FUJI XF-10 E LA MIA FOTOGRAFIA

Sono le 8.00 del 11 Aprile 2021, e nella bassa veronese siamo in zona arancione. Questo significa l'impossibilità a muoversi dove si vuole. Tra l'altro piove, quindi niente di meglio che rilassarsi e pensare alle cose piacevoli della vita.
Questo periodo è proprio pazzesco. Quando è zona gialla piove e si gela, quando è rossa c'è un atmosfera caraibica e si toccano quasi i 30 gradi. Noi che amiamo uscire stiamo facendo una corsa ad ostacoli, ma è il meno peggio. Un buon pensiero a tutti .
Prima però faccio caffè, così nel frattempo che scrivo e facciamo quattro chiacchiere, la moka è pronta e lentamente possiamo iniziare questa Domenica.

Oggi vorrei scrivere qualcosa riguardo la mia macchina fotografica preferita: la Fujifilm XF-10.
Una compatta incredibile, dalle prestazioni elevate, così piccola da dimenticarsi che al suo interno c'è un sensore APSC e tutta l'elettronica Fuji. Anni fa era impensabile riuscire a trovare macchine fotografiche così piccole e nello stesso modo in grado di contenere un sensore così grande, con tutti i benefici che comporta e che non sto qui ad elencare. La mia piccola Fuji è grande poco più di un pacchetto di sigarette, ma più piccola degli attuali smartphone in circolazione; questo mi permette di uscire qualche ora spensierato, con la Fuji in una tasca, e le chiavi di casa dall'altra con la consapevolezza di avere tutto quello di cui ho bisogno. La porto con me senza difficoltà anche quando porto a passeggio i miei due cocker spaniel.
(Tirano come due tiri, quando usavo la reflex e la mettevo al collo ballonzolava a destra e a sinistra come un orologio a pendolo, di 2 kg)

Rovereto (TN)


La mia Fuji ha un 18mm incorporato, abbastanza luminoso (2.8). Non sai quanto amo questa focale e pensare che prima di conoscerla bene la snobbavo, la credevo troppo grandangolare per il mio gusto, ora invece dopo 2 anni ho trovato il mio setup e credo che il 18mm sia proprio la mia lunghezza focale naturale. Quando esco vedo in 18mm, conosco già la prospettiva che mi restituisce per cui difficilmente ritaglio l'immagine una volta scattata la mia fotografia, ma di questo te ne parlerò più avanti. L'autofocus è discreto, forse quanto la prima Fujifilm serie XE. Grazie al cielo non ho bisogno di una macchina velocissima, e difficilmente scatto cercando l'attimo. Se così fosse, probabilmente quell'attimo lo perderei.

La fotografia è il mio modo per scrivere un libro. Voglio dire, mi piace raccontare qualcosa, testimoniare e divulgare, ma non ho mai trovato lo strumento per esprimere questo mio desiderio. Ho scoperto la fotografia nel 2006 più o meno, ma l'intento che avevo una volta è completamente diverso da quello di adesso. Ai tempi 18 enne, non sapevo cosa fosse la fotografia, (beh non che adesso sia un master in quel senso) e quella scoperta mi catapultava di forza in un mondo così creativo da perdermi necessariamente in un mare di incertezze. Quando non sai da dove iniziare e l'argomento è nuovo ti butti sperando di capirci qualcosa, poi man mano che ci riesci e il tempo passa trovi una strada. Una strada più matura, più semplice, che so percorrere bene perchè è la strada di casa. È una zona di comfort che però cambia costantemente.

Rosolina Mare (RO)



“Less is more”
Una delle cose che mi ha portato a pensarla così è la necessità di dare un senso alle cose.
Mi sono sempre messo nei panni delle persone che incontro e quando vedo fotografi (appassionati o solo pro) con una reflex al collo, cinture che ne possono accogliere un'altra sulla cinta e ottiche grosse, zaini e tracolle, mi viene sempre una certa ansia. Non è assolutamente una critica, ma non posso non notare la differenza di pensiero e di “stile” fotografico che c'è tra chi passeggia leggero e chi no. Per leggero intendo anche mentalmente leggeri, io non riuscirei mai a passare anche solo qualche ora con l'idea di avere con me tanta attrezzatura e tante possibilità da non riuscire a mettermi dei paletti. Per come sono fatto io, l'avere troppe possibilità in ambito di fotografia mi permette di fare tutto, ma senza appassionarmi a niente e forse la mai paura era anche quella, ossia non riuscire a crearmi un idea di cosa fosse la fotografia per me, ma di diventare una specie di sussidiario scolastico da cui attingere quando nelle mie giornate libero mi abbandono alla fotografia. Ora non ho più la paura di fare un ritratto senza un 50mm con flash esterno, una foto ad un fiore con un 90 macro, ecc ecc… capito il senso?

