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@Maurese "Scusa, che problemi hai con l'Iphone? Forse valuti il fotografo per la grossezza dell'attrezzatura? "
No, però pure la storia grossezza del manico è diventata una cosa ormai monotona. (quasi da Boomer nel gergo moderno, che tanto odio però come risposta data in modo banale)
Non è stato capito il messaggio.. riferito al fatto di gente che non conosce la fotografia e pensa che uno strumento che la pubblicità etichetta ottimo per le foto (e in grado di sostituire totalmente una fotocamera moderna) in mano a chi altrettanto non conosce la fotografia (eventuale "cuggino" o amico figo) possa sostituire il fotografo vero e proprio.
Oggi ad esempio siamo arrivati al punto dove alcune agenzie immobiliari negli annunci di lavoro per fotografare le case, per ignoranza e per risparmio, mettono nei requisiti puramente "Si richiede utilizzo Iphone 6 o superiore" e non le competenze adatte, siamo alla follia. Testuali parole, non è uno scherzo! Quando sappiamo le differenze se chiamano un vero professionista, poi non vendono case o gli annunci non attirano..mah! (mi ero detto pure.. facciamolo! mi prendo un iphone 6 diroccato o usato per farli super contenti, neanche sanno che c'è di meglio negli smartphone.. pure al semplice marchio del telefono si ferma la gente senza guardare alla sostanza, siamo messi male)
Ci sono puntualizzazioni a seguire poi per quella mia semplice frase, se si vuole intendere correttamente.
mah.. per decenni si e' insistito sul famoso "occhio del fotografo". Quello che consentirebbe ad un bravo fotografo di cogliere un aspetto della realta' e trasformarlo in una "fotografia" della realta'. Trasformare un istante della realta' in un "messaggio unico ed irripetibile".
Poi arrivano quattro rookie e cominciano a dettare legge. " la regola non lo permette!".
Ma quale regola?.. Ma se oramai neppure piu' gli scultori scolpiscono statue che sono copia fedele della realta'?
Dobbiamo davvero relegare la fotografia a semplice mezzo di registrazione e riproduzione?
Insomma, state davvero dicendo che si dovrebbe registrare bovinamente cio che entra nell'ottica?
E' un modo di pensare piu' legato alla fine ottocento che ai tempi attuali.
Allora si arrivava dalla pittura e si cercava un mezzo tecnico in grado di riprodurre fedelmente una scena.
Soprassedendo sulla incapacita' di gestire il colore, si cercava "lo strumento".
Fortunatamente un gruppo nutrito di fotografi comprese che lo strumento poteva essere anche qualcosa di utilizzabile a livello espressivo..
Oggi chredo che si sia arrivati a disporre di strumenti malleabili ed efficaci.. e ci si lamenta .. che non e' piu' fotografia..
Ma se vi manca tanto la fotografia "come una volta" tornate a farla... non e' impossibile.
Non si capisce pero' quest'ansia di voler catalogare e classificare la PP (anche quella pesante) nel recinto dell "arte grafica".
in nome di cosa? di quale tavola dei comandamenti del "bravo fotografo" dovremmo preoccuparci del non usare un timbro clone, invece del lasciare in bella evidenza un megabrufolo sul naso della malcapitata di turno?
Beh NerdMike per me hai perfettamente ragione, insomma posso dire di condividere in pieno il tuo punto di vista, ma devo anche premettere che io sono un dinosauro diapositivista per cui, e lo dico in tutta onestà, in effetti non so quanto possa valere il mio parere
Nel mio caso non c'è problema, ho da anni l'abbonamento Photoshop + Lightroom. Non è quello il punto, io personalmente non ho escluso la post produzione leggendo bene il post iniziale, e mi pare nessun altro qui abbia escluso una fisiologica post produzione del Raw, la questione è altro.
Se le foto farlocche motivo principale di questa discussione fossero il vero traguardo saremmo qui tutti a studiare tutorial gratis su come arrivarci, no? Non sarebbe difficile e neanche costoso, ma l'idea o per meglio dire la mia domanda è capire dove sta questo limite, dove cambiano figure e competenze in gioco. Uno si offende se a fronte di numerose manipolazioni lontane dallo scatto originale che lui stesso ha realizzato viene definito grafico e non più fotografo? Devo fare i complimenti per lo scatto in sé come fotografo o per quanto è stato bravo al PC a creare ciò che non c'era molte volte?
