| inviato il 07 Maggio 2021 ore 11:40
Sentirsi svuotati e' una condizione spiacevole ma rara. Di solito ci si sente cosi' dopo periodi di stress e problemi affrontati. Lo prenderei come una occasione per ripartire. Comincerei a costruire partendo da dentro. Dimenticando i maestri ed i dogmi. In fondo un maestro ti bastona e costringe.. serve quando vuoi imparare. Ma in uan situazione simile ti crea un problema. Guardi le foto degli altri e ti senti inferiore... questo non funziona. Significa che ti crea problemi invece che guidarti fuori dal pantano. Posso suggerirti di cercare il sottile filo rosso che ti guidera' fuori. Comincia dal nulla e prosegui. |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 11:47
“ Comincerei a costruire partendo da dentro. Dimenticando i maestri ed i dogmi. „ Vero!..... la ricerca é sempre "interiore" gli apporti culturali servono da "rivelatore", a fare parralleli, comparare, ecc...per far emergere le nostre idee e la nostra "unicità"...é sempre nel confronto col mondo, con gli altri che ci definiamo come individui con quello che abbiamo di più unico e personale, se fossimo soli al mondo senza poterci confrontare non potremmo mai prendere coscenza di chi, di cosa siamo, di cosa abbiamo di unico che appartiene solo a noi stessi, ragione per cui la lettura, la cultura, la fase di "accumulazione" di cui parlavo, in breve la confrontazione col mondo e con gli altri è assolutamente indispensabile “ Sentirsi svuotati e' una condizione spiacevole ma rara. Di solito ci si sente cosi' dopo periodi di stress e problemi affrontati. „ No non c'é nessuna violenza ne stress, credo sia normale, é una liberazione quando si "mette al mondo" la propria opera, si sente un "vuoto", ti separi di qualcosa di tuo, ma c'è anche molta soddisfazione e appagamento, é un capitolo che finisce e ne cominci un'altro...domanda a uno scrittore (sono quelli che lo descrivono meglio) cosa risente dopo aver lavorato e vissuto intimamente con i suoi personaggi durande 1 a volte anche 2 o più anni quando finisce il suo libbro |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 12:12
Studio e lavoro. Se poi avrai qualche esperto che ti segue, te le boccia e te le fa rifare, ne avrai giovamento. |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 12:15
Vittoriodj, se lo fai per lavoro, la questione si pone sotto altra prospettiva. Lo stimolo ad alzarsi ogni mattina te lo da' il capo. parlando di fotografia personale, e' evidente che questa riempie un vuoto. La fai perche' ti piace e sottrai tempo ad altre attivita'. Dunque, dovrebbe essere un qualcosa che si stacca dalla solita "crescita" che poi altro non e' che una gara a chi ce l'ha piu' lungo. Cadere nella trappola del "fotografo per fare foto meglio di te".. e' facile. Intendiamoci, non dico che non ci si debba confrontare... non dico che si debba produrre roba adatta a fotus orrori fotografici dal mondo.. ma neppure cercare ossessivamente l'approvazione degli altri. Si fotografa, si segue una via... se vedi una foto che ti piace, la studi. Cerchi di capire il perche' e cosa c'e' dietro. Ma non e' LA foto. E' UNA foto( tra le tante). L'unica cosa di cui tutti abbiamo in eccesso e' la schiera di "maestri" pronti ad insegnarti "come si fa". I Maestri veri, sono rarissimi.. quasi mai accettano di seguirti. E, selo fanno, significa che in qualche modo ti amano e si prendono cura di te... |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 12:18
“ tutte queste elucubrazioni... non so... mi pare eccessivo. Scusate, certamente sarò io che non capisco. „ No forse hai ragione , infatti per pudore ho esitato a scrivere tutto questo, ma alla fine mi sono detto che se poteva aiutare, dare delle piste di riflessione...non si puo sempre restare a un livello di discussione superficiale (lo dico senza senso peggiorativo) a volte bisogna fare prova d'empatia, scavare un po e andare a "scomodare" delle cose più profonde e personali che generalmente preferiamo tacere...se disturba lo posso cancellare...l'ho detto in tutta umiltà, che sia ben chiaro che non voglio dare lezioni a nessuno |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 12:49
Leo per me hai fatto benissimo. Interventi come il tuo o quello di Salt hanno il sapore del personale e del vissuto e sono gli unici commenti per i quali valga la pena leggere una discussione come questa, che non è squisitamente tecnica. E' sempre più raro che le persone si espongano davvero e per farlo bisogna aver fatto un percorso personale che merita sempre e comunque rispetto. |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 12:51
Grazie |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 13:15
“ ma neppure cercare ossessivamente l'approvazione degli altri „ che tanto non capiscono più un tubo se la bravura la hai tu o il firmware accoppiato alla gamma dinamica e pulizia del sensore della macchina fotografica da 3 zeri .. |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 13:35