Col mio 18 mm faccio tutto secondo il mio occhio, secondo quello che voglio portare a casa. E la creatività è una caratteristica che non si può comprare. Ho deciso di investire il mio tempo su quello.

San Giovanni Lupatoto (VR)


La mia Fuji è nera ed è realizzata tutta in metallo. Purtroppo però qualche piccolo segno sono riuscito a farlo, specialmente negli angoli. Devo dire che è delicata in quel senso e si vedranno quindi dei piccoli segni grigi.
Parlando di fotografia non sono mai stato un amante stretto del bianco e nero. Non sono mai riuscito a capirlo bene, e per ora nonostante qualche scatto fuori contesto non ho mai sentit mia questa monocromia. Fuji d'altro canto ha dei colori bellissimi. Difficilmente scatto in Raw, faccio prevalentemente affidamento al JPEG,con un approccio più da pellicola. E' risaputa ormai da tutti gli amanti della fotografia quanto fujifilm abbia investito tempo e denaro per dare modo agli utenti che usufruiscono dei loro prodotti di avere un file buono già in camera. SOOC appunto (Straigt out of Camera) è un termine che significa appunto “uscito direttamente in camera” e con Fujifilm viene accoppiato spesso.
Per ottenere dei buoni colori ci devono essere delle condizioni esterne adatte e che grazie ai giusti settaggi sia possibile ottenere un risultato piacevole. Di quest'ultimo infatti Fujifilm ci viene incontro con le sue ormai famose “simulazioni pellicola” che promettono di ricreare quanto più fedelmente i colori delle vecchie pellicole e diapositive Fujifilm ai tempi d'oro, ma non ci metterei la mano sul fuoco per due motivi: il primo perchè è pressoché impossibile replicare sul digitale il look di una pellicola in quanto i vecchi “films” hanno una quantità di colori e di sfumature molto più vasta di quanto il digitale possa permettersi; secondo perchè semplicemente non sono assolutamente un esperto di pellicole, rullini e diapositive, a parte aver fatto sviluppare qualche rullino scattato con una 35mm Chinon, tra l'altro un Kodak 400 ultra, quindi non mi sento dire quanto la Velvia nella mia Fuji, sia la Velvia di allora.
In ogni caso le simulazioni pellicola sono un must che apprezzo e sfrutto sempre. Il look dei miei scatti è spesso omogeneo e coerente grazie alle simulazioni pellicola e qualche +1 o -1 in luci e ombre per un contrasto più o meno accentuato. Se proprio vogliamo aggiungere una combinazione infinita possiamo nel contempo agire sul bilanciamento del bianco.

Rosolina Mare (RO)


Tutto questo lavoro me lo fa lei, ma è quello che farei in post nel caso non avessi la possibilità di ottenerlo da un buon JPEG. Questa Fujifilm purtroppo non ha dei settaggi che hanno le loro sorelle, e che avrei avuto provare, come ad esempio la possibilità di mettere secondo tre livelli, la grana alle foto.
Non amo particolarmente passare del tempo al PC per post produrre le mie fotografie. Non sono attrezzato con i software, ed onestamente non desidero investire tempo in tecniche che non mi appassionano. Fuji qui mi ha alleggerito il lavoro.

Cerea (VR)


Una nota negativa è l'impossibilità di avvitare un filtro alla lente. E' sprovvista della filettatura, quindi niente filtri, e niente paraluce. Un vero peccato, perchè la metto spesso in tasca e un filtro trasparente avvitato alla lente mi farebbe stare più tranquillo. Ho letto su internet di utenti che hanno risolto con dei filtri realizzati da un'azienda straniera , ma utilizzano del scotch e non è sistema definitivo, penso si staccherebbe comunque. Forse è per questo che non è spesso nella lista dei desideri degli appassionati fotografi?

Cerea (VR)


Queste sono alcune delle mie riflessioni di questa Domenica uggiosa. Ho parlato della mia XF10, non perfetta, ma nemmeno io lo sono. E' uno strumento che fa al caso mio, ho abbracciato l'idea di una visione a 18mm, lenta e riflessiva, e finchè mi diverto, finchè sento che le mie fotografie mi appartengono avrò sempre con me fuori di casa qualcosa di nuovo che mi aspetta.

Ringrazio Juzaphoto per la possibilità di pubblicare questo articolo sperando di contribuire con umiltà e rispetto al bene della fotografia. Credo che la condivisione sia una delle cose più belle e più importanti. (Tutte le fotografie nell'articolo sono infatti SOOC. L'unica modifica che mi permetto di fare è raddrizzare le linee laddove necessario.)
Il caffè finalmente è pronto, me lo dice anche l'olfatto. Continua a piovere e da come ho capito, continuerà a farlo anche nei prossimi giorni. Questa primavera sembra proprio biricchina.
Buona domenica di cuore a tutti.

