| inviato il 28 Aprile 2021 ore 16:57
@Andnol
“ Penso che per i rapaci notturni sia tardi, gufo reale e comune già nati i piccoli,
Allocco e Civetta Capogrosso in cova,queste due nidificano nel nido del picchio nero, perciò foro bello grande „
Ma credo per tutto sia passato il momento per questo 2021, molti voglio visitare e valutare prima di "ammobiliare", li è un lavoro a lunga scadenza, per questo le faccio di tronchi stagionati così dureranno decenni, infatti vorrei mirare a quei due notturni e capire se li devo mettere molto alti, ho li anche un abete e qualche pino che vanno su parecchio.
@Francesco
“ Saro Grey, la bibbia è questa:
„
Grazie della dritta, Questo lo ordino subito, allora aspetto a fare i fori e intanto preparo le strutture, appena ne finisco qualcuna posto le foto.
|
| inviato il 28 Aprile 2021 ore 17:35
“ ...conosci anche un buon libro per il BirdGardening?... „
Si Vittorio, questo:
www.ebay.it/sch/i.html?_from=R40&_trksid=p2380057.m570.l1313&_nkw=Bird
Angela Zaffignani Mezzatesta credo sia moglie di Francesco Mezzatesta che tanto ruolo ebbe a suo tempo in Lipu; è l'edizione che ho io, quella del '92. Libro notevolissimo anche questo con i super disegni di Gabriele Pozzi. Resterei su questo e non sull'edizione che ho trovato in Amazon del 2009 della stessa autrice in quanto non la conosco; potrebbe non essere la stessa cosa e tra l'altro non è disponibile. |
| inviato il 28 Aprile 2021 ore 23:40
@SaroGray. Nidi artificiali di Guido Premuda, Bruno Bedonni, Fabio Ballanti.
vedi se riesci a trovarlo anche usato. è molto ben fatto. consigliatissimo |
user207929 | inviato il 29 Aprile 2021 ore 8:19
Approfitto di questo 3d, che ho sollecitato, per proporre un tema che ritengo attinente e anche perché riscontro la partecipazione di esperti ai quali proporre una considerazione. Mosso dal desiderio di organizzare il mio giardino per il birdgardening ho avuto modo di vagare un po' su internet per raccogliere alcune info. Poi, le migliori le ho evidentemente trovate proprio attraverso questa discussione, dove mi sono stati consigliati libri interessanti.
Nel mio vagare nel web ho trovato alcune informazioni che mi hanno perplesso abbastanza. In Italia sono presenti circa 7,3 milioni di gatti domestici, con la conseguenza che si stimano in oltre 26 milioni/anno le uccisioni di uccelli selvatici causa della loro predazione. Non di prede in genere, che sarebbero molte di più, ma specificatamente di uccelli selvatici. Questi dati sono presentati da siti di giornali quotidiani e sarebbero confortati da approfonditi studi svolti negli Stati Uniti e anche avvalorati da organizzazioni italiane per la protezione degli animali. Sembra che le due cause primarie di morte per l'avifauna siano le superfici vetrate che causano impatti mortali con i volatili e, in second'ordine, la predazione da parte dei gatti. Vuol dire forse che almeno una cinquantina di milioni di volatili muoiono per queste due cause? Io rimango allibito dall'entità di questi numeri, è una vera e propria strage, non può essere questa una causa importante della rarefazione di alcune specie? Ma non voglio commentare oltre e mi piacerebbe avere l'opinione di chi ne capisce più di me.
Grazie mille.
Aggiorno per i cardellini. Questa mattina una 15na di cardellini gironzolavano rumorosi nel mio giardino. Almeno questa è una buona notizia. |
| inviato il 29 Aprile 2021 ore 10:52
“ @Flagship - Dal tuo profilo non capisco quanti anni hai, ma effettivamente lungo il Piave tra le province di Venezia e Treviso e vaste aree attorno al suo bacino si riscontra una significativa presenza di Ghiandaie e Upupa e quest'ultima presente massicciamente anche nelle aree collinari prima dell'area prealpina. Mi sono posto il dubbio per la tua età poiché se tu avessi meno di quarant'anni potresti dare per scontata la loro presenza da sempre, ma per chi ha più di cinquant'anni tale evidenza non è per nulla scontata. Una volta in effetti non se ne vedevano. Perlomeno non si vedevano così tanti soggetti di queste due specie. Sono stato anche pescatore per moltissimi anni (poi mi sono pentito, anche se ogni tanto mi tornerebbe la voglia) e ho frequentato moltissimo il bacino del Piave dalla Val Visdente, dove nasce, fino alla sua foce e una volta queste specie non si vedevano quasi mai. Come si vedevano molti meno ardeidi e per niente i cormorani.