A chi passa una notte per inseguire la Via Lattea e fare stack di foto dico sicuramente bravo fotografo perché ha perseguito un certo fine usando tutti i modi per catturare più luce possibile. Ma a chi mi scatta il paesaggio in momenti diversi della giornata, e incolla cose diverse quasi irreali, mi piazza un cielo che non esiste in un paesaggio atipico come lo chiamo? Non posso dire semplicemente che è stato bravo a usare Photoshop e basta? Facciamoci insegnare pure da lui la post produzione al top ma forse dobbiamo scindere un po le cose a certi livelli.
NerdMike, nell'era di Instagram e della ricerca spasmodica dell'effetto wow, credo che sia "concesso" tutto e il contrario di tutto, dove sta il confine? bella domanda, ognuno di noi credo si sia posto dei "paletti", io naturalmente non faccio testo, dopo tanti anni sono passato dalla pellicola al digitale(ho ricominciato a scattare in digitale a fine 2019 dopo una decina di anni di transizione a telefonino) per cui per me il workflow del digitale, lo scatto, lo sviluppo del raw PS e compagnia bella sono relativamente nuovi e molto impegnativi(mai usato ps prima del 2019). Per fortuna io non vivo di fotografia(altrimenti sarei morto di fame). detto questo trovo eticamente corretto dichiarare se uno ha sostituito un cielo o ha "eliminato" digitalmente dei turisti da una piazza, ma non mi strappo i capelli se non lo fa.
Capisco quello che vuoi dire, ma forse questi video possono aiutarti a capire (sopratutto il secondo link, l'ultimo video è più dedicato all'oggettività o "presunta tale" in alcuni punti):
Di fatto c'è chi cercherà di fare fotografie il più possibile oggettive possibili, chi si dedicherà alla documentazione, chi all'espressività, chi alla creatività... etc. etc. Di fatto anche solo mettere una gelatina colorata davanti ad un flash e scattare una fotografia sarebbe mancanca di oggettività, eppure fotografia significa proprio "disegnare con la luce", quindi disegnare può avere un intento realista, espressionista, impressionista o cubista o di qualunque altro genere. L'importante è non spacciare per reali scene che non sono esistite: se si elabora fortemente una foto, non si può poi poter affermare che si abbia fotografato in maniera oggettiva la realtà (idem per i fotomontaggi).
EDIT: Ho corretto "Importante". Avevo mischiato "Importante" con "Sostanza".
“ L'importanza è non spacciare per reali scene che non sono esistite: se si elabora fortemente una foto, non si può poi poter affermare che si ha fotografato in maniera oggettiva la realtà (idem per i fotomontaggi). ;-) „
Il punto è proprio relativo a quando si supera questo confine, non si parla più di "creatività fotografica" ad un certo punto.. ..oppure è solo una mia idea? Perchè creatività in senso assoluto è una cosa, qui siamo nell'ambito fotografico. Il Fotografo è una sottocategoria dell'artista così come può esserlo l'artista digitale, si possono intersecare, ma sommarli del tutto.. Si finisce letteralmente in altri campi e da lì si andrebbe giustamente valutati, e queste persone non devono poi giustificare elementi artificiali, manomissioni o altro, totale libertà! Le competenze in gioco a quel punto sono ben oltre il semplice scattare fotografie ed elaborarle, diventa quasi un dettaglio lo scattare. Chiamiamo le cose per nome, tutto qui dico io.
Non so se si possa considerare fotografia, Andrea. Di fatto non scegli la luce, non scegli l'apertura del diaframma, il tempo di scatto... mi sembra ridurre il tutto solo a composizione e soggetto: mi sembra una "fotografia a metà" (di soggetti irreali ovviamente). C'è chi fotografa immagini trasmessa dalla televisione, ma in quest'ultimo caso può scegliere più elementi ed in tal senso mi sembra una "fotografia più completa".
Parlo principalmente di rimozione di elementi, cielo farlocco, snaturamento totale dei colori, sovrapposizioni talmente innaturali e dettate solo dal lavoro al pc, tanto che lo scatto in sè diventa una cosa totalmente secondaria, non definibile più come "fotografia" il risultato.
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