Casaleone (VR)

Risposte e commenti




Dirosa82

inviato il 19 Aprile 2021 ore 7:24 Articolo molto bello, complimenti anche per le foto e quel look minimale.



Piotr70

inviato il 19 Aprile 2021 ore 9:35 Condivido con te il massimo apprezzamento per questo piccolo gioiello tascabile e incredibilmente economico (sottolineiamo questo aspetto, mica secondario). Da quando la uso, poco più di un anno, non vi rinuncerei mai. E' l'unica fotocamera che ho tenuto, smartphone a parte, dopo avere venduto il corredo reflex, stufo, come te, di portarmi lo zaino. Avere "solo" un 28mm equivalente, ti insegna a pensare, prima di scattare, a cosa raccontare, e a come raccontarlo, e ti insegna a guardare la realtà con quella focale. Tuttavia questo io lo sapevo già perchè ormai con la reflex usavo solo il 20mm f/1.8 Nikon. Potrei affiancarle qualunque altro strumento, ma sostituirla, per adesso, no. Sarebbe da valutare affiancata ad una x100v per le mie esigenze, anche se mi è bastato un confronto sulle dimensioni per capire che non ne vale la pena, anche per il prezzo esagerato della x100v. Idem per la Sony A7C, piccolissimo gioiellino FF ma che, appena ci attacchi anche la più piccola delle lenti AF disponibili, perde completamente la possibilità di essere portata sempre in tasca. Spererei in una versione II che corregga alcuni dei difetti, tra cui l'AF lento e poco affidabile e magari una lente un po' più versatile (magari una f/2 un po' più corretta sulla geometria) con la possibilità, anche da terze parti, di proporre qualche accessorio tipo filtri e paraluce e, perchè no, per chi li vuole, degli aggiuntivi ottici, tipo appunto la X100v. Ho imparato a fare anche ritratti (a soggetto fermo per i limiti dell'AF) perchè alla focale e alla sfocatura che non dà la lente sopperisce, oggigiorno, il software. Da quando uso questa macchinetta ho scoperto anche il rovescio della medaglia dell'uso di uno strumento con dei limiti tecnici: si impara moltissimo ad arrangiarsi per sopperire e superare quei limiti: oltre al crop ed alle sfocature software, ho imparato anche a fare panorami multi-immagine, così come a fare foto ravvicinate a monumenti lasciando abbondante aria per le correzioni geometriche in PP.



user148470

inviato il 19 Aprile 2021 ore 10:15 “ Per leggero intendo anche mentalmente leggeri, io non riuscirei mai a passare anche solo qualche ora con l'idea di avere con me tanta attrezzatura e tante possibilità da non riuscire a mettermi dei paletti. Per come sono fatto io, l'avere troppe possibilità in ambito di fotografia mi permette di fare tutto, ma senza appassionarmi a niente „ Sabato avevo già preparato la mia X-H1 con gli zoomoni 2.8 Pro, pronto per una bella gita in alta Val Martello. Stavo già per uscire con tutto sto peso al collo quando ho visto la piccola X100V che mi guardava... Alla fine ho preso solo Lei, in tasca della giacca, finalmente ho fotografato con piacere e senza fatica. Mi ha sfiorato anche il pensiero di vender tutto e tenere solo la X100V. Sarebbe interessante. Complimenti per l'articolo e per aver condiviso la tua esperienza.



Nicfit

inviato il 19 Aprile 2021 ore 10:34 Davvero complimenti per l'articolo ben scritto e corredato da foto che sono risultato del tuo gusto e ricerca. Quando si trova una focale che rispecchia bene il proprio “punto di vista” per la fotografia è decisamente gratificante e quasi un sollievo , trovarla accoppiata ad un corpo macchina che soddisfa (consci delle eventuali limitazioni, come correttamente espresso nel tuo caso) ti mette nelle mani un mezzo che è un piacere usare.



Jacopo Veghini

inviato il 19 Aprile 2021 ore 22:06 Felice che avete apprezzato quanto scritto sopra. È sempre bello condividere i propri pensieri, anche se nell'oceano del web, si trovano sempre punti di contatto indispensabili per la ricerca quotidiana. Ciao!!



8solo5

inviato il 20 Aprile 2021 ore 0:28 Grazie per il post e per gli scatti bellissimi



Francesco Verolino

inviato il 20 Maggio 2021 ore 19:39 Sono un sostenitore della XF10. La adoro. Certamente ha limiti... (soprattutto nell'autofocus) ma chi se ne frega... un pò di attenzione, qualche foto persa... ma tutto sommato i vantaggi sono più dei problemi. Ottimo articolo