Mi ricordo un vecchio numero della rivista Airone degli anni 70/80 (spero di non sbagliare e che magari fosse un altro mensile) che aveva un articolo monografico dedicato all'Upupa, dove questo uccello veniva definito come ormai raro (mi pare che il titolo contenesse la parole 'Fantasma' o qualcosa del genere). Ad oggi nel bacino del Piave e aree limitrofe, invece, è abbastanza facile osservarli, anche semplicemente correndo in automobile.
Chissà se queste variabili relative all'areale delle specie in oggetto sia da ascrivere a normali fluttuazioni che si verificano nel lungo termine, oppure siano invece da mettere in relazione al diradamento dei passeriformi. La seconda ipotesi non può che impensierire.
„
41 anni 
Vivo da sempre tra la provincia di Treviso e quella di Venezia e non posso che confermare ciò che dici. A memoria , infatti non ricordo che anche solo fino a 20/25 anni fa ce ne fossero così tante delle specie sopra elencate. Negli ultimi anni c'è stato veramente un boom demografico di alcune specie in zona. Ed in linea di massima, mi vien da pensare che la cosa non sia totalmente un bene. |
user207929 | inviato il 29 Aprile 2021 ore 10:55
@Flagship - bene grazie, molto interessante avere anche un'altra conferma. |
| inviato il 29 Aprile 2021 ore 11:33
Nella mia zona, Trentino nord occidentale,certe specie si sono ridotte,non sparite ma io penso per il cambiamento di coltivazione,una volta più campi adesso più frutteti,se non trovano la loro pastura cambiano posto,ad esempio le rondini,ce ne sono molto meno,ma perché non ci sono più stalle,se si va dove la zootecnia è presente, perciò molte mosche e mosserini le rondini sono in abbondanza,il tordo bottaccio una volta era una rarità, adesso né conto decine di nidi nei miei frutteti. Quello che volevo dire è che qualsiasi specie và dove si trova meglio |
| inviato il 29 Aprile 2021 ore 21:34
Questo è sempre vero, ma non è solo così, la situazione è molto più complessa |
| inviato il 30 Aprile 2021 ore 8:38
Presenti anche qui, campagna bolognese. |
user210403 | inviato il 30 Aprile 2021 ore 8:45
“ campagna bolognese. „
Da quanto li hai visti?
Da un po' o solo negli ultimi giorni? |
| inviato il 30 Aprile 2021 ore 8:49
Da un po'... e sono ancora presenti. |
user207929 | inviato il 30 Aprile 2021 ore 9:47
Ho messo una mangiatoia in giardino con granaglie varie, proprio per attirare i cardellini e capire se sono una presenza sporadica oppure più stanziale. Di solito nelle stagioni buone preferisco non nutrire i volatili, per non indurre una dipendenza che potrebbe essere deleteria. Comunque mi sta arrivando di tutto, tantissimi cardellini, ma anche specie che non conosco. I passeri invece la snobbano. Cercherò di classificare le specie che non conosco a seguito di qualche foto e poi eliminerò la mangiatoia. Non sono molto esperto di avifauna, poiché da più di quarant'anni fotografo quasi esclusivamente i mammiferi e ho cominciato da poco con gli uccelli. Ma, cavolo, ho il giardino all'alba che è un'esplosione multicolore... non avrei mai immaginato. Da poco più di un anno ho iniziato a frequentare un lago vicino casa e l'avifauna comincia a interessarmi veramente molto, mi da già parecchie soddisfazioni. Della serie... 'nuova vita fotografica'  |
| inviato il 30 Aprile 2021 ore 10:31
Postane qualcuna |
| inviato il 30 Aprile 2021 ore 13:12
I cardellini non si chiamano così per caso; sono ghiotti di semi di cardo, pianta degli incolti aridi, quindi del tutto inadatta all'umida bassa veronese. Comunque proverò (visto che solo alcuni anni or sono erano presenti). Il giardiniere mi dice che vanno piantati in giugno. |
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