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Uno di sti giorni vado anche io in India a fare foto colorate con sfondo misto poveri e baracche. Qui a Modena le foto per strada vengono una schifezza, banali. Tutto pulito, ordinato, Ferrari con targa prova... che noia di foto. Poi che sia bravo non ne discuto.
Personalmente non riuscirei a fotografare i «dannati della terra»
La considererei un'intrusione nelle loro vite. Mi troverei a produrre pensieri del tipo: “giro con equipaggiamento da qualche migliaio di euro e fotografo poveracci da qualche euro al giorno..” Non è una critica a chi - magistralmente - ottiene grandi risultati in termini compositivi. È un mio limite personale..
Ciò detto, ringrazio Francesco Verolino per link video. Dovresti raggrupparli in un unico thread.
E in ogni caso io sto creando per conto mio una “collezione” di link per me interessanti. Mi piace riguardarmeli in tempi distanti tra loro. Cambiano le sensazioni e la sensibilità nell'osservarli.
@ john_lessreal io amo questo stile solo quando rispetta la dignità e racconta la diversità. Purtroppo alcuni sono mondi che spariranno, altri indice di un degrado che abbiamo creato noi.
Per il resto, ti ringrazio, sul mio canale di youtube ho creato una playlist degli autori, ogni tanto li riguardo anche io, lavoro utilissimo e che mi sta permettendo di allargare i punti di vista, per questo li condivido.
Ciao Francesco, A me sembra che Jonas Benediksen le regole le rispetti, anche se ogni tanto si prende qualche libertà poetica. Non sono le regole dell'800 o di inizio '900, ma si tratta di un modo di fotografare a mio avviso già in voga da qualche decennio. Hai fatto bene a segnalarlo. A me piace molto
@sky... Ma infatti la questione delle regole è solo provocatoria.
Orizzonti storti, tagli delle teste, per strani... Tutto contribuisce a grandi fotografie.... Quindi... Le regole vengono dopo, molto dopo la comunicazione
“ Orizzonti storti, tagli delle teste, per strani... Tutto contribuisce a grandi fotografie.... Quindi... Le regole vengono dopo, molto dopo la comunicazione „
sono perfettamente d'accordo, posto che alle foto non manca niente. A parte questo, già dalle prime slides mi è piaciuto l'approccio rispettoso alla vita altrui, senza soffermarsi su persone sofferenti usate come texture o "soggetti interessanti". Ritengo che oltre ad essere belle abbiano un valore documentaristico.
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