato il 10 Giugno 2021 ore 8:55
Assolutamente non concordo Darp, il paesaggio puo essere reinventato...E perche le stesse emozioni del momento in cui scattava? A volte ero talmente distratto, a volte disturbato, agitato ecc... ma magari lo scatto e' arrivato lo stesso. Il realismo, basta aprire la porta di casa, guidare la macchina. La fotografia dovrebbe essere altro, almeno anche altro! La poiesis... |
| inviato il 10 Giugno 2021 ore 9:10
@Awo3it non saprei, questo mi capitava anni fa, oggi anche se sono stanco o agitato so cosa posso ricavare e il limite degli scatti che faccio... del resto un professionista che fa un servizio può avere le scatole girate ma deve garantire uno standard, diventa insomma un discorso meccanico... difficilmente da scatti fatti anche a tempo perso e senza pensare ricavo qualcosa di diverso di quello che comunque ho visto dalla macchina nella mia testa, comunque nell'atto di scattare anche per pochi secondi a me capita di "staccare il cervello" da tutto il resto per poi ritornare alla realtà. Riguardo alla post produzione è possibile reinventare la foto giocando anche con le luci, magari do luce ad un singolo elemento della scena senza che questo sia stato "colpito" direttamente dalla luce del sole, faccio color grading, in HSL cambio tonalità, gioco con luci ed ombre, tolgo elementi etcc... ma come tutte le cose se all'inizio è una scoperta con il tempo diventa "meccanico" e pre configurato in fase di scatto. |
| inviato il 10 Giugno 2021 ore 9:57
@Andrea.taiana “ Tiziana riusciresti a fare qualche esempio per immagini dei nuovi punti di vista che ora consideri più di prima? ;-) „ Allora, prima ero più sul genere "cartolina", in cui cercavo di far stare dentro alla foto tutto quello che vedevo per rendere l'idea di una bella visuale naturale o tutt'al più con elementi antropici che vi si armonizzano, da un punto di vista di "turista estasiato". Ora vedo gli eventuali elementi disturbanti anche come possibilità e non solo come ostacolo o cosa da nascondere o che sminuisce l'interesse nel creare una composizione. Altro punto di vista che ho "aggiunto" è quello del meteo "brutto", compresi cieli che qui a volte vedo definiti come poco interessanti, mentre prima mi soffermavo di più sulle condizioni di bel tempo. Mi pare che possano ampliare il mood rappresentato. Forse alcune di queste cose le ho razionalizzate anche con la lettura di Ghirri, che porta un messaggio del tipo "Io guardo ogni cosa come se fosse bella. E se non lo è vuol dire che devo guardare meglio" (frase di Franco Arminio) |
| inviato il 10 Giugno 2021 ore 10:43
“ Ora vedo gli eventuali elementi disturbanti anche come possibilità e non solo come ostacolo o cosa da nascondere o che sminuisce l'interesse nel creare una composizione. […] Forse alcune di queste cose le ho razionalizzate anche con la lettura di Ghirri, che porta un messaggio del tipo "Io guardo ogni cosa come se fosse bella. E se non lo è vuol dire che devo guardare meglio" „ Concordo. Nel mio interesse verso il paesaggio c'è proprio la dimensione dell'interazione uomo-ambiente. È quella che secondo me crea l'elemento di evoluzione. La sua "contemporaneità". L'interazione uomo-ambiente diventa una chiave di approfondimento, interpretazione e spazio per esprimere un'opinione sul mondo. Sono ovviamente considerazioni personali non universali… |
| inviato il 10 Giugno 2021 ore 10:49
Dipende molto dalla propria sensibilità, questa cambia nel tempo, le nuvole le cerco molto di recente solo che quello che cerco è molto più casuale e difficile |
| inviato il 10 Giugno 2021 ore 10:50
Riguardo agli elementi umani possono integrarsi, bisogna cambiare prospettive appunto |
user14408 | inviato il 14 Gennaio 2022 ore 15:04
“ Invece è mia opinione che i distributori di carburante ed i supermercati sono molto più interessanti dell half dome al tramonto. „ Eccerto se npn ci si limitasse a considerare il paesaggio come mero aspetto floro faunistico. Il paesaggio è altro. Non n è questo il luogo ma suggerirei qualche approfondimento che potrebbe aprire a considerazioni piu ampie e a visioni fotografiche stimolanti. |
| inviato il 14 Gennaio 2022 ore 15:29
"Mero aspetto floro faunistico" suona veramente molto male..... Come se si volesse relegare ad un ruolo minore la fotografia di natura(ed è così infatti che in molti ambienti si suole fare) |
user14408 | inviato il 14 Gennaio 2022 ore 16:41
No, è riduttivo moltto, se devo dire dritto per dritto, pensare che il Paesaggio sua ritrarre solo aspetti della natura. Da rosario assunto a geoge simmel da heidegger a paolo d'angelo. Paolo d angelo in suo scritto, filosofia del paesaggio, dice a proposito del notissimo film della trilogia Koyaanisqatsi La magnificenza della natura, l" assenza dell"uomo a dire che la natura puo fare a meno dell uomo. Il paesaggio in nessun modo. |
| inviato il 14 Gennaio 2022 ore 16:54
Quello che conta è raccontare una storia, esprimere un'idea, un messaggio... Che il soggetto sia un distributore, una casa abbandonata, un bosco, una specie di farfalla.... Quello che è riduttivo è elevare lo status di una foto se e solo se include la presenza umana.... |
user14408 | inviato il 14 Gennaio 2022 ore 17:04
Si ok ma se diamo una definizione che sia corretta. Fotografia di architettura, per esempio, non è fotografare stalattiti anche posso chiamarla architettura della natura. “ se include la presenza umana.... „ No, le "tracce", le tracce. È diverso. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |