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Il valore del contrasto va dosato a seconda dell'immagine, ed è un errore grosso impostare il contrasto sempre molto alto.
Per foto generiche, soprattutto di paesaggio, il B&N va fatto equilibrato nei toni e nel contrasto, immagine per immagine.
Questa è tutta leggibile, c'è il bianco, c'è il nero e c'è uno stacco ben visibile sui diversi toni di grigio intermedio, la foto è equlibrata.
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Queste sono fatta nella nebbia, e la nebbia è estremamente delicata, va dosato bene il contrasto, e soprattutto, nella nebbia anche sottile, ci si deve leggere.
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Tendenzialmente, nelle foto con la nebbia è bene ci sia il nero, per riferimento dei toni di grigio, mentre il bianco forte, salvo immagini del tutto eccezionali, rompe sempre i maroni.
VA VISTA GRANDE! CLICCARCI PREGO SOPRA Qui un bianco alto c'è, ma è una eccezione, non ci andrebbe mai.
Resta il fatto che se contrasti molto una foto con la nebbia, di solito l'ammazzi.
Queste sono a contrasto elevato, ma ci si legge in tutte le sue parti
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VA VISTA GRANDE! CLICCARCI PREGO SOPRA in questa, ho volutamente fatto nera la figura, voglio solo una silouette, ma tutto il resto è leggibile, anche nello scuro estremo: se tappo le ombre, semplicemente, rovino la fotografia.
VA VISTA GRANDE! CLICCARCI PREGO SOPRA Anche qui, contrasto molto alto, ma tutto è leggibile
Queste giocano tutte sui grigi intermedi, se le contrasti o chiudi le ombre le ammazzi.
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Poi ci sono le foto in tono alto, ed anche lì deve essere assolutamente tutto leggibile, ci vuole il nero mai il bianco alto, quello rompe i maroni, stona.
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Se si vanno invece a fare foto particolari, il contrasto può essere anche molto elevato, con presenza addirittura di nero chiuso, ma, ripeto, sono casi eccezionali
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O la presenza di moltissimo bianco alto, ma mai bruciato, ed assenza, o solo traccia leggera, di grigio intermedio
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ma sono casi particolarissimi.
Ho messo esempi di praticamente tutti i tipi di foto B&N (il ritratto ricade nella norma): il B&N va adattato ai vari soggetti, anche con variazioni molto importanti del lavoro fatto in camera oscura o chiara, chimico e digitale seguono esattamente le stesse leggi, utilizzano solo strumeti diversi.
Sta alla CULTURA del fotografo adattare la tecnica realizzativa alla singola immagine.
Poi, ovvaimente, uno può fare tutto quello che gli pare.
Tanto poi i risultati parlano da soli, il metro della bontà di una fotografia esiste ed è consolidato, ed i risultati se ne strabattono il coso delle chiacchiere e dei gusti del singolo.
Non per nulla, sia a colori che in B&N, esistono delle belle foto e dell'emerito, vilissimo, pattume.
Alessandro, diciamo che è pacifico che esista una situazione diciamo "centrale" o "canonica" di sviluppo di un BN, una corrispondenza tra la scala di colori e dei grigi, come pure dei contrasti, atte a far sì che la rappresentazione in BN possa dare la migliore idea di cosa si è fotografato. In quel caso bisogna ricercare il punto di bianco, di nero e la più ampia scala di grigi possibile, è lapalissiano. Una volta trovata la giusta scala di grigi, lavorando sulle curve è una operazione molto semplice arrivare ai famosi 256 punti di grigio o giù di lì...
Esistono però tutte le varianti sul tema, atte a dare una rappresentazione personalizzata. In quelle situazioni si possono perdere toni, aumentare o ridurre i contrasti, aumentare i neri o i bianchi, ecc. Il bello del bianco e nero secondo me è anche quello. Altrimenti, ai tempi dell'analogico, nessuno avrebbe usato la pellicola fotomeccanica che penso tu ricordi molto bene.... che serviva ad ottenere contrasti pazzeschi, da grafica... L'importante è non abusare con le varianti, a me capita di farlo ogni tanto, 9 volte su 10 utilizzo anche io impostazioni canoniche.
Secondo il mio modo di vedere, la fotografia è un mezzo di espressività del singolo fotografo,... non è matematica,...dove tutti hanno lo stesso compito e tutti (nessuno escluso) devono raggiungere lo stesso risultato di base ,...la fotografia è estro,... come la pittura,.. Ogniuno ha la sua tavolozza e adotta (si gli stessi colori di base) le sfumature più disparate e personalizzate , che per ogni sono uniche ,...dove attingere con il proprio pennello per dare sfogo alla sua arte... e al proprio pensiero.
Sono in sintonia con le considerazioni di Pollastrini sulla personale interpretazione del b/n secondo il mio gusto,visto che considero nettamente migliori le sue proposte rispetto a quelle dell'autore del post.
Aggiungo che quello di Pollastrini non è un "modo", semmai quello di Paco è un "modo" molto meno elastico di "vedere" la foto indipendentemente dalla foto stessa.
Le foto postate qui sopra sono coerenti stilisticamente ma con una post non sempre uguale, visto che vengono caricati i neri quando è giusto farli (silhouettes soggetti, zone in ombra vicino alle luci), uguale discorso per quanto riguarda i bianchi nella nebbia per esempio, o i toni di grigio quando la foto ha una luce più dura o quando il soggetto va contestualizzato nell'inquadratura.
La fotografia è scelta stilistica che deve essere fatta quando si ha le competenze per poterlo fare (io non ne ho per esempio) e soprattutto la foto davanti compatibile con lo stile scelto. Altrimenti semplicemente non funziona.
@Maurese quelle immagini sono la dimostrazione che si può fare tutto e il contrario di tutto e raggiungere comunque risultati notevoli. Noi siamo dei modesti fotoamatori (almeno io...) e ci accontentiamo, quantomeno, di capire queste cose
Questa immagine secondo me salva un po', se si può dire, capra e cavoli, perchè ha una bella ricchezza di grigi, ma anche bianchi e neri profondi
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