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fotografia e avventura


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avatarsenior
inviato il 13 Aprile 2021 ore 8:43

Si potrebbe sostituire "avventura" con "scoperta".
Allora il tema diventa: la fotografia può essere una personale forma di scoperta del mondo?
La risposta sembra scontata.

user207929
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inviato il 13 Aprile 2021 ore 10:51

@Ale Z - Direi che hai ragione. Certamente la fotografia è una personale scoperta del mondo, siano essi ambiti fisici come i luoghi o ambiti emotivi, che tali luoghi possono proporci. È solo un esempio da allargare alle persone, ai fatti, alla natura e all'ambiente. Sopratutto relativamente a specifici generi, ritengo.
Noi fotografi abbiamo una passione che ci costringe ad osservare e a riassumere, dal nostro personale punto di vista, un'ambito, una situazione e l'emozione di uno specifico momento. Credo che il concetto di 'avventura' vada effettivamente allargato e si integri perfettamente con quello di 'scoperta'. La fotografia è molto spesso 'avventura', evidentemente. Molto più spesso rispetto alla forma con la quale ho connotato il mio personale concetto di 'avventura'.

avatarsenior
inviato il 13 Aprile 2021 ore 12:35

@ Vittorio

Non intendevo siti pericolosi per via delle guerre, ma siti cittadini, assai pericolosi per chi li frequenta. A Roma, ma anche in altre città, ci sono quartieri dove è meglio girare scortati, specialmente se si gira con 15/20 mila euro di attrezzatura con se MrGreen.

user207929
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inviato il 13 Aprile 2021 ore 13:16

@Pfju - ho citato il reportage di guerra per inserirlo nel concetto di 'avventura' al quale ci si riferisce. In effetti deve volerci un'indole parecchio avventurosa per praticare tale genere, non credo che il guadagno che se ne può ricavare sia adatto giustificare i rischi connessi. Penso che ci debbano essere forti motivazioni personali e un'attitudine particolarmente intrepida.
Comunque condivido che alcune location urbane siano parecchio pericolose per fare fotografia e non solo in grandi città come Roma. A me un paio di disavventure sono capitate anche in piccoli centri urbani, ovviamente da solo e di notte. Quando si dice che c'è chi se le va a cercare...Triste

avatarsenior
inviato il 13 Aprile 2021 ore 13:22

E' vero Vittorio. Considera che a Roma, zone come il pigneto, prima che divenisse un quartiere dedito alla movida o zone come Via Marsala, fianco stazione RM Termini, prima che la stazione venisse bonificata per l'anno santo, erano siti dove uno poteva girare a una certa ora, solamente con guardia armata al seguito, altrimenti erano cavoli per diabetici.

user207929
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inviato il 13 Aprile 2021 ore 14:10

@Pfju - guarda che a me è capitato a Venezia, centro storicoEeeek!!!. Di notte, armato di treppiede mentre cercavo di fotografare le luci del canale dal fondo di una calle. In pratica sono stato avvicinato da due stranieri ubriachi (credo dell'est Europa o forse zingari) e con un coltello, che volevano la mia fotocamera. Non so proprio come ho fatto, ma ne ho steso uno e me la sono data a gambe. Ma tanto data a gambe, quasi quasi non toccavo neanche terra. Sono scappato talmente velocemente che nella foga ho lasciato lì il treppiede. L'intenzione era di raggiungere la stazione dove c'era un posto di polizia, per denunciare. Parliamo di primissimi anni novanta, quindi niente cellulare. Ma dopo una pausa per far calare un po' i battiti e riprendere fiato, mi sono fatto coraggio e sono tornato indietro, per capire se si fossero portati via il treppiede ed eventualmente recuperarlo. Ho ritrovato il mio treppiede, assolutamente integro, li esattamente dove lo avevo lasciato e più nessuna traccia degli stranieri. Poi ho fatto denuncia e ho preso il treno per Mestre dove avevo parcheggiato l'automobile. Per un bel po' non sono più tornato a Venezia. Si può dire che ho vissuto un'avventura, in effetti.

avatarsenior
inviato il 13 Aprile 2021 ore 14:29

Direi Vittorio. Io facevo il pendolare e la sera, se mi saltava l'ES delle 18:45, andavo di un altro, quello delle 21:03 che, per fortuna, partiva dal binario 1 di RM Termini, dove c'era il posto della polizia ferroviaria, mi mettevo sempre davanti al loro ufficio, verso la fine del binario, fino a che non arrivava il treno al binario per salire. La sera c'era di tutto, quelli col gioco delle 3 carte, l'ubriaco o tossico che voleva soldi, una volta, mi sento una mano sulla spalla, uno, da dietro, voleva una sigaretta, non l'avevo visto arrivare, mi fece prendere un colpo, era entrato da Via Marsala, per l'appunto, e che te pare MrGreen. Ad ogni modo, il fattaccio, può succedere anche in posti non sospetti eh. Una volta, un mio amico con attrezzatura Nikon, stava scendendo le scale del palazzo dello sport all'EUR, si trovò davanti 4 brutti ceffi e gli portarono via tutto, non ricordo bene, ma mi sembra fossero pure armati, è successo tanti anni fa.

avatarsenior
inviato il 13 Aprile 2021 ore 18:11

Ciao!! Io ho trovato l'avventura , da più giovane e ai tempi della pellicola , nelle dolomiti feltrine ....puoi camminare per giornate senza incontrare nessuno! Ora per gli importanti dislivelli da superare quei luoghi li ho un po' abbandonati...ma penso che ci ritornerò camminando con moooolta calma!!

user207929
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inviato il 13 Aprile 2021 ore 18:36