Parlo per me... La fotografia la pratico per rilassarmi... non ho obiettivi (a parte quelli di vetro ).... non mi corre dietro nessuno.... non devo far vedere niente a nessuno..... se poi esce anche qualche foto che mi piace.... bene, altrimenti.... uguale..... |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 14:04
Dico la mia...anche io ogni tanto ho un po' di sconforto, d'altra parte penso che ognuno di noi in qualche aspetto della vita prima o poi ha sconforto. Ho imparato anche però a non confrontarmi sempre con gli altri perchè alla fine non ha senso. Penso invece che sia importante trovare la propria strada, osservando anche gli altri, ma non pensando di essere meglio o peggio, soltanto diverso. Anche perchè ognuno ha i suoi gusti, i suoi pensieri a riguardo la fotografia...e poi come ogni forma d'arte parliamoci chiaro, cosa non è ancora stato fatto? Nel mio percorso ho fatto alcune scelte, anche per come sono io... Ho scelto il bianco e nero (dopo aver fatto il pendolare tra colori e b/n) ho scelto una sola focale ho scelto di non specializzarmi in niente a livello contenutistico(natura, ritratti, street...tutto va bene) anche se c'è ovviamente una tendenza ad esempio alle fotografie in notturna per la street/paesaggi urbani, contrasti luci/ombre, tanto spazio "negativo" nella foto ho scelto di comprare libri di fotografi sia passati che attuali e vedere e rivedere cosa hanno fatto... anche qua senza un filo conduttore, se non forse il monocromatico (nella maggior parte dei casi) Yamamoto, Mizukoshi, Kawauchi, McCullin, McKenna, Hido, questi quelli famosi, e poi tanti che si stanno facendo strada ora. Osservando tutte queste foto ho capito una cosa...non devi pensare mai (almeno questo è quello che credo io), alla singola foto in sé...ma sempre in un contesto più ampio di un libro, portfolio... Dico una cosa che magari farà storcere il naso a tanti, ma se guardi le foto di McKenna, singolarmente, la maggior parte sono foto che chiunque con un minimo di padronanza tecnica riesce a fare...quello che invece la maggior parte non riesce a fare è mettere insieme un libro consistente, che dia l'insieme del tutto. quindi non scoraggiarti e vai fuori a fare foto ps io poi fossi in te punterei a guardare anche tanti fotografi moderni, per avere altri spunti.... Gardin in una recente intervista che ho letto dice "ho quasi 2milioni di scatti e avrò 500 scatti buoni"...ovvio che è un'iperbole la sua...ma ricordati anche sempre che dietro alle foto "belle" ci sono decine di prove... |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 14:37
Dalle mie parti c'è una frase fatta usata soprattutto dalle persone anziane: "mai mollare". Io dico che è un'ottima via al fallimento. A volte fa bene scoraggiarsi, è inutile insistere su qualcosa che fa star male, meglio chiudere e passare ad altro. |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 14:43
“ Sembra che qualcuno la interpreti più come una catarsi degna del lettino di uno psicanalista, piuttosto che un'attività divertente e foriera di soddisfazioni. „ ma certamente... e' cio' che affermo quando scrivo che la fotografia riempie un vuoto. La si sceglie sottraendo tempo ad altre attivita'. Perche' soddisfa maggiormente. Quando pero' comincia a diventare un peso.. quando monta lo sconforto, forse si e' caricata troppa aspettativa. O forse il resto sta accoppando il buonumore... Insomma puo' essere anche un percorso in cui la "scuola", i "maestri" e la "crescita" non c'entrano nulla e non fanno parte degli obiettivi principali. Alla fine, se devi registrare ricordi... chettiserve sapere l'esposizione a zone? |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 15:19
“ Sembra che qualcuno la interpreti più come una catarsi degna del lettino di uno psicanalista, piuttosto che un'attività divertente e foriera di soddisfazioni „ Non è che sembra... è così. Intendiamoci, capisco e in parte condivido quello che dici. E' importante saper dare alle cose il giusto peso. Ma il peso delle cose è personale e legato al vissuto di ciascuno. Nulla di per sè è importante. L'importanza la attribuisce l'individuo (e la società come somma di individui). Capita che si inizi fare qualcosa che per qualcuno è null'altro che uno svago per motivi personalissimi e profondi che ovviamente conferiscono sfumature esistenziali e perchè no, terapeutiche. Quello che è importante secondo me è che la nostra amica capisca se fotografare le serve o meno. Il che non vuol dire "divertirsi". Può anche suscitare dolore e malinconia. Ma alla fine dell'elaborazione del processo ci deve essere una crescita. Altrimenti non vale la pena. |
| inviato il 07 Maggio 2021 ore 15:25
“ Studia „ Puoi studiare quanto vuoi ma devi avere un occhio che nessun libro ti insegna. Con l'esperienza e la tecnica si migliora ma il salto alla fotografia di livello lo fai solo se sei portato.. pochi c@zzi Poi c'è quell'effimero limbo nel quale si prova soddisfazione nel fotografare, occorre sfruttarlo il più possibile perché solo con l'appagamento interiore si può esprimere qualunque arte, fotografia compresa. |
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