@Lele - sono luoghi che conosco alquanto bene anch'io... semplicemente meravigliosi. Riserva Naturale delle Vette Feltrine nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Ci si può fare un'esperienza veramente avventurosa. Le Vette vere e proprie, il gruppo del Cimonega, la Val Canzoi, i Piani Eterni, poi più a est La Val Falcina... È tutta un'area poco frequentata dal turismo di massa, sopratutto in quota o nei versanti più remoti, di grande interesse naturalistico, geologico e alpinistico.
Quand'ero ragazzo ci arrivavo con il Garelli prima e con la Vespa poi, che lasciavo da qualche parte nei paesini a sud della dorsale e mi incamminavo per giorni in mezzo a quei gruppi montuosi veramente aspri e selvaggi.... quanti scarponi e quanti rullini ci ho consumato... che belle avventure. Mi ci sono fatto anche male in quelle zone, ma appena guarito ci sono ritornato immediatamente.
Che nostalgia che mi hai fatto venire.
Ciao Lele

avatarsupporter
inviato il 13 Aprile 2021 ore 18:38

Ciao Vittorio .. prima leggo tutto e poi vado a farmi un caffè Sorriso

user207929
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inviato il 13 Aprile 2021 ore 18:43

Grande Raffaele!!

avatarsupporter
inviato il 13 Aprile 2021 ore 18:54

ma adesso credo che con la fotocamera in mano forse ci morirò. A costo di fare come Beethoven, che componeva anche da sordo. Io fotograferò anche da cecato e con il mosso indotto dal tremito... Mi ci diverto ancora come un ragazzino, con la fotografia. E non ho ancora capito come mai per un certo periodo ho smesso.

Bella Vittorio.. quando c'è la passione si va sempre oltre . Ora posso farmi un caffè

avatarsenior
inviato il 13 Aprile 2021 ore 18:55

Ciao Vittorio!! L'unico settore che non sono riuscito a scoprire sono i Monti del Sole ( hic sunt leones !!!)!!

avatarsupporter
inviato il 13 Aprile 2021 ore 22:30

Ciao Vittorio .. ho ripreso a fotografare nel 2014 dopo essere stato fermo per 25 anni per motivi legati al lavoro.
Appena ho avuto il primo infarto per risollevarmi dalla situazione l'unico modo era camminare molto e con la scusa ritornare a fotografare. Questa per me è stata una fase di scoperta in quanto del digitale non capivo nulla. Amante della natura da sempre.. pensa Vittorio che ho vissuto quasi sette anni in un bosco, ai tempi di quando ero in Germania, un'occasione che avrei potuto sfruttare a livello fotografico ma evidentemente non era il momento giusto.
Insomma dopo tanto allenamento dal mio primo incidente di salute , un giorno decisi di scalare una montagna per fotografare dall'alto .. da quel giorno inizió la mia avventura : risalire dopo il mio secondo infarto la montagna. Prima del covid son riuscito ad arrivare senza problemi a 800mt s.l.m ed è stato il mio primo traguardo e piano piano appena ci si potrà muovere vorrei arrivare per gradi sopra i 1000mt e così via. Per amore della fotografia non mi sono mai fermato a niente e nei momenti più brutti è stata proprio la fotografia a darmi la forza per andare avanti.

Vittorio mi è stato suggerito da qualcuno di scalare la montagna a tappe, fermandomi tipo a 500mt, stare un giorno su quella quota e poi risalire nuovamente in modo che il corpo si abitui a quell'altitudine.

user12181
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inviato il 14 Aprile 2021 ore 0:16

Due infarti... io ne ho fatto solo uno tre anni fa, ma si è rotto il cuore, caspita non vorrei proprio fare il secondo, anche se me lo aspetto da un momento all'altro. Le coronarie erano tutte libere, tranne quella ostruita da un trombo. Quando il cardiochirurgo è venuto a vedermi in rianimazione, la seconda cosa che ho fatto, dopo averlo ringraziato, è stato chiedergli se potevo continuare ad andare in montagna, ha risposto: "senz'altro!" L'ho preso alla lettera, lo scorso anno ho fatto il mio record di altezza post infarto a 2600 m, ma partendo da 1967. Sto facendo passeggiate quotidiane di qualche centinaio di metri di dislivello al giorno, la prossima estate sognavo di salire sul Saoseo, accompagnato da una guida, ma col covid non mi fido, anche se mi vaccino. Continuerò a razzolare sotto i tremila da solo.
Nelle conferenze che le infermiere ogni settimana ci tenevano in riabilitazione cardiochirurgica, ci dicevano che potevamo salire di quota tranquillamente, solo prendendo la funivia è bene sostare a un'eventuale stazione intermedia, se c'è. E anche in macchina, se si fa un dislivello notevole, è bene fare una sosta breve, non certo di un giorno, e andare piano. Io, salendo da 750 circa ai 1967 di Malghera o ai 2300 del Foscagno, non faccio soste, e sorpasso abbastanza, troppo divertente guidare in montagna, dimentico le precauzioni. Per le salite a piedi nessuna particolare controindicazione o accorgimento, ma attenzione al freddo, in particolare nei primi mesi dopo l'intervento. Ci consigliavano di trovarci un hobby che ci facesse muovere. Io domandai se va bene fare macro di flora alpina, non capirono molto, ma con la fotografia erano d'accordo... Una cardiologa della riabilitazione mi disse solo di non superare l'80% della frequenza massima, la controllo con il cardiofrequenzimetro. Il mio attuale cardiologo non mi ha detto nulla, ma non si è mostrato un granché entusiasta, più che altro sembra non condividere l'interesse per le passeggiate in montagna, rimane un emiliano di pianura, anche se lavora a Lecco, dove andare in montagna è addirittura un fatto identitario...

P.S. queste cose le scrivo un giorno si e uno no, sono un disco rotto